La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 27 dicembre 2017

POLITICA , ITALIA , ESCORT E .... 29 !! IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SCIOGLIE LE CAMERE IL GIORNO 29 DICEMBRE 2017 E... PARTE LO SFOTTO' PERCHE' DEPUTATI E SENATORI 945 SARANNO CITTADINI NORMALI

E SE LA DATA SARA' SPOSTATA SARO' IL PIU' GRANDE GIORNALISTA DEL MONDO!!!! 


Eccoci qua. Anzi, come diceva il personaggio creato del compianto Peppino De Filippo in quella Scala Reale di 50 anni fa  Pappagone, “ Eque qua !” I 630 deputati e i 315 senatori dal giorno 29 dicembre ( speriamo di no perché sarebbe uno sfottò unico nella storia) diventano cittadini normali pronti per punzecchiarli con la saliva dei cittadini comuni apostrofandoli con qualche vocabolo poco felice .
Ma un nuovo amore è già nato quello fra il grullo di Pontassieve e il ratman di Arcore con “il culo flaccido” ( come diceva la Minetti),  i quali imperterriti si lanciano messaggini telefonici ma purtroppo hanno deciso di contarsi e di fare la guerra ad un movimento cinque stelle che oggi parte al 29 per cento ma potrebbe arrivare anche al 40 per cento se il grullo e il ratman prenderanno ancora per i fondelli gli italiani. Caro Matteo Salvini e Giorgia Meloni , lasciate stare il ratman che vi manda al macello!!!
Sarà un caso, ma guarda caso, c’è sempre di mezzo il coefficiente “29” nel male e nel bene. Da domani, infatti,  inizia un lungo periodo di strette di mano , sorrisetti , pagamento di bollette luce , gas, telefono , schede regalate , promesse fatte a famiglie per i figli che dovranno lavorare e perché inviti a feste festicciole, regali di escort , pardon, e’ rot e scort’, ma sarà anche un periodo di astinenza per molti cittadini di programmi seri perché i 945 parlamentari ( un vero esercito se si facesse una piccola guerra ) saranno in tutte le trasmissioni di famiglia per raccontare cose di famiglie che fino a qualche mese fa non si potevano sapere perché considerate “ riservate”. Ora si può dire tutto di tutti e sopraggiugerei ……anche le corna e le bravate e le storielline con gli amichetti del cuore e le amichette del cuore . Tutto si può ora !!!
E fra poco farà  capolino su  alcune televisioni private il fatitico film del principe De Curtis dove si narrava la candidatura di un cittadino italiano che si chiamava “Antonio la Trippa” .
 Ah caro Totò!! Se fosse vivo di farebbero, o meglio Antonio la Trippa deputato eletto farebbe il presidente del consiglio in questa Italia che di dignità non ha più niente.

E mò facimmc na’ risata. 

domenica 24 dicembre 2017

NATALE ALLA REGGIA 2017 - IL PROGETTO DI ROBERTA VETRELLA

Nei giorni 27, 28, 29 e 30 Dicembre alle ore 17:00 nella magnifica cornice del Palazzo Reale di Caserta, andrà in scena per "Natale alla Reggia"  a cura della Reggia di Caserta ( in collaborazione con la Camera di commercio di Caserta e Amici della Reggia)  lo spettacolo “Le Acque della Reggia”.
Lo spettacolo scritto da Roberta Ventrella  ripropone la storia  della costruzione dell'Acquedotto Carolino, grandiosa opera idraulica progettata da Luigi Vanvitelli a partire dal 1751.
L'opera drammaturgica è  tratta dal libro “ Reali delizie, itinerario storico-artistico in Campania Felix" di Ettore Ventrella e integrata alla fedele ricostruzione delle lettere originali di Luigi Vanvitelli al fratello Urbano e del Ministro Bernardo Tanucci al Re Carlo di Borbone.
Le musiche di Friedrich Georg Hendel fanno da colonna sonora alla rappresentazione che si apre con l'arrivo di Vanvitelli accolto dal principe d'Aragona.
L'organizzazione dell'evento è affidata all’Associazione socio-culturale INDILA e Ventrella Edizioni, casa editrice volta alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico campano e si avvale contributo di 012Factory.

La direzione dello spettacolo è stata affidata al neo regista Antonio Veneziano, giovane aiuto del  maestro Luca Ronconi, che si è avvalso della collaborazione della coreografa  Arianna Giovannetti e di Gaetano Battista per il disegno luci. Protagonisti tutti, gli attori : Francesco Rivieccio, Gaetano Battista, Angelo Nocerino, Arianna Ricciardi, Riccardo Sergio, Lello Russo, Andrea Rao, Cinzia Annunziata, Giusy Pangia, Nadia Cuomo, Lorenzo Villa, Davide Mormolino, Ilenia Romano e Alessandra Merola. 

sabato 23 dicembre 2017

ASPETTANDO IL NATALE 2017 E L'INIZIO DEL 2018 - RICORDI DI ROCCELLA IONICA INTERNATIONAL JAZZ FESTIVAL 2017

AMICI DEL BLOG 

Con questi video da me girati a Roccella Ionica durante i festival dell'International jazz vorrei augurarvi un Buon Natale e Buone feste . Sono tre video. il primo e il duo americano  tack e patti  voce e chitarra elettrica , il secondo una performance di Antonella Ruggiero con mark harris , arrangiatore di Fabrizio De Andre' e Colombo che è un musicista che ha fatto parte della grande PFM. 
Dulcis in fundo, forse il più bello, il video di Antonio Salis ( una parte si intende) in Siso Song , Canzone per Siso per ricondare il compianto politico di Roccella Ionica l'onorevole Sisino Zito  che ha insieme a Vincenzo Staiano, ha reso fattibile un progetto jazzistico da 37 anni. e il 3 gennaio tocca a Peppe Servillo chiudere la manifestazione che si è svolta anche nelle feste di Natale.
 Buon natale , Buone Feste e soprattutto Buon ascolto.  
vedi i video qui sotto 



https://www.facebook.com/prospero.cecere/videos/10211889604408949/

https://www.facebook.com/prospero.cecere/videos/10211925126216972/

https://www.facebook.com/prospero.cecere/videos/10208656598185814/

mercoledì 20 dicembre 2017

IL CONSIGLIO DI STATO SENTENZIA – A SANTA MARIA CAPUA VETERE LE AREE INDUSTRIALE NON POSSONO ESSERE CAMBIATE IN AREE COMMERCIALI IL PRG NON LO PREVEDE . LA GIUNTA MUNICIPALE DI MURO AVEVA VISTO BENE DAL 2011 AL 2015



Nessuno si sarebbe mai immaginato che il piano regolatore generale stilato nel 1983 dall’ingegnere Giuseppe Merola potesse essere uno strumento urbanistico così blindato. Anche il Consiglio di Stato  con sentenza del 5 dicembre 2017, che pubblichiamo integralmente perché il documento passerà alla storia giudiziaria amministrativa,   estensore , guarda caso, il Giudice Carlo Schilardi ex Prefetto di Caserta, ha ritenuto,  nonostante la Regione Campania e noti faccendieri e speculatori si volevano impossessare di terreni industriali per costruirci centri commerciali  e il piano casa, di rigettare il ricorso della Cooperativa al Risparmio che aveva  chiesto al comune  di Santa Maria Capua Vetere di aprire una attività commerciale in un area industriale dismessa sfruttando anche un parere della Regione Campania. La giunta municipale di Santa Maria Capua Vetere di cui l’architetto Biagio Maria  Di Muro ne era il sindaco, aveva visto giusto in quanto già il tar aveva in ogni caso dato ragione già nel 2015 al Comune di Santa Maria Capua  Vetere. E’ inutile dire che l’avvocato Pasquale Iannuccilli che aveva difeso il Comune aveva avuto già ragione in primo grado . La battaglia iniziata già nel 2011  è durata per ben 4 anni fermando gli speculatori che volevano distruggere Santa Maria Capua Vetere e i figli che verranno . Con questa sentenza si è messa la parola fine ad una querelle che ha visto schierarsi autorevoli personaggi politi dell’opposizione che sfruttando pennivendoli i quali non hanno fatto che narrare cose inesatte . ora sta al comune di santa Maria Capua Vetere   con in prima linea  il Sindaco Antonio Mirra farne tesoro di ciò che ha stabilito il Consiglio di Stato nel comune di Capua Antica fermando i suoi presupposti sul piano regolatore generale stilato nel 1983 dall’ingegnere Giuseppe Merola.
 Sciogliendo ogni dubbio pubblichiamo qui sotto integralmente la sentenza n.9020/2017, pubblicata il 20/12/2017






N. 05984/2017REG.PROV.COLL.
N. 09020/2016 REG.RIC.
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REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 9020 del 2016, proposto dalla Società Cooperativa Al Risparmio di Santa Maria Capua Vetere, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avvocato Luigi Adinolfi, con domicilio eletto presso lo studio legale Rosati Bei Anna in Roma, via Ovidio n. 10; 
contro
il Comune di Santa Maria Capua Vetere in persona del sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'avvocato Pasquale Iannuccilli, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Lima n. 7; 
per la riforma
della sentenza del T.A.R. CAMPANIA - NAPOLI: SEZIONE III n. 03206/2016, resa tra le parti, concernente l’ammissibilità della S.C.I.A. per l’apertura di una media struttura commerciale.


Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Santa Maria Capua Vetere;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 5 dicembre 2017 il Consigliere Carlo Schilardi e uditi per le parti l’avvocato Adinolfi e l’avvocato Conticiani per Iannuccilli;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.


FATTO
1.- La Società Cooperativa al Risparmio di Santa Maria Capua Vetere (nel seguito società cooperativa) è affittuaria di un capannone industriale di proprietà della Biel Company s.r.l, sito nel comune di Santa Maria Capua Vetere in località Cappuccinelle.
L’area su cui insiste detto immobile, dal Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune è classificata omogenea “D”, a destinazione industriale; sulla stessa area insistono diversi capannoni costruiti a partire dagli anni 50, anche in deroga alle norme urbanistiche comunali e legislative, a fronte dell'importanza dell’attività industriale svolta nell'area dall'Italtel (ex Siemens).
A seguito della dismissione dell'attività industriale, la società proprietaria e i suoi affittuari hanno presentato una molteplicità di S.C.I.A., concernenti ciascuna singoli capannoni industriali o parti di essi, ma non l'intero insediamento.
Anche la Società Cooperativa al Risparmio di Santa Maria Capua Vetere presentava in data 6 maggio 2015 all'Ufficio Tecnico del Comune di Santa Maria Capua Vetere, una S.C.I.A. per lavori destinati all'apertura di una media struttura commerciale all’interno del capannone.
1.2. Con nota n. 16353 del 3 giugno 2015, l'Ufficio tecnico di Santa Maria Capua Vetere comunicava alla società interessata il preavviso di diniego, ai sensi dell’art 10-bis L. 241/1990, ritenendo la S.C.I.A. irricevibile.
1.3. La società cooperativa impugnava innanzi al T.A.R. per la Campania detto preavviso (ricorso n. 4144/2015) e, in data 16 luglio 2015, trasmetteva le proprie controdeduzioni, alle quali il comune rispondeva con il provvedimento n. 0025255 del 31 agosto 2015 del dirigente S.U.A.P. di dichiarazione di irricevibilità della S.C.I.A..
Il Comune di Santa Maria Capua Vetere, con provvedimento del dirigente S.U.A.P. n. 0025255 del 31 agosto 2015, replicava alle osservazioni presentate dalla società cooperativa, confermando il diniego della S.C.I.A..
Avverso tale ultimo provvedimento la società cooperativa proponeva un nuovo ricorso innanzi al T.A.R. per la Campania, assumendo di aver superato i profili di illegittimità evidenziati dal Comune, avendo depositato, in data 12.6.2015, la documentazione che l'ufficio tecnico comunale aveva rilevato essere mancante all'atto della presentazione della S.C.I.A.
1.4. Il T.A.R. con sentenza n. 3206 del 22 giugno 2016 ha rigettato il ricorso ritenendo infondate le censure avanzate dalla società cooperativa.
Avverso la sentenza la società cooperativa Al Risparmio di Santa Maria Capua Vetere ha proposto appello.
Si è costituito in giudizio il Comune di Santa Maria Capua Vetere che ha chiesto di rigettare l'appello.
All'udienza pubblica del 5 dicembre 2017 la causa è stata trattenuta per la decisione.
DIRITTO
2. Con un primo motivo l'appellante lamenta l'erroneità della sentenza del T.A.R. nella parte in cui il Tribunale ha ritenuto che la documentazione allegata alla S.C.I.A. fosse incompleta e che, conseguentemente, non fosse censurabile la dichiarazione di irricevibilità della stessa opposto dal Comune.
L'appellante sostiene che il Comune avrebbe affermato in modo generico che la documentazione prodotta a corredo della S.C.I.A. fosse insufficiente e che con i documenti integrativi, trasmessi in data 12 giugno 2015 aveva, comunque, "assolto l'onere di corredare la S.C.I.A. di tutti gli elementi istruttori, realizzando dunque tutti i presupposti per considerarla ricevibile".
2.2. Diversamente, la difesa del Comune insiste nel sostenere che i documenti mancanti erano stati indicati nel preavviso di irricevibilità della S.C.I.A. e richiamati nell'atto di diniego della stessa del 31 agosto 2015 e in ogni caso, che alcuna integrazione documentale avrebbe potuto validare la S.C.I.A., essendo la stessa un'autodichiarazione che legittima i lavori e, in quanto tale, doveva essere necessariamente presentata completa in ogni suo elemento.
2.3. La tesi dell'appellante non può essere condivisa. Nel provvedimento del 3 giugno 2015 n. 16353, infatti, sono elencati i documenti mancanti e non allegati alla S.C.I.A., che per la loro ritualità dovevano essere conosciuti anche dall'istante, documenti che sono stati, poi, prodotti in via successiva il 12 giugno 2015.
Come evidenziato dal T.A.R., inoltre, l'Amministrazione ha fondato la legittimità del diniego e l'irricevibilità della S.C.I.A. non solo sulla mancata produzione per tempo della documentazione necessaria alla formazione del silenzio significativo, ma anche perché era necessario rispettare gli standard urbanistici previsti nella zona "D"industriale in sé e con riferimento alle strutture commerciali insistenti su aree superiori a 8000 mq, nonché per l'intervenuta violazione dell'art 23 T.U. del DPR. n. 380/2001 sul cambio di destinazione rilevante.
3. Con altra articolata censura l'appellante lamenta l'erroneità della sentenza del T.A.R. laddove il Tribunale ha ritenuto infondati il secondo, terzo e quarto motivo del ricorso originario e assume che per le strutture presenti nella zona D, il S.I.A.D. legittimerebbe l’allocazione di strutture commerciali in edifici aventi destinazione industriale e, in particolare che il provvedimento impugnato violerebbe le previsioni del S.I.A.D. e dell’art. 15, comma 1, della legge regionale n. 1 del 9 gennaio 2014, secondo cui “l’insediamento degli esercizi di vicinato è ammesso in tutte le zone territoriali omogenee comunali, ad eccezione di quelle per le quali lo strumento urbanistico generale espressamente ne vieta la realizzazione”.
Le norme di attuazione dello strumento urbanistico (N.T.A.) lascerebbero intendere, poi, che l’intervento richiesto non sarebbe vietato in alcuna delle zone omogenee “A”, “B”, “C”, “D” e non sarebbe necessario approvare preventivamente un piano urbanistico attuativo per assentire la S.C.I.A., essendo tale piano richiesto per interventi superiori a mq 10.000, laddove quello da realizzare prevede uno sviluppo non superiore a mq 8.000.
Il T.A.R., infine, non avrebbe considerato che il P.R.G. del Comune di Santa Maria Capua Vetere prevede distinte zone "D", quelle "esistenti" e quella di "nuova individuazione" e che le norme del S.I.A.D. (strumento di intervento per l’apparato distributivo) prevedono per le zone già "esistenti" (come nel caso di specie) la destinazione commerciale in adeguamento al P.R.G., con intervento diretto (per cui è sufficiente la S.C.I.A. per l'allocazione nell'area di una media struttura commerciale) mentre per le zone di nuova individuazione è necessaria una specifica variante al P.R.G..
L'appellante a sostegno della propria tesi richiama due sentenze del T.A.R. Campania (n. 5149/2016 e n. 727/2014) che, in casi analoghi, si sarebbe determinato in maniera opposta a come si è pronunciato nel presente giudizio.
3.2. Orbene, il Collegio osserva che, come evidenziato dalla difesa del Comune, il richiamo alla sentenza del T.A.R. Campania n. 5149/2016 non si attaglia al caso in trattazione, in quanto nella stessa oggetto del contendere è la zona "F" del Comune di Caserta, la cui compatibilità commerciale è prevista anche dal P.R.G..
Parimenti inconferente è il richiamo alla sentenza n. 727/2014 della Sezione di Salerno del T.A.R. Campania, non ricorrendo anche in quel caso alcun conflitto con la pianificazione urbanistica.
Diversamente, nel caso di specie l’area in questione è regolata dall’art. 28 delle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore vigente, che disciplina le zone D e D-PIP, destinandole ad insediamenti industriali e artigianali e ad attrezzature mercantili all'ingrosso, mentre l'art. 24 delle N.T.A. al P.R.G. disciplina separatamente le aree commerciali da quelle industriali.
Ed è da escludere che il S.I.A.D. possa modificare le N.T.A. del P.R.G. non potendo esso contrastare con la pianificazione generale che è, invece, chiamato ad integrare, mentre, come rilevato dal T.A.R., va evitato che la differenza di indici e di regolamentazione tra le zone "D" e le zone "G" commerciali possa determinare un sostanziale disordine edilizio.
La delibera della Giunta Regionale n. 349 del 19 marzo 2005, concernente il visto di conformità del S.I.A.D. del Comune di Santa Maria Capua Vetere, malgrado le incertezze presenti nel corpo del provvedimento, nella parte dispositiva evidenzia inequivocabilmente che “gli insediamenti di attività commerciali, ricadenti su aree non conformi agli strumenti urbanistici vigenti, saranno possibili o attraverso i procedimenti di variante così come previsto dalla normativa vigente o in presenza di nuova pianificazione urbanistica....”.
3.3. Per quanto esposto, non può ragionevolmente ritenersi che la S.C.I.A. sia passibile di modificare la destinazione dell'area, in contrasto con le previsioni delle N.T.A. del P.R.G. e che possa superare il disposto dell'art. 23-ter del D.P.R. n. 380/2001, che prevede allo scopo il rilascio di uno specifico permesso di costruire, assistito da relativa procedura in variante.
Giova evidenziare che a termini dell’art. 23-ter del D.P.R. n. 380/2001 la richiesta di cambio di destinazione di un immobile da categoria produttiva a commerciale, determina un mutamento "rilevante", con le implicazioni in termini di carichi urbanistici e di impatto sul territorio che esso comporta, anche per la necessità, nel caso di specie, di procedere al frazionamento di un vastissimo complesso immobiliare, circostanze tutte che il T.A.R. non ha mancato di evidenziare.
3.4. Il Comune, nel negare la ricevibilità della S.C.I.A., ha tenuto conto di ciò e, in particolare, delle prescrizioni della delibera regionale n. 349/2005 (che ha approvato il S.I.A.D.), in cui è detto che nelle aree non conformi al P.R.G. gli insediamenti produttivi possono essere ammessi solo previa variante allo stesso, senza alcuna distinzione tra aree "D" esistenti e aree "D" di nuova individuazione.
Pertanto, al fine di modulare l'insediamento sul territorio di strutture di vendita di rilevante impatto urbanistico in modo armonico, la pianificazione commerciale del Comune ha preso a riferimento le aree omogenee individuate in sede di governo del territorio, perché è la zonizzazione operata a rendere possibile lo sviluppo commerciale in modo coerente con l'assetto urbanistico generale.
In altri termini, il giudizio di compatibilità astratta della struttura di vendita con il territorio nel quale è destinata a sorgere non può che basarsi sull'area omogenea di piano regolatore e quindi nella verifica degli standard urbanistici ivi esistenti.
Il processo di liberalizzazione delle attività commerciali perseguito dall’Unione Europea e dal legislatore nazionale, non consente il superamento delle pianificazioni urbanistiche, frutto di complesse scelte di natura politica e amministrativa, rivolte alla corretta e razionale utilizzazione del territorio e il S.I.A.D. deve essere letto in coerenza con esse.
4. L'appellante contesta, ancora, la sentenza nella parte in cui il Tribunale ha osservato che il Comune, con varie delibere, avrebbe sempre tutelato la destinazione industriale dell'area.
4.2. La censura non coglie nel segno.
Sovviene, al riguardo, la deliberazione n. 17 del 14 maggio del 2014 del Consiglio comunale di Santa Maria Capua Vetere in cui è detto letteralmente che " l'area ex Finmec (già Italtel), oggi assegnata a destinazione urbanistica industriale deve rimanere esclusivamente tale e salvaguardata da interessi speculativi nel redigendo PUC". Dello stesso tenore la delibera n. 29 del 15 maggio 2012, con cui il Comune ha espresso l'intendimento di tutelare la vocazione produttiva industriale dell'area ex Siemens “con esclusione di utilizzare la suddetta area industriale agli eventuali fini dell'applicazione della legge regionale sul Piano Casa".
Pur trattandosi, invero, di enunciazioni di principio, dette delibere manifestano con chiarezza l'orientamento del Comune in tema di assetto territoriale.
4.3. Prive di rilievo sul piano giuridico e tecnico sono le affermazioni presenti nella perizia giurata prodotta dall'appellante e cioè che la zona in cui ricade l'insediamento de quo sarebbe provvista di tutte le opere di urbanizzazione primaria e secondaria e che essa non avrebbe carattere unitario ma sarebbe composta da più particelle disposte su un'area di circa 200 mila mq.
4.4. Al riguardo, a prescindere dalle eccezioni del Comune circa l'ammissibilità della perizia, perché non depositata in primo grado, l’ente locale ha dettagliatamente evidenziato che le urbanizzazioni presenti nell'area sono solo funzionali al vecchio complesso industriale autonomo e indipendente dal contesto circostante. Inoltre gli accessi all'area interamente recintata, per le loro caratteristiche, non consentirebbero l'utilizzazione pubblica diretta delle strade presenti nell'ambito del lotto né vi sarebbero aree di parcheggio a disposizione, fermo restando l’esistenza di un unico ingresso per accedere al capannone da utilizzarsi da parte dalla società Cooperativa.
5. Nessuna contraddittorietà è ravvisabile, infine, in ordine ad un'altra iniziativa assentita e che sarebbe simile a quella richiesta. Al riguardo, infatti, il T.A.R. ha espressamente osservato che in quel caso si trattava di un intervento su un unico lotto, completamente urbanizzato e che l’intervento è stato autorizzato con permesso di costruire e non con semplice S.C.I.A.
In ogni caso, come rilevato dal Comune, eventuali irregolarità pregresse non possono consentire di "continuare a compromettere l'equilibrio urbanistico della città".
6. Le spese seguono la soccombenza e si liquidano in Euro 5000,00 in favore del Comune appellato.
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta), definitivamente pronunciando sull'appello, come in epigrafe proposto, lo respinge.
Condanna la parte soccombente al pagamento delle spese del presente grado di giudizio che si liquidano in misura di Euro 5000,00 in favore del Comune di Santa Maria Capua Vetere appellato.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 5 dicembre 2017 con l'intervento dei magistrati:
Antonino Anastasi, Presidente
Fabio Taormina, Consigliere
Carlo Schilardi, Consigliere, Estensore
Giuseppe Castiglia, Consigliere
Luca Lamberti, Consigliere


