La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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sabato 31 ottobre 2009

Marcianise. Consorzio idrico: istituito un front office presso il comune di Marcianise. Sarà attivo tra qualche giorno, presso gli uffici comunali,

Marcianise. Consorzio idrico: istituito un front office presso il comune di Marcianise. Sarà attivo tra qualche giorno, presso gli uffici comunali, uno sportello del consorzio dove i cittadini potranno espletare tutte le pratiche attualmente sbrigabili presso gli uffici casertani. Si tratta di un risultato ottenuto con non pochi sforzi dall’amministrazione Tartaglione, ed in particolar modo da Giuseppe Scialla, consigliere comunale dello scudo crociato. Come quest’ultimo racconta, le iniziali riluttanze dei vertici del consorzio, dovute alla vicina ubicazione di Marcianise e Caserta, sono state superate definitivamente lo scorso mercoledì. In quella giornata si è infatti tenuto un meeting tra il sindaco Antonio Tartaglione, il consigliere Scialla ed il vice presidente dell’ente, Raffaele Palmiero. Dalla discussione è emerso che la necessità di aprire un front office a Marcianise derivava dalla consistenza del bacino di utenza che la città offre al consorzio. Anche la sua allocazione è stato un problema presto risolto: l’amministrazione ha già messo a disposizione dei locali di piazza Umberto I, presso cui per tre giorni alla settimana, operatori qualificati, e sufficientemente attrezzati telematicamente, riceveranno i cittadini marcianisani. Soddisfatto per il risultato ottenuto, il consigliere Scialla ha dichiarato: “L’apertura di tale sportello rientra nell’ottica del miglioramento della qualità dei servizi della città perorato dall’intera maggioranza, di cui faccio parte. Nel caso specifico, sono convinto che l’iniziativa in questione sarà foriera unicamente di vantaggi per i marcianisani. Grazie anche alla preziosa collaborazione del dottore Palmiero, e dopo numerosi incontri, insieme al sindaco e all’amministrazione, siamo riusciti a portare a casa questo buon risultato”.

IL COISP: RIDIAMO LEGALITA’ A TEMPO PIENO E SICUREZZA AI GIOVANI

Il Segretario Generale Provinciale del Sindacato di Polizia COISP Claudio Trematerra ricorda a tutti i cittadini di Terra di Lavoro che “La sicurezza è un diritto. E i diritti non si tagliano”. Meno 44% di risorse per la sicurezza. Questo lo slogan della grande manifestazione, contro i tagli alla sicurezza del Governo e contro il mancato stanziamento, nella Finanziaria 2010, di nuove risorse, a cui hanno partecipato 40.000 poliziotti, tra cui anche una folta delegazione casertana del COISP. La manifestazione si è svolta a Roma il 28 ottobre , quando a Caserta il Capo della Polizia Pref. Antonio Manganelli presenziava alla giornata della legalità casertana, promossa dalla Federazione Italiana Maestri del Lavoro a cui và un grande plauso di tutto il direttivo provinciale e nazionale Coisp per questa grande giornata significativa per terra di lavoro che porterà ad una nuova serie di attività volte alla crescita della legalità sul nostro territorio, martoriato da decenni dalla camorrra, proprio partendo dai giovani.
“Ancora una volta siamo stati costretti a scendere in piazza per protestare contro la politica del Governo sulla sicurezza”. Di riflesso mediatico nella città di Caserta, ma soprattutto nell’hinterland dell’agro aversano l’illegalità è sempre stata diffusa e in silenzio si è annidata ovunque, ma questo Sindacato di Polizia da anni ha lanciato appelli allo Stato a voce alta che l’attenzione verso il territorio casertano doveva essere forte. Sentir parlare sempre di “Modello Caserta” anche per poterlo esportare in altre zone del nostro paese a noi del Coisp proprio non và più. Il Modello Caserta è servito nell’immediatezza per combattere il clan dei casalesi e tutte le forme di illegalità che stavano aumentando sul territorio con grande efferatezza, proprio perché viste le nostre carenze di organico e mezzi efficienti, era l’unico modo di dare una forte presenza dello Stato e tanti risultati si sono avuti con arresti eccellenti, ma sempre grazie allo spirito di sacrificio di quei pochi uomini sui cui conta la Polizia di Stato a Caserta. Ma adesso è ora di finirla, ci vogliono segnali forti e permanenti. Il Segretario Claudio Trematerra si sarebbe aspettato, in una giornata cosi importante per la legalità casertana, l’annuncio da parte del Capo della Polizia di una prossima apertura di un Commissariato di Pubblica Sicurezza a Casal di Principe, cosa richiesta a gran voce da questo sindacato nel dicembre dal 2007, ai vertici della Polizia, invece abbiamo ancora un posto di Polizia a Casapesenna ridotto in condizioni fatiscenti che non può offrire uno sportello aperto ai cittadini cioè un ufficio denunzie. Il nostro Capo della Polizia Pref. Manganelli ha invitato gli studenti casertani a scendere in campo con il loro esempio positivo, affermando anche che non è difficile debellare la camorra ma, è un lavoro più duro, sradicare la mentalità della cultura camorrista che avvelena il nostro territorio. Infatti il Coisp, oltre a difendere i diritti dei poliziotti, offre collaborazione ai cittadini e ad altre istituzioni. Nel 2008 il Coisp ha partecipato al grande successo della creazione di un video musicale dal titolo RADIOCAMORRA, ad opera degli alunni dell’I.C.S. Ruggiero, diretto dalla dott. A.Vairo, e l’I.S.I.S.S. Manzoni nell’ambito del progetto “Scuole Aperte” della Regione Campania. L’opera ha avuto un grande risalto nazionale, facendo crescere in quegli alunni un binomio forte di cultura/legalità, generando una grande voglia di vivere un futuro migliore in terra di lavoro, basato prima di tutto sul rispetto delle regole. Ed è per questo che chiediamo alle Istituzioni segnali seri, stanziali, utili da poter esportare su tutto il paese non più in maniera temporanea ma solidamente per ripristinare sicurezza e legalità, elementi essenziali per combattere anche il fenomeno del bullismo, in forte crescita in tutto il paese, per debellare poi la cultura camorrista. La notizia data da Manganelli della nascita di una scuola di pugilato della Polizia a Caserta ci fa ben sperare che questi sono soltanto i primi segnali per la nascita di nuove forme di aggregazione tra giovani e la Polizia di Stato.

La speranza del ritorno alla legalità.di Gaetano Rauso

Grazie all’attenzione del Prefetto dr. Ezio Monaco e del Procuratore Capo della Repubblica di Santa Maria C.V. dr. Corrado Lembo che stanno dimostrando per i problemi della Provincia di Caserta e l’assidua lotta alla criminalità organizzata ed alle loro attività che, molto spesso, sfociano nel fenomeno dell’abusivismo edilizio favorito da Amministrazioni infiltrate, è stato messo a disposizione delle Amministrazioni Comunali uno strumento efficacissimo e, soprattutto semplificato, per consentire l’abolizione delle opere realizzate abusivamente.
E’ evidente il disinteresse delle Amministrazioni Comunali che non hanno ancora aderito a questa iniziativa. Sicuramente dotarsi con tempestività di uno strumento efficace ma anche imbarazzante perché coraggioso, non gioverebbe a chi ha tollerato per fini clientelari l’attuazione di speculazioni o abusi edilizi. In tutto il sud Italia, la Campania e, specialmente nella nostra Provincia questo fenomeno è molto diffuso ed ha determinato danni all’ambiente sfociati, molte volte, in disastri idrogeologici che hanno causato danni e vittime. Il Prefetto e del Procuratore hanno dato, con questa iniziativa, un segnale forte della volontà dello Stato di intervenire per debellare questo cancro sociale. Un segnale che, se non recepito, porterà, sicuramente gravi conseguenze per gli Amministratori locali che lo ignoreranno. Speriamo che con ciò si dia inizio veramente ad una nuova Era basata sulla Legalità ed il rispetto delle regole che, finora sono state in gran parte ignorate. Santa Maria, per anni, è stato il “paese della cuccagna”; spero che anche qui si possa, una buona volta, aprire gli occhi sui tanti abusi che sono stati commessi e sugli altri che abbiamo cercato di evitare che si commettessero, anche se con scarso successo. Questa mia battaglia, spero, sia la bandiera del programma che il PdL porterà avanti nella città per creare una valida alternativa di Governo nelle prossime elezioni.
Gaetano Rauso

IL PATRON DI ELDO DAVANTI AL GIUDICE PER MALATRATTAMENTI

E' iniziato dinanzi alla sezione distaccata di Aversa del Tribunale di S. Maria C.V., il processo penale a carico di PAsquale Damiano, fratello dei titolari del famoso marchio Eldo. Deve rispondere dei reati di lesioni personali e maltrattamenti aggravati e continuati ai danni della ex moglie, Laura Esposito. Il Damiano, attualmente separato con provvedimento del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sezione civile, secondo la tesi accusatoria, dopo aver intrecciato una relazione amorosa con un’altra donna più giovane della moglie, aveva cominciato ad assumere atteggiamenti violenti, picchiando e maltrattando l'ex compagna.Le incomprensioni e le liti tra i coniugi erano diventate sempre più accese quando l'imputato aveva deciso di rendere pubblica la sua nuova relazione e di allontanarsi dalla casa coniugale per andare a vivere con la nuova compagna. Tale fatto e l’allontanamento dai figli nati dal matrimonio, in uno con gli atteggiamenti violenti, culminati con un grave episodio di lesioni del settembre 2006, avevano determinato il fallimento di ogni tentativo di conciliazione tra i coniugi, fino alla separazione ed alle reciproche querele sporte dalle parti.Già il Gup del Tribunale di S. Maria C.V. si era espresso su questa vicneda, rinviando a giudizio, innanzi al Giudice Monocratico di Aversa, il Damiano, difeso in questo processo dagli avvocati Raffaele Costanzo e Vincenzo Pastena. L'altro giorno si è aperto il dibattimento con la testimonianza della persona offesa, l'ex moglie Laura Esposito, la quale si è costituita parte civile a mezzo dell'avvocato Enzo Guida. Lunga e sofferta è stata la testimonianza della signora, la quale ha ripercorso tutta la drammatica vicenda familiare, fatta di insulti e violenze, privazioni anche di tipo economico. Addirittura, secondo il racconto della signora Esposito, pur di non darle il mantenimento a lei ed ai figli, Pasquale Damiano avrebbe venduto le sue quote societarie a lui appartenute nell'ambito delle aziende di famiglie. Tutto ciò allo scopo di risultare disoccupato, nonostante la Eldo ha un fatturato milionario.La persona offesa, tra le lacrime, ha raccontato di incredibili episodi di violenza, anche recenti, pure questi denunciati, con il marito arrivato persino a fratturarle alcune costole.Il processo riprenderà il prossimo 17 dicembre con l'esame degli altri testimoni. Per quella data, salvo imprevisti, ci sarà anche la sentenza.

SANTA MARIA CAPUA VETERE : PARTORISCE IL BOLETTINO COMUNALE , MA VIENE STRONCATO SUL NASCERE PERCHE' ESCE IL 2 NOVEMBRE.

