La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


email
procecere@alice.it
procecere@virgilio.it



Visualizzazioni secondo Google dal 2009

venerdì 31 ottobre 2008

Nella notte di Hallowen, il sindaco perde le staffe e ferma Mario Tudisco. Dolcetto o scherzetto ?



Perché Il Popolo sammaritano fa imbestialire il sindaco ? E' un giornale come tutti gli altri . Eppoi siamo in un paese democratico , dove si può scrivere di tutti e di tutto poiché c'è la giustizia italiana che ci pensa . Ma a quanto pare anche la città di Santa Maria Capua Vetere si divide in gomorristi ed antigomorristi.
Non è certamente un caso, ma ciò che è accaduto alla prima del Teatro Garibaldi stasera è senz'altro un episodio che farà parlare molto nella nostra città. Non vorremmo creare delle polemiche, ma come è possibile che solo vedendo un foglio locale quale appunto "Il popolo sammaritano ", il sindaco perde la pazienza e si scaglia con un seguito quasi inedito con il vice sindaco Michele Castaldo, che era tornato da qualche il giorno prima da Bologna in compagnia di Enrico Monaco in quanto entrambi si erano presentati alla San Giorgio il capo dell'ufficio tecnico, contro Mario Tudisco. Lo hanno bloccato soltanto perché aveva sotto la sua ascella la copia del popolo sammaritano che d'altra parte non si leggeva bene il titolo. Gli hanno ordinado di non entrare nel teatro con il giornale. Non sappiamo cosa si sono detti perché non eravamo presenti all'accaduto , ma dagli addetti ai lavori sembra che sono accorsi anche professionisti avvocati perché sembra che vi è stato un alterco, in quanto stavano intervenendo i poliziotti municipali. Alla fine la situazione si è tranquillizzata anche perché è intervenuto il buon avvocato Emilio Maddaluna che ha fatto capire al sindaco , vicesindaco e capo Ufficio tecnico che non vi era nulla di male se il Tudisco aveva con se il popolo Sammaritano. E' proprio vero la notte di hallowen riserva sempre qualche sorpresa.

giovedì 30 ottobre 2008

in tutto sono 50 indagati ,il bar la tazza d'oro il locale degli appuntamenti

Santa Maria Capua Vetere. Truffa alle assicurazioni c’è ancora una nuova trance dove addirittura figurano Giudici di Pace ed altri personaggi legati all’associazione a delinquere finalizzati a falsi incidenti . Non si fermano qui le indagini relative alle truffe all’assicurazioni . Infatti la seconda indagine che è sempre curata dal pubblico ministero Maurizio Giordano della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere avrà i suoi risvolti quando presumibilmente Saranno conclusi gli interrogatori di garanzia. In tutto gli indagati sono 50. Ventisette che sono elencati nella prima ed altre 23 persone che sono ancora in osservazione. L’intera truffa si svolgeva soprattutto attraverso giudizi civili davanti ai tribunali di Caserta e Santa Maria Capua Vetere davanti ai giudici di pace i quali avrebbero avuto anche contatti con alcuni degli indagati. Ciò è ancora al vaglio della magistratura la quale ci vuole vedere chiaro e quindi aspetta le dichiarazioni di garanzia davanti al gip Giuseppe Meccariello , il giudice che ebbe il coraggio di firmare una delle ordinanze di custodia cautelare più rappresentative dal punto di vista politico , l’inchiesta del provincia gate. I falsi incidenti, invece, che sono stati contestati si consumavano attraverso appuntamenti anche fuori i locali pubblici con atti di corruzione . Quanto al reato di corruzione in atti giudiziari ed a quello di falsa testimonianza che sono strettamente connessi tra loro, si deve sottolineare che essi traggono origine dalle dichiarazioni rese in sede di interrogatorio da Nicola De Santis il quale ammetteva in pieno le proprie responsabilità e chiamava in causa, quali determinatori ed istigatori delle condotte illecite, lo Iodice ed il Casella . Riferiva, in particolare, il De Santis che si era incontrato con Nicola Iodice davanti 'al bar "Tazza d'oro" di Santa Maria C.V; che consegnò, in cambio di 500 euro, all'amico i propri documenti di identità
e la documentazione relativa all'assicurazione ed alla vettura
che lo IODICE assicurò che si sarebbe occupato interamente lui della pratica; che dopo qualche mese, ricevuta la lettera dall'assicurazione, contattò lo IODICE, il quale gli disse di recarsi dall'avv. CASELLA; che il suddetto legale gli consegnò una dichiarazione datata 15.3.2007 da
portare alla compagnia assicuratrice; che non seppe più niente della pratica, essendo stato pagato a monte dallo IODICE per 500 euro in occasione del primo incontro;

Richiesto di spiegare le ragioni della conoscenza con lo IODICE, il DE SANTIS affermava che da quando aveva chiuso la rosticceria "La Perla" di Santa Maria C.V., che gestiva insieme alla madre, aveva attraversato un periodo di grandi difficoltà economiche, che lo avevano indotto anche a ricorrere al credito irregolare. Nei momenti di maggiore pressione dei creditori, non potendo fare fronte ai suoi impegni, si era prestato a prendere parte a sinistri falsi, avendo saputo con certezza che in città che IODICE Nicola poteva remunerare fino a 500 euro per tale attività illecita. Con costui aveva avuto tre compartecipazioni in sinistri falsi, le cui modalità erano analoghe: consegnava, infatti, i propri documenti di identità, il contratto assicurativo ed il libretto delle autovetture che dovevano apparire coinvolte (si era trattato in un caso della macchina della madre Coglia Lidia, in un altro della macchina della sorella De Santis Marianna), firmava, quando gli veniva richiesto delle carte, riceveva 500 euro e non aveva più notizie dell'esito della pratica, essendo il risarcimento evidentemente incassato dallo IODICE e dai suoi sodali, II DE SANTIS aggiungeva che in occasione del sinistro falso che vedeva apparentemente coinvolta l'autovettura della sorella Marianna aveva ricevuto la somma di 500 euro direttamente nello studio dell'avv. CASELLA. Infine, riferiva che nel mese di gennaio/febbraio 2007 lo IODICE ed il CASELLA lo contattarono affinchè li seguisse alla sede distaccata di Caserta, dove, in cambio della somma di 100 euro, gli fu fatto firmare, nel corso di un'udienza civile, un foglio precompilato, che, evidentemente, doveva essere il verbale che compendiava una testimonianza.