L'ESTENSORE
IL PRESIDENTE
Carlo Schilardi
Antonino Anastasi


domenica 17 dicembre 2017

SANTA MARIA CAPUA VETERE - NESSUNO MI PUò SMENTIRE PERCHE' IO SONO LA STORIA DI UNA CITTA' CHE STA SCOMPARENDO






Penso che non ci sia nulla di male , Anzi è uno scorcio di storia di Santa Maria Capua Vetere e della mia famiglia, perchè quello in foto è mio nonno Prospero Cecere che ha insegnato per 40 anni in citta . Era il 1920 e all'epoca nella citta' del foro erano tutti fascisti perchè bisognava essere fascisti . ora invece siamo tutti antifascisti . Il tempo cambia , ma non la storia di un popolo che attrverso gli insegnamenti di mio nonno si è formato in quegli anni e ha saputo, nel dopo guerra ricostruire una citta' . Oggi invece Santa maria capua vetere con le nuove leve tenta a distruggerla lasciando dietro una storia più che millenaria . Alcuni casapullesi escono per uan fantomatica televisione sammaritana per invogliare i cittadini a credere nel progetto MIrra - Bosco, ma non sanno che non li vuole più nessuno. Desiderei sapere se qualche persona si riconoscesse in questa foto.

venerdì 1 dicembre 2017

ECCO IL PROVVEDIMENTO DEL GIP DI SANTA MARIA CAPUA VETERE A CARICO DI BIAGIO MARIA DI MURO

            N. 17778/14 RG NR                                                                                      
TRIBUNALE Dl SANTA MARIA CAPUA VETERE
UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI
Il Giudice per le indagini pfel-iminafi, dott.ssa Alessandra Grammatica, letta l'istanza depositata in data 29.11,2017 dagli avv. Emilio Maddaluna e Giuseppe Stellato, con la quale si chiede la tevoca ovvero la sostituzione della misura della custodia cautelafe in cafcere attualmente in atto nei dell'indagato Di Muto Biagio Maria; visto il parete favorevole del P.M. alla sostituzione della misura con altra meno afflittiva; valutati tutti gli emersi nel corso dell'interrogatorio di garanzia, nonché quelli posti a sostegno dell'istanza in esame; ritenuto invariato il quadro indiziario nella sua gravità, per le motivazioni esplicitate nell'ordinanza applicativa della misura in COfso; rilevato, tuttavia, che le esigenze cautelari — pur ancora sussistenti— risultano significativamente scemate, alla luce della emetsa recisione dei legarni dell'indagato con gli apparati politici e amministrativi locali (e della conseguente diminuita capacità di confrollo del territorio e di assoggettamento delle istituzioni); ritenuto, pertanto, che le attuali esigenze ex art. 274, lett. A) e C), cpp, siano adeguatamente fronteggiabili attraverso la misura coercitiva dell'obbligo di presentazione alla p.g. secondo le modalità dettagliatamente indicate in dispositivo;
Letto l'art. 299 c.p.p., sostituisce la misura della custodia cautelare in carcere ln atto nei confronti di Di Muro Biagio Maria con quella dell'obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.
Prescrive, per l'effetto, all'indagato di presentarsi quotidianamente presso 1a Stazione dei CC. di
S. Maria C.V. in un orario compreso tra le ore 18.00 e le ore 20.00.
Dispone l'immediata liberazione di Di Muto Biagio Maria, se non detenuto per altra causa.
Manda alla cancelleria per gli adempimenti di sua competenza.