Non potevano scegliere un giorno più bello . Il Bollettino Comunale esce il giorno della commemorazione dei defunti contro il malocchio . Gli amministratori sono molto perspicaci , ma non capiscono che era meglio soprassere qualche giorno o addirittura farlo uscire di Domenica . Sbirciando il nuovo bollettino si constata che l'amministrazione comunale ci ha messo quasi tre anni per capitre che l'unico direttore del bolettino comuanle doveva essere Antonio Tagliacozzi perchè è l'unico giornalista che ha più di tret'anni di carriera. Sulla copertina del 2 novembre il presidente Elio sticco e il ministro Angelino Alfano a cui è stato omaggiato di un corno. Antonio Tagliacozzi nasceva infatti con telaradio Volturnia e Canale 53 facendo parte della redazione giornalistica insieme a Franco Lamanna ed al professore Silvio Laudisio . Avevo poco più di 16 anni e nascevo come Dj e come ogni ragazzo si dilettava in radio per farsi conoscere fino a quando mi choiamarono in un locale e guadagnavo le mie prime 60 mila lire al mese erano il 1976. La radio era il messaggio più incisivo e più tardi lo diventò il bollettino e qualche personaggio politico lo aveva capito e con una buona squadra dove faceva parte anche un grande Gaetano Rauso tecnico tutto fare con Donato Di Rienzo diventò la voce di di Santa Maria Capua Vetere . Questi amministratori però non hanno scoperto l'acqua calda anzi evidentemente non sanno che quel periodo oggi è diventata storia che non si cancellerà mai. Unica nota stonata è rappresetata da persone che non potendo esere nominati direttori responbsabili si sono cimentati in ricerca di grafica pur di passare gli alimenti . I sammaritani e dico i veri sammaritani, quanto ancora devono sopportare questo . Radio Municipio dice che c'è in corso una tregua e un riappacificamento con personaggi autorevoli . Provare per Credere .

venerdì 30 ottobre 2009

LATITANZA DEL BOSS SETOLA , 200 ANNI DI RECLUSIONE A CHI AVEVA CHIESTO L'ABBREVIATO

Otto pm della Dda di Napoli si coalizzano per schiacciare lo strapotere del clan di Peppe Setola. Sono circa 200 gli anni richiesti davanti al gup di Napoli Luisa Toscano dai pm che si sono alternati nel corso delle udienze . Su tutti spicca la richiesta di condanna di Bernardino Terracciano che fu uno degli attori principali del Film Gomorra. Si respirava l’aria di Spartacus 1 davanti al gip Luisa toscano. Un vero e proprio pool di magistrati ben otto che sono stati coadiuvati dal procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia di Napoli Fabrizio Cafiero De Raho che si è avvalso della collaborazione di Francesco Curcio, Cesare Sirignano , Catello Maresca , Alessandro Milita , Giovanni Conso, Raffaello Falcone, Marco Del gaudio, Antonio Ardituro, hanno sviscerato il processo che assomiglierà molto a quello di Spartacus 1. Ma c’è anche la richiesta di condanna per il maresciallo Alfonso Bolognese amico del clan setola finito sotto processo per essere stato corrotto dagli affiliati del clan . Per lui è stata richiesta una condanna di 9 anni . Stessa sorte anche per la moglie di Peppe Setola Stefania Martinelli 9 anni per lei. Antonio Alluce la richiesta è stata di 12 anni , per Gianluca Bidognetti 12 anni di reclusione. La sorella Katia 5 anni di reclusione , Lubello Giovanni richiesta per 12 anni di reclusione. Mario Brancaccio titolare del Bar Tropical di Castelvolturno la richiesta è stata per 5 anni. Pasquale Musciarella la richiesta è stata 12 anni di reclusione . per Alessandro Gravante il pm ha chiesto 10 anni di reclusione .Per Luigi Tartarone 9 anni di reclusione come anche per Nicola Tavoletta , per Oreste Spagnuolo collaboratore di giustizia la condanna è stata di 8 anni di reclusione: Per Assunta D’Agostino il pm ha chiesto 5 anni di reclusione per Alfonso Bianco 4 anni di reclusione. Francesco Bidognetti leader storico operava dal carcere ove è detenuto in regime di 41 bis ord. pen., attraverso le direttive inviate sul territorio durante i colloqui, per il tramite del fratello BIDOGNETTI Michele, del genero LUBELLO Giovanni, e - fino al momento della sua collaborazione con la giustizia - della convivente CARRINO Anna (per la quale si è proceduto separatamente); SETOLA Giuseppe, CIRILLO Alessandro, LETIZIA Giovanni, DI CATERINO Emilie, ALFIERO MASSIMO, BIDOGNETTI Michele, GRANATO Davide e BIDOGNETTI Gianluca con il ruolo di capi e organizzatori operanti sul territorio - alternandosi fra loro o congiuntamente in relazione ai diversi periodi di detenzione e di latitanza -, gli ALTRI con compiti imperativi nel settore delle estorsioni, del traffico di sostanze stupefacenti, della custodia di armi e di autovetture di provenienza illecita, del reperimento di utenze cellulari da dare in uso agli affiliati, nonché degli omicidi eseguiti per mantenere il controllo dell'area casertana, al fine del compimento di attività delittuose. Questo il teorema de pm e della Dda di napoli che ieri davanti al gip Luisa Toscano ha sviscerato il reato associativo .

Primi interrogatori . Tutti si avvalgono della facoltà di non rispondere, ma soltanto la Vecchione chiarisce. Per gli altri appuntamento per il 2

Primi interrogatori , ma l’indagine requiem continua e c’è anche un latitante. Sono sfilati i primi indagati davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Paola Cervo . Nella prima mattinata è toccata alla signora Immacolata Dorelli assistita dall’avvocato Raffaele Gaetano Crisileo .- La signora si è avvalsa della facoltà di non rispondere . I due impiegati dell’ospedale Melorio Raffaele Santillo assistito da Angelo Raucci e Tonino Monaco assistito da Nicola Leone anche loro non hanno risposto alla domande del Gip e del Pm avvalendosi della facoltà di non rispondere . E’ toccato poi a Matilde Vecchione assistita da Mauro Iodice , che ha chiarito alcuni passaggi che non erano chiari al pm e al gip , anche se già agli inizi del 2009 l’imprenditrice sammaritana aveva già dichiarato ciò che sentiva . In sostanza Matilde Vecchione che è anche vittima era stata minacciata e non si sentiva sicura tanto è che non si fidava di nessuno . Chiusa la prima parentesi per gli indagati che non sono in detenzione carceraria , il 2 novembre 2009 sarà la volta delle persone che sono in detenzione carceria e più precisamente Vincenzo Martino , Vincenzo Palazzo e Gaetano Cerreto . Rimane ancora latitante Angelo Cerreto. Saranno assititi dall’avvocato Giuseppe Stellato e Pasquale Acconcia . Intanto l’indagine potrebbe allargarsi a macchia d’olio perché sia presso palazzo Lucarelli che all’ospedale Melorio due centri di potere della città ci sarebbero nuovi indagati , ma in procedimento a parte che potrebbero avere avuto a che fare con i personaggi che sono stati coinvolti nell’operazione di ieri mattina . Lo ha detto sia il procuratore Corrado Lembo ma anche il Colonello Nardone comandante del nucleo provinciale dei carabionieri di Caserta . Stamattina in comune c’era una aria pesante anche perché nei giorni scorso molte persone sostavano nel cortile invece ieri erano tutti nelle loro stanze e nessuno metteva il naso fuori la porta . Stessa identica situazione all’Ospedale Melorio che è stato – secondo i magistrati - il crocevia di interessi personali e di favore . Santa Maria Capua vetere in questo periodo è particolare poichè la città oramai sta sprofondando nella più totale illegalità.

Corrado Lembo " Non facciamo sconti a nessuno: Ritengo che Santa Maria Capua Vetere è la cucina del clna dei casalesi.


“Santa Maria Capua Vetere è la cucina del clan dei casalesi”. Ne è più che convinto il procuratore della repubblica di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo che nella conferenza stampa tenuta ieri mattina davanti ai giornalisti ha precisato che non si inchinerà a nessuno . “ Se lo mettessero bene in testa a chi opera nella città di Santa Maria Capua Vetere, questo è un messaggio di legalità e la cittadinanza lo deve capire che non facciamo sconti a nessuno , ne a chi opera nella camorra, daremo filo da torcere “ Corrado Lembo è certamente un fiume in piena tanto è che requiem non è altro che la continuazione dell’operazione Thanatos, ma avrà anche un seguito . “Si è concretizzata l’operazione thanatos con l’accertamento della constatazione del reato di estorsione e una centrale telefonica dell’ospedale san Giuseppe e melorio di santa maria capua vetere – ha detto il procuratore .

giovedì 29 ottobre 2009

Regali cesti e soldi indagata anche impiegata comunale

Regali, cesti di natale 3 soldi. Fruttavano molte migliaia di euro i deceduti dell’Ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere. Ma l’indagine non finisce qui perché adesso sarà la volta degli infermieri e dei medici che hanno certificato morti presunte . il procedimento in esame – dice il gip Paola Cervo – è strettamente collegato ad altri due . Il desolante contesto tracciato in quell’ordinanza è infatti il medesimo in cui si collocano le condotte oggi contestate dal Pm. Un vero e proprio mercato dei funerali che le imprese di pompe funebri si accaparrano contendendosi regali e bustarelle i favori di telefonisti m, operatori della sala mortuaria , infermieri e di chiunque altra possa , dall’interno degli ospedali, segnalare tempestivamente un decesso o il prossimo extus di un paziente moribondo. A questo punto gli incaricati della ditta favorita si presentano dai parenti affranti ed ottengono l’assegnazione del servizio funebre. E’ evidente che costoro speculano sulla comprensibile debolezza di chi ha appena patito un lutto. Altrettanto evidente che complesso meccanismo postula illogicamente che vengano commessi numerosi reati che vanno dalla corruzione,del’incaricato di pubblico servizio , alla rilevazione del segreto d’ufficio al falso in atto pubblico evenienza tutt’altro che remota quando il medico ospedaliero , seppure in omaggio all’uso sociale di tenere esposta in casa la salma del defunto , certifica che il paziente, in realtà già morto, viene dimesso contro il parere dei medici.
Da qui anche i regali alla figlia di un impiegato comunale che addirittura vien avvisata con delle telefonate . L’impiegata che indagata in un separato processo lavora presso l’ufficio anagrafe del comune di Santa Maria Capua Vetere ed addetta alla certificazione dei decessi .

Matilde Vecchione aveva avuto pressioni da personaggi ambigui che entravano ed uscivano dalla città.

Le dichiarazioni di Matilde Vecchione del 29 gennaio 2009 allegate all'ordinanza di custodia cautelare a cui fa riferimento tutta l'indagine
Premetto di avere costituito una società Con Costantino Ferrara, mauro Umberto e francesco Pompe funebri internazionale srl che abbiamo posto in liquidazione il 20 dicembre 2007. Tale decisione era dipesa dal fatto che i soci non eranop più concordi nella gestione. A tal proposito, i miei rapporti con Ferrara Costantino si sono infatti interrotti, mentre quelli con il Mauro Francesco sono di pura formalità.
Ho costituito pertanto , la società Onoranze e Trasporti Funebri Vecchione srl unipersonale, con in sede in SMCV alla via Brennero rìco II società operativa dal 1 gennaio 2008
Nel mese di ottobre/novembre 2008, all'incirca, ho ricevuto presso la sede della mia società la visita di due miei colleghi, tali Vincenzo Palazzo e Vincenzo Martino, entrambi titolari di imprese di pompe funebrì. Essi vennero da me a per propormi di costituire un consorzio fra le tre ditte funebri esistenti sul territorio di SMCV ed una loro ditta, che si riservarono di costituire e di comunicarmi. Io rifiutai la proposta, in quanto ero appena reduce da una esperienza negativa in società con altre persone e per questa ragione dissi loro che intenzione di dare seguito alla loro proposta. Succesivamente con cadenza quasi giornaliera, nel mese di novembre/dicembre i due tornarono presso la mia sede di servizio ed ogni volta mi ribadivano l'utilità della loro proposta che — a loro dire — avrebbe comportato una sorta di gestione unitaria del servizio alla maniera di società consortile . A fronte delle mie perplessità sulla costituzione di tale consorzio, essi mi ribadirono la loro proposta di entrare in società,anche in maniera occulta, ossia attraverso una loro partecipazione non normale alle spese ed agli utili del consorzio. Tale proposta mi venne
sistematicamente rivolta ogni volta che i due venivano — così insistentemente — a trovarmi per ragioni di trattativa all'ìinterno della mia sede sociale.
venni pertanto anche avvicinata dal mio ex socio Mauro Francesco al quale i due si erano nelle more rivolti ed anche lui mi consigliò di costituire tale consorzio in quanto sarebbe risultato estremamente vantaggioso per gli utili della costituenda azienda. Mi disse infatti che martino Vincenzo e Palazzo Vincenzo erano stati da luì per proporgli questo affare e lui aveva già manifestato la sua accettazione. Al contrario non ho avuto —per la ragioni che ho esposto prima circa l'interruzione dei miei rapporti con il Ferrara — alcun contatto con tale socio . So comunque che anche Ferrara è stato avvicinato dai due per le medesime proposte rivolte a me ed al Ferrara. Tale fatto mi renne riferito dal Martino e dal Palazzo in uno dei numerosi incontri che prima ho esposto. Io ho sempre detto al Mauro che non avevo intenzione di entrare in società con i due, né di rientrare in società con lui (Ferrara) e per questo ribadii al mio ex socio di non voler accettare la proposta consortile. Verso la metà del mese di dicembre del 2008, vennero presso la mia azienda Palazzo e Martino i quali mi richiesero — per l'ultima volta — quale fosse la mia intenzione circa la loro proposta. Al mio rifiuto di procedere a tanto, andarono via in maniera molto contrariata, tanto che mentre il martino si alzò ho uscendo dal mio locale, il Palazzo andò via senza neppure stringermi la mano. Successivamante a tale episodio, non ho più ricevuto la loro visita presso la mia azienda, né ulteriori telefonate di richiesta di appuntamene e dal Palazzo. Qualche giorno prima del 15 dicembre 2008 (ricordo tale data in quanto era morta in tale giorno mia cognata) ricevetti la visita nella sede della mia azienda di Cerreto Angelo e di suo cugino Cerreto Gaetono i quali vennero da me dicendomi che avevano ricevuto la visita del palazzo e del Martino chiedendo loro di convìncermi ad aderire alla proposta . Io dissi loro che non volevo accedere a tale proposta e loro — di tutta risposta — mi dissero che avevo tempo fino al primo gennaio per decidere dopodiché avrebbero risolto diversamente la questione utilizzando i mezzi di strada. dallaora non ho saputo più nulla e non ho ricevuto più visite o chiamnate da nessuno fatta eccezione poer gli augurti natalizi formulatatimi dal palazzo con tono cupo in particolare quella per gli auguri di Capodanno . MI risulta che il palazzo stia avviando l'attività su Smaria capua Vetere e per qunatro io ne sappia nopn ha formalizzato richiesta di licenza di PS per tale attività

