E’ di circa 1.435.000 euro il danno patrimoniale patito
dal Ministero dello Sviluppo Economico a causa dell’indebita percezione di
fondi pubblici previsti dalla legge n. 488/1998 a sostegno dell’emittenza
televisiva.
Le indagini condotte
dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno
consentito di scoprire un meccanismo fraudolento posto in essere da due
emittenti televisive campane, grazie al quale le stesse hanno conseguito
l’indebita corresponsione di contributi statali, per gli anni 2006 e 2007,
ammontanti ad oltre 1,4 milioni di euro.
I militari delle Fiamme
Gialle, coordinati dal Sostituto Procuratore Generale della Corte dei Conti per
la Campania dott. Ferruccio CAPALBO, hanno attivato una prima serie di accertamenti
presso le società SO.PRO.DI.MEC S.p.a. e JULIE ITALIA S.r.l., proprietarie,
rispettivamente, delle emittenti televisive locali “TELELIBERA 63” e “JULIE
ITALIA”, finalizzate a verificare l’effettivo possesso dei requisiti stabiliti
dalla normativa di settore per ottenere i previsti benefici economici. I dati e
le informazioni acquisiti presso le due società sono stati poi incrociati con
le risultanze dei controlli eseguiti sia presso il CO.RE.COM. Campania
(Comitato Regionale per le Comunicazioni) - organo deputato al controllo sulla
effettiva esistenza dei requisiti per beneficiare dei contributi ed alla
predisposizione delle graduatorie dei soggetti richiedenti le provvidenze - sia
presso gli Istituti previdenziali ed assistenziali di categoria (INPGI, INPS ed
ENPALS).
Dalle verifiche effettuate
dagli investigatori del citato Nucleo di Polizia Tributaria (Gruppo Tutela
Spesa Pubblica) è emerso come, al fine di aggirare le disposizioni normative
previste per l’attribuzione dei punteggi utili alla elaborazione della
graduatoria regionale, gli amministratori delle due società, nelle relative
domande (e certificazioni allegate) presentate per accedere ai benefici
economici, abbiano falsamente autocertificato di avere in servizio alle proprie
dipendenze, con contratto a tempo indeterminato, un numero di giornalisti
superiori a quelli effettivi, spacciando talvolta per giornalisti meri “dipendenti
dello spettacolo”, ed attestato una regolarità contributiva verso gli istituti
previdenziali non sussistente.
Gli accertamenti
condotti dal Nucleo di Polizia Tributaria partenopeo, d’intesa con la Procura
Contabile, hanno appurato che una della società/emittenti ha attestato, per
l’anno 2007, la presenza, tra i propri dipendenti, di 15 giornalisti a tempo
indeterminato, mentre l’lNPGI ne certificava solo 4.
Oltre alle responsabilità emerse a carico
degli amministratori della SO.PRO.DI.MEC S.p.a. e della JULIE ITALIA S.r.l., i Finanzieri
hanno anche raccolto, attraverso l’accurato esame documentale delle varie fasi
istruttorie per il riconoscimento dei
contributi pubblici,
importanti elementi a carico dello stesso CO.RE.COM. Campania.
E’ stato, infatti, accertato che tale organo, nell’esercizio
dei propri compiti di verifica e controllo delle domande prodotte dalle varie
emittenti, pur
avendo effettuato i necessari riscontri presso gli uffici pubblici interessati
(INPGI, INPS ed ENPALS) finalizzati a rilevare l’effettivo numero di
giornalisti e di altre figure professionali impiegate, nonché la regolarità
contributiva all’atto di presentazione delle istanze, assegnava
comunque alle due società il
punteggio sulla base delle rispettive false autocertificazioni, anziché
procedere - come,
invece, avrebbe dovuto secondo la specifica normativa in vigore - ad escluderle dalla
graduatoria o a revocare il contributo eventualmente concesso in conseguenza
delle false attestazioni e dell’irregolarità contributiva.
Sulla base dei suesposti
elementi investigativi forniti dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia
di Finanza di Napoli, la Procura della Corte dei Conti ha recentemente
contestato, a titolo di dolo e/o colpa grave, alle 2 società, ai suoi 2 amministratori pro-tempore, a 6 membri del CO.RE.COM. Campania pro-tempore e a 2 funzionari dello stesso un danno
erariale di circa 1.435.000 euro, in conseguenza dell’indebita erogazione di contributi
pubblici all’emittenza televisiva per gli anni 2006 e 2007.
Alle 2 società e ai 2 amministratori è stato anche notificato il
sequestro conservativo di beni e valori sino a concorrenza dell’intero danno
erariale accertato