Ecco il capo di imputazione dell'associazione

a) del delitto p. e p. dall'art.416 commi 1, 2 3 e 5 c.p. per aver promosso, costituito ed organizzato una associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno delle compagnie di assicurazione, di falsità ideologiche in atti pubblici, in falsità in certificazioni ed in corruzione di pubblici ufficiali, come meglio descritt ai capi che seguono.
In particolare, per aver apportato il proprio contributo alle finalità della associazione per delinquere secondo i seguenti ruoli:
IODICE Nicola: promotore ed organizzatore della associazione, con il ruolo di tenere i collegamenti con i vari compartecipi della associazione, di distribuirne i profitti, di procacciare attività e guadagni illeciti, di organizzare le modalità della condotta di ciascun partecipe della associazione;
CASELLA Antonio, CHILLEMI Stefano, PUGLIESE Michele, in qualità di avvocati, con il ruolo di patrocinatori nelle controversie giudiziarie legate ai falsi sinistri ideati e realizzati dai componenti della associazione;
ALBERICO Alfonso,VENTRE Luigi, /OSSA Giovanni, DI CAPRIO Prisco,TARTAGLIONE Giuseppe, in qualità di medici ospedalieri, con il molo di falsificatori dei certificati medici attestanti le false lesioni riportate dai soggetti coinvolti nei falsi sinistri stradali;
LISI Carmine, in qualità di medico legale, incaricato di redigere perizie medico-legali
sulle lesioni riportate dai soggetti coinvolti nei falsi sinistri ideati e realizzati dai componenti della associazione, nonché di soggetto chiamato dai componenti della associazione ad assicurare protezione agli stessi mediante tentativi di condizionare l'operato della magistratura requirente nonché delle forze dell'ordine chiamate a svolgere le indagini sulle condotte criminose;
MELE Assunta, in qualità di segretaria dello studio legale del Casella, con il compito
di tenuta delle pratiche dei falsi sinistri nonché di indicazione dei falsi testimoni da segnalare nelle presentazione delle liste ai Giudici di Pace di SMCV nelle controversie relative ai falsi sinistri realizzati dagli altri componenti della associazione;
TIGLIO Mario, GALASSO Grazio, FERRARO Angelina, GRANDINETTI
Tommaso, BARBATO Giuseppe, RIENZO Domenico, IOIME Mario, VILLANO Franco, COPPOLA Danilo, RIELETTI Vincenzo, PICCOLO Antonio, DE SANTIS Nicola VERRILLO Simmaco, MELILLO Vittorio, GAMBARDELLA Giuseppe,
tutti con compiti di falsi autori dei sinistri stradali realizzati dai componenti della
associazione.
Con il ruolo di promotore e di organizzatore per IODICE Nicola e CASELLA
Antonio. Con l'aggravante del numero di associati superiore a dieci..





Truffa due. Ecco i nomi di tutti gli indagati

TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

Ufficio del giudice per le indagini preliminari

Ordinanza applicativa di misura cautelare

II G.I.P, dott. Giuseppe Meccariello,

vista la richiesta di applicazione di misura cautelare avanzata dal PM Maurizio Giordano nei confronti di:

IODICE Nicola nato a S. Maria Capua Vetere il 16/03/1956 ivi residente
alla Via kennedy I Traversa; detenzione carceraria

CASELLA Antonio, nato a S. Maria Capua Vetere il 21.08.1965, ivi
residente alla Via Mazzocchi 130, detenzione carceraria

CHILLEMI Stefano, nato a Capua il 06.08.1968, residente in capua alla Via
riviera casilina 77;detenzione carceraria

ALBERICO Alfonso, nato a Marcianise il 15.11.1965, ivi residente alla via
Alfieri nr.29; detenzione carceraria

TIGLIO Mario, nato a S. Maria capua Vetere il 31.01.1956, residente in
capua alla Via Roma 71; detenzione domiciliare

FERRARO Angelina, nata a Caserta il 03.12.1972, residente in Portico di
Caserta alla Via Silvio Pellico; obbligo di dimora

COPPOLA Danilo nato a S. Maria .Capua Vetere il 26.03^1985, rtsicteutein
S. Maria Capua Vetere alla Via Martiri Cristiani II Traversa.

detenzione domiciliare

LISI Carmine, nato a Roma il 06/07/1951 residente in Caserta alla Via
Amalfi palazzo Someco; detenzione domiciliare

VILLANO Franco, nato a S. Maria Capua Vetere il 02.09.1962, residente in
San Tammaro alla Via del fanciullo 7; indagato

PICCOLO Antonio, nato a S. maria Capua Vetere il 24.10.1975, ivi
residente alla Via Gran Bretagna ; indagato

GRANDINETTI Tommaso, nato ad Angri il 24/11/1965, residente a
Caserta Via Falluti P.co Giuliano; detenzione domiciliare

BARBATO Giuseppe, nato a SMCV il 9.4.1967, ivi residente alla via Fosse
Ardeatine parco Soprana; detenzione domiciliare

MELE Assunta, nata a S. Maria Capua Vetere il 9.04.1981, ivi residente
alla Via Galatina pa. Addeo; detenzione domiciliare

PUGLIESE Michele, nato a Santa Maria Capuia Vetere il 22.03.1958, ivi
residente al Corso Aldo Moro nr.95;detenzione domiciliare

MELILLO Vittorio, nato a Napoli il 18.04.1948, residente in Castel
Morrone alla Via delle Pietre 15; detenzione domiciliare