OPERAZIONE REQUIEM ESCLUSIVO : ECCO GLI ARRESTATI , I CAPI DI IMPUTAZIONE

Ecco i nomi degli indagati e quelli posti ion stato di detenzione , obblighi di dimora ma è giallo sulla detenzione della Dorelli
VECCHIONE Matilde, nata 17 Marzo 1964 a Santa Maria C. Vetere ivi res.te alla Via P. Morelli n. 12; Obblighi di dimora fuori provincia
MERONE Maurizio, nato 26 Giugno 1965 a Santa Maria C. Vetere, ivi res.te alla Via Mascagni, 21; Arresti domiciliari
MONACO Antonio, nato 30 Settembre 1953 a Santa Maria C. Vetere, res.te Curri alla Traversa Arno;Arresti Domiciliari
SANTILLO Raffaele, nato 17 Settembre 194S a Santa Maria C. Vetere, ivi res.te Via Giovanni Paolo 1°Coop DC; arresti domiciliari
CIPULLO Andrea, nato a Santa Maria C. Vetere il 30 Marzo 1960, ivi res.te Via Pietro Morelli n. 3; indagato
MARTINO Vincenzo nato Casal di Principe 14 luglio 1965, ivi res.te corso Dante IIITraversa;arresti in carcere
PALAZZO Vincenzo, nato Grazzanise 27 settembre 1959, ivi res.te via Cesare Battisti104;arresti in carcere
CERRETO Gaetano nato Caserta 4 dicembre 1973 res.te Marcianise alla via De SanctisParco san Paolo; arresti in carcere
CERRETO Angelo nato Marcianise il 25settembre 1977 ivi res.te Via S.Simeone n. 25;
DORELLI Immacolata nata Santa Maria C. Vetere 14.aprile 1954, ivi res.te via Avezzana nr. 17/bis; indagata
FERRARA Antonio nato Santa Maria C. Vetere 14 febbraio 1975, res.te San Tammaro (CE), via 24Maggio — Loc. Scampia — s.n.c.; indagato
FERRARA Giuseppe nato Santa Maria C. Vetere S.luglio 1980 res.te San Tammaro (CE), via 24 Maggio— Loc. Scampia —s.n.c.; indagato
per le seguenti ipotesi di reato:
Santillo Raffaele
A) per il delitto p. e p. dall'alt. 81 cpv, 320 c.p. perché, eoa più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, commesse anche in tempi diversi, nella qualità di centralinista dell'Ospedale Civico Melario di Santa Maria Capua Vetete [e, quindi, di incaricato di pubblico servizio nell'esercizio delle sue funzioni], per compiere atti contrari ai suoi doveri di ufficio
[consistiti nel comunicare in tempo reale all'Agenzia di Onoranze Funebri Vecchione nonché all'agenzia di onoranze funebri Dorelli e Ferrara l'avvenuto decesso di persone ricoverate presso l'ospedale Melario di Santa Maria Capua Vetere, così da consentire ai dipendenti di tali imprese di giungere tempestivamente presso l'ospedale o verso l'abitazione del defunto, di
allacciare trattative per il funerale con i prossimi congiunti delle vittime e di aggiudicarsi l'effettuazione delle esequie] riceveva dai titolari di tali imprese funebri utilità in denaro, consistite nella somma di 400/500 euro per ogni funerale alle
stesse procurato.
In SMCV.fino al gennaio 2009
B) per il delitto p. e p. dall'ari. 81 cpv, 326 comma primo c.p. perché, nella qualità di centralinista dell'Ospedale Civico Melario di Santa Maria Capua Vetere e, quindi, di incaricato di pubblico servizio nell'esercizio delle sue funzioni comunicando alla ditta Vecchione Matilde ed alla ditta Dorelli Ferrara notizie relative ai decessi dei pazienti ricoverati presso il predetto ospedale, - tra cui, in particolare, l'avvenuto decesso di Ventriglio Antonio - rivelava agli amministratori di tale ditta una notizia destinata a rimanere riservata per ragioni di ufficio.
In SMCV.fmo al 21 gennaio 2009
Vecchione Matilde — Merone Maurizio
C) per il delitto p. e p. dall'ari. 81 cpv, 110, 321 c.p. perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, commesse anche in tempi diversi, in concorso tra di loro, Vecchione Matìlde in qualità di titolare dell'omonima agenzia di pompe funebri, il Merone in qualità di dipendente di tale agenzia e di materiale consegnatario delle somme oggetto di corruzione, corrispondevano a Santillo Raffaele le somme di denaro di 400/500 euro per ogni funerale dalla predetta agenzia funebre organizzato come prezzo della attività contraria ai doveri di ufficio del Santillo, meglio descritta al capo A) della rubrica.
In SMCV, fino al gennaio 2009

Dorelli Immacolata — Ferrara Antonio — Ferrara Giuseppe
' -D) per il delitto p. e p. dall'art.81 cpv, 110, 321 c.p. perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, . commesse anche in tempi diversi, in qualità la Dorelli di amministratore della società di pompe funebri "DORELLI FERRARA srl", Ferrara Antonio e Ferrara Giuseppe in qualità di unici soci e titolari dei restanti 2/3 del capitale sodale della predetta società, corrispondevano a Santillo Raffaele le somme di denaro di 400/500 euro per ogni funerale dalla predetta agenzia funebre organizzato come prezzo della attività contraria ai doveri di ufficio del Santillo, meglio descritta afcapo A) della rubrica. In SMCV.Jìno al gennaio 2009
Monaco Antonio
E) per il delitto p. e p. dall'alt. 81 cpv, 320 c.p. perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, commesse anche in tempi diversi, nella qualità di dipendente addetto alla portineria nonché al centralino dell'Ospedale Civico Melario •di Sanità-Maria Capua Vetere [e, quindi, di incaricato di pubblico servizio nell'esercizio delle sue funzioni], per compiere --'atti contrari ai suoi doveri di ufficio [consistiti nel comunicare in tempo reale all'Agenzia di Onoranze Funebri Vecchione Tarvenuio decesso di persone ricoverate presso l'ospedale Melario di Santa Maria Capua Vetere, così da consentire ai dipendenti di tale impresa di giungere tempestivamente presso l'ospedale ovvero presso l'abitazione del defunto, di allacciare trattative per il funerale con i prossimi congiunti delle vittime e di aggiudicarsi l'effettuazione delle esequie] riceveva da Vecchione Matilde, per il tramite dì Merone Maurizio, somme di denaro allo stato non precisamente quantificate. In SMCV, fino al gennaio 2009
Vecchione Matilde — Merone Maurizio
F) per il delitto p. e p. dall'art.81 cpv, 110, 321 c.p. perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso,commesse anche in tempi diversi, in concorso tra di loro, Vecchione Matilde in qualità di titolare dell'omonima agenzia dipompe funebri, il Merone in qualità di dipendente di tale agenzia e di materiale consegnatario delle somme oggetto dicorruzione, corrispondevano a Monaco Antonio somme di denaro non ancora quantificate come prezzo della attivitàcontraria ai doveri di ufficio del Monaco, meglio descritta al capo D) della rubrica.
In SMCV, fino al gennaio 2009
-.
Vecchione Matilde — Cipullo Andrea
G) per il delitto p. e p. dall'art.81 cpv, 110, 321 c.p. perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso,commesse anche in tempi diversi, in concorso tra di loro, Vecchione Matilde in qualità di titolare dell'omonima agenzia dipompe funebri, il Cipullo in qualità di dipendente di tale agenzia e di materiale consegnatario delle somme oggetto dicorruzione, corrispondevano — per il tramite di tale Eugenio, in corso di identificazione - a due addetti all'obitoriodell'ospedale di Maddaloni — in corso di identificazione - somme di denaro non precisamente quantificate come prèzzo della -attività contraria ai doveri di ufficio di tali incaricati di pubblico servìzio, consistite nell'avvenire in tempo reale l'agenziadi pompe funebri Vecchione del decesso di pazienti ricoverati presso la struttura ospedaliera di Maddaloni.
In SMCV, fino al gennaio 2009
Palazzo Vincenzo— Martino Vincenzo — Cerreto Angelo — Cerreto Gaetano
H) per il delitto p. e p. dall'art. 513 bis c.p. perché, in concorso fra di loro, agendo il Palazzo ed il Martino, in qualità di titolari delle omonime imprese funebrie di istigatori, il Cerreto Angelo ed il Cerreto Gaetano in qualità di materiali esecutori della condotta, avendo acquisito il consenso dei titolari della imprese funebre Mauro nonché della impresa funebre Dorelli e Ferrara e non avendo invece ancora acquisito tale consenso da Vecchione Matilde (trattandosi delle imprese fùnebri di maggiore rilievo in Santa Maria Capua Vetere) compivano atti di concorrenza mediante minaccia [consistita nel contattare insistentemente Vecchione Matilde per costringerla a realizzare un consorzio dì imprese funebri in cui figurasse obbligatoriamente — di fatto o in maniera formale — l'impresa amministrata dal Martino e dal Palazzo, paventando alla Vecchione, in caso di persistenza nel suo rifiuto ad addivenire a tale contratto, rimedi violenti, consistiti nel ricorrere a 'mezzi dì strada". In Santa Maria Capua Vetere, l'I 1 gennaio 2009
Palazzo Vincenzo — Martino Vincenzo — Cerreto Angelo — Cerreto Gaetano
I) per il delitto p. e p. dall'art. 56, 81 comma primo, HO, 629 cpv c.p. perché, nel medesimo contesto di azione descritto _^ al capo che precede, in concorso tra di loro, Palazzo Vincenzo e Manina Vincenzo in qualità di contitolari della omonime ditte di onoranze funebri e di istigatori nella condotta, gli altri in qualità di materiali esecutori della condotta, mediante -inacce consistite nel costringere dapprima in maniera velata e successivamente in maniera esplicita, paventando il ricorso a metodi violenti, indicati come "mezzi di strada", Vecchione Matilde ad addivenire alla stipula di un contratto di costituzione ii un consorzio di imprese funebri, operante sul territorio di SMCV, in cui, oltre alle imprese Onoranze Funebri Mauro srl, Dorelli:e Ferrara srl ed, appunto, Vecchione, dovessero figurare — in maniera occulta ovvero in maniera palese — anche le [•irò imprese funebri], ponevano in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a costrìngere Vecchione Matilde ad Addivenire alla stipula del predetto contratto, così tentando di procurarsi un ingiusto vantaggio patrimoniale [consistito odia distribuzione degli utili derivanti dalla gestione consortile delle attività funerarie in SMCV] con pari danno per la Vecchione, costretta a rinunciare ad una quota di mercato funebre sul territorio di SMCV.
SMCV, l'il gennaio 2009

Sentenza schock per gli Amato . Tutti assolti

Ai prossimi aggiornamenti

CASERTA – CARABINIERI ESEGUONO ARRESTI PER CORRUZIONE NELL’ASSEGNAZIONE DI FERETRI AD IMPRESE FUNEBRI ED ILLECITA CONCORRENZA NEL SETTORE MORTUARIO.

DUE CENTRALINISTI DELL'OSPEDALE SAN GIUSEPPE E MELORIO POSTI IN STATO DI DETENZIONE , PRENDEVANO BUSTARELLE.