giovedì 23 novembre 2017

SANTA MARIA CAPUA VETERE- IL RICORDO DI GIANNI VECCIA PATER FAMILIAS - VENERDI' ALLE 18.30 IL TREGESIMO NEL DUOMO DI SANTA MARIA CV


L'IMPRENDITORE GIANNI VECCIA CON
LA SIGNORA ANGELUCCI E
LUCA ROSSETTI  
Nella enciclopedia italiana della Treccani autentica opera d’arte della lingua italiana, ma anche romana, il pater familias è, secondo l’espressione latina romana, l’equivalente all’italiano di padre di famiglia. Giovanni Veccia, per gli amici Giannino è stato il vero capo buono della sua famiglia, che ha accompagnato per gradi ad una agita conoscenza della vita sociale contorniata da una elegante e signorile rapporto con il prossimo, dando luce a chi è stato al suo fianco.

La sua capacità imprenditoriale è stata al centro delle innovazioni che portato non solo Santa Maria Capua Vetere, ma anche Caserta a livelli di conoscenza non solo nazionale ma anche europea.

Il suo disegno è stato come un segno indelebile in una città come quella di Caserta che incredula ha assistito ad una apertura di una nuova collezione in una autunnale serata del 26 novembre dello scorso anno.

“Hai combattuto contro te stesso continuando a camminare per la tua strada e non ho accettato il modo in cui ci hai lasciato. Non ti ho voluto vedere alla fine del tuo percorso, perché questo mi ricordava mio padre.

Non ti dico Ciao, ma arrivederci perché noi ci rivedremo”.  

venerdì 17 novembre 2017

SCANDALO ALLA RAI - DANIELE PIERVINCENZI NON E' UN GIORNALISTA E NON E' NEANCHE CONTRATTUALIZZATO !!! E' UN PRECARIO

Vengono oramai alla luce i risvolti della vicenda che ha aperto polemiche, ma soprattutto prese di posizioni di colleghi giornalisti i quali addirittura sono andati a manifestare ad Ostia contro quei soprusi , ma poi quando si scopre che Danieli Piervincenzi era andato per conto di qualcuno a provocare Roberto Spada , che quel gesto non lo doveva fare, non in qualità di giornalista rai, allora caro giudice che hai indagato sul caso,   per coloro che gestiscono il servizio pubblico e mandano allo sbaraglio persone che non hanno nessuna caratura giornalistica, che reato c'è che pena c'è che mafia è questa !!!. Mi dispiace per un amico giornalista  Carlo Verna  che ci ha messo la faccia perchè me lo ricordo quando  solcava le piscine casertane  per eseguire la cronaca degli incontri di pallanuoto a Santa Maria Capua Vetere e Caserta, io ero un dirigente del Volturno Sporting Club, mi dispiace per un amico d'infanzia  oggi Vice direttore della rai a Napoli Carlo De Blasio, ma non mi dispiace per tanti Pippo Pelo maschi e Pippe Pele femmine che sono andati soltanto per fare passerella , ma ciò che è stato svelato nel corso della commissione di vigilanza della rai da un onorevole del pd, mi fa pensare che ll'interno di mamma rai c'è qualcosa che non torna. Ma doppiamente   la figura di melma è stata fatta da Nemo  e soprattutto dai direttori giornalisti che appartangono alla "casta rosata" avvallano  programmi come nemo. Oseremo dire per rimanere in tema di dagospia che ha pubblicato l'agenzia e lo linkiamo qui sotto, CHE CAFONAL!!

ecco il link 


giovedì 16 novembre 2017

POLITICA A SANTA MARIA CAPUA VETERE - LA NOBILE DECADUTA IN MANO A PIVELLI DI PRIMO PELO CHE ADDIRITTURA MILLANTANO CREDITO CON POLITICI NAZIONALI - COME SIAMO CADUTI IN BASSO

Non sapevo di essere una blogger e un giornalista da destare interesse sull’opinione pubblica nel pubblicare i miei pensieri su una città, pardon paesone, di Santa Maria Capua Vetere che di giorno in giorno è sempre più agonizzante. Non è che altre cittaà e paesi della provincia di Caserta se la spassano in maniera diversa, ma quello che ieri  ho visto, letto, sentito ma anche lo sparlare di continuo , perché a Santa Maria Capua Vetere se ne fa un uso continuo, mi fa rabbrividire .  
 Dove è la citta’ di cultura , se non fosse per qualche iniziativa in città la fanno da padrone i circoli dove si fa un uso indiscriminato dei tavoli da gioco . Dove è la città imprenditoriale , a Santa Maria Capua Vetere  si parla e si produce soltanto munnezza e si fanno soldi con il sistema di fatturazione falsa sotto gli occhi di addetti ai lavori. Dove è la citta politica che per certi versi ha formato, ma adesso non forma più, uomini politici di rango , sostituiti oggi da quaquaraquà di rango che millantano soltanto credito che non hanno. Basti pensare che allo Iacp il rione dove i sindaci venivano eletti con il maggior numero di preferenze, uno pseudo consigliere  comunale si era preso a cuore la situazione sociale del rione ma alla prima operazione politica comunale  ha messo le corna agli elettori che lo avevano votato approvando lavori in altre zone . Da qui il putiferio che secondo qualcuno si è consumato con una infamità. Ma ce ne sono altri che addirittura millantano il nome di Matteo Salvini e poi che fanno? Osannano il consigliere Luigi Bosco che sostiene il presidente della Regione Campania De Luca? A me sembra che c’è una storpiatura, se lo sapessero i vertici compreso Matteo Salvini, come è fatto lui ,   lo prenderebbe a calci nel culo a lui e al giornalista che gli ha pubblicato ciò che ha scritto.

 Purtroppo santa Maria Capua Vetere vive in una realtà tutta sua , e i sammaritani  vivono  in una realtà lontana  dal centro cittadino per paura di essere individuati da altri i quali gli fanno in conti in tasca. Ma una certezza c’è che  nessuno è considerato nelle stanze dei bottoni provinciali , regionali e nazionali e tutto questo si fa con il benestare dei giornaliti che ogni giorno vengono  "rosati" dai personaggi politici amministrativi .   

NASCE UNA NUOVA IDEA - CARO RINO SPERIAMO ......... CHE TE LA CAVI !!!!

Hai inseguito per diverso tempo il tuo fiuto artistico ed alla fine è giunto il momento per raccogliere i veri frutti di una vita che è stata per certi versi caratterizzata da vicissitudini solcandola in modo indelebile .
Caro Rino è giunto il momento di dire  - “ ci sono anche io e voglio starci con tutta la mia arroganza”.
 Hai sofferto, ma l’amicizia e soprattutto la conoscenza che ci lega da oltre 40 anni ci ha permesso di frequentarci e confrontarci ogni volta ci incontravamo.
 Forse un po' di umiltà ti mancava, la stessa che ti ha fatto da coronamento per iniziare il tuo percorso interrotto da diversi anni .

 In culo alla balena e speriamo…… che te la cavi !!!! 

ASSOLTO MANLIO DONADONI E IL SUOI SOCI . ERA STATI CONDANNATI IN PRIMO GRADO A 4 ANNI DI RECLUSIONE PER BANCAROTTA . PER I GIUDICI NAPOLETANI IL FATTO NON SUSSISTE .



 Assolti perché il fatto non sussiste . E' stata emessa nel tardo pomeriggio dal Tribunale di Napoli seconda sezione della Corte di Appello presidente Alabiso la sentenza  di assoluzione nel procedimento penale a carico di Donadoni Manlio (di anni 60), difeso dall’avvocato Barletta,  Sacco Vincenzo (di anni 63) e Di Mauro Alfredo (di anni 75), imputati  e condannati in primo grado per  bancarotta fraudolenta per avere, secondo l’accusa  distratto ed occultato beni della fallita DONATAB s.r.l. negli anni '90 (tra cui terreni, partite di tabacchi, somme di danaro in Svizzera, somme di danaro derivate da locazioni di complessi aziendali in zona Lo Uttero di Caserta, somme di danaro per vendite di beni a prezzi simulati tra cui l'opificio industriale venduto alla ETA s.r.l. di via Ferrarecce di Tedeschi Ovidio e Landolfi Alessandro, ed altro), per importi rilevantissimi (svariati miliardi delle vecchie lire).

