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La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".
DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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ROMA 22 APRILE 2013
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giovedì 26 luglio 2018
lunedì 23 luglio 2018
AVVOCATURA NAZIONALE - IL CONGRESSO NAZIONALE FORENZE A CATANIA CON LA GRANDE RAPPRESENTANZA DELL'ORDINE E DELLA CAMERA CIVILE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE
Sarà l’Etna, quest’anno, a
fare da sfondo alla più grande assise dell’avvocatura italiana. Nei primi
giorni di Ottobre, Catania ospiterà la trentaquattresima edizione del Congresso
Nazionale Forense. Il tema della discussione sarà nobile e delicato, complesso
e solenne: si dibatterà di avvocati e Costituzione. Della funzione e del
rilievo dell’avvocatura nell’impianto della Carta fondamentale.
La parola avvocato ricorre quattro volte nel testo
costituzionale, ma mai per esprimerne in modo esplicito il ruolo cruciale di
tutela del cittadino. Il termine compare soltanto in relazione alla facoltà di
elezione dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura (art. 104),
nonché alla nomina a consigliere di Cassazione (art. 106) e a giudice della
Corte costituzionale (art. 135, commi 2° e 6°). Strano paradosso, a prima
vista: anziché menzionare l’avvocatura per ciò che essa è e per cosa
rappresenta, la si cita soltanto – e del tutto incidentalmente – quando si
verte su altri Organi ed altri Uffici.
E dire che la Costituzione ha
perfetta cognizione del compito essenziale che gli avvocati assolvono. Nessun
processo, nemmeno il più limpido, nemmeno il più coerente, neanche quello
terminato con la sentenza più prossima alla verità assoluta, potrebbe reputarsi
giusto se a tutte le parti non fosse riconosciuta la possibilità di difendersi in
maniera adeguata. L’articolo 24 della Carta, in questo senso, è un autentico
baluardo di civiltà (non solo giuridica), nel suo uso icastico dell’aggettivo
“inviolabile”. La scelta di quel termine è una meraviglia: leggendolo, ci si
rende conto della straordinaria forza sintetica della Costituzione, e insieme
della imprescindibilità – direi quasi della sacralità – della funzione del
difensore. Il dettato costituzionale avrebbe potuto affermare che la facoltà di
difesa, in giudizio, deve essere sempre consentita
o assicurata o garantita. Invece no. La difesa processuale è dichiarata inviolabile, nel senso che qualunque sua
compressione sarebbe la profanazione di un diritto fondamentale: è qui che la
Carta esplica la propria superiorità dogmatica e rimarca la sua differenza
rispetto alla legge ordinaria e alle altre fonti subordinate. La legge ordina,
governa, disciplina. La Costituzione proclama.
Difendersi, in giudizio,
significa potersi avvalere di un’assistenza tecnica efficace. Libera.
Indipendente. I Padri costituenti lo avevano ben chiaro: i lavori preparatori
lo testimoniano. L’avv. Ottavio Mastrojanni, deputato all’Assemblea Costituente
per il Fronte dell'Uomo Qualunque, siciliano come la città che ospiterà il
Congresso, sull’articolo 24 formulò una proposta assennata. E significativa.
Suggerì che nel testo fosse inclusa la specificazione che la difesa è affidata solo agli avvocati.
Quell’inciso, com’è noto, purtroppo non fu approvato, con una motivazione
peraltro ben singolare (l’avv. Umberto Tupini, democristiano, Presidente della
Sottocommissione, stimò l’attribuzione della difesa solo a difensori di fiducia
come un concetto «pericoloso»). Eppure, la discussione che se ne fece attesta
la consapevolezza della centralità del ruolo dell’avvocato nell’esercizio della
funzione giurisdizionale.
Il Congresso di Catania sarà
preziosa occasione di dialogo e di confronto per ogni più ampia riflessione sul
testo della Carta (vi è in programma anche la discussione di un progetto di
riforma costituzionale), e il Foro di Santa Maria Capua Vetere ha da poco
proceduto alla scelta della delegazione che lo rappresenterà. Le operazioni di
voto, indette dal Presidente dell’Ordine avv. Carlo Grillo, hanno avuto luogo
presso la Sala convegni del Tribunale Penale nelle giornate del 19 e 20 Luglio
scorso, sotto la direzione della Commissione elettorale presieduta dall’avv.
Giuseppe Posillipo. Il consenso degli elettori si è concentrato sui nomi dei colleghi
Caterina Petrella, Roberto Santoro, Felice Medici, Marilena Landolfi, Maria
Conforti, Alberto Zaza d’Ausilio e Rachelina Conte, che sapranno
convenientemente e degnamente rappresentare l’avvocatura sammaritana in seno
all’assise nazionale.
L’affermazione degli avvocati
Roberto Santoro e Rachelina Conte, rispettivamente Presidente e Segretario
della Camera Civile di Santa Maria Capua Vetere (unici due candidati espressi
da tale sodalizio forense, ed entrambi eletti), è speciale e meritato motivo di
soddisfazione per tutti i componenti dell’associazione, che da sempre si
adopera per il migliore funzionamento della giustizia civile e per la
salvaguardia del prestigio dell’avvocatura.
martedì 10 luglio 2018
CASERTA GIORNALISTI 2 - ECCO COME RENZI E GENTILONI PAGAVANO I GIORNALISTI CASERTANI - CRONACHE BECCA 574 MILA EURO . BELLO FARE LA VITTIMA
Qualcuno forse si è dimenticato che Cronache di Caserta e Napoli hanno beccato dallo Stato circa 574 mila euro come anticipo sui contributi editoriale nazionali , ma si scopre anche che il manifesto ne ha beccato un milione di euro. La lista la pubblichiamo erchè noi non abbiamo paura anzi testimoniamo come altri giornalisti con tanti problemi hanno scritto per quel giornale diventato oggi un vero e proprio giornalimo da terzo mondo . Vorrei assolvere del tutto il direttore che conoscono da tempo immemrabile Mimmo Palmiero , ma non la famiglia Clemente che dopo essere stato bersagliata dai magistrati sammaritani adesso si permette il lusso di mandare avanti giornalisti i quali fanno anche le vittime. bello fare la vittima e prendere 574 mila euro!!!!!! E........ avete ancora crediblità.
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