Dalle prime ore dell’alba, in varie località della provincia di Caserta, i Carabinieri delle Compagnie di Santa Maria Capua Vetere e Caserta stanno eseguendo dei provvedimenti cautelari nei confronti di soggetti indagati, a vario titolo, per “corruzione nell’assegnazione di feretri ad imprese funebri, illecita concorrenza mediante violenza o minaccia e tentata estorsione”. In manette titolari e dipendenti di imprese funebri che si accaparravano i funerali attraverso regali e bustarelle concesse a due centralinisti dell’ospedale di Santa Maria Capua Vetere (anch’essi arrestati).
Coinvolti inoltre due soggetti contigui al “clan dei Casalesi”, responsabili di aver esercitato pressioni e minacce ai danni di una titolare di impresa funebre per costringerla ad aderire ad un consorzio che gestisse in regime di monopolio il settore delle onoranze funebri nel comune sammaritano.Sequestrati anche beni aziendali e sedi operative di cinque imprese funebri

Arresto-bis per il 33enne pregiudicato ROMANO Vincenzo

Arresto-bis per il 33enne pregiudicato ROMANO Vincenzo: i Carabinieri della Stazione di Santa Maria Capua Vetere gli hanno notificato un’ordinanza di aggravamento di misura cautelare a seguito dell’evasione dagli arresti domiciliari del 7 ottobre u.s.

I carabinieri della stazione di santa maria capua vetere hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento di misura cautelare in carcere, emessa dalla corte d’appello di napoli – v^ sezione penale, nei confronti del 33enne pluripregidicato tossicodipendente romano vincenzo, residente al rione i.a.c.p. di santa maria capua vetere (ce).
il predetto, gia’ sottoposto agli arresti domiciliari poiche’ condannato per “tentata rapina”, “resistenza a p.u.” e “lesioni personali” commessi in santa maria capua vetere il 3 gennaio 2009, veniva tratto in arresto in flagranza da militari dipendenti il 7 ottobre u.s. per “evasione”.
il provvedimento e’ stato notificato presso la casa circondariale di santa maria capua vetere ove il romano si trovava ristretto.

L’ Ex Procuratore Maffei deferito alla Commissione disciplinare Rischia di essere revocato da Presidente della Sezione Regionale Tributaria di Napoli

Segnalazione della Procura sammaritana al Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria – Nuovo consiglio all’Associazione Magistrati Tributari di Caserta –

Caserta - 28 Ottobre 2009 - ( Mediapress News ) – Terremoto in vista nel mondo dei giudici tributari della Campania, per la segnalazione della Procura sammaritana al Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria in Roma per l’ex Procuratore della Repubblica di S. Maria C.V. Mariano Maffei, che ricopre attualmente la carica di giudice tributario, quale Presidente della Sezione della Commissione Tributaria Regionale della Campania. Maffei rischia la revoca o la sospensione in quanto avrebbe a carico procedimenti che lo renderebbero incompatibile. Diciamo che la trasmissione degli atti al Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria di Roma ( una specie di Consiglio Superiore della Magistratura ) da parte della Procura della Repubblica è un atto dovuto e che sarà poi la Commissione Disciplinare di Roma (Presieduta dall’avvocato Antonio Gravina, noto civilista sammaritano, da anni punta di diamante del consiglio dell’Ordine degli Avvocati del Foro sammaritano ) ad esaminare la evenienza di una revoca o di una sospensione dalla carica di giudice tributario. Recentemente vi è stata una sentenza della magistratura superiore che ha “messo i paletti” evidenziando una serie di ipotesi di incompatibilità con l’esercizio di giudice tributario.
Intanto, l’altro giorno, si sono concluse le operazioni di voto a Caserta, per il rinnovo del direttivo dell’Associazione Magistrati Tributari ( il sindacato dei giudici tributari ) che è risultato così composto: Dr. Severino Cantiello, presidente; Dr. Pasquale Menditto, segretario-tesoriere; Avv. Saverio Iacuzio, Avv. Gino Cirelli, Dr. Rosario Polito e Dr. Salvatore Salvione, componenti.

martedì 27 ottobre 2009

MISFATTI SAMMARITANI DI GAETANO RAUSO

Per anni abbiamo assistito al sacco indiscriminato della Città, al suo decadimento ed alla sua consegna in mani che ne hanno distorto l’essenza, stritolando tutto il tessuto sociale e la sua originale collocazione di elite tra le città della Provincia di Caserta e dell’intera Regione. Per mancanza di conoscenza delle regole che governano la Pubblica Amministrazione o, forse, per inconsapevole spregiudicatezza, hanno fatto e disfatto, uscendone impunemente, anzi, oggi se ne escono con la proposizione di strane alleanze trasversali tese a stravolgere la volontà espressa dall’elettorato che li ha chiaramente condannati. Questi personaggi che, senza curarsi dell’economia e del futuro della nostra amata Città, ne hanno sconvolto il territorio e l’hanno posta agli onori della cronaca non più come sede di antichità classiche, del Tribunale, di Università e di opere d’arte, ma solo come sede dell’impianto di discarica dei rifiuti e come terra di conquista di bande di malavitosi e di speculatori. Tutto ciò è una vergogna!
Lo Stato e la Magistratura si sono finalmente scossi ed ha manifestato la chiara intenzione di scacciare questa progenie nefasta che ha permesso ai “BARBARI COLONIZZATORI” che una volta non avevano spazio nella nostra città di attecchire e di prosperare. L’Amministrazione non persegue gli obiettivi dettati dal Popolo che l’ha eletta approvandone il programmi. I continui ribaltoni sono finalizzati solo a continuare a detenere il potere per realizzare, insieme ai loro finanziatori i loro disegni speculatori Per anni, per incuria o per calcolo scellerato, non sono state perfezionate le procedure per acquisire al Patrimonio Comunale opere di urbanizzazione e terreni che dovevano, per convenzione, essere destinati ad opere di pubblica utilità. Su questi terreni, oggi, sono stati costruiti edifici per nulla destinati a pubblica utilità, ma solo a soddisfare l’appetito di speculatori che sono stati supportati da chi aveva il potere di permettere che questi scempi si concretizzassero, defraudando la “Res Pubblica”.Mentre si costruisce in zone non conformi al Piano Regolatore. Si dismettono attività produttive per realizzare altre speculazioni, mentre il popolo sammaritano perde sempre più il potere di acquisto e si allarga sempre di più la micro delinquenza dovuta alla mancanza di opportunità di lavoro. L’acquisto, per pochi soldi dell’ex tabacchificio e dell’area ex ITALTEL ha determinato la dismissione di un’industria che dava lavoro a centinaia di sammaritani. Nessuno indaga su questa vendita di un bene dello Stato “regalato” agli speculatori?
Che fine hanno fatto le indagini che sono state avviate su tutti gli abusi edilizi? Quando pagheranno i reponsabili? Come si può giustificare la nascita di un complessi edilizi 8quelli sorti nell’ex area del deposito Vollero e vicino all’ENEL, edificati con un indice di cubatura assurdo ed su terreni destinati a ben altre destinazione urbanistica. E non parliamo dei tanti palazzi costruiti nel centro storico in giardini di pertinenza di palazzi antichi.
Spero che, al più presto, si faccia luce su queste losche vicende e si chiuda definitivamente questa una triste pagina che ha caratterizzato la vita politica ed amministrativa di Santa Maria Capua Vetere. Far tacere un consigliere che da fastidio è facile, basta pagare qualche delinquentuccio perché lo aggredisca!!!! Ma sono sicuro che la strada che ho tracciato verrà seguita da tante persone di buona volontà e dagli inquirenti che non potranno ignorare il mio appello alla Legalità.
Gaetano Rauso

MARCIANISE L’AMMINISTRAZIONE ISTITUISCE UN SERVIZIO DI NAVETTA STRAORDINARIA PER IL RAGGIUNGIMENTO DELLA CASA CIMITERIALE


L’AMMINISTRAZIONE ISTITUISCE UN SERVIZIO DI NAVETTA STRAORDINARIA PER IL RAGGIUNGIMENTO DELLA CASA CIMITERIALE


Marcianise. Ricorrenza dei defunti: l'amministrazione comunale istituisce servizio di navetta straordinaria per il raggiungimento della casa cimiteriale. In seguito all'accordo stipulato dal vice- sindaco Paride Amoroso, delegato ai trasporti, con il responsabile dell'Acms, è stata predisposta l'attivazione di due autobus che, nelle giornate di domenica 1 novembre e di lunedì 2 novembre, saranno riservati esclusivamente al trasporto da, e per, il locale cimitero. Gli orari di percorrenza, con le relative fermate, sono esattamente quelli di riferimento per il servizio urbano quotidiano. Soddisfatto Amoroso ha commentato: “La commemorazione dei defunti è un’occasione di raccolta e di sofferenza, ma contestualmente rappresenta un momento di afflusso della cittadinanza verso la casa cimiteriale. La volontà dell’amministrazione è quella di trarre doppio vantaggio dall’istituzione del servizio di navetta straordinario: da un lato infatti si mira a favorire il raggiungimento del cimitero a tutti , con un occhio particolare a coloro i quali sono sprovvisti di mezzi di trasporto; dall’altro si vuole snellire il traffico dell’area limitrofa, nella quale convoglieranno certamente gran parte dei cittadini marcianisani sia domenica 1 novembre che lunedì 2”.

Arrestato dalla polizia di Santa Maria Capua Vetere mentre parlava con il suo amico.

A seguito di alcuni episodi criminosi verificatisi nella città di S. Maria C.V. e nei comuni viciniori, il Commissariato di P.S. locale ha intensificato i servizi di controllo del territorio, potenziando anche i controlli a carico delle persone sottoposte a misure di prevenzione ovvero agli arresti domiciliari.
Nella mattinata odierna, proprio nel corso di un controllo alle persone sottoposte agli arresti domiciliari, gli Agenti del sopra menzionato Ufficio di Polizia hanno tratto in arresto il pregiudicato FRANCO Antonio, di anni 50, residente in Santa Maria C.V., alla via Saraceni che, nel corso del controllo è stato trovato assente presso il suo domicilio.
Gli accertamenti avviati al riguardo si sono conclusi poco dopo nella stessa via Saraceno, dove il FRANCO è stato rintracciato mentre si intratteneva con un’altra persona, pure pregiudicata per reati predatori.
Atteso che il prevenuto si era allontanato arbitrariamente dal suo domicilio, dove ritrovava agli arresti domiciliari per un furto perpetrato qualche mese addietro, il FRANCO è stato condotto in questo Commissariato di P.S. e dichiarato in arresto in quanto resosi responsabile di evasione.
Dopo le formalità di rito, il predetto è stato accompagnato presso il Nuovo Complesso Carcerario e messo a disposizione dell’A.G. che ha già fissato per la mattinata di domani la celebrazione del processo con rito direttissimo.

lunedì 26 ottobre 2009

Sequestrati titoli e conti correnti per un valore complessivo di euro 812.000, riconducibili al Clan Amato di santa maria capua vetere.

Nella mattinata odierna, in santa maria capua vetere (ce), nel prosieguo dell’attivita’ investigativa che ha disarticolato alla fine del mese di luglio u.s. il clan “amato” di santa maria capua vetere, i carabinieri del nucleo operativo della citta’ del foro hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro emesso dalla direzione distrettuale antimafia di napoli nei confronti di:
varvella alfonsina cl. 1959;
amato rosa cl. 1977,
Entrambe residenti in santa maria capua vetere, rispettivamente moglie e figlia di amato salvatore cl. ‘56, capo dell’omonimo gruppo criminale.
Nella circostanza, sono stati sottoposti a sequestro conti correnti bancari, titoli di credito e polizze assicurative per un valore complessivo di euro 722.000, accesi presso la filiale di una banca di Santa Maria Capua Vetere, ritenuti provento delle illecite attivita’ poste in essere dal sodalizio criminoso di riferimento (usura, estorsione, imposizione violenta di videopoker). nel contesto del medesimo servizio, sono stati altresi’ sottoposti a sequestro due libretti postali del valore complessivo di euro 93.000, intestati ad altri familiari del capo-clan.