RIENZO Domenico, nato a Caserta il 05.09.1973, residente in S. Maria
Capua Vetere alla Via Saraceni 8; detenzione domiciliare

IOIME Mario, nato a Napoli il 20,12.1966, residente in S. Nicola la Strada
alla Via S. Maria la Scala; detenzione domiciliare

GAMBARDELLA Giuseppe, nato a Caserta il 08/09/1981, residente in San
prisco alla Via Massari 7;detenzione domicilaire

DE SANTIS Nicola, nato a S. Maria Capua Vetere il 14/03/1977, ivi
residente al V.le Consiglio d'Europa 15; indagato

RILLETTI Vincenzo, nato a S. Maria Capua Vetere il 15/01/1958, ivi
residente alla Via Salzillo 8;indagato

VENTRE Luigi, nato a Napoli il 05.02.1965, residente a Casalnuovo di
Napoli al C.so Umberto nr.530;

VERRILLO Simmaco, nato a Monaco di Baviera (Germania) il 16/05/1977,
residente in S. Maria Capua Vetere alla Via Paisiello 24;indagato

GALASSO Grazio, nato a Taurianova il 07/08/1949, residente in S. Maria
Capua Vetere al C.so De Carolis 33, ivi dom.to in Via De Gasperi presso la
sorella;detenzione domiciliare

IOSSA Giovanni, nato a Castello di Cisterna il 01.01.1950, residente in
Marigliano al C.so Umberto I 381; detenzione domiciliare

DI CAPRIO Prisco, nato a Casapulla il 19/07/1953, residente in Capodrisé -
alla Via G. Moranti 16; detenzione domiciliare TARTAGLIONE Giuseppe, nato a S. Maria Capua Vetere il 25/10/1965,
ivi residente alla Via Amendola 9;detenzione domiciliare

MARINO Pasquale nato a Caserta il 20.08.1968 ivi residente via M.Ruta
nr.68;obblighi di dimora

Arrestati quattro avvocati e medici per truffa alle assicurazioni

CASERTA - CARABINIERI SMANTELLANO ORGANIZZAZIONE CRIMINALE SPECIALIZZATA IN TRUFFE ALLE ASSICURAZIONI. COINVOLTI AVVOCATI E MEDICI.

Dalle prime ore dell’alba, in varie località della provincia di Caserta, i Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere stanno eseguendo 20 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti appartenenti ad un un’organizzazione specializzata in truffe ai danni di società assicuratrici. I malviventi inventavano letteralmente dei sinistri stradali, con gravi lesioni personali, riscuotendo i risarcimenti, grazie alla complicità di medici ed avvocati.
Coinvolto anche il Dirigente dell’Istituto di Medicina Legale dell’Ospedale Civile di Caserta.
I sinistri falsi accertati sono più di 50 ed hanno comportato un illecito guadagno di oltre mezzo milione di Euro. Agli arresti domiciliari sono finiti il dirigente dell'Istituto di Medicina Legale di Caserta Carmine Lisi e 4 avvocati. Sono Stefano Chillemi, di Capua; Antonio Casella, di Santa Maria Capua Vetere; l'infermiere sammaritano Nicola Iodice; il medico dell'ospedale di Teano Alfonso Alberico la segretaria di Casella divenuta poi avvocato Assunta Mele, i medici dell'ospedale di Santa Maria Capua Vetere Giuseppe Tartaglione, Luigi Ventre dell'ospedale di Capua, Iossa, dell'ospedale di Maddaloni e Prisco Di Caprio, altro medico. Due gli obblighi di dimora.

mercoledì 29 ottobre 2008

Beni dissequestrati al figlio di Mario Natale , ma non quelli dello zio .

Dissequestrati i beni al figlio di Mario Natale Enrico Maria. Le sorprese non finiscono nel procedimento che ha visto coinvolta la famiglia Natale. A sorpresa c’è un’altra decisione da parte della sezione del tribunale del riesame di Napoli che ha accolto la richiesta di dissequestro dei bini di Enrico Maria Natale presentata dall’avvocato Vittorio Gianquinto che era codifensore anche per la vicenda legale dell’impreditore Mario Natale, anche con Alessandro Diana. Invece c’è il rigetto da parte dei magistrati della richiesta di dissequestro presentata dai legali di Enzo Natale. Questa importante decisione potrebbe aggravare in certi sensi la posizione di Enzo Natale poiché il sequestro si riferisce non solo alle quote del Bingo di Santa Maria Capua Vetere, ma ad altre quote di società che gestisce l’impreditore ed ex vice presidente del consorzio Asi di Caserta . Una brutta mazzata quella eseguita dai giudici napoletani i quali non hanno riservato lo stesso trattamento al fratello . Ciò potrebbe anche aggravare una situazione politica abbastanza pesante che si respira nella città. Adesso la città del foro rischia per davvero, ma non attraverso i magistrati di Santa Maria Capua Vetere , ma quelli della direzione distrettuale antimafia di Napoli che oramai sono entrati nella città e controllano tutto in lungo e in largo. Due giorni fa furono dissequestrati i beni di Mario Natale. La relazione consulente tecnico chiesto dalla difesa è stata basilare per il provvedimento emesso sia per Mario Natale che per il figlio Enrico Maria . Il dissequestro è stata disposto dalla dodicesima sezione del tribunale del riesame di Napoli che ha accolto la richiesta dell’avvocato Carlo Taormina e dell’avvocato Vittorio Giaquinto che per l’occasione era difensore di Mario Natale e di tutta la sua famiglia. Quote di società , macchine di grossa cilindrata fra cui una Ferrari, terreni , società agricole comprate nel corso del 2007 che sono state al vaglio non solo dei magistrati napoletani ma anche del consulente tecnico, sono tornati ai legittimi proprietari e cioè non solo al Mario Natale, ma anche alla moglie ed ai figli che ora sono più tranquilli . I giudici napoletani hanno avuto bisogno di due udienze per capire ciò che avevano davanti In ogni caso hanno rimandato il dispositivo a ieri mattina quando la relazione del consulente tecnico è stata chiarificatrice . L’operazione fu eseguita il 30 settembre 2008 nella maxi operazione coordinata dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia, del Servizio Centrale Anticrimine e del Servizio Centrale Territoriale, che aveva dato esecuzione a 107 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Napoli su richiesta della DDA con 107 ordinanze, di cui 77 sono state notificate in varie carceri italiane ad altrettante persone ritenute capi o gregari del clan dei casalesi. L'operazione fu condotta da circa 500 agenti della squadra mobile di Caserta, Napoli, Benevento, Avellino, Salerno, Latina, Campobasso, Isernia, Frosinone e dei reparti prevenzione della Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Aosta, Lucania, Salento, Sicilia, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Calabria.