La Seconda Sezione Penale del Tribunale di S. Maria C.V., Presidente Dott. Picardi, aveva  Donadoni Manlio alla pena di anni 6 di reclusione, Sacco Vincenzo alla pena di anni 4 di reclusione e Di Mauro Alfredo alla pena di anni 4 di reclusione, oltre pene accessorie ed inabilitazioni commerciali. Gli imputati sono stati altresì condannati al risarcimento del danno nei confronti della parte civile, ma tutto questo è stato cancellato . 

mercoledì 15 novembre 2017

SANTA MARIA CAPUA VETERE PROVE TECNICHE DI DIMISSIONI - CARO SINDACO DI SANTA MARIA CAPUA VETERE ………. QUANTO MI FAI RIDERE !!!


 L’avrei saputo fare anche io il sindaco dopo tutto quello che era successo in città . Ma la cosa più strana e che il sindaco ( siamo intesi e non professionista) non ha capito che oramai il suo tempo politico è concluso e non ha più carte positive per poter vincere. Come in un tavolo di schemen de fer i suoi punti sono sempre inferiori agli altri e le “ rosate “ dei suoi  amici non bastano più,  perché chi gioca alla punta ha sempre quell’otto e il nove che lo rende 
vincitore su di lui . In questa massima nostalgica prenatalizia si gioca anche a Caserta una credibilita’ dove il suo amichetto del cuore tale “Gigetto” da Casapulla lo vogliono cacciare da terra di lavoro perché ha tradito gli schemi di un pd provinciale che si sta leccando ancora le ferite. Ma i casertani però non gliela danno buona ed hanno chiesto al quel galantuomo di Carlo Marino di metterlo alla porta. Ecco quindi che lui visto che quando va in bagno evacua vermi si è andato a raccomandare dal papa  Mirabelli che con una benedizione sta cercando di tranquillizzare un pd orami alla frutta.
 Gigetto però a Santa Maria Capua Vetere continua a galvanizzare con cazzate varie i sammaritani fessi che si credono il ciuccio che vola con i suoi amici giornalisti i quali pendono dalle sue labbra soltanto se alza il telefono e dice  sono l’assessore  Bosco.
Non è così a Caserta  perché i casertani lo tengono alla larga per le note vicende giudiziarie che gli sono capitate che guarda caso è stato difeso proprio dal sindaco.

Caro Antonio senti un consiglio da uno che ne ha passate tante. Dimettiti ne guadagni di prestigio professionale, sociale ed intellettuale, perché adesso devi onorare le cambiali politiche con la ristrutturazione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e tua moglie o addirittura la tua governante avrà  un gran da fare per cucire le giacchette stracciate visto che tele tirano a destra e a sinistra !!!!

SANTA MARIA CAPUA VETERE - LA RISTRUTTURAZIONE DEL TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE VALE UN MILIONE E SEICENTO MILA EURO

Dopo trensette anni  dalla sua fabbricazione , il tribunale di Santa Maria Capua Vetere  sarà ristrutturato . La notizia si apprene da un bando di gara non europeo che è stato pubblicato dulla gazzetta uffciale il giorno 13 novembre 2017e reso pubblico ieri mattina attrverso una pubblicazione anhe via internet. Il tutto per la modica cifra di Euro 1.677.277,48 .
I partecipanti alla gara potranno consegnare le buste entro il 19 dicembre 2017 alle ore
12.30.
Ecco il link
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/11/13/TX17BFC20305/S5

giovedì 9 novembre 2017

FEDERICO CAFIERO DE RAHO DIVENTA IL “CRY FREEDOM” DI UNA NAZIONE E DI UN POPOLO


Era il 31 gennaio 2013 quando la nomina a procuratore capo della Dda di Reggio Calabria fece il giro d’Italia dopo che Lei aveva concluso quell’iter giudiziario- istituzionale presso la Dda di Napoli . In quell’occasione il suo incarico lo equiparai come ad un grido di liberta’ quel “Cry Freedom” che  molti cittadini aspettavano  con risposte concrete attraverso un iter giudiziario – istituzionale e lei prima,  ma anche  nei  cinque anni di onorata nomina trascorsi a Reggio Calabria,  ha dato fino a qualche giorno fa senza togliere nessun merito ad altri magistrati che si sono battuti come lei per legalità nel nostro paese. Anche d’estate e in quel di Roccella Ionica, dove mi recavo durante i mesi estivi, sui giornali regionali e nazionali il suo senso della legalità si toccava con mano ma soprattutto  anche mediatico. La sua nomina a Procuratore Nazionale Antimafia  è senz’altro un coronamento di un successo giuridico – istituzionale  fatto di sacrifici e tanta caparbietà nel concludere le indagini  contro la criminalità organizzata a cui  Lei ha saputo essere credibile a chi forse aveva perso il senso di legalità in quella regione . La sua signorilità l’ha contraddista con gli altri, nell’esporre qualsiasi atto a cui aveva eseguito una indagine. Ha ridato speranza e coerenza a chi per un periodo è stato frastornato da cadute su bucce di banane , ma poi “ risuscitato  nella legalità”.
Non vorrei divulgarmi tanto ma è d’obbligo “un inchino” sotto forma di saluto ed un "in culo la balena" che le ha portato fortuna dal 31 gennaio 2013 giorno in cui gli scrissi spontaneamente sul mio blog e linkato qui sotto , qualche riga per la sua nomina a Procuratore capo della Dda di Reggio Calabria.           

Con profonda stima e rispetto
Prospero Cecere


PS – Sarebbe il caso che la migliore trasmissione della Rai “ in mezz’ora “della Signora Lucia Annunziata si interessasse e gli dedicasse qualche frazione di tempo per un risultato giustamente meritato.   


IL LINK DEL 31 GENNAIO 2013

venerdì 3 novembre 2017

OPERAZIONE AZIMUT - ASSOLTO IL GEOMETRA SCHIAVONE - AVEVA FATTO UN SOPRALLUOGO NELLA MASSERIA DI CELLOLE - I GIUDICI NORMANNO-PARTENOPEI HANNO SENTENZIATO - FRANCESCO SCHIAVONE NON E' UN CAMORRISTA !!!

Per Francesco Schiavone omonimo del capo del clan dei casalesi, stavolta i giudici del tribunale di Napoli  Nord hanno creduto alla tesi dell’avvocato Alfonso Baldascino. Il geometra  stimato professionista,  che era stato accusato di associazione camorristica finalizzata all'estorsione per un sopralluogo eseguito nell'esercizio della sua professione, è stato assolto in formula piena dai giudici normanni- partenopei.  Il pubblico ministero della Dda di Napoli nel corso della sua requisitoria qualche giorno fa  aveva chiesto una condanna esemplare  9 anni di reclusione che si è  tramutata dai giudici del tribunale di Napoli Nord in una soluzione in formula piena .
 Ma veniamo ai fatti .    
Qualche anno fa Raffaele Tonziello proprietario di una masseria in Cellole loc. Casamare, secondo gli atti in possesso della Dda di Napoli, dopo aver contattato appartenenti alla famiglia Zagaria – Schiavone , si era rivolto ad un professionista geometra per eseguire un sopralluogo su questa masseria che era stata di proprietà del Tonziello , ma la stessa era  venduta all’asta ad Angelo Tagliatela e Vincenzo Gallo che guarda caso risultano essere indagati nell’operazione Azimut nel marzo 2017  .  Ignaro di quanto era   accaduto in precedenza il professionista Francesco Scvhiavone  si reca sul posto per eseguire il sopralluogo e la valutazione della masseria che doveva essere intestata ad una società fittizia legata al Tonziello. Da qui il legame anche con Salvatore Borrata a chi sono stati richiesti i 9 anni di reclusione, secondo la DDa di Napoli . L’esito dibattimentale ha chiarito che non ci fu nessun legame fra Borrata  lo stimato geometra Schiavone perché il professionista non è mai stato inserito in una associazione di stampo camorristico e ne con la sua valutazione della masseria aveva consumato una estorsione .


venerdì 13 ottobre 2017

POLITICA A CASERTA - PROVE TECNICHE DI "ROSATELLUM " IN TERRA DI LAVORO - VOINCE MAGLIOCCA MA CON IL MENEFREGHISMO DELLA SINISTRA E DEL CENTRO SINISTRA - VOTANO SOLTANTO I NULLAFACENTI.

Secondo me, ma anche altri, ieri sera è finita per sempre la V repubblica e si da vita alle tante orge politiche non solo di stato ma anche regionali , soprattutto provinciali visto la vittoria dell’ex sindaco di Pignataro maggiore e comunali che, guarda caso , e c’è una farfallina che gira su Piazza Vanvitelli, domani sarà l’ultima di Carlo Marino come sindaco di Caserta visto che si vota il bilancio .  
 Cari Egregi casertani, cittadini della provincia , delle Regioni e dello Stato visto che il grullo di Pontassieve e il ratman di Arcore hanno pensato soltanto ai fatti loro e cioè quello di fare un matrimonio gay alla camera di deputati con lesbiche e omosessuali e poi anche al senato mettendo da parte gli uomini con la U maiuscola  e Donne con la D maiuscolo che in questo stato di ex diritto non possono più starci.