MEMORIAL ALFONSO MARTUCCI SALE IN CATTEDRA LA CULTURA DELLA CITTA' DI SANTA MARIA CAPUA VETERE, IL MIO RICORDO


E’ ancora vivo il ricordo del giurista ed avvocato scomparso il 26 ottobre 2008. La passarella serale nel Teatro Garibaldi conferma che la figura di Alfonso nominato dagli amici Alfonsino è tra le persone che lo hanno sempre stimato e rispettato. Dopo un breve saluto del sindaco di Santa Maria Capua Vetere Giancarlo Giudicianni, l’intervento del dottor Gennaro Stanislao presidente del centro studi, che ha elencato le varie iniziative del centro studi intitolato al padre Alberto Martucci anche lui avvocato. La prima testimonianza professionale è stata quella del presidente della camera penale di Santa Maria Capua Vetere Camillo Irace. “ Voi – così ha iniziato il presidente Irace il ricordo – così si rivolse nei miei confronti, la prima volta e così lo è stato nei giorni avvenire “. Ma il presidente Irace ha ricordato anche il percorso professionale e di vita che ha segnato con il film di Marra il vero attore: “La sua toga , il suo comportamento hanno trovato sempre quell’espressione durante i processi che abbiamo fatto insieme”. La testimonianza anglosassone dell’onorevole Mimì Zinzi è stato un ricordo non solo politico anche professionale . “ Da presidente onorario dell’Udc non ha mai fatto mancare la sua professionalità politica e di giurista . Ricordo quando sentiva sua Santa Maria Capua Vetere che non ha mai dimenticato . Era l’espressione autentica della città . Dal suo volto si elevava un sorriso per il profondo piacere . e’ Stata la volta del compagno di scuola Angelo Grieco che ha ritenuto la sua professionalità grande e copiosa . “L’individuo al centro di tutto ò ha ricordato il suo amico di infanzia . Quella di Ubaldo la Porta è stata forse una delle testimonianze più toccanti . Ho ricevuto il germe dello studio­- così il ricordo del notaio Ubaldo la Porta figlio di Leonardo figura emblematica sammaritana . Patrizio Ciù vero autentico organizzatore che curato tutta la manifestazione nei minimi particolari ha rievocato non solo la sua figura professionale , ma anche di attore , si perché come ha affermato Alfonso Martucci definiva il teatro coma l’ultima cosa che era rimasta. La sorella Marinella è stata più profonda . Ricordando le gesta del fratello ha affermato che era innamorato della sua professione che svolgeva in mezzo a tanti giovani che lo seguivano. E’ inutile dire che la testimonianza de presidente del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Andrea Della Selva e quella del presidente del’ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere ha coronoto una serata che rimarrà nella storia culturale della città di Santa Maria Capua Vetere che in questo momento ha bisogno di una sterzata di orgoglio . Sarà il nipote Alberto già conosciutissimo avvocato penalista custodire tutti segreti di una professione che è stata la centro di tanti processi lungo tutta la pe nisola Italiana , segnando anche grosse soddisfazione anche in altre nazione come la Francia.
Io vorrei ricordarlo così
A quel tempo era un ventreenne da strapazzo giovane rampante che frequentava i posti alla moda, quando un giorno fui invitato da un’amica che frequentava il liceo classico a Caserta ad un incontro che si svolgeva presso il Jolly Hotel organizzato da una associazione cattolica casertana Maria Cristina di Savoia dove sono iscritte tutte le signore della città ed anche mia madre . Fui invitato perché la mia amica disse a sua volta che era stata invitata dalla professoressa di storia e filosofia del liceo classico di Caserta Pietro Giannone . In sostanza la docente chiedeva agli alunni della scuola appena diciassettenni di seguire il convegno organizzato dall’associazione dove l’avvocato Alfonso Martucci nel suo intervento spiegava l’enciclica di Papa Giovanni Paolo II, cioè le lettere che il papa scriveva . Fu un giorno memorabile , perchè oltre alle socie dell’associazione presenti in sala era gremita all’inverosimile da giovani che ascoltavano attentamente l’esposizione e la spiegazione dell’avvocato Alfonso Martucci, in un silenzio quasi glaciale e con gli occhi spalancati pronti a cogliere l’attimo che poteva aprire la mente e capire cosa stesse dicendo a proposito delle lettere del Papa .


MASTELLA GATE - DONNA SANDRA VIENE RINVIATA A GIUDIZIO MA IL PROCESSO SI DIVIDE IN TRE TRONCONI . iL GIP SI DICHIARA INCOPETENTE PER ALCUNI REATI

Il gip Sergio Marotta trasmette gli atti alla procura di Salerno e Benevento.
Niente ricusazione , ma il processo in tre tronconi . Anche se il gup di Napoli Sergio Marotta ha rinviato a giudizio il presidente del Consiglio Regionale della Campania, Sandra Lonardo Mastella, e altri 22 imputati nell'ambito di un'inchiesta sull'Udeur. Si tratta del primo filone dell'inchiesta che nel gennaio 2008 contestato dalla procura della repubblica di Santa Marai Cpau Vetere i cui atti vennero trasmesse a Napoli , la stessa porto' ai domiciliari la stessa Sandra Lonardo Mastella, e poi alle dimissioni del marito, Clemente Mastella, da ministro della Giustizia del Governo Prodi. Ci sono stati anche dei proscioglimentio a carico di alcuni indagati che oggi sono diventati imputati. Il processo di Napoli , dicevamo si diveide in tre tronconi poichè il gup si è dichirato incopetente per alcuni capi di imputazione e quindi gli atti sono stati trasmessi alla procuira di Salerno ed anche di Benevento. Sandra Lonardo viene contestata una tentata concussione ai danni di un dirigente ospedaliero.

DOPPIETTA PESARESE - VALENTINO ROSSI E STEFANO SACRIPANTI PORTANO IN LATO LA CITTA' , MA CASERTA E NAPOLI NON SONO DA MENO

Se devo essere sincero , ieri è stata una domenica da incorniciare: Il sucesso del Napoli con Maggio uomo gol- squadra che ha sigillato il successo del club partenopeo, ha ridato sorriso a molti tifosi napoletani che per radio, televione e allo stadio hanno seguito la squadra . Ma la giornata sportiva è stata coronata da un successo inedito per la ciuttà ndi Pesaro : Un uno due che rimarrà alla storia per chi è pesarese dentro . Prima valentino Rossi nato e cresciuto nbella città di provincia e la vittoria della Juve Caserta ad opera del professor Stefano Sacripanti ancjhe lui pesarese doc , Con lui è nato Calthon Mayers e tanti giovani , conosce anche la mentalità casertana poichè conosce Enzo esposito qunado giocava nella scavolino dove lui era allenatore delle giovanili.
Insomma la caperbietà di Stefano Sacripanti è stata ripagata con una vittoria meritatissima . Coach Sacripanti anch'io ho un cuore pesarese perchè ad un mio parente è stato intitiolato l'istituto oncologico che ha sede nella città e ne vado fiero.