Il senatore Pompeo Rendina ha ricordato l'avvocato Alfonso Martucci



Santa Maria Capua Vetere. Non si sono parole che tengano per ricordare quello che è stato l’erede della avvocatura samaritana . La frase più emblematica è stata quella del procuratore della repubblica Corrado Lembo che ha ricordato gli anni cinquanta e sessanta quando appena laureato iniziava il suo percorso formativo all’interno del vecchio tribunale di Santa Maria Capua Vetere in via mazzocchi . “ Lo ricordo in doppio petto e con il modo sempre classico ed elegante” . Ma alla fine il ricordo più bello . “Quando giungerai in paradiso troverai anche dei pubblici ministeri ,che non alzeranno il dito per una requisitoria ma insieme vi accingere a pregare. Ma l’elogio funebre del senatore a vita Pompeo Rendina non ha precedenti. “ Alfonso Martucci come tutti i grandi avvocati aveva una sua personalità a volte tormentata, da spinte opposte, con una visione tragica della vita collegato all’attività professionale che lo poneva in contatto con i grandi drammi della vita sia individuali che familiari” . Questo il concetto dell’avvocato e amico di sempre . La funzione religiosa è stata di quelle che non discorderanno mai nella storia della città del foro. I funerali dell' avv. Martucci sono stati concelebrati dall'arcivescovo Bruno Schettino di Capua da don Primo della chiesa di S. Lucia di Caserta e Don Salvatore Iodice della Chiesa degli angeli dove il feretro è stato picchettato per tutta la giornata dalla polizia municipale di Santa Maria Capua Vetere essendo l’avvocato e professore un personaggio politico . Ieri mattina la salma è giunta nelle prime ore mattutine e già gli amici e conoscenti erano già li in prima fila a firmare sul registro la loro testimonianza. Sia Enzo Iodice che Giancarlo Giudicianni hanno reso in ogni caso omaggio alla salma con la loro presenza durante il rito funebre, ma anche personaggi politico come L’onorevole Mimì Zinzi ha reso omaggio all’avvocato più prestigioso. La santa messa officiata nella piccola cappella della chiesa di Santa Maria degli Angeli era stracolma di persone che alcuni di loro hanno preso posto fuori ascoltando le parole della sorella degli che ricordava in maniera semplice e raccolta il suo fratello di sempre. Poi la funzione è passata all’interno del tribunale con la magistrale organizzazione del presidente del consiglio dell’ordine degli avvocato Elio Sticco che ha dato la parola dopo un breve intervento al presidente del tribunale Andrea Della Selva ha ricordato il lungo passato trascorso insieme all’avvocato ed amico di sempre . Poi la scena più toccante quella di Alberto “ caro zio tu ci insegnavi che il cliente al centro dell’universo dei problemi giornalieri e hai sempre dato una mano a chi ne aveva bisogno ”. Poi in sequenza gli interventi di dell’avvocato Alberto Zaza d’aulsio, l’avvocato siniscalchi e il presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Napoli . Poi il vero elogio funebre al senatore a vita avvocato ed amico di sempre di Pompeo Rendina ha concluso la manifestazione nel cortile del tribunale dove anche i magistrati del tribunale e della procura hanno partecipato.

martedì 28 ottobre 2008

Funerali Martucci , Ci sarà anche il vescovo Bruno Schettino Don Primo e don Salvatore

I funerali dell' avv.Martucci verranno concelebrati dall'arcivescovo Bruno Schettino di capua da don Primo della chiesa di S. Lucia di Caserta e Don Salvatore Iodice della chiesa degli angeli sul corso garibaldi di santa maria capua vetere dove si svolgerà rito religioso con inizio alle 15.00

lunedì 27 ottobre 2008

Eclatante : Il tribunale del riesame di Napaoli dissequestra i beni a Mario Natale e tutta la sua famiglia.




Casal di Principe . Dissequestrati i beni di Mario Natale e di tutta la sua famiglia. Erano beni di famiglia. Ritornano ai legittimi proprietari tutto ciò che era sequestrato dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e dal Gico lo Speciale nucleo della Guardia di finanza . La relazione consulente tecnico chiesto dalla difesa è stata basilare per il provvedimento emesso. Il dissequestro è stata disposto dalla dodicesima sezione del tribunale del riesame di Napoli che ieri ha accolto la richiesta dell’avvocato Carlo Taormina che per l’occasione era difensore di Mario Natale e di tutta la sua famiglia. Quote di società , macchine di grossa cilindrata fra cui una Ferrari, terreni , società agricole comprate nel corso del 2007 che sono state al vaglio non solo dei magistrati napoletani ma anche del consulente tecnico, sono tornati ai legittimi proprietari e cioè non solo al Mario Natale, ma anche alla moglie ed ai figli che ora sono più tranquilli . I giudici napoletani hanno avuto bisogno di due udienze per capire ciò che avevano davanti In ogni caso hanno rimandato il dispositivo a ieri mattina quando la relazione del consulente tecnico è stata chiarificatrice . Non è stato ancora fissato l’udienza davanti al tribunale del riesame di Napoli per la posizione di Enzo Natale difeso dall’avvocato Giuseppe stellato. La stessa sezione del tribunale del riesame di Napoli dopo circa sette ore di camera di consiglio già qualche giorno fa emise il dispositivo che ha annulla in toto l’ordinanza di custodia cautelare che lo vedeva coinvolto. L’operazione fu eseguita il 30 settembre 2008 nella maxi operazione coordinata dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia, del Servizio Centrale Anticrimine e del Servizio Centrale Territoriale, che aveva dato esecuzione a 107 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Napoli su richiesta della DDA con 107 ordinanze, di cui 77 sono state notificate in varie carceri italiane ad altrettante persone ritenute capi o gregari del clan dei casalesi. L'operazione fu condotta da circa 500 agenti della squadra mobile di Caserta, Napoli, Benevento, Avellino, Salerno, Latina, Campobasso, Isernia, Frosinone e dei reparti prevenzione della Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Aosta, Lucania, Salento, Sicilia, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Calabria.

