In data odierna, su disposizione della Procura della Repubblica di Napoli, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli (Nucleo di Polizia Tributaria) hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare personale, impositiva della misura degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta dalla locale Procura Della Repubblica (Sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione) nei confronti di una Dipendente di POSTE ITALIANE s.p.a. Con mansioni di sportellista in servizio, all’epoca dei fatti oggetto di accertamento, presso l’Agenzia 31 di Napoli. La stessa e gravemente indiziata del reato di peculato continuato in danno di Poste Italiane. A seguito delle indagini - condotte dal Gruppo Investigativo Criminalitd Economica finanziaria (GICEF) del Nucleo di Polizia tributaria e coordinate dalla Sezione reati contro la PA della Procura di Napoli - si é accertato che la donna - avendo conoscenza per il particolare servizio espletato di ogni notizia riguardante i risparmi che i clienti dell’agenzia avevano investito in Buoni postali fruttiferi - si appropriava, nell’arco temporale oggetto delle indagini, dall’apri1e 2005 al febbraio 2012, del loro controvalore per oltre 265.000 euro.
Secondo quanto emerso dalle indagini, che hanno riguardato ben 31 casi, l’impiegata dipendente delle POSTE ITALIANE s.p.a. Di Napoli procedeva all’insaputa del titolare dell’investimento a reiterate operazioni di "liquidazione" solo contabile dei titoli di maggior valore, peraltro nelle circostanze abusando delle credenziali di accesso che le consentivano di operare nel sistema della banca dati. In tal modo, ogni titolo oggetto di illecito rimborso — sebbene continuasse ad essere nella disponibilita degli ignari investitori - formalmente risultava liquidato ai legittimi titolari. La Dipendente “confidava” nel riscontro solo contabile dei titoli oggetto di liquidazione fraudolenta da parte dell’ente e nella loro scadenza "naturale” a lungo termine. Il sistema fraudolento é però emerso nel momento in cui un possessore di buoni postali illecitamente rimborsati ne ha chiesto la liquidazione anticipata. La metodologia fraudolenta cui ha fatto ricorso la dipendente era funzionale a far apparire la regolarità formale degli atti d'ufficio posti in essere e a mascherare l'illecita condotta. Ciò anche facendo leva sull’incondizionata fiducia in lei riposta dai clienti, generalmente persone anziane. Le articolate indagini svolte - che hanno comportato anche un esame analitico della Contabilità di POSTE ITALLANE s.p.a. E accertamenti bancari, non solo hanno confermato la sistematicità delle operazioni di rimborso in frode, ma hanno anche rilevato accrediti sul conto Corrente personale della dipendente per oltre 174.000 €. In data odierna i militari del Nucleo di Polizia Tributaria hanno anche eseguito perquisizioni e sequestri disposti dalla Procura della Repubblica al fine di sottrarre disponibilità economiche e beni mobili registrati riconducibili all’indagata di valore equivalente alla somma oggetto dell’appropriazione.