Che strana l’Italia degli anni novanta, si rideva, si
scherzava, si era contenti di cio’ che accadeva nel territorio, ma si piangeva anche,
si rimaneva increduli per le azioni che accadevano in altri posti geografici
della penisola, ma sempre del sud .
Già, perché un territorio come il nostro messo alla merce’ di
coloro che se lo sono tristemente venduti tre volte, perché quello dovevano
fare, la conferma si ha con il sole 24
ore nella classifica annuale della vivibilità nel 1991 che aveva messo Caserta la sua provincia alla
gogna mediatica e dell’opinione pubblica posizionandola al 98esimo posto quasi
ultima .
Eppure in quel fatidico 1991 nella provincia di Caserta accaddero
cose piacevoli, che hanno cancellato nella storia la brutta figura che fece
quel sole 24 ore e tutta la sua redazione nei confronti dei cittadini casertani,
perche’ il giornale di Confindustria si fidava di qualche pivello onorevole che
si voleva mettere in mostra della opposta fazione politica che voleva buttar sempre giù una provincia,
per vendersela poi in un secondo momento con tutte le lobbie che lo supportavano.
Però uno di queste cose piacevoli fu lo scudetto tricolore
del basket fatto in casa e il bis con la Casertana calcio qualche mese dopo.
Un periodo storico per la citta’ di Caserta e la sua
provincia perché “il la” giungeva proprio contro lo strapotere imprenditoriale
delle società sportive del nord e del settentrione, perché metteva un serio
tassello al coronamento del successo del Napoli un anno prima con il secondo
campionato di calcio vinto nella massima serie. Ma nasceva lo zoccolo duro di
quella nazionale pallanuotistica sia maschile che femminile che ha vinto le
olimpiadi.
La Campania di che se ne dica, c’era ed ha sempre avuto quell’ascendente
storico sul popolo così come l’avevano avuta i nostri avi quando bisognava
insorgere già nel 1700 contro il padrone contro i Borboni, i francesi e gli
spagnoli che però consideravano molto il
popolo tanto è che le manifestazioni che si succedono ancora oggi fanno paura a
Roma ma soprattutto a chi ci governa oggi in Campania.
Ebbene mentre quel 21 e 22 maggio 1991 Caserta e la sua
provincia festeggiava, si sentiva orgogliosa di un territorio dove per secoli erano nati i nostri avi, un
anno dopo, giusto un anno dopo e ne ricorre oggi il 29 anniversario, il 22 maggio 1992 accadeva un vero colpo di
stato , l’attentato al giudice Falcone e alla sua scorta, presumibilmente
studiato a tavolino con troppi segni bianchi sui fogli di indagini. Ma l’opinione
pubblica capì in quel periodo che qualcosa stava cambiando nella magistratura che
guarda caso fu il prologo di quando sta accadendo oggi, una lotta di poltrone e
di incarichi a discapito di cittadini onesti che credono nella giustizia, ma
che è scritto soltanto sui libri di favole dove gli pseudo scrittori del terzo millennio
che li candidano a paladini della vittoria contro il sistema che loro hanno
creato, li vogliono prendere per i fondelli.
Intanto nell’Italia di quel tempo e in special modo in quella
degli anni novanta seppe gioire, scherzare, amare e soprattutto piangere .
Oggi ci hanno colpito
a morte con un virus , perché ci hanno “struprato “ in senso sociale, amministrativo
e politico dove noi italiani siamo soltanto come degli zombie così come in quel
bellissimo video di oltre quarant’anni fa di Micheal Jackson Thriller.
Buongiorno