C’era una volta il canapificio
quello dove centinaia e centinaia di ragazzi si recavano per svolgere l’attività
sportiva. Già proprio così. Dopo il 1970, il canapificio di Caserta, non avendo
più quella valenza di opificio industriale una volta chiuso si pensò di
sfruttarlo in maniera diversa .
Erano gli anni in cui Caserta stava
cercando di avere una visibilità cittadina che permettesse a tutta la provincia
di avere anche quella credibilità sociale nei confronti dei giovani. Dopo il
1968, la grande opera provinciale il palazzetto dello sport di Viale Medaglie d’oro
con il passar del tempo diventò del tutto satura per le discipline sportive,
perchè era l’unico e vero impianto dove si potesse fare dello sport.
Qualche personaggi politico dell’epoca
sfruttando anche l’amicizia di personaggi del Coni di Caserta, negli anni
settanta inoltrati e più precisamente dal 1974 al 1979 fecero aprire le porte
all’ex canapificio di Caserta, spostando
quello che c’era rimasto, tracciando e posizionando reti di pallavolo, canestri di
basket , quadrato del pugiliato e tavolini di ping pong ed addirittura anche
materiale di tiro con l’arco. In sostanza gli addetti ai lavori politici e
sportivi di Caserta si inventarono una
palestra dove centinaia e centinaia di ragazzi potessero svolgere le discipline
sportive nella città di Caserta, almeno non si facevano le brutte esperienze in
strada . Qualcuno dirà, ma sarà vero quello che sta dicendo?
Certamente perché a differenza di
tanti giornalisti che tentano di far sapere qualcosa, il sottoscritto è la
prova vivente di quello che ho appena annunciato. Avevo poco più di 16, 17 anni
e mi recavo al canapificio per allenamenti di basket giovanile dove addirittura
un piccolo allenatore divenne grande a Caserta ed in Italia per aver vinto il massimo campionato di basket
italiano. Frequentato da circa 400 persone e forse più era il secondo “
palazzetto” di Caserta. Durò per diverso tempo fino agli anni ottanta inoltrati
quando alla Regione Campania, non si sa per quale motivo, decisero quasi
ordinando al comune di Caserta di chiudere la struttura perché era fatiscente
ed inagibile . Si proprio così inagibile. Siamo stati lasciati da un giorno all’altro
in mezzo ad una strada cercando di capire dove si andava a giocare a
pallacanestro, a pallavolo, a tirare di box a giocare a ping pong a tirare con
l’arco. Nessun uomo politico casertano disse qualche parole nei confronti di
noi giovani, eppure a Caserta molti e in special modo negli anni novanta si
sentivano già radical chic e decisero di chiudere la palestra dei giovani.
Poi dopo qualche anno visto che c’era l’esigenza
degli immigrati la Regione Campania d’accordo anche con amministratori casertani,
cosa fa?? Apre di nuovo la struttura del
canapificio che era risultata già inagibile negli anni novanta e la danno ai
centro sociale per darla agli immigrati.
Con il passar del tempo, visto che era
cambiato il sistema politico italiano e l’attuale governo insieme ai magistrati
di Santa Maria Capua Vetere hanno scoperto come venivano spesi i soldi provenienti
dal stato giustamente ci vuole vedere chiaro e scopre che la struttura era
inagibile e non è stata dichiarata inagibile oggi, sottolineiamo era, dispone
il sequestro del canapificio.
Mi domando e dico: ai tempi di quando ero
giovane non fu fatta nessuna manifestazione sportiva contro la Regione Campania
e il Comune di Caserta perché adesso si è data la possibilità di fare una
manifestazione che ha bloccato tutta Caserta su degli illeciti perpetrati
contro il governo ??
Non sono razzista, ma bisogna sapere la storia,
come la so io.
Ed adesso linciati pure !!!!!