Un’amministrazione di dilettanti che gestiscono la “Cosa Pubblica” con approssimazione o di furbi che usano il potere conferito dal popolo per i loro interessi? Questa è la domanda che mi pongo da mesi, cioè da quando si è insediata l’Amministrazione Giudicianni. Dal mese di settembre del 2007 ho posto all’attenzione della maggioranza e di tutto il Civico Consesso la questione degli abusi edilizi che sono stati registrati nelle zone individuate nel PRG come zone F (zone destinate ad interventi di interesse pubblico, ecc) ed in aree che, secondo l’edilizia convenzionata erano destinate a standards urbanistici e, quindi, da acquisire al patrimonio comunale per essere destinati a verde pubblico, strade o altri servizi di pubblica utilità. Dopo aver chiesto di intervenire sulla questione, molto delicata e che configura gravi danni alle finanze comunali ed aver inutilmente chiesto la nomina di una commissione di studio e di indagine sulla materia, la città resta ancora in attesa di conoscere cosa si nasconde dietro a questa faccenda ormai a tutti nota. Dopo la mia ennesima richiesta in Consiglio, si è registrata la lettura di una relazione del Sindaco, più volte promessa e sollecitata, che conteneva solo aria fritta. La mia richiesta di nomina della Commissione,puntualmente e come avevo previsto, è stata respinta, in quanto vi sono molti interessi sulla questione e solo alcuni membri dell’opposizione hanno capito il vero spirito della richiesta ed mi hanno dato il loro appoggio. Non è possibile che si continui ad amministrare in questo modo, nell’interesse solo di pochi individui e non della collettività. L’assessore delegato, sino a l’altro ieri, aveva promesso di risolvere il problema, invece non ha fatto niente, mentre detiene le carte relativa a questa problematica e, nonostante le mie sollecitazione, non le rende pubbliche. Forse si ignora che le aree destinata a standards non potevano essere mometizzate se non con il consenso del Consiglio Comunale ed a prezzi congrui e solo aver individuato sul territorio altre aree che compensassero l’alienazione di quelle monetizzate. Quest’Amministrazione, da quando si è insediata, non ha assunto alcun provvedimento importante e conforme al programma elettorale proposto ai cittadini, mentre si continuano a registrare spaccature ed il fiorire di nuovi gruppi eterogenei che si formano in e per la difesa di interessi o la richiesta di posti in Giunta o nomina in Enti controllati. Fino a quanto potremo assistere a questa farsa ed ad ignorare gli interessi di una città saccheggiata dai comitati d’affari?
Questo blog è stato istituito secondo le normative vigenti che salvaguardano il diritto sancito dalla Costituzione italiana garantito per la libertà di pensiero che c'è nella nostra nazione.
La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".
DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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ROMA 22 APRILE 2013
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ECCO I RISULTATI DELLA PROVINCIA DI CASERTA
sabato 28 febbraio 2009
Comunicato stampa del consigliere comunale Gaetano Rauso.
Un’amministrazione di dilettanti che gestiscono la “Cosa Pubblica” con approssimazione o di furbi che usano il potere conferito dal popolo per i loro interessi? Questa è la domanda che mi pongo da mesi, cioè da quando si è insediata l’Amministrazione Giudicianni. Dal mese di settembre del 2007 ho posto all’attenzione della maggioranza e di tutto il Civico Consesso la questione degli abusi edilizi che sono stati registrati nelle zone individuate nel PRG come zone F (zone destinate ad interventi di interesse pubblico, ecc) ed in aree che, secondo l’edilizia convenzionata erano destinate a standards urbanistici e, quindi, da acquisire al patrimonio comunale per essere destinati a verde pubblico, strade o altri servizi di pubblica utilità. Dopo aver chiesto di intervenire sulla questione, molto delicata e che configura gravi danni alle finanze comunali ed aver inutilmente chiesto la nomina di una commissione di studio e di indagine sulla materia, la città resta ancora in attesa di conoscere cosa si nasconde dietro a questa faccenda ormai a tutti nota. Dopo la mia ennesima richiesta in Consiglio, si è registrata la lettura di una relazione del Sindaco, più volte promessa e sollecitata, che conteneva solo aria fritta. La mia richiesta di nomina della Commissione,puntualmente e come avevo previsto, è stata respinta, in quanto vi sono molti interessi sulla questione e solo alcuni membri dell’opposizione hanno capito il vero spirito della richiesta ed mi hanno dato il loro appoggio. Non è possibile che si continui ad amministrare in questo modo, nell’interesse solo di pochi individui e non della collettività. L’assessore delegato, sino a l’altro ieri, aveva promesso di risolvere il problema, invece non ha fatto niente, mentre detiene le carte relativa a questa problematica e, nonostante le mie sollecitazione, non le rende pubbliche. Forse si ignora che le aree destinata a standards non potevano essere mometizzate se non con il consenso del Consiglio Comunale ed a prezzi congrui e solo aver individuato sul territorio altre aree che compensassero l’alienazione di quelle monetizzate. Quest’Amministrazione, da quando si è insediata, non ha assunto alcun provvedimento importante e conforme al programma elettorale proposto ai cittadini, mentre si continuano a registrare spaccature ed il fiorire di nuovi gruppi eterogenei che si formano in e per la difesa di interessi o la richiesta di posti in Giunta o nomina in Enti controllati. Fino a quanto potremo assistere a questa farsa ed ad ignorare gli interessi di una città saccheggiata dai comitati d’affari?