Il senatore Pompeo Rendina ricorderà l'avvocato Alfonso Martucci

Santa Maria Capua Vetere. Adesso non si potrà più recare presso la chiesa di Sant’Antonio a Caserta, ma in compenso avrà quel riconoscimento cristiano nella chiesa dove sono custoditi i suoi ricordi giovanili . Incredulità, sgomento ma soprattutto costernazione si respirava ieri mattina nel tribunale di santa Maria Capua Vetere per la scomparsa dell’avvocato Alfonso Martucci. Nella tarda mattinata di ieri invece a Milano dove si è spento l’avvocato , la sorella Marina e il nipote l’avvocato Alberto insieme con tutta la famiglia hanno concluso l’iter burocratico per rilasciare la salma dall’ospedale san Rafhael di Milano dove era ricoverato . Il feretro giungerà nella tarda serata di oggi e non si sa se giungerà nella casa di Corso Giannone , cosa più prevedibile , o giungerà già presso il cimitero o la chiesa . Rimane comunque un enigma poichè la famiglia ha chiesto che il primo contatto sia in forma privata . Invece i funerali si svolgeranno nella giornata di mercoledì nella chiesa di Santa Maria degli Angeli in corso Garibaldi alle ore 15, ma la salma dell'avvocato Alfonso Martucci giungerà già nelle prime ore della mattina alle ore 7.30. La camera penale dove era iscritto e il consiglio dell’ordine faranno l’elogio funebre al compianto avvocato che nella giornata di domenica si è spento . Sarà il senatore ed avvocato nonché amico di sempre Pompeo Rendina che avrà il compito di ricordare la figura dell’avvocato e professore, cosi come l’ha fatto anche per l’avvocato Borgia. Alafonso martucci per molti anni è stato considerato dai giovani avvocati come un erede dell’avvocatura sammaritana ma anche regionale e nazionale. Toccherà poi per il consiglio dell’ordine al presidente Elio Sticco , ma anche all’avvocato Alberto Zaza d’Aulisio ricordare Alfonso Martucci. Non si contano gli attestati di stima giunti presso il suo studio in Piazza Gramsci. “ Alfonso Martucci, amico e collega, - spiega il consigliere regionale Giuseppe Stellato- è stato di certo uno dei maggiori avvocati che ha espresso il foro di Santa Maria Capua Vetere, e uno di quegli avvocati la cui capacità oratoria è andata ben al di là del foro sammaritano, divenendo infatti tra i più affermati professionisti del foro napoletano, fino ad arrivare in Cassazione, essendo stato impegnato in alcuni dei più grandi processi penali ma anche in quelli di ordinaria amministrazione, dimostrando una incredibile conoscenza della materia. Si tratta di una professione che si è sviluppata in circa mezzo secolo: sia Martucci padre che Martucci figlio hanno dato lustro alla professione e alla città di Santa Maria. Ma Alfonso è stato anche un cittadino attivo e partecipativo, consigliere comunale a Santa Maria, sedeva nei banchi dell’opposizione essendo stato candidato sindaco nell’Udc; parlamentare della Repubblica Italiana, è stato segretario in Commissione Giustizia. Ho lavorato in molti processi con lui, al suo fianco e quale suo contendente, ed ha sempre fornito al processo un forte contributo e connotato personale, nella difesa e nel diritto, non lasciando mai il campo ad altri, dimostrando maestria ed una enorme esperienza e spiccata umanità. Di Alfonso Martucci non possiamo non ricordare il suo impegno nel diritto che ha attraversato, fino ai giorni nostri, tutte le fasi dell’avvocatura, lavorando accanto a giganti e diventando infine egli stesso un gigante".

Alfonso Martucci 3 : i funerali mercoledi alle ore 15.00

La salma dell'avvocato Alfonso uMartucci giungerà a Napoli, proveniente da Milano domani alle ore 14.00. Il feretro proseguirà prima per Caserta dove in forma privata avrà luogo una funzione religiosa, poi nella giornata di mercoledì mattina alle ore 7.30, la salma giungerà nella chiesa di Santa Maria degli angeli in corso Garibaldi dove alle ore 15 si svolgeranno i funerali solenni.