domenica 25 ottobre 2009

ECCO L'ORDINANZA DELLO SCANDALO MARRAZZO


Visti gli atti del procedimento sopra indicato nei confronti tra gli altri di:
1) Simeone Luciano n. Napoli il 26.12.1979;
2) Tagliente Carlo n. Ostuni (Br) il 14.12.1978;
3) Tamburrino Antonio n. Parete (Ce) il 26.2.1981;
4) Testini Nicola, n. Andria (Ba) il 25.4.1972;
in ordine: Simeone, Tagliente, Testini
A) al delitto di cui agli articoli 110, 615 c.p., perché in concorso fra loro, il Simeone e il Tagliente quali Carabinieri Scelti in servizio presso la Compagnia Roma Trionfale, abusando dei poteri inerenti alle loro funzioni, s’introducevano e si trattenevano illegalmente nell’appartamento sito in Roma, in uso a persona non compiutamente identificata, individuata con il nome di Natalie, e ciò in concorso previo accordo con il Testini, Maresciallo capo in servizio presso lo stesso Comando; fatto commesso in Roma in data compresa fra i giorni 1 e 4 luglio 2009.
B) al delitto di cui agli artt. 110, 317 c.p., perché, in concorso come sopra (Simeone e Tagliente realizzando la condotta materiale in concorso previo accordo con il Testini), presentandosi come Carabinieri e così abusando della loro qualità, con la minaccia di gravi conseguenze, costringevano Marrazzo Piero a consegnare loro tre assegni, dell’importo complessivo di 20.000 euro; fatto commesso nelle stesse circostanze sub A);
C) al delitto di cui agli artt. 110, 61 n.9, 628 comma 3 n.1) e.p., perché, in concorso come sopra (Simeone e Tagliente realizzando la condotta materiale in concorso previo accordo con il Testini) con violazione dei doveri inerenti alla funzione da loro esercitata, agendo Simeone e Tagliente riuniti tra loro, con modalità intimidatorie, derivanti dalle circostanze e modalità di condotta descritte nei capi che precedono, si impossessavano della somma complessiva in contanti di 5.000 euro, di altrui proprietà; fatto commesso nelle stesse circostanze sub A);
D) al delitto di cui agli artt. 110, 61 n.9 c.p., 73 commi 1 e 6 D.P.R. 309/1990, perché, in concorso come sopra (Simeone e Tagliente realizzando la condotta materiale in concorso in previo accordo con il Testini), con violazione dei doveri inerenti alla funzione da loro esercitata, detenevano illegalmente un quantitativo non esattamente determinato di cocaina; fatto commesso nelle stesse circostanze sub A);
E) al delitto di cui agli artt. 110, 615 bis comma 3 c.p., perché in concorso come sopra (Simeone e Tagliente realizzando la condotta materiale in concorso in previo accordo con il Testini), con violazione dei doveri inerenti alla funzione da loro esercitata, mediante l’uso di strumenti di ripresa audio-video, si procuravano indebitamente immagini attinenti alla vita privata di quanti si trovavano all’interno dell’appartamento citato sub A), nel quale abusivamente si erano introdotti, così come descritto in tale capo; fatto commesso nelle stesse circostanze sub A);
Tamburrino:
F) al delitto di cui agli artt. 61 n.9, 648 c.p., perché, con violazione dei doveri inerenti alla sua funzione di Carabiniere in servizio presso la Stazione Carabinieri Roma Trionfale, alla fine di procurare a sé e ai predetti Simeone, Tagliente e Testini un profitto, riceveva, per farne successivo commercio, il video realizzato nelle circostanze del precedente capo E); fatto commesso in Roma in epoca compresa fra i mesi di luglio e ottobre 2009;
G) al delitto di cui all’art. 361 comma 2 c.p., perché, avendo avuto notizia dei reati descritti ai capi A) - E), ometteva di farne denuncia all’Autorità giudiziaria; fatto commesso in Roma in epoca compresa fra i mesi di luglio e ottobre 2009;
OSSERVA
Dalle dichiarazioni finora rese dalle persone informate, da quelle delle persone indagate e dall’esito degli atti di perquisizione e sequestro eseguiti, i fatti possono essere così ricostruiti.
Nei primi giorni del mese di luglio, alcuni militari dell’Arma dei Carabinieri in servizio presso la Compagnia Carabinieri Roma Trionfale, identificati negli indagati sopra generalizzati, realizzavano un filmato, che ritraeva Piero Marrazzo, mentre si intratteneva con un transessuale all’interno di un’abitazione.
Nel filmato (di cui è stata acquisita copia, probabilmente parziale) si vedono anche della polvere bianca, che, per le caratteristiche, le circostanze e le dichiarazioni rese, consisteva con ogni evidenza in cocaina, nonché un tesserino, sul quale si legge il nome di Marrazzo.
Tale fatto emerge anzitutto dalle dichiarazioni, almeno in parte concordi, rese da alcuni dei soggetti coinvolti a vario titolo nella vicenda. In particolare: da SCARFONE Massimiliano, un fotografo al quale si era rivolto il TAMBURRINO, su richiesta dei tre colleghi, perché lo aiutasse a individuare soggetti interessati ad acquistare il filmato; da MASI Domenico e da PIZZUTTI Carmen, rispettivamente titolare e dipendente della società Photo Masi, un’agenzia fotografica di Milano alla quale il video è stato consegnato da TAMBURRINO; dagli stessi indagati, in occasione delle perquisizioni eseguite a loro carico.
Conferma documentale si ricava dal filmato, un esemplare del quale è stato rinvenuto presso la Photo Masi, e da un biglietto ferroviario per la tratta Roma Termini-Milano Centrale, acquistato a mezzo internet da MASI Domenico a nome di TAMBURRINO Antonio, per il giorno 5.10.2009, circostanza nella quale TAMBURRINO consegnò il CD contenente il filmato al titolare della Photo Masi; di tale viaggio riferiscono SCARFONE e PIZZUTTI.
Sempre in base alle dichiarazioni raccolte, le trattative per la vendita del video proseguivano per il tramite dell’agenzia fotografica; a tal fine copia del filmato, secondo quanto riferito dallo SCARFONE, sarebbe stata consegnata a rappresentanti di alcune testate e gruppi editoriali.
Le dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti sopra citate sono sostanzialmente concordi con quanto riferito dai quattro militari quanto alla fase delle trattative di vendita; esse dunque consentono di ricostruire con sicura affidabilità i tentativi fatti dai militari per collocare il video in cambio di un prezzo ingente e i conseguenti trasferimenti del filmato. Sono invece inattendibili le dichiarazioni rese dai Carabinieri in ordine alle circostanze di realizzazione e acquisizione del filmato, che appaiono il risultato di una versione a scopo difensivo. Al riguardo, gli indagati hanno sostenuto che il video sarebbe stato loro consegnato da tale CAFASSO Gianguarino, soggetto a stretto contatto con alcuni transessuali, deceduto per cause naturali nel mese di settembre 2009.
Peraltro, il solo TAGLIENTE aggiunge un particolare ulteriore: secondo le sue parole, nei primi giorni dello scorso mese di luglio, egli stesso e SIMEONE furono avvisati dal CAFASSO che, presso un’abitazione romana, era in corso un festino al quale partecipavano alcuni transessuali. Recatisi sul posto e qualificatisi come Carabinieri, i due entrarono nell’appartamento e con asserito notevole imbarazzo riconobbero il MARRAZZO, il quale chiese di mantenere il riserbo sull’accaduto. Quindi i due militari si sarebbero allontanati, senza avere rinvenuto alcunché d’interesse per un’eventuale indagine penale. Solo in seguito CAFASSO avrebbe consegnato loro un filmato, peraltro realizzato in altra occasione rispetto a quella del loro intervento, come poteva desumersi dalle differenti caratteristiche fisiche del transessuale ritratto nel video.
MARRAZZO esaminato dal pubblico ministero in data 21/10/2009, ha reso dichiarazioni che consentono di pervenire a una precisa ricostruzione delle circostanze in cui il filmato fu realizzato. È appena il caso di osservare che tale ricostruzione è del tutto attendibile anche solo in base ad una valutazione di intrinseca coerenza e logica attendibilità, rispetto alle versioni contraddittorie e riduttive rese dagli indagati. Infatti, in base alle dichiarazioni del teste, può affermarsi che in un giorno dei primi dello scorso luglio, mentre il predetto si tratteneva all’interno di un appartamento in compagnia di tale Natalie, fecero ingresso due uomini che si presentarono come Carabinieri. Gli stessi, con modi palesemente intimidatori, si fecero consegnare dalla parte lesa il portafoglio contenente, oltre a una somma di denaro, i documenti di identità, e chiesero una somma ingente, lasciando intendere, in caso di rifiuto, gravi conseguenze.
La vittima rifiutò di versare denaro contante, ma rilasciò tre assegni, dell’importo complessivo di 20mila euro; peraltro, prima di andare via, i due lasciarono un numero di cellulare, chiedendo di essere contattati, in quanto volevano altri soldi. Aggiunge il MARRAZZO che, una volta recuperato il proprio portafogli, mancava la somma di duemila euro che vi custodiva; inoltre, Natalie appariva contrariata, come se i due si fossero impadroniti anche di una somma ulteriore di tremila euro, che era stata lasciata su un tavolino. Sempre secondo tali dichiarazioni, nella stanza era presente anche della polvere bianca (che, come già detto, è ritratta nel filmato), che il teste identifica come cocaina, pur non avendone fatto uso.
Ulteriore particolare di rilievo, la parte lesa riferisce, in ordine al tesserino, anch’esso ritratto nel video, che non fu lui a collocarlo in quella posizione: deve pertanto ritenersi che il documento fu asportato dai militari, collocato accanto alla polvere, e intenzionalmente filmato. Quanto al video, il teste ha dichiarato di non essersi accorto di essere ripreso, ma ha confermato che il filmato fu realizzato proprio nell’occasione in cui fu sorpreso dai Carabinieri. Infine, questi ultimi sono stati riconosciuti, sia pure con qualche incertezza nelle fotografie appunto del SIMEONE (foto n. 5) e del TAGLIENTE (foto n. 10).
Nei fatti è dato individuare i delitti di violazione di domicilio commessa da pubblico ufficiale, concussione, rapina aggravata, detenzione aggravata di sostanza stupefacente, interferenza illecita nella vita privata aggravata. Quanto al delitto di cui all’art. 317 c.p., va rilevato come la richiesta di denaro e la conseguente consegna degli assegni, avvenne in una situazione di generale intimidazione, ben espressa dal teste, in cui, peraltro, alla dichiarata qualità di Carabinieri si aggiungeva la presenza di polvere bianca, accanto alla quale, significativamente, come si diceva, fu collocato e ritratto il tesserino di MARRAZZO. In tale conteso il timore di essere arrestato, come dichiarato in sede di esame, assume una notevole valenza.
Quanto alla rapina, la vittima ha dichiarato di non avere rinvenuto più il denaro custodito in quello stesso portafogli che i due militari gli avevano prelevato. Anche la somma lasciata sul tavolino risultava asportata. Considerate le circostanze dei fatti, appare adeguatamente provato che il denaro sia stato asportato dal SIMEONE e dal TAGLIENTE, nell’ambito di un contesto di grave intimidazione, che si pone in termini funzionali rispetto a quella sottrazione. È appena il caso di osservare che a tale contesto di grave abuso è da ricondurre l’ingresso dei militari nell’appartamento, non potendosi riconoscere alcun rilievo, attese le circostanze e le modalità dei fatti, al fatto che fu la Natalie, sul momento, ad aprire la porta.
Quanto infine alla sostanza stupefacente, il MARRAZZO ha dichiarato di essersi accorto "a un certo punto" della polvere; questa non c’era più quando la parte lesa lasciò l’appartamento. A ciò va aggiunto il fatto che la sostanza appare nel video disposta in file ben ordinate e senza sbavature, accanto ad una cannula per l’aspirazione, come a suggerire un’intenzionale messa in scena, effetto reso ancor più evidente, come si diceva, dalla collocazione del tesserino del Marrazzo, che non può ritenersi casuale. Se ne ricavano indizi gravi del fatto che quella sostanza sia stata lì collocata e in seguito asportata proprio dai militari, in quanto strumentale alla ripresa video, che ripetutamente indugia sulla polvere e sul tesserino.
Ciò, del resto, è del tutto conforme alle evidenti finalità dell’intervento, premeditato e diretto proprio a sfruttare quell’occasione. Quanto infine al filmato, che costituisce anche reato presupposto della ricettazione contestata al TAMBURRINO, va appena osservato che esso fu realizzato senz’altro con modalità abusive, di nascosto dai presenti (infatti il MARRAZZO non se ne avvide), da persona che non era legittimamente ammessa all’interno del locale. Ne segue che il filmato stesso è corpo del reato di cui all’art. 615 bis c.p., posto che il suo autore si è con tale condotta procurato indebitamente immagini attinenti alla vita privata delle persone ritratte, contro la volontà di queste. Infatti, in base a quanto affermato dalla giurisprudenza di legittimità, "l’interferenza illecita prevista e sanzionata dal predetto art. 615 c.p. è quella proveniente dal terzo estraneo alla vita privata e non già quella del soggetto, che invece, sia ammesso, sia pure estemporaneamente, a farne parte, mentre è irrilevante l’oggetto della ripresa, considerato che il concetto di 'vita privata' si riferisce a qualsiasi atto o vicenda della persona in luogo riservato" (Cass. pen., sez.5, sentenza n. 1766 del 28/11/2007).
Ne segue che, costituendo il video corpo del reato di cui all’art. 615bis c.p., la sua ricezione a scopo di profitto, con piena consapevolezza del suo contenuto e delle modalità della sua realizzazione (cosa che certo non poteva sfuggire al TAMBURRINO che lo aveva ricevuto dai colleghi) integra gli estremi del delitto di ricettazione.
Quanto alla natura delle rispettive responsabilità, nulla vi è da aggiungere in ordine alla posizione del SIMEONE e del TAGLIENTE, che furono autori materiali dei reati descritti ai capi compresi fra A) ed E). Quanto al TESTINI, pur non avendo fatto egli ingresso nell’appartamento, tuttavia più elementi lo individuano come concorrente nei reati, quale organizzatore e istigatore dei due colleghi.
Infatti, in base a quanto riferito da TAGLIENTE (delle cui dichiarazioni sul punto non vi è motivo di dubitare), il CAFASSO era confidente proprio del TESTINI, il quale risulta così essere il momento di contatto con il mondo dei transessuali. Inoltre, dalle dichiarazioni di SCARFONE il ruolo del TESTINI appare di indubbio rilievo, tanto che fu proprio costui a operare il suo controllo prima di ammetterlo alla visione del filmato.
A diverse conclusioni deve pervenirsi quanto alla posizione del TAMBURRINO, al quale lo SCARFONE e i colleghi coindagati attribuiscono il ruolo secondario di soggetto intervenuto successivamente, nella fase di commercializzazione del video.
Così illustrati i gravi indizi di colpevolezza, va rilevato che sussistono elementi specifici che fondano il pericolo di fuga degli indagati sopra generalizzati. Va anzitutto sottolineata la gravità estrema dei fatti oggetto del presente procedimento, in considerazione della qualità soggettiva dei soggetti indagati - appartenenti all’Arma dei Carabinieri - qualità della quale peraltro si sono evidentemente avvantaggiati per la realizzazione dei fatti. La ricostruzione dell’accaduto e l’individuazione dei responsabili, non vi è dubbio che possa concretamente indurli a sottrarsi alle ricerche, in considerazione dell’eccezionalità della situazione realizzatosi, con le prevedibili gravi conseguenze, anche cautelari;
Sotto altro aspetto, l’esistenza del rapporto organico con l’Amministrazione militare di appartenenza non può costituire ormai adeguata remora alla fuga, in considerazione degli ovvi imminenti effetti disciplinari. Ma si ravvisano anche ulteriori elementi che rafforzano quel pericolo: la disponibilità di diverse dimore in luoghi differenti da quelli in cui essi prestano servizio; la disponibilità, in alcuni casi, di rilevanti risorse patrimoniali (si vedano sul punto le dichiarazioni di SCARFONE), che potrebbero agevolare la fuga; la qualità di appartenenti alla polizia giudiziaria, che da un lato li rende ben edotti dei prevedibili sviluppi di simili procedimenti penali, e dall’altro consente di costruire un’ampia rete di conoscenze (che evidentemente già li ha favoriti per la realizzazione del filmato) ben utilizzabili in occasione di una latitanza.
Giova fin d’ora aggiungere che ricorrono anche le altre esigenze cautelari previste dall’art. 274 e.p.p.. Anzitutto il concreto pericolo di inquinamento probatorio, atteso che il tentativo di ridurre la portata dei fatti con riferimento alle circostanze di realizzazione e acquisizione del filmato (tentativo che è dato cogliere nelle dichiarazioni rese dagli indagati) prevedibilmente indurrà questi ultimi a intervenire sui testimoni e sulle prove documentali non ancora acquisite, anche sfruttando la qualità da loro rivestita.
A tale riguardo non può ritenersi casuale la circostanza che proprio nella mattina del 21 ottobre, cioè poche ore dopo l’avvenuta esecuzione delle perquisizioni, le autovetture della ex moglie e della figlia del MARRAZZO sono state fatte oggetto di atti ai vandalismo. Sotto altro aspetto, la gravità estrema dell’accaduto rivela una rara spregiudicatezza, a cui si aggiunge lo scopo di lucro perseguito: tali circostanze fondano il grave e concreto pericolo che siano realizzati reati ulteriori, agevolati proprio dalla speciale funzione e autorità rivestita, la cui strumentalizzazione a fini delittuosi non può non suscitare notevole inquietudine per le possibili conseguenze in danno alla collettività.
Va infine richiamato quanto riferito dallo SCARFONE, secondo il quale i militari avevano fatto spesso riferimento ai loro innumerevoli contatti negli ambienti criminali della città, tanto da restarne intimidito.
P.T.M. Visto l’art. 384 c.p..;
DISPONE
il fermo di SIMEONE Luciano, TAGLIENTE Carlo, TAMBURRINO Antonio, TESTINI Nicola, tutti sopra generalizzati, in relazione ai reati come sopra loro rispettivamente ascritti ai capi B), C), D), F).
Delega per l’esecuzione Ufficiali di polizia giudiziaria del R.O.S. Carabinieri-Servizio Centrale - II reparto Investigativo con facoltà di subdelega.
Roma, lì 22 ottobre 2009, ore 1,20
Il Procuratore Aggiunto Giancarlo Capaldo. Il Sostituto Procuratore Rodolfo Sabelli
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ELEZIONI PD , TRANS, GAY , ESCORT, COME RISPONDERA' L'ELETTORE MEDIO ANDRA' A VOTARE ?