Già, perché la prima del Rosatellum è andata in onda proprio ieri sera nella provincia più chiaccherata di D’Italia con la vittoria del candidato di centro destra Giorgio Magliocca che guarda caso ha passato 11 mesi in carcere, ma poi è stato assolto in formula piena dalla corte di appello di Napoli per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Per Giorgio senz’altro c’è un grande merito quello di combattere fino all’ultimo fendente per poi affondare il colpo con maestria, ma certamente non era solo. Una domanda, però,   sorge spontanea per dirla alla Lubrano ( non quello di Pignataro maggiore s’intende ) quale è il prezzo che deve pagare a favore di Forza Italia che oggi , anzi ieri ha celebrato il matrimonio gay tra il Grullo di Pontassieve e il Ratman di Arcore che ha rovinato una provincia e una regione dando adito al “muccusiello” napoletano  di sponsorizzare un libro dove una casa milanese ha messo la firma  a discapito delle 500mila e più famiglie che non trovano più pace non solo in italia , ma anche nel mondo .
 Ecco tutto questo non si poteva fare senza il benestare di giornalisti , direttori di giornali , direttori di servizi nazionali giornalistici che rubano i soldi agli italiani che dicono soltanto fesserie per dare adito al secondo compromesso storico, perché per il primo ha pagato soltanto Aldo Moro.

Per questo sono sempre convinto che oggi il migliore è sempre Luigi Di Maio e tutto il movimento 5 stelle che guarda caso non si è presentato alle elezioni provinciali, segno questo che si pensa soltanto a Roma perché è li che la battaglia politica si disputa per il paese, ma rimango sempre dell’idea che l’unico programma della rai che si può seguire è quello di Lucia Annunziata su Rai Tre .  

domenica 8 ottobre 2017

CASERTA - ECCO LA VERA STORIA DI QUANTO STA ACCADENDO IN VIA SAN CARLO. I BULLI SAN FELICIANI APPARTENGONO ALLA CAMORRA CON I LORO SCAGNOZZI

C’era una volta via San Carlo chiamata poi via De Dominicis, oggi è stata battezzata, per effetto della calata dei Bulli san feliciani , via San Felice a Cancello . Ebbene dalla scorsa estate 2016 nessuno poteva mai immaginare che i soldi riciclati delle operazioni svolte in quel comune e nei centri limitrofi da parte della camorra politica ed imprenditoriale anche casalese , lo dice l’ordinanza scattata a settembre 2016 della Dda di Napoli   potevano essere investiti in quella strada “ rosando” sui magazzini che erano in difficoltà in quella strada e che chiudevano perché il terziario era oramai alla frutta . Da un anno a questa parte i bulli San Feliciani , perché a San Felice a Cancello vi sono anche persone perbene , quella strada è diventata la nuova movida di Caserta con locali dove addirittura si suonava dal vivo , ma anche all’aperto dove alcuni residenti aveva anche avvisato la polizia municipale e le forze dell’ordine affinchè i proprietari capissero che quel luogo era una strda dove risiedevano anche le famiglie lavoratrice casertane.   Se qualche casertano ricorderà addirittura organizzarono una festa con concerti dove la   spiccava la presenza di artisti napoletani eccellenti. Dall’anno scorso è iniziata una sorta di combutta con i residenti perché oramai i bulli san feliciani si erano comprati tutto il primo tratto di Via san Carlo e si apprestavano a fare ulteriori business con altri proprietari del secondo tratto di Via San Carlo. Da quella estate i residenti non hanno trovato più pace . Per l’amor di Dio via San Carlo era rinata e molte attività commerciali di città che erano oramai sotto terra hanno trovato benessere, ma chi gestiva i nuovi locali erano veri spaccalegna paesani i quali invogliavano anche coloro che erano un po’ titubanti.
Ma un importante nodo da sciogliere era proprio la viabilità e il conseguente rapporto instaurato con alcuni operatori del terziario, poiché addirittura vi erano personaggi poco raccomandabili i quali frequentando e risiedendo la più antica strada di Caserta erano diventati i nuovi padroni della strada senza che ci fosse un controllo da parte delle forze dell’ordine e della polizia municipale. Secondo gli inquirenti Franco De Blasio è stato colui che ha menato il proprietario della pizzeria Donna Sofia era sorvegliato speciale , anche indagato per omicidio.  Qualche giorno fa addirittura in una intervista al comandante nuovo della polizia municipale il Geometra De Simone, che guarda caso è di San Felice a Cancello , lo stesso addirittura ha chiesto la collaborazione dei cittadini per controllare il territorio.  Caro comandante  e collega( sono anche io geometra)  invece di chiedere la collaborazione dei cittadini perché con le autorità competenti giudiziarie non denuncia ciò che sta accadendo a via san Carlo, invece di dare ordini ai suoi di multare addirittura a chi esegue un dovere verso persone disabili casertane?? Il comune di Caserta è l’unica città che emette multe ai figli di persone disabili che accompagnano la propria mamma.

Caro Carlo Marino sindaco di Caserta mandalo a casa, non ti dimenticare che un certo Ferrara imprenditore casalese ed affiliato alla camorra si presentava nel comando della polizia municipale e chiedeva permessi della Ztl per i suoi amici.

giovedì 5 ottobre 2017

ARRESTATO ALL'AEREOPORTO DI CAPODICHINO PERICOLOSO LATITANTE

Si erano cosi bene immedesimati come turisti ma una volta giunti all'aereoporto di Capodichino, hanno trovato ad aspettarli gli agenti della questura di Napoli. 
ma andiamo per ordine . Erano partiti stasera intorno alle 20.00 dall'aeroporto di Ibiza per giungere a Napoli intorno alle 21.30.  Ma il loro viaggio, il latitante era in compagnia della sua compagna , è terminato dopo che i carrelli del Boeing ha toccato terra. La squadra una volta giunto l'aereo si è indirizzata verso il velivolo , dopo che erano stati già avvisati hostess, steward e comandante. Una volta giunto sulla pista il velivolo, dove vi erano i passeggeri, è stato tenuto chiuso e la squadra di polizia  si è dapprima divisa in due squadre, una composta da quattro persone  è entrata da dietro all'aereo e una altra è entrata davanti pronti per intervenire in caso di fuga. Una volta visti gli agenti il latitante si è alzato ed ha fatto segno che era lì in compagnia della sua compagna. Alla scena abbastanza insolita hanno assistito quasi tutti i passeggeri che increduli non si erano resi conto che sono stati testimoni oculari di un arresto eclatante. Dopo alcuni istanti sono scesi i due fermati e trasportati per le operazioni di rito presso la questura di Napoli.

lunedì 2 ottobre 2017

CATALOGNA INDIPENDENTISTA – LA LOMBARDIA E IL VENETO AUTONOMI E IL REGNO DELLE DUE SICILIE CHE COSA E’ ?



Sono stato attento a quanto divulgato negli ultimi tre giorni e sono giunto ad una mia massima che è quella che se la Catalogna, la Lombardia e il Veneto dichiarano la loro indipendenza , anche il sud dovrebbe farlo . Ma andiamo per ordine.  Iniziamo con affermare che il governatore del veneto Luca Zaia ospite di Lucia Annunziata (rimane sempre una delle migliori trasmissioni della rai forse l’unica) ha in ogni caso spiegato a differenza della Catalogna che il referendum sulle autonomie di Lombardia e Veneto è stato deciso dalla Corte Costituzionale sulla base di un ricorso presentato da comitati e Lega . Ma perché la Corte Costituzionale ha deciso per il referendum? Lo diciamo in maniera semplice perché in quegli anni vigeva in Italia  “il renzismo” , cosa è il renzismo? E’ una sorta di cambiamento radicale elevato all’ennesima potenza degli incetrulliti ben pensanti toscani ( come si dice nelle vicinanze di Pontassieve, ma anche nel capoluogo di provincia  ) ,  che non  fumano i sigari, i quali  avevano deciso di cambiare la costituzione , con in testa i catto comunisti,  oseremo dire “inchiummatori” napoletani,  che non sono quelli del Mpd,  che in televisione si sono  messi a parlare della costituzione per cercare di far capire agli italiani che bisognava cambiare . In realtà in questo periodo di tempo proprio perché si aveva sentore che qualcosa bolliva in pentola i nordisti compresi quelli della Lega hanno raccolto le firme e chiesto il referendum, ma non fu accordato ne dal renzismo, ne da altre forze politiche del governo le quali soprassedettero e da qui   il ricorso alla Corte Costituzionale,  che  lasciò a bocca aperta un po' tutti quando decise che il popolo esercitava un diritto costituzionale.  Bene !! anzi male perché oggi sfruttando la Costituzione Italiana che rimane una delle migliori in assoluto il referendum si farà il 22 ottobre 2017 dove milioni di cittadini saranno chiamati a votare sull’autonomia regionale . Ma invertendo gli ordini degli addendi il prodotto non cambia , per dirla in maniera matematica . Cosa significa questo è molto semplice. Se la catalogna in Spagna  ha chiesto si essere indipendente e la Lombardia e il Veneto  hanno chiesto l’autonomia  economica in Italia,  non è la stessa cosa ?? Cosa hai fatto Grullo di Pontassieve ecco perché ti hanno messo a girare per l’Italia !! Perché devi pensare come far conoscere che i lombardi e i veneti hanno sbagliato !!!
Volte sapere cosa penso ?! Penso che se dovesse vincere il centro destra alle prossime elezioni politiche così come molti sondaggi lo danno favorito , alcuni onorevoli e senatori  dovranno  spiegare l’autonomia anche al regno delle due sicilie e a tutto il meridione che  aveva perso la sua autonomia . Quindi penso che il ratman di Arcore con tutti suoi mouse –man farà in modo che  le elezione politiche non le vinca, perché daccordo con il grullo di Pontassieve,  vuole fare il presidente della repubblica  lasciando in balia delle onde i partiti della coalizione .