domenica 26 ottobre 2008

Martucci 2 : I ricordi di Camillo Irace -Elio Sticco e Giuseppe Garofalo

Caserta. Stavolta l'udienza si è chiusa e per sempre . E’ ancora vivo il ricordo di quel cortometraggio andato in onda qualche anno su Rai 3 scritto e diretto da Vincenzo Marra, che alla notizia del suo decesso è stato rivissuto per l'ennesima volta . Una interpretazione magistrale quella del professore samaritano insieme a tanti avvocati fra cui il vice presidente della camera penale Camillo Irace, l'avvocato Alfonso Baldascino, Girolamo Casella, Angelo Raucci, Michele Santonastaso,Gigi Monaco, Carmine D'Aniello, Giovanni Cantelli ma anche con il presidente della prima corte di assise di appello Pietro Lignola insieme ad una giudice casertana Elena Giordano . Sullo sfondo, ed è qui la finezza , il teatro della camorra dove addirittura veniva contestato un omicidio quello di Luigi Petrella al super latitante Giuseppe Setola che per un cavillo giudiziario venne assolto insieme a Giuseppe dell’Aversana. Tale episodio faceva parte dello stralcio del processo Spartacus 1. La notizia è giunta ieri mattina intorno alle 10.30 che ha susseguito anche un messaggio telegrafico via sms mandato dai più affezionati collaboratori di Alfonso Martucci che è stato pure presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere negli anni settanta. “ E’ l’erede della grande avvocatura meridionale , ma soprattutto regionale . Lui e de Marsico sono stati coloro che hanno formato la classe forense nel dopoguerra . Con Alfonso Martucci abbiamo condiviso battaglie giudiziarie . Non vi era soltanto il rapporto professionale poiché con Alfonso Martucci, gli stessi andavano al di la delle semplici cordialità, perché lui era un grande avvocato, autorevole ma anche invincibile”. Raggiunto telefonicamente anche il presidente dell’ordine degli avvocati Elio Sticco che conosce molto bene Alfonso Martucci essendo quasi coetano . Alfonso Martucci – ha dichiarato il presidente Sticco - è stata la certezza dell’avvocatura samaritana nella proiezione a livello nazionale . Non caso Alfonso sarà ricordato con un elogio funebre non solo in chiesa ma anche nei pressi del tribunale, poiché d’accordo con il presidente del tribunale desideriamo dare un ultimo saluto così come si sa per i più autorevoli personaggi della classe forense che hanno portato il consiglio e l’avvocatura a livello consolo nazionali anche europei”. Toccante la dichiarazione dell’avvocato Giuseppe Garofalo ex presidente della camera penale . “Ho iniziato la mia carriera di avvocato frequentando lo studio del padre - ha dichiarato emozionato al telefono . “Ero procuratore nello studio del padre Alberto . L’ho visto nascere dal punto di vista professionale . E’ senz’altro una grave perdita per l’avvocatura samaritana poiché era sempre disponibile un vero avvocato da sempre “. Alfonso Martucci era anche consigliere comunale nell’assise della città foro. Dopo la sua scomparsa ad entrare al suo posto sarà l’avvocato samaritano Antonio Russo.

Chi era l'avvocato e professore Alfonso Martucci


Nato a S.Maria C.V. il 19 novembre 1933 a Palazzo Martucci, da Alberto famoso penalista e da Clementina Villani, eccellente pianista. Alfonso Martucci ha due sorelle, Giuseppina oggi suora di clausura nelle Domenicane di Alba, Marina impegnata come laica in associazioni cattoliche con la quale vive da sempre ed un fratello Giuseppe dirigente e coordinatore dei Giudici di Pace a Capua.

Ha frequentato l’asilo infantile all’Istituto Santa Teresa del Bambino Gesù e le scuole elementari statali ed il Liceo Classico a S. Maria C.V..

Dopo la maturità classica Alfonso Martucci si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli dove ebbe come docente universitario Giovanni Leone che gli diede la tesi in procedura penale: “Fatto notorio e massimo di esperienza nel processo penale”, ma poiché Giovanni Leone diventò Presidente della Camera egli dovette discutere la tesi con il suo allievo il professore Carlo Massi.

Dopo la laurea con 110 e lode, Alfonso Martucci iniziò l’esercizio della professione dove ebbe il primo dei maestri eccelsi che lo guidarono: suo padre. Nonostante i processi di cui fu indimenticabile protagonista lo portassero in tutta Italia, e che lo accreditarono come uno dei più insigni avvocati ed oratori del nostro Paese, e nonostante le lusinghiere proposte di trasferimento, non lasciò mai S. Maria C.V.

Iscritto al Consiglio dell’Ordine fin dal luglio 1955 come praticante, come Procuratore Avvocato dal settembre 1957 e nell’Albo dei Cassazionisti dal 1972. Ha ininterrottamente esercitato la professione in sede penale mantenendo lo studio in S. Maria C.V. presso la sede professionale del padre prof. Alberto che fu tra i più insigni giuristi ed oratori che abbia avuto la Città.

Tra i numerosi processi di cui fu protagonista si ricordano: il triplice omicidio di via Michelangelo da Caravaggio a Napoli, di oltre trenta anni fa, dove difendeva l’avvocato Mario Zarrelli; quello a carico di Giuseppe Misso, di oltre venti anni fa, indiziato della strage del treno Italicus presso Firenze; quello celebratosi a Reggio Calabria per la sommossa della città verificatasi circa 30 anni fa; quello per le manifestazioni violenti di protesta che sconvolsero la città di Caserta per la retrocessione di ufficio della squadra di calcio della Casertana, quello inerente l’omicidio dell’On. Dott. Russo, primario dell’ospedale di Capua; quello a carico di Rita Squaglia per l’omicidio dell’imprenditore Acconcia avvenuto nella villa di quest’ultimo a Sorrento; quello inerente la strage alla Canottieri Napoli; quello per la strage di S. Antonio Abate; inoltre difensore storico di Raffaele Tutolo, Antonio Bardellino, Francesco Schiavone detto “Sandokan”, Michele D’Alessandro, Valentino Gionta, delle famiglie Moccia e Magliulo.

Per numerosi bienni è stato eletto Consigliere dell’Ordine e per un biennio Presidente del Consiglio. E’ stato presidente di varie commissioni degli esami di Procuratore e Avvocato in particolare negli anni 1990/1991.

Relatore in numerose conferenze nazionali, in particolare sul Nuovo Codice di Procedura Penale del 1989 sull’oratoria forense e sulla deontologia professionale (rilievi critici e proposte). Si ricordano in particolare Congressi Nazionali Catanzaro (Presidente), Congresso nazionale Roma 1993, Venezia sulle norme di deontologia relative al Nuovo Codice di Procedura Penale indetto dalla Camera Penale e dal Consiglio dell’Ordine anno 1996 e 1999, Camera Penale del Tribunale di Siena.