E’ giunto il giorno della verità. Le elezioni per eleggere il segretario del partito democratico nazionale sono iniziate nel marasma più totale per i fatti accaduti al presidente della regione lazio . Purtroppo le debolezze di coloro che non sono capaci di avere quel self controll si contano sulla punta di un sola mano. E’ vero quel detto che recita “ Chi di spada ferisce , di spada perisce. L’attacco a Berlusconi ed alla famiglia Mastella dal punto di vista personale è stato un boomerang perché nessuno può essere in grado di fare il giudice e trasmettere ciò che deve fare l’altro . Il caso Marrazzo ha del’inverosimile perchè ancora una volta i personaggi della sinistra confermano che la trasgressione è la loro debolezza . Gay ,Trans , Escort , addetti stampa con gli occhi da feline in calore , hanno sempre di più confermato che il sesso estremo è sempre di più da quel lato . Donne sempre pronte quando si tratta di cogliere l’attimo fuggente , ma quando poi si scopre la magagna ecco che si sentono vittime . L’imbarazzo espresso stamattina da Livia Turco, Nando Dalla Chiesa ed altri esponenti della sinistra su la 7 conferma adesso che le elezioni del segretario nazionale sono caratterizzate dalla affluenza alle urne che rimane un enigma Staremo a vedere.

sabato 24 ottobre 2009

MARRAZZO, I CARABINIERI , IL TRANS L'ALLEGRA E SCANDALOSA STORIA PASSA ANCHE PER LA PROVINCIA DI CASERTA.

Non c'è dubbio che la vicenda del presidente della regione lazio è una risposta politica a quanto accaduto alla famiglia Mastella . In gergo napoletano c'è un detto che recita " chest' vale p' chell". Ma ciò che è accaduto al presidente Marrazzo ripercorre la storia dell'addetto stampa di Romano Prodi che venne sopreso davanti alle lucciole per soddisfare i suopi desideri primeordiali. La musica è sempre la stessa, ma gli attori non cambiano questi personaggi della sinistra ci piace il sesso sfrenato. Non è da meno neanche Santa Maria Capua Vetere che negli anni passati con le sue escort, pardon rote e scort, hanno soddisfatto parecchi festini con coca e sesso con giochi sotto i tavoli .

ROMA - Gridano al complotto, alla montatura, ma restano in carcere i 4 carabinieri accusati di aver ricattato il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, cercando poi di vendere un video compromettente che lo vedeva in una stanza di un appartamento di via Gradoli, a Roma, in compagnia di un transessuale. Anni fa la strada era nota per un covo delle brigate rosse quando rapirono Aldo Moro . Non è che è lo stesso appartamento? E oggi, mentre nel carcere di Regina Coeli i 4 carabinieri venivano interrogati dal gip Sante Spinaci, la bufera giudiziaria e politica che ha inghiottito il governatore del Lazio ha toccato il suo momento piu' delicato, quando Marrazzo ha deciso di autosospendersi dall'incarico. Intanto, in giornata, nuove indiscrezioni e nuovi particolari hanno fatto capolino nell'intricata vicenda che al momento vede come unici indagati i 4 carabinieri arrestati - Luciano Simeone, Antonio Tamburrino di Parete , Carlo Tagliente e Nicola Testini - accusati a vario titolo di estorsione, violazione della privacy e violazione di domicilio. Cosi' si e' appreso che il video girato, quello che testimonierebbe l'incontro tra Marrazzo e il trans conosciuto con il nome di Natalie, avrebbe anche un breve fermo immagine che riprenderebbe l'auto di servizio del presidente. Nell'inquadratura del video si vedrebbe appunto l'auto blu e, ben visibile, anche la targa. Quelle che seguono poi sono le brevi riprese interne con l'incontro tra Marrazzo e il transessuale. E sembra anche emergere che il governatore si sarebbe recato piu' volte in via Gradoli con l'auto di servizio facendosi lasciare pero' ad alcune centinaia di metri per poi proseguire a piedi verso l'appuntamento.
Allo stato dei fatti comunque, agli atti dell'inchiesta non sono emerse responsabilita' giudiziarie di nessuno all'infuori dei 4 militari dell'Arma infedeli. Quello che si dovra' chiarire con le prossime tappe dell'inchiesta sara' soprattutto il ruolo di Natalie nell'intera vicenda. Sapeva dell'imminente irruzione dei carabinieri nell'appartamento? E sapeva soprattutto che qualcuno avrebbe girato un video per poi ricattare il governatore? Oggi uno degli arrestati, il maresciallo Antonio Tamburrino, avrebbe detto che quella mattina di luglio in via Gradoli avrebbe visto ''una persona che forse somigliava a Marrazzo. Ma non sono sicuro, non so dire con certezza se si trattasse del presidente Marrazzo o no''. Tocchera' adesso ai carabinieri del Ros e alla procura di Roma chiarire se invece fosse stato tutto organizzato e pianificato nei dettagli o se i 4 carabinieri si fossero trovati in quell'appartamento per caso. Anche perche', secondo la loro versione, anche loro sarebbero stati ''vittime e pedine della stessa macchinazione'' ai danni di Marrazzo; macchinazione ordita da chi sarebbe gerarchicamente ''molto piu' in alto''. E' stato questo il denominatore comune della difesa di Testini, Simeone e Taglienti, i tre sottufficiali che rispondono dei reati piu' gravi. Tutti, poi, hanno respinto le accuse di aver estorto denaro a Marrazzo, di averlo ricattato e hanno fatto riferimento, secondo indiscrezioni trapelate, ad ''un piano'' ordito anche ai loro danni, oltre che ai danni dell'ex governatore, in cui loro quattro sarebbero serviti come capri espiatori da sacrificare sull'altare di un non meglio precisata strategia per delegittimare il presidente della Regione. Al gip, a loro difesa, hanno elencato ''gli encomi ricevuti'' in una carriera specchiata. Hanno parlato ed elencato le operazioni antidroga sostenendo di essere ''invisi e odiati'' negli ambienti dei transessuali e dei tossici della zona a nord di Roma, dove si trova l'abitazione di Natalie. Hanno anche respinto l'accusa di aver danneggiato, come sostenuto nel provvedimento di fermo, le auto della figlia e della ex moglie di Marrazzo, ma il gip ha confermato nell'ordinanza l'impianto accusatorio, rilevando per i carabinieri infedeli il pericolo di fuga, l'inquinamento delle prove e la reiterazione del reato. ''Devono restare in carcere''.

IL DOPO UDEUR - BRANCACCIO A SANTA MARIA RIEVOCANDO UNA CANZONE DI GINO PAOLI.


E adesso Angelo Brancaccio diventa il leader ma deve fare il siox e mettere l’orecchio a terra per sentire i cavalli nemici quando si avvicinano . Ieri mattina il consigliere Angelo brancaccio infatti intorno alle 11,30 è stato visto scendere dall’auto blu della Regione Campania e recarsi preso un noto bar di piazza Mazzini e guarda caso si è incontrato con tre personaggi sammaritani , ma poi se ne giunto un quarto , ricordando una vecchia canzone di Gino paoli . Il fatto che il consigliere Brancaccio si è visto a santa Maria Capua Vetere vuol dire che l’Udeur oramai è a ruota libera perchè con i leader del partito fuori la campania adesso chi può dettare le direttive è proprio Angelo Brancaccio che però deve stare attento , perché c’è rimasto soltanto lui e qualcuno si potrebbe levare qualche sfizio di farlo andare a piedi nudi. Che l’Udeur dopo la vicenda Arpac Gate è in ginocchio , non ci vuole la zingara per indovinare , ma che altri esponenti giungono in città per incontrarsi con personaggi anomali c’è da preoccuparsi. Guarda caso Angelo Brancaccio è ritornato in città dopo che è scoppiato il secondo filone giudiziario nel gruppo Mastella e due giorni prima delle lezioni per eleggere il segretario politico del pd. Coincidenze , qualcuno afferma che siamo diventando nuovamente Brancaccio- dipendenti, altri invece asseriscono che la vicenda giudiziaria Udeur non si è conclusa perchè addirittura fra i 655 nomi affianco al nome di un raccomandato vi è un cognome familiare sammaritano.

MASTELLA -GATE - COLPI DI SCENA IL GIP E' PARTE OFFESA IN UN PROCEDIMENTO PARALLELO


Il caso nel caso . Non è un gioco di parole , ma è quanto si evince nel’ordinanza di richiesta di misure coercitive del caso Mastella .Gli avvocati difensori ricuseranno il gip perché non potrà esprimere con tutta tranquillità la sentenza perché parte offesa in un procedimento parallelo . Si sa, perché è notizia di tutti i giorni, che il dottor Sergio Marotta giudice delle indagine preliminari del tribunale di Napoli ( persona diligente) che dovrà decidere lunedì mattina sulla richiesta di rinvio a giudizio sul primo procedimento penale a carico dei coniugi Mastella è stato ascoltato dalla procura di Roma per un procedimento parallelo che lo vede parta offesa contro il giudice Cardone del tribunale di Napoli che avrebbe interferito, per conto dell’ex guardasigilli, per proscioglierlo da ogni accusa compreso la moglie . Dal voluminoso fascicolo. La vicenda - si legge a pagina 893 e 894 dell’ordinanza che adesso è diventata pubblica - vede come persona offesa il dott Sergio Marotta, giudice presso l'Ufficio GIP di questo Tribunale, il quale ha denunciato di aver subito pressioni da parte di altro magistrato in servizio presso il Distretto di Napoli, nel tentativo di "aggiustamento" del processo, secondo modalità analoghe a quelle che hanno caratterizzato le condotte di pressione ed intimidazione oggetto di reati fine perseguiti dall'associazione. L'Ufficio della Procura di Napoli, coordinandosi nelle indagini con quello di Roma, al quale è stato trasmesso il procedimento ai sensi dell'art 11 cpp per competenza funzionale, ha escusso, previo nullaosta dell'Ufficio del Pm di Roma, in data 23.9.2009, il dott Sergio Marotta ( cfr dichiarazioni del magistrato allegate in atti e trasmesse dall'Ufficio del PM in data 1/10/2009), il quale ha riferito di indebite pressioni esercitate da un magistrato del distretto della Corte di Appello di Napoli nello svolgimento delle funzioni di giudice dell'udienza preliminare al fine di indurlo ad emettere una sentenza di proscioglimento in favore di Mastella , al riguardo riferisce il dott Marotta .. .." Dopo aver riferito dei suoi rapporti con clemente Mastella mi disse che era stata di recente presso la villa di Ceppaloni e che quest’ultimo le aveva chiesto un intervento presso di me per “ spuntare” una sentenza di non luogo a procedere) e delle modalità utilizzate per indurlo a decidere a favore del’indagato che avrebbe dovuto favorire ( proprio per perorare nel modo più incisivo possibile la causa del Mastella) mi spiegò che sarebbe stato inutile una resistenza alle sue sollecitazioni in quanto il Mastella con tutte le amicizie che aveva mantenuto (in seguito spiegherò anche questo aspetto del discorso fattomi dalla Cardone) prima o poi nel corso dei vari gradi del procedimento, avrebbe comunque trovato qualche Giudice sensibile alle sue segnalazioni o a quelle di sue amici..) Devo dire sempre con riferimento alle amicizie del MASTELLA vantate dalla CARDONE che, a detta di quest'ultima, mi conveniva tener conto della sua segnalazione perché lo stesso MASTELLA nel corso degli anni aveva dimostrato che proprio con gli amici era molto generoso mentre invece era vendicativo con chi gli sbarrava la strada proprio per perorare ulteriormente la causa del MASTELLA, mi sottolineò che lo stesso, dopo un periodo di sbandamento dovuto all'indagine giudiziaria, già da molti mesi stava ricominciando a tessere la sua tela, a rinsaldare le vecchie amicizie ed a costituirne di nuove. Usò l'espressione "Clemente sta tornando in sella", dicendomi insomma che il potere di MASTELLA si stava ricostituendo...)
La vicenda – secondo i giudici napoletani- costituisce ulteriore elemento grave e sintomatico della pervicacia delinquenziale dell'operatività del sistema associativo sopra descritto.Riguardo alla scelta della misura da adottare, non può tacersi il fatto che alcuni degli indagati nel presente procedimento sono già stati sottoposti a misura cautelare per reati analoghi e connessi con quelli in esame con le ordinanze genetiche del gennaio e febbraio 2008, come del resto rileva anche l'Ufficio della Procura. Pertanto si dovrà procedere a distinguere le posizioni dei predetti da quelle che compaiono per la prima volta nel procedimento, tenendo altresì conto della gravita delle ulteriori vicende delittuose nelle quali risultano coinvolti gli indagati, basate su elementi di indagine acquisiti nelle informative sopra richiamate e intervenuti successivamente alla ordinanza genetica del 3/2/2008, che ha reiterato quella del 15/1/2008.