 Provare per credere meglio Luigi di Maio !!!! 

giovedì 28 settembre 2017

CASERTA - DOPO 43 ANNI E SETTE DI SERIE INFERIORE IL BASKET CIU’ CIU’ NON C’E’ PIU’!!!!! E……. NESSUNO PARLA ( VEDIAMO SE QUALCUNO MI VUOLE SMENTIRE )


Domenica, anzi sabato, per la prima volta dopo 50 anni di basket a Caserta la squadra della Juvecaserta  non sarà inserita più in quella classifica di serie A1 che in mezzo secolo ne è stata protagonista. Ma la cosa più strana e che nessuno ne parla a Caserta , segno questo che i casertani e tutta la città hanno abbandonato per sempre la palla a spicchi , anzi ci cimentano in altri discipline,  “ mi faccio i ca…..i miei perché devo portare a casa qualcosa perché se ci penso il piatto a tavola non lo metto più”.

 E dove è l’amore per il basket, quello vero, che oggi lo praticano soltanto quelle misere 1500 persone , quando va bene, altrimenti ne sono ancora di meno. Dove sono quei pennivendoli che scrivevano negli ultimi dieci anni erano diventati tutti esperti del basket casertano e non si muoveva foglia se loro non passavano il pezzo da pubblicare sui giornali quotidiani della provincia di caserta scomparsi anche loro insieme alle televisioni libere che addirittura si bisticciavano a chi voleva l’esclusiva sulla partita del campionato di basket.

 Mi hanno tenuto sempre a distanza perché davo fastidio, ma oggi posso parlare perché dopo 50 anni il basket è completamente finito , anzi finirà con la prima partita di campionato del massimo campionato di serie A1. Che brutta parentesi  sportiva , ma una domanda mi viene spontanea . Il presidente del Coni Mimmo De Simone(anche se il suo lavoro sportivo  da più di 50 anni è da encomio )   qualche mese fa era a fianco del presidente nazionale del Coni, in una riunione sportiva a Caserta ma sapeva cosa stava accadendo ?? La Juvecaserta poteva essere iscritta al campionato 2017/2018?  Se no per quale motivo non ha sensibilizzato i casertani e gli imprenditori casertani affinchè si potesse aiutare la squadra? C'è qualcosa che non quadra!!! Che fine hanno fatto i soldi che ha raccolto  il dottor Alfonso Tramontano ha dato alla società dopo che aveva organizzato una bella serata al  Cinema San Marco di Caserta? Perché i debiti sono venuti alla luce soltanto quest’estate anche se vecchi ? Che omerta’ a Caserta nessuno sapeva e nessuno parlava ma tutti sapevano della sentenza diventata esecutiva di Jones – che figura di merda !!!! il cavaliere Giovanni Maggiò penso che si sta rivoltando nella tomba dopo tutto quello che aveva fatto per dare quella dignità ad una città come quella di Caserta che da domenica non si preparerà alla partita al palamaggiò o ad accendere quella radio per ascoltare quella radiocronaca in diretta !!! Il telecronista che fine farà e che fine faranno tutti i giornalisti o pseudo giornalisti che si riempivano la bocca che erano seduti nel parterre di eccezione !!!

 Io posso parlare perché pagavo si l’abbonamento che il biglietto perché ero un tifoso e perché ci credevo!!

 Adesso non credo più a niente , ma credo che tutti i miei colleghi   adesso andranno a Trans e faranno i trans  perché solo quello gli è rimasto !!!!
e come dice il principe della risata in arte Totò ,,,,Ma fatemi il piacere !!!!!

mercoledì 20 settembre 2017

FAVOLETTA DELLA SERA - ECCO COME IL GRULLO DI PONTASSIEVE E IL RATMAN DI ARCORE FANNO I GAY PER TROMBARE ( POLITICAMENTE PARLANDO ) SALVINI E LA MELONI ...... MEGLIO DARE UN APPOGGIO ESTRNO A GRILLO . COSì LI MANDIAMO AL QUEL PAESE


Il grullo di Pontassieve e il Ratman di Arcore ( attenti a quei due ) vorrebbero ancora una volta buttare fuori tutti gli italiani che non stanno con loro perchè sono troppo intelligenti . Il grullo e il ratman si sono già comprati gli italiani con una misera somma 80 euro , Compenso che serve forse a loro per trascorrere una mezz'oretta in tutta tranquillità . Ma il tempo delle mele è oramai finito e gli italiani non vogliono essere trattati più per culo. Perciò caro Matteo Salvini, onorevole Meloni state attenti perchè il grullo e il ratman potrebbero fare pure i gay ed amarsi per sempre !!!!



lunedì 18 settembre 2017

TASK- FORCE IN PROVINCIA DI CASERTA - SIGLATO L'ACCORDO CON PROCURA - GUARDIA DI FINANZA ED AGENZIA ENTRATE

il Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Dott.ssa Maria Antonietta Troncone, il Direttore Provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Caserta, Dott. Pellegrino Eboli e il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta, Colonnello t.ST And'rea Mercatili, hanno siglato oggi, presso questo Ufficio Giudiziario, un protocollo di intesa volto a rafforzare il coordinamento investigativo, tra l'Autorità giudiziaria e l'Amministrazione finanziaria in ambito locale. L'obiettivo principale dell'accordo è quello di potenziare l'azione di contrasto all'evasione fiscale, con particolare riguardo ai fatti di maggiore pericolosità ed allarme sociale, come le frodi transnazionali; l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti; la creazione di schermi societari al solo scopo di inquinare i mercati; il conseguente riciclaggio di proventi illeciti derivanti appunto dall'evasione fiscale. Del resto, spesso, la commissione di frodi fiscali, l'utilizzo di fatture false e di contabilità opache o artefatte sono reati spia di disegni criminali di più vasta portata, che permettono anche a pericolose e organizzate consorterie criminali di infiltrarsi nel tessuto economico e imprenditoriale, creando risorse finanziarie occulte e nascondendosi dietro prestanomi e società appositamente creati. Per migliorare, quindi, l'incisività complessiva e la tempestività dell'azione di contrasto, le Parti del protocollo si sono impegnate a potenziare, semplificare e accelerare i flussi di comunicazione reciproci, potenziando l'innovazione tecnologica dello strumento informativo e telematico; e ciò al fine di consentire all'Autorità questa giudiziaria inquirente di assumere, con tempestività, la direzione delle indagini, assicurando nel contempo un coordinamento costante ed efficace tra gli sviluppi amministrativi e penali dei singoli contesti oggetto di investigazione. Il protocollo, frutto di un articolato lavoro preparatorio, disciplina poi una serie di adempimenti procedurali volti a garantire, in tempi rapidi, la tassazione dei proventi illeciti derivanti da qualsivoglia attività criminale e l'indeducibilità fiscali dei cc.dd. "costì da reato", così da rendere sempre meno vantaggiosa, anche sotto il profilo tributario, la commissione di illeciti penali di natura economico-finanziaria. L'accordo prevede, inoltre, momenti di specifico confronto operativo tra la Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Entrate -con il coordinamento di questa Procura- nei casi in cui emergano fattispecie di maggiore pericolosità criminale, per il contrasto delle quali è fondamentale l'utilizzo tempestivo dei poteri e delle tecniche investigative propri della polizia giudiziaria, ovvero qualora siano individuate fattispecie di evasione o di elusione particolarmente articolate e complesse, che richiedano una soluzione condivisa e coerente sul piano sia amministrativo che penale. Sono stati altresì potenziati anche gli accertamenti economico-patrimoniali finalizzati a risalire alle modalità di reimpiego delle risorse finanziarie illecitamente accumulate, grazie all'evasione fiscale e, comunque, tesi a individuare i beni nella disponibilità, anche di fatto, degli evasori, al fine di procedere al loro rapido sequestro e, quindi, alla loro confisca definitiva. Il protocollo oggi formalizzato rappresenta, dunque, un passo importante per l'azione di contrasto alla criminalità economico-finanziaria e all'illecito arricchimento di quegli operatori economici, che, violando le regole, inquinano i mercati a danno dell'economia sana del Paese. 