E’ stato conferenziere in vari argomenti culturali anche in materie non prettamente giuridiche: tra le orazioni di maggior pregio si ricordano quelle su Sant’Alfonso Maria dè Liguori, su Alfredo De Marsico, su Del Cogliano, su Pirandello autore e su varie opere pirandelliane, su “La donna in magistratura ed in avvocatura”.

Una impegnativa attività culturale è stata svolta dall’avvocato Alfonso Martucci anche nell’ambito del Lions Club di Caserta Host, cui è iscritto fin dal 1961 e di cui è stato peraltro presidente e Premio Belvon Jones.

Dal 1992 al 1994 è stato Presidente Vicario della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati alla cui composizione fu eletto quale “indipendente cattolico”, nelle file del P.L.I.. Attualmente Presidente onorario provinciale dell’U.D.C. e Commissione Bilancio.

Negli ultimi anni si è dedicato quasi esclusivamente alla professione, lasciando quale testimone della tradizione familiare forense, il nipote Alberto Martucci, avvocato del Foro sammaritano.

Muore Alfonso Martucci, maestro per i giovani avvocati

Stavolta l'udienza si è chiusa e per sempre . Il ricordo di quel cortometraggio andato in onda qualche anno fa dalla rete 3 della Rai scritto e diretto da Vincenzo Marra, di cui ne ho copia , alla notizia del suo decesso l'ho rivisto per l'ennesima volta . Una interpretazione magistrale insieme a tanti avvocati fra cui il vice presidente della camera penale Camillo Irace, l'avvocato Alfonso Baldascino, Girolamo Casella ; Angelo Raucci, Michele Santonastaso,Gigi Monaco, Carmine D'Aniello, Giovanni Cantelli ma anche con il presidente della prima corte di assise di appello insieme ad una giudice casertana Elena Giordano . Sullo sfondo ed è qui la finezza , il teatro della camorra dove addirittura veniva contestato un omicidio al super latitante Giuseppe Setola per il quale fu assolto. E' inutile ricordare ciò che è stato, ma un ricordo personale l'ho custodirò per sempre, visto che era inciampato in un incidente giudiziario che si è concluso nel migliore dei modi.

sabato 25 ottobre 2008

San Tammaro un paese in crisi per i giovani. Molti espatriano.

Cara Agesci regionale lo sai che a San Tammaro gli scout non esistono più? I giovani non sanno cosa fare e i bambini non hanno più un riferimento . Perchè non vieni a san tammaro a vedere cosa è successo ? La sede è sempre chiusa . Ciò non nè altro una cattiva gestione perchè se avessero aperto ad altre persone tutto questo non sarebbe sucesso . Eppoi lo sapevate che qualcuno ha usato il gruppo per fare politica ? Fate presto perchè san Tammaro è come Casal di Principe . I cittadini di casale hanno tutta l'attenzione necessaria, invece queli di San Tammaro no per quale motivo ?

S.Maria C.V : Il comandante della polizia municipale deve ancora soldi al suo avvocato

Santa Maria Capua Vetere. De Rosa deve ancora millecinquecento euro all’avvocato da un anno . Il comandante della polizia municipale risulta ancora moroso nei confronti dell’avvocato Giuseppe Marrocco che lo ha difeso in ben due procedimenti davanti al giudice di pace e alla sezione lavoro contro il poliziotto Alcamo che aveva chiesto di far giudicare il Comandante Francesco De Rosa, per i noti fatti ed episodi che furono contestati all’epoca per alcuni ordini di servizio. Tutto ciò è stato dettagliatamente descritto nella motivazione del giudice di pace del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che lo ha condannato al risarcimento del danno nei confronti del suo avvocato difensore dei procedimenti ad una somma di duemila e cinquecento euro oltre le spese legali e di registrazione. Tale soma però fu pagata prima che la sentenza venisse emessa dal giudice , tanto è che l’avvocato intascò la somma di 2500 euro prima ancora che uscisse la sentenza. Per il comandante invece la cosa non finiva lì perchè attraverso il procedimento civile chiedeva al comune di insinuarsi nella causa poiché ciò che chiedeva l’avvocato, in sostanza secondo il comandante, le spese dovevano essere pagate dall’amministrazione comunale perché si era costituito per conto dell’ente . Ciò non avveniva ed allora il comandante De rosa nonostante avesse pagato il risarcimento instaurava un procedimento civile di risarcimento nei confronti dell’amministrazione che si è concluso ancor prima di iniziare. Ma la sentenza rimane in piedi in quanto non è stata neanche appellata e caduta secondo il comandante nel dimenticatoio . Invece non è stato così perché nei prossimi giorni qualche spiacevole sorpresa potrebbe essere riservata al comandante , perché essendo moroso una richiesta di risarcimento sarà notificata con ulteriori spese al comandante De Rosa . Nessuno è perfetto.

Stellato contro Mattucci. La querelle politica sul nome della moglie giunge davanti ai giudici.



