Egregio Presidente Ing. Raucci, Autorità e partecipanti tutti al convegno,
sono spiacente di non poter prendere parte a questa importante iniziativa, caratterizzata dalla presenza di qualificati ospiti.
Il tema che viene trattato è centrale per il governo e il Ministero che presiedo. Per conseguire gli attesi obiettivi di decarbonizzazione fissati a livello europeo, abbiamo infatti bisogno di lavorare molto sull'efficienza energetica e sulla più ampia riqualificazione del nostro patrimonio edilizio, sia pubblico che privato.
Prima ancora che un target comunitario da raggiungere, l'intervento ambientale sulle nostre abitazioni, sugli edifici delle PA, sulle realtà industriali e produttive, rappresenta un contributo effettivo all'ambiente che condividiamo: perché può determinare risparmi in bolletta, riduzione di sprechi energetici, più in generale uno slancio alla crescita dei territori secondo criteri di sostenibilità.
Il governo, come è noto, ha espresso profonde perplessità sulla direttiva "Case green" europea, che introduce una serie di stringenti traguardi temporali e qualitativi per far salire di classe il patrimonio edilizio degli Stati membri: manca, a nostro avviso, una seria presa in considerazione del contesto italiano, che per storia e conformazione geografica si differenzia in maniera marcata da quello di altri Paesi europei. L'Italia non intende eludere gli obiettivi ambientali, ma continuerà ad agire in sede negoziale per chiedere la doverosa gradualità nel raggiungimento dei target di efficientamento, nonché il riconoscimento pieno del contesto costruttivo italiano: a rimetterci sarebbero infatti innanzitutto le fasce più deboli e la competitività nazionale sul mercato, con ricadute sui professionisti che vivonola realtà del settore.
Una breve riflessione sul tema dei bonus edilizi.
I diversi strumenti messi a disposizione dai governi, a partire dal Superbonus, hanno permesso un intervento utile ma parziale: parliamo di circa 360.000 abitazioni, a fronte di costi consistenti per le casse pubbliche. Ora il governo ha rivisitato, con un provvedimento 'ad hoc', lo strumento del superbonus. Sta intervenendo, inoltre, per trovare soluzioni volte a sbloccare quei crediti maturati che il sistema bancario ha difficoltà ad assorbire, individuando norme transitorie per il passaggio dalle vecchie alle nuove norme, che sanino anche le gravi complessità verificatesi a scapito di imprese e famiglie.
Resto dell'avviso che occorra una riforma generale dell'intera disciplina delle detrazioni fiscali, oggi troppo frammentaria, per far uscire il Paese dalla logica dei "bonus" a tempo e dare così un quadro più semplice ai cittadini che vogliano affrontare un efficientamento energetico. Una prospettiva che darebbe anche maggiori sicurezze anche a chi opera e investe nel settore dell'edilizia.
In tutto questo complesso mosaico, il ruolo degli ingegneri è altamente strategico. Nel campo delle ristrutturazioni e degli adeguamenti ambientali, la leadership italiana si è affermata nel tempo anche grazie alle competenze uniche che esprime il mondo dell'ingegneria: un valore aggiunto nel presente e nelle sfide che ci attendono.
Un cordiale saluto a tutti voi, buon lavoro!
IL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA
GILBERTO PICHETTO FRATIN