Nella mattinata odierna i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli (Nucleo Polizia Tributaria - G.I.C.O.), come disposto dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE) – Sezione Misure di Prevenzione (Presidente Dott. R. Magi, Giudici Dott.ssa P. Lombardi e Dott.ssa R. Attena), hanno sequestrato l’intero patrimonio (quote sociali, beni aziendali e rapporti finanziari) di n. 2 società, la KENDOIL S.r.l. e la FERMAR SERVICES S.r.l., attive nel settore del commercio al dettaglio di prodotti petroliferi, attraverso la gestione di n. 13 impianti di distribuzione stradale di carburanti, operanti nelle province di Benevento, Avellino, Frosinone, Campobasso ed Ancona.
Le suddette società - sequestrate su richiesta della Procura della Repubblica D.D.A. di Napoli - sono risultate riconducibili a SALZILLO Vincenzo, imprenditore di Marcianise (CE), già destinatario di precedenti provvedimenti di sequestro e confisca di beni emessi nel 2012 dal medesimo Tribunale, che ha anche applicato nei suoi confronti la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno presso il comune di residenza per anni due, in quanto ritenuto persona socialmente pericolosa, abitualmente dedita ai traffici illeciti e che vive, almeno in parte, con i proventi di tali attività.
Il predetto, a capo di un vero e proprio impero economico costituito da numerosi impianti, la maggior parte dei quali con insegna EWA, ha intrattenuto relazioni stabili e continuative con esponenti di spicco dei diversi gruppi camorristici operanti nelle varie zone ove sono situati gli impianti da lui gestiti, corrispondendo somme di denaro anche ingenti, non a titolo di estorsione ma interagendo con essi in modo paritetico.
Le ulteriori indagini, svolte dagli investigatori del citato G.I.C.O., hanno permesso di accertare che pochi mesi dopo l’esecuzione dei decreti di sequestro del 19 maggio e 6 luglio 2010 - già in estensione rispetto al primo sequestro del 2007 - erano state costituite due nuove società operanti nel medesimo settore economico ma formalmente non riconducibili all’imprenditore già colpito.La prima società, la KENDOIL srl, inizialmente con sede legale a Marcianise (coincidente con la sede legale della società EWA OIL s.p.a., già oggetto di sequestro e confisca) veniva costituita dalla figlia SALZILLO Jessica, che assumeva anche la carica di amministratore, alla quale si affiancava in un secondo momento, come secondo socio, SALZILLO Charles Salvatore Maria, anche lui figlio di Vincenzo, mentre veniva nominato procuratore speciale MACOLINO Luciano, titolare della ditta individuale “EWA GRILL di MACOLINO Luciano”, con sede nel comune di San Lupo (BN), esercente l’attività di bar, nonché ex dipendente della EWAGRILL spa.
I due fratelli non avevano mai percepito alcun reddito e non avevano le disponibilità finanziarie necessarie per la costituzione dell’impresa e la successiva gestione di n. 11 impianti di medie dimensioni.
La seconda società, la FERMAR SERVICES srl, con sede legale a Dragoni (CE), veniva costituita dai soci MIRANDA Michele e MIRANDA Maria Rosalia (anche amministratore), rispettivamente padre e figlia, il primo dei quali era già emerso nell’ambito delle precedenti indagini svolte a carico di SALZILLO Vincenzo, in quanto era il soggetto che si occupava di reperire, per conto del gruppo imprenditoriale EWA, i terreni idonei alla realizzazione di nuovi impianti di idrocarburi e di intraprendere e/o mantenere i necessari rapporti con pubblici funzionari e responsabili dei procedimenti amministrativi incaricati di seguire l’iter burocratico per la loro apertura, ad alcuni dei quali era solito fare regalie (come la consegna di buoni di carburante).
I due familiari, pur avendo regolarmente presentato le dichiarazioni dei redditi, non avevano le disponibilità finanziarie necessarie per la costituzione dell’impresa e la successiva gestione di n. 2 impianti.
In definitiva, le ulteriori indagini eseguite hanno consentito di accertare che SALZILLO Vincenzo, in totale disprezzo delle misure di prevenzione personali e patrimoniali già applicate nei suoi confronti dal Tribunale sammaritano, aveva continuato a svolgere l’attività di imprenditore mediante la costituzione - attraverso la fittizia interposizione dei figli e di altre persone a lui vicine - di due nuove società, con lo scopo preciso di riorganizzare una nuova rete di impianti di distribuzione stradale di carburanti, operanti in concorrenza sleale con quelli già sequestrati e confiscati, traendo in inganno l’Autorità Giudiziarie e gli amministratori giudiziari.
Tutto ciò è avvenuto - secondo le indagini - proprio mentre il Tribunale sammaritano, per tutelare i livelli occupazionali delle aziende già in sequestro, ha varato un piano di ristrutturazione degli impianti e ha segnalato la scarsa sensibilità delle banche nel concedere nuovi mutui finanziari.
Le due società sottoposte a sequestro hanno un valore complessivo superiore a 10 milioni di euro.