Santa Maria Capua Vetere . Lo studio legale di Giuseppe Stellato annuncia querele nei confronti del consigliere Dario Mattucci che avrebbe tirato in ballo la moglie del consigliere come una presunta responsabile della neo costituita società patrimoniale del comune di Santa Maria Capua Vetere . Per questi motivi ieri mattina una accesa discussione verbale si è consumata tra uno degli avvocati e due giornalisti che erano in compagnia di un altro professionista. Tra i quattro infatti la discussione era iniziata in maniera pacata , ma poi perché sono sopraggiunte risentimenti personali è sfociata in una più accesa tanto è che i toni che erano alquanto animate hanno attirato alcune persone che passavano per caso hanno notato la discussione . La vicenda politica, perché di quello si tratta, per certi versi potrebbe anche finire con la risposta pubblicata nei giorni scorsi sia del consigliere regionale e della sua consorte Camilla Sgambato, ma l’alterco consumato in Piazza Mazzini, la dice lunga di come la città sia affondata in un sorta di giustizialismo che può soltanto danneggiare sia la politica che quella umana. Tutti gli uomini che si adoperano a Santa Maria Capua Vetere per essere al centro di vicende politiche hanno nel loro armadio scheletri e vecchi risentimenti che oggi sono al centro di dispute personali nella conduzione amministrativa della città, ma c’è anche un altro punto da tener presente in questa particolare vicenda che potrebbe sfociare in quella giudiziaria. Nessuno può zittire un politico di posizione avversa a meno che questi non offenda la persona e il suo pudore. D’altro canto il politico chiamato in causa può avere lo stesso diritto dell’altro anche quando si tratta di persone di famiglie che sono state chiamate in causa, purchè si tratta di dichiarazioni che sono state confermate . Ciò lo conferma anche una sentenza di cassazione a sezione unite che ha assolto molti ò politici e giornalisti .

Clan Belforte. Pen drive gate: chiesto il rito abbreviato per Trombetta, Musone e Petruolo

Marcianise. Pen-drive gate c’è l’udienza preliminare per il clan belforte. Vittorio musone , Luigi Trombetta e Filippo Petruolo assistiti dall’avvocato Angelo Raucci chiedono di essere giudicati con il rito abbreviato. Ieri mattina davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Napoli Dottor Ciampa si è svolta l’attesa udienza a carico dei 15 indagati del clan Belforte . Estorsioni, associazione a delinquere questi i reati a cui la Direzione distrettuale antimafia di Napoli coordinata da Raffaello Falcone e Giovanni Conzo ha chiesto il rinvio a giudizio . Sono comparsi davanti al gip Pasquale Aveta, di 30 anni, Bruno Buttone, 35, Domenico Cuccaro, 43, Michele Froncillo, 32, Giuseppe Iovinella, 41, Vittorio Musone, 56 e Gaetano Piccolo, 48 detto ''o Ceneraiuolo'. Massimo Belgiorno, 30, Antonio Benenati, 27, Bartolomeo di Maio, 27, Daniele Grossi, 2, Antimo Pasquariello, 44, Gaetano Piccolo 47 detto 'Tavernello', Francesco Salzano, 54, Concetta Zarrillo, di 51 anni, e Maria Buttone, di 48 anni rispettivamente moglie di Domenico e Salvatore Belforte. Complessivamente gli imprenditori vittime del clan Belforte sarebbero stati 250. Spiegano in una nota i pm che ''la particolare cura ed analiticita' nella descrizione delle voci di bilancio posta dagli associati nella redazione della documentazione contabile, non ha potuto consentire alle vittime di assumere atteggiamente reticenti''. In sostanza tutte avrebbero ammesso il versamento di ingenti somme di denaro, i cui importi sono stati adeguati al passaggio dalla lira all'euro e che hanno raggiunto negli anni somme pari a svariate centinaia di migliaia di euro. A ridosso delle festivita' natalizie, pasquali e ferragostane la tangente era inevitabile per le vittime. Si parla di circa 400mila euro finita per ognuna di queste festivita' nelle casse del clan. Diverso il discorso per gli imprenditori edili la cui tangente veniva richiesta in proporzione allo stato di avanzamento dei lavori. Le vittime piu' riottose erano ovviamente soggette a intimidazioni da parte di emissari del clan Belforte. Le donne, come detto, avrebbero avuto un ruolo 'rilevante' nelle attivita' del clan: si tratta di donne giovani e in eta' avanzata ''le quali entrano nella scena criminale -sostengono i pm- senza alcuna riserva''. Le donne del clan. Secondo gli inquirenti, avrebbero intimidito gli imprenditori, costringendoli a pagare tangenti, e sostituendo alla perfezione i loro parenti detenuti oppure uccisi da sicari di clan avversari. Si sarebbero particolarmente distinte le mogli dei fratelli Domenico e Salvatore Belforte, peraltro, recentemente condannate a tre anni di reclusione con rito abbreviato, per la vicenda dell'estorsione ai danni del complesso 'Oromare'. Gli inquirenti evidenziano un altro aspetto emerso dall'indagine: la forte condizione di assoggettamento che i vertici del clan in particolare, il boss, Salvatore Belforte, operavano sugli imprenditori dai quali riuscivano persino a farsi concedere l'utilizzo degli uffici delle societa' dove tenere riunioni operative del clan.I carabinieri avrebbero fatto luce su tutta una serie di estorsioni messe in atto dalla cosca a Caserta e in provincia, nei confronti di imprenditori, costretti a versare ingenti somme di denaro ma anche ad assumere nelle proprie aziende i parenti degli affiliati al clan Belforte e a mettere a disposizione le proprie sedi per le loro riunioni. Ma, l'attivita' investigativa avrebbe evidenziato anche il ruolo tenuto dalle donne del clan, nei quali nei periodi di detenzione dei propri famigliari, ''dirigevano in prima persona -spiegano i pm- le attivita' illecite dell'organizzazione criminale''. Tra i fermati, infatti, oltre alle mogli dei fratelli Belforte, vi e' anche la madre di uno dei capi, una donna di 72 anni che, a causa dell'eta' avanzata e' stata sottoposta al regime degli arresti domiciliari. Un vero e proprio registro contabile, riportato su una 'pen drive' è stato ritrovato all’interno della abitazione di Bruno Buttone all'interno della quale erano riportate le somme periodicamente versate dagli imprenditori vittime delle estorsioni e le uscite, ovvero gli stipendi che mensilmente venivano versati agli affiliati. I Reati che sarebbero stati commessi a Caserta, Marcianise, San Marco Evangelista, Santa Maria Capua Vetere in un arco di 10 anni, dal 1998 al 2007. Il processo è stato rinviato al 14 novembre 2008.