FURTI DI AUTOVETTURE NELLE ARE DI SERVIZIO AUTOSTRADALI - C'E' UN ARRESTO

Nelle prime ore della mattinata odierna, personale della Sottosezione Polizia Stradale di Caserta nord ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di Puggillo Salvatore, pregiudicato napoletano dedito alla consumazione di furti su autovetture in sosta all'interno delle aree di servizio autostradali. Le indagini della Polizia Stradale, dirette dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, sono originate da un furto commesso lo scorso mese di marzo nell'area di servizio di Teano ovest, sull'Ai, ai danni di una Mercedes in sosta, dal cui interno venivano sottratti la borsa della conducente con documenti personali, un I pad, diverse carte di credito e la somma in contanti di circa 300 euro. Attraverso le testimonianze, l'acquisizione delle immagini delle telecamere ed i riscontri acquisiti durante le indagini, si è accertato che il Puggillo, giunto nell'area di servizio a bordo di una Fiat Panda, si avvicinava alla Mercedes controllando gli spostamenti degli occupanti mentre il complice, allo stato ignoto, si introduceva nell'abitacolo asportando la borsa ed il relativo contenuto. Dai successivi controlli incrociati è emerso che il Puggillo, denunciato più volte dalle forze di polizia per analoghi reati predatori commessi in altre regioni d'Italia, due giorni dopo il furto di Teano era stato sorpreso in un'aera di servizio autostradale dell'Emilia Romagna in possesso di un dispositivo denominato "Jammer", atto ad inibire la chiusura elettronica dei veicoli. In tale circostanza, il 45enne pregiudicato napoletano si trovava alla guida della medesima Fiat Panda utilizzata per commettere il furto oggetto dell'indagine sulla quale, peraltro, risultava installato un sistema satellitare di localizzazione abbinato alla stipula della polizza assicurativa. Attraverso l'analisi del tracciato del veicolo, era possibile dimostrare che la Fiat Panda era posizionata all'interno dell'area di servizio di Teano proprio nel lasso di tempo coincidente con il furto commesso sulla Mercedes in sosta; nello stesso contesto, le immagini delle telecamere del punto di ristoro ritraevano il Puggillo mentre sorvegliava le vittime del furto, consentendo al complice di portare a termine l'azione criminosa, dandosi poi alla fuga. Sulla scorta di tali gravi elementi indiziali, la Procura della Repubblica di S. M. Capua Vetere richiedeva l'applicazione del provvedimento cautelare in carcere, eseguito nei confronti del Puggillo presso la casa circondariale di Poggioreale ove lo stesso risultava già ristretto per altri reati. 

CASERTA -ARCHIVIO DI STATO DI CASERTA, SGAMBATO (PD) PRIMA FIRMATARIA DI UNA INTERROGAZIONE AL MINISTRO FRANCESCHINI SUI RITARDI DEL TRASLOCO DELL'ARCHIVIO NELLA REGGIA



"NEL DARE PIENA ATTUAZIONE AL PIANO SORAGNI, IL MIBACT PREDISPONGA UNA SALA STUDI NEL PALAZZO REALE PER CONSENTIRE AI CITTADINI DI FRUIRE E CONSULTARE DA SUBITO LE OPERE; 
NELLE MORE DELLA ULTIMAZIONE DEL TRASFERIMENTO, SI AFFIDI AD UNA SOCIETÀ IN OUTSOURCING IL COMPITO DI CONSERVARE E CONSULTARE I TESTI ED I DOCUMENTI CHE RAPPRESENTANO UN PATRIMONIO CULTURALE DEL TERRITORIO". 
Nuova interrogazione a risposta in VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati sui ritardi del trasferimento dell'Archivio di Stato nella Reggia di Caserta. 

A presentarla i deputati Camilla Sgambato, quale prima firmataria, Manfredi, Carloni, Carocci e Rocchi che hanno chiesto al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, un intervento risolutore della problematica, più volte sollevata dalla parlamentare casertana del Pd nell'ultimo biennio.
I documenti storici, infatti, sono custoditi attualmente in un immobile in affitto, il cui contratto di locazione è in attesa di rinnovo, perché scaduto nel 2014 e non rinnovato in quanto l'edificio non è a norma. 

"Gli uffici trasferiti non sono ancora dotati di collegamenti internet e, soprattutto, non sono in possesso dei testi facenti parte dell'Archivio di Stato di Caserta, circa 15 chilometri di documenti, e i testi della biblioteca sono ubicati ancora nella vecchia sede. L'11 agosto scorso è scaduta l'ulteriore proroga per la consegna del progetto di adeguamento degli spazi liberati nella Reggia destinati all'Archivio di Stato di Caserta", fa sapere l'On. Camilla Sgambato (Pd). 

"Abbiamo chiesto al ministro Franceschini di intervenire rapidamente per completare il piano Soragni, predisponendo quindi una sala studi all'interno della Reggia, così da permettere ai cittadini di fruire e consultare, quanto prima, tutte le opere dell'Archivio di Stato di Caserta. 
In attesa di ultimare il trasloco, abbiamo suggerito e richiesto al Mibact di affidare i documenti ancora ubicati presso l'ex sede, ad una società in outsourcing che si occupi momentaneamente della conservazione e della consultazione dei testi, che sono un patrimonio culturale del territorio di Terra di Lavoro", conclude Sgambato. 


Di seguito, il testo integrale della interrogazione:

Interrogazione a risposta in Commissione:

   SGAMBATO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   il 17 dicembre 2014 è stato firmato a Roma, dal commissario straordinario della Reggia di Caserta, dal Soprintendente Speciale per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta, dal Ministero della difesa e dall'Agenzia del demanio, il progetto di riassegnazione e di restituzione degli spazi del complesso della Reggia alla loro esclusiva destinazione culturale, educativa e museale (ai sensi dell'articolo 3, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2014, n. 106);

   il progetto (cosiddetto «Piano Soragni») al punto 4.3 prevede, tra l'altro, che «l'Archivio di Stato di Caserta è attualmente allocato in un immobile in affitto, il cui contratto di locazione è in attesa di rinnovo (contratto scaduto nel 2014 e non rinnovato perché l'edificio non è a norma);

   la parte meridionale dell'emiciclo vanvitelliano orientale antistante il complesso architettonico della Reggia (ex Caserma Pollio), è stata individuata quale nuova sede dell'Archivio di Stato. Considerato che l'Archivio storico della Real Casa, sul quale l'Archivio di Stato esercita le proprie competenze, è indissolubilmente connesso, al pari della Biblioteca Palatina, al Museo storico della Reggia ed è attualmente allocato al primo piano ammezzato del palazzo, si ritiene opportuno soddisfare le esigenze correlate alla consultazione di tali fondi archivistici (nonché di quelli storicamente correlati al predetto Archivio storico), assegnando all'Archivio di Stato di Caserta alcuni locali (attualmente in consegna all'Aeronautica militare) ubicati nell'angolo sud orientale del piano terreno e del soprastante piano ammezzato, destinando a deposito la parte del piano interrato sottostante»;

   il 7 luglio 2016, il Sottosegretario ai beni e alle attività culturali e del turismo Cesaro, in risposta all'interrogazione 5/08437 ha dichiarato, tra l'altro, che si stava procedendo all'attuazione del progetto di riassegnazione e restituzione degli spazi del complesso della Reggia di Caserta alla loro destinazione culturale ed educativa e museale;

   inoltre, i lavori presso i locali della Reggia sarebbero stati previsti in modo tale da consentire la sistemazione definitiva ed idonea della documentazione nei vari locali di deposito, al fine del rispetto della data ultima di trasloco dell'Archivio di Stato di Caserta entro il 2017;

   nell'aprile 2017 l'Archivio di Stato di Caserta ha spostato i suoi uffici dall'appartamento nel quale è in fitto (dal 1972) all'interno di spazi demaniali della Reggia, anche a seguito dell'approvazione della cosiddetta «legge sulla spendingreview»;

   ad oggi risulta che gli uffici trasferiti non sono ancora dotati di collegamenti internet e, soprattutto, non sono in possesso dei testi facenti parte dell'Archivio di Stato di Caserta (circa 15 chilometri di documenti e i testi della biblioteca) ubicati ancora nella vecchia sede;

   l'11 agosto 2017 è scaduta l'ulteriore proroga per la consegna del progetto di adeguamento degli spazi liberati nella Reggia destinati all'Archivio di Stato di Caserta –:

   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno intervenire al fine di:

    a) dare piena applicazione al cosiddetto piano Soragni;

    b) predisporre una sala studi all'interno della Reggia, così da permettere ai cittadini di fruire e consultare, quanto prima, tutte le opere dell'Archivio di Stato di Caserta;

    c) affidare, in attesa del trasloco definitivo, i documenti ancora ubicati presso l'ex sede, ad una società in outsourcing che si occupi momentaneamente della conservazione e della consultazione dei testi, un patrimonio culturale del territorio. 
(5-12188)
I firmatari sono: Sgambato, Manfredi, Carloni, Carocci e Rocchi