venerdì 23 ottobre 2009

SAN TAMMARO - ELEZIONI PD CIMMINO E RAUCCI INSIEME CON BERSANI ? LA SFIDA C'E' E NON SI VEDE

Nemici in politica, amici nello stesso partito? Da domenica mattina gli iscritti del comune di San Tammaro al partito democratico potranno in ogni caso votare per il loro segretario politico . Ma domenica sarà in ogni caso una giornata chiarificatrice su tutta la vita politica cittadina : Infattio sia il sindaco del comune di San Tammaro Emiddio Cimmino ed una parte della giunta, non tutta, saranno chiamati ad invogliare la popolazione di San Tammaro , essendo questa di estradizione di centro sinistra , a votare per il segretario politico del pd . Ma c’è un problema , anche l’ex sindaco Raffaele Raucci è al’interno del partito democratico e sta invogliando i suoi a recarsi alle urne . Ciò è un dato importante poichè i tammaresi che si recheranno alle urne dovranno essere più del 50 per cento essendo il numero di lettori a disposizione dei due politici si avvicina alla metà del paese se si pensa che andranno a votare quelli che votarono la volta scorsa Se ciò non accadrà allora ci sarà una flessione all’interno del paese di lettori ed elettrici che votarono le scorse elezioni amministrative . Di chi saranno i voti che usciranno dall’urna domenica sera ? E’ un bel dilemma poiché tutti rivendicheranno le loro posizioni , ma due settimane fa nel cinema di San Tammaro alla convention del pd cittadini c’erano poco più di venti persone . Ma il pd esiste ancora ho è soltanto un miraggio come è in tutta la nazione ? E’ un interrogativo al quale risponderemo soltanto lunedì sera a conti fatti .

La speranza del ritorno alla legalità. di Gaetano Rauso.

La speranza del ritorno alla legalità.
Grazie all’attenzione del Prefetto dr. Ezio Monaco e del Procuratore Capo della Repubblica di Santa Maria C.V. dr. Corrado Lembo che stanno dimostrando per i problemi della Provincia di Caserta e l’assidua lotta alla criminalità organizzata ed alle loro attività che, molto spesso, sfociano nel fenomeno dell’abusivismo edilizio favorito da Amministrazioni infiltrate, è stato messo a disposizione delle Amministrazioni Comunali uno strumento efficacissimo e, soprattutto semplificato, per consentire l’abolizione delle opere realizzate abusivamente.
E’ evidente il disinteresse delle amministrazioni comunali non rette da Commissari Prefettizi che non hanno aderito ancora a questa iniziativa. Sicuramente dotarsi con tempestività di uno strumento efficace ma, per molte amministrazioni imbarazzante, non gioverebbe a chi hanno tollerato o addirittura spesso favorito nell’attuazione di speculazioni o abusi edilizi. In tutto il sud Italia, la Campania e, specialmente nella nostra Provincia, questo fenomeno è molto diffuso ed ha determinato danni all’ambiente sfociati, molte volte, in disastri idrogeologici che hanno causato danni e vittime. Il Prefetto e del Procuratore hanno dato, con questa iniziativa, un segnale forte della volontà dello Stato di intervenire per debellare questo fenomeno, un segnale che, se non recepito porterà, sicuramente, gravi conseguenze per gli Amministratori locali che lo ignoreranno. Speriamo che con ciò si dia inizio veramente ad una nuova era basata sulla Legalità ed il rispetto delle regole che, finora sono state in gran parte ignorate. Santa Maria, per anni, è stato il “paese della cuccagna”; spero che anche qui si possa, una buona volta, aprire gli occhi sui tanti abusi che sono stati commessi e sugli altri che abbiamo cercato di evitare che si commettessero, anche se con scarso successo.
Gaetano Rauso

Succiovo - Calunnia e falso c'è un rinvio a giudizio e un proscioglimento

Succivo

Un rinvio a giudizio ed un proscioglimento per una vicenda giudiziaria che riguardava l'amministrazione comunale di Succivo.Il verdetto ha riguardato l'allora responsabile dei servizi sociali Salvatore D'Angelo, prosciolto dalle accuse che la Procura aveva mosso nei suoi confronti, mentre per Franco Domenico, ex lavoratore socialmente utile, il Gup del Tribunale di S. Maria C.V., ha disposto il rinvio a giudizio per i reati di falso e calunnia. La condotta, in questo caso, sarebbe stata compiuta nei confronti dell'ex sindaco di Succivo Salvatore Tessitore, costituitosi parte civile tramite il penalista Enzo Guida, e l'ex segretaria comunale nonché direttore generale Maria Della Ventura, anche questa costituita parte civile con l'avvocato Amedeo Barletta. Per l'accusa Franco, al fine di ottenere l'inserimento nella graduatoria di collaboratore scolastico dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, avrebbe formato un falso certificato del Comune di Succivo con falso numero di protocollo e falsa firma del Sindaco Salvatore Tessitore attestante che aveva prestato servizio presso il predetto Comune con varie funzioni. Dopo la scoperta di questa vicenda, poi, avrebbe presentato una denuncia contro l'ex sindaco e contro la segretaria comunale, calunniandoli, sostenendo che il certificato era vero. In questa vicenda era rimasto coinvolto anche il dirigente comunale Salvatore D'Angelo, accusato di favoreggiamento nei confronti di Franco, per aver cercato di aiutarlo ad eludere le indagini. All'esito dell'udienza preliminare, alla quale lo stesso D'Angelo ha partecipato chiarendo nel corso del suo interrogatorio la posizione, il Gup ha prosciolto dalle accuse il dirigente, difeso dall'avvocato Rodolfo Banaio. Dunque il processo continuerà, il prossimo 28 gennaio dinanzi al Giudice Monocratico di S. Maria C.V., solamente nei confronti di Franco, accusato di calunnia e falso

MARCUIANISE - SVENTATO UN SVERSAMANTO ILLECITO

Marcianise. Fermato mentre tentava di sversare illegalmente rifiuti speciali sul territorio comunale. E’ quanto accaduto venerdì 23 ottobre ad un autotrasportore di San Nicola la Strada, bloccato dagli uomini della polizia municipale marcianisana, coordinata dalla comandante Guglielmina Foglia, mentre si accingeva a depositare cumuli di materiale di scarto in località Visocchi. In particolare l’uomo, pluripregiudicato, si apprestava a compiere il deleterio gesto approfittando di un’area precedentemente posta sotto sequestro, e sulla quale giacevano altri rifiuti speciali. E’ stato proprio in quel momento che è stato fermato dal capitano Fedele della polizia municipale e dalle unità che lo accompagnavano: i caschi bianchi hanno provveduto immediatamente a porre sotto sequestro il veicolo e a denunciare a piede libero il suo conducente. Brillante operazione dunque quella compiuta dai vigili urbani marcianisani, impegnati nel costante pattugliamento del territorio. E’ già la terza volta che, nel giro di poche settimane, la polizia municipale sventa reati ambientali di questo tipo.

giovedì 22 ottobre 2009

L'Udc ancora non ha sciolto la riserva ne il sindaco ha fissato l'incontro.

L'attacco anglo sassone sferrato da Mimmi Zinzi alla giunta e al'interno consiglio comunale del sindaco Giudiciani ha certamente messo in moto la politica sammaritana che per la verità in questi ultimi tempi era stagnate . Ieri sera infatti , nel consiglio comunale si è registrata una scena che per certi versi era nell'aria . Il membro del consiglio direttivo dell'udc massimo Di rienzo ha sempre sostenuto che l'Udc si trova in una posizione che non sta ne con il centro destra ne con il centro sinistra . Proprio per questi motivi i due consiglieri comunali entrati da poco nel partito di Pierferdinando Casini e più precisamente Stefano De Riso e Franco Vavuso non si sono ne seduti fra i banchi della maggioranza ne fra quelli dell'opposizione. In realtà sono rimasti in piedi senza un posto dove sedersi. Consapevoli che era meglio stare alla larga della maggioranza ed opposizione i due per sette minuti , giusto il tempo per ritirare gli mendamanti relativi ai regolamanti , sono rimasti in aula , ma immediatamente dopo hanno lasciato il consiglio perchè era stato dichiarato scilto dal presidente del'assise . Fabio Monaco che l'avvocato Antonio Russo risultavano assenti , Emilio Pardi era fuori l'assise.

I Carabinieri della Stazione di Grazzanise hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per “ricettazione continuata di assegni”


I Carabinieri della Stazione di Grazzanise hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per “ricettazione continuata di assegni” a carico di MINUTOLO Vincenzo cl.’57, padre del defunto Modestino
rinvenuto cadavere il 15 maggio u.s.


Nel pomeriggio odierno, a conclusione di una mirata attivita’ investigativa, i carabinieri della stazione di grazzanise hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’ufficio g.i.p. presso il tribunale di santa maria capua vetere su richiesta della locale procura della repubblica, nei confronti del 52enne Vincenzo Minutolo , residente a Grazzanise (ce), ritenuto responsabile di “ricettazione continuata di assegni”, pregiudicato per reati specifici.
il provvedimento restrittivo e’ scaturito a seguito delle risultanze investigative prodotte dalla citata stazione in merito alla ricettazione, da parte del Minutolo, di numerosi assegni contraffatti risultati provento di furti, rapine o smarrimenti, il cui importo, ammontante a complessivi euro 40.000, era stato accreditato su conti correnti bancari e postali al medesimo intestati.
Dopo le formalita’ di rito, il Minutolo e’ stato associato alla casa circondariale di santa maria capua vetere.
il figlio dell’arrestato, a nome Modestino Minutolo cl.’84 da Grazzanise, era affiliato al “clan dei casalesi” ed in data 15 maggio 2009 e’ stato rinvenuto cadavere in villa di briano (ce) a seguito di un regolamento di conti interno al citato sodalizio criminoso.

Primarie Pd , si vota a Gricignano

GRICIGNANO. Il seggio per le elezioni primarie del Pd del 25 ottobre a Gricignano sarà allestito nel plesso delle ex scuole elementari di via Aversa, attuale sede dell’ufficio Anagrafe. Si potrà votare dalle ore 7 alle ore 20. Il circolo cittadino dei democratici ha stabilito che gli elettori potranno versare un contributo simbolico di 1 euro, rispetto ai 2 euro stabiliti dalla commissione nazionale. “Non si tratta di inadempienza al regolamento – spiega il dottor Carmine Froncillo, capogruppo consiliare del partito – ma soltanto della rinuncia, da parte nostra, della quota del 50% spettante al circolo cittadino, così come era stato deliberato dalla dirigenza nazionale”. Dal contributo, inoltre, saranno esenti i cittadini che non hanno compiuto ancora i 18 anni e gli ultra65enni. Alle primarie del Pd possono votare tutti i cittadini italiani o dell’Unione Europea residenti in Italia, nonché le cittadine e i cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno, che hanno compiuto 16 anni. Non bisogna essere iscritti al partito. Gli stessi saranno registrati nell’Albo pubblico delle elettrici ed elettori, versando un contributo simbolico di 2 euro. Si voterà su due distinte schede: quella rosa per l’elezione dei membri all’assemblea regionale e quella celeste per l’elezione dei membri all’assemblea nazionale del Partito Democratico. Gricignano ha due candidati: Francesca Tessitore e Antonio Fiore che sostengono la candidatura alla segreteria regionale di Enzo Amendola, collegato al candidato alla segreteria nazionale Pier Luigi Bersani. Giovane avvocato, Francesca Tessitore è figlia dell’avvocato Nicola Tessitore (storico esponente della sinistra gricignanese, prima nel Pci, poi nel Pds, Ds, oggi nel Pd) e vanta già un’esperienza nel direttivo cittadino del partito. Antonio Fiore è un dipendente dell’Asl Caserta, con la grande passione per la poesia. Di estrazione democristiana, Fiore si è sempre distinto per l’attivismo nei vari partiti che hanno rappresentato la fase evolutiva di quello che oggi è il suo attuale partito: Partito popolare, Margherita fino al Pd. Nel 2006 ha tentato anche la candidatura alla carica di consigliere comunale, sfiorando l’elezione per una manciata di voti. Alla convenzione comunale dello scorso 27 settembre, l’assemblea di Gricignano ha espresso una decisione netta: 113 voti per la mozione Bersani, contro i 4 della mozione Franceschini.