La sede della DC adesso nelle mani di facciendieri croati. C'è l'udienza a Roma
Fra i 120 immobili spariti della vecchia Dc vi è anche un appartamento in Corso Trieste a Caserta. E’ la sede della vecchie segretaria provinciale della democrazia Cristiana . A fare piena luce su ciò che abbiamo constatato e la fissazione dell’udienza dibattimentale che si sta svolgendo in questi giorni a Roma per il processo che potrebbe fare finalmente luce sul giallo immobiliare scoppiato nel 2002 allorché Pierluigi Castagnetti, segretario del Ppi, scoprì che il patrimonio da destinare alla nascente Margherita non esisteva più. Parallelamente, a Perugia, si sta invece processando per corruzione in atti giudiziari e abuso d’ufficio Pierluigi Baccarini, magistrato del tribunale fallimentare capitolino, coinvolto in una serie di presunti fallimenti «pilotati», tra cui proprio quello della «Immobiliare Europa Srl» di Angiolino Zandomeneghi che controllava il patrimonio della vecchia Dc. E proprio la settimana scorsa la sezione fallimentare del tribunale civile di Roma, al termine di una lunga e complicata battaglia legale, ha confermato la sentenza di fallimento di questa immobiliare «democristiana» con motivazioni aspramente contestate dalla difesa di Zandomeneghi: non si sarebbe, infatti, tenuto conto né del ruolo avuto nel fallimento del magistrato attualmente sotto processo a Perugia né della effettiva sede legale della società che avrebbe dovuto portare al trasferimento del procedimento civile da Roma a Verona. A Caserta invece l’appartamento è stato venduto alla società di Zandomeneghi che è fallita e quindi l’appartamento che all’interno risulta essere ubicato la chiesa di Gesù Cristo è passato ad una società croata. L’inizio dell’affaire lo si può collocare al 1994, quando la Dc di Mino Martinazzoli, o quel che ne restava, inizia a sgretolarsi. Nasce così il Ppi. Di lì a poco, con gli «scissionisti» Pierferdinando Casini e Clemente Mastella, prende corpo anche il Ccd. L’anno successivo Rocco Buttiglione esce e fonda il Cdu mentre Gerardo Bianco si mette alla guida del Ppi-Gonfalone. Quattro anni dopo, non avendo ottenuto quanto pattuito, il Ccd chiede il fallimento delle società «ammiraglie» che detenevano l’intero patrimonio. La magistratura interviene e decide che siano i tesorieri a gestire il tutto. È qui che Angiolino Zandomeneghi, l’uomo intorno a cui ruotano i processi (per la stessa vicenda a Roma è imputato, a Perugia è parte lesa) fiuta l’affare. E con un gioco di prestigio fatto di prestanomi e trucchi contabili, complicità e misteri societari - ipotizza il pm capitolino Luca Palamara - riesce ad acquistare a due lire quanto era rimasto agli eredi della Dc dopo le prime vendite avvenute negli anni novanta di un patrimonio complessivo costituito da 508 immobili.
S.Maria Cv . Fumata ancora non bianca , la grandi manovre politiche proseguono.
Santa Maria Capua Vetere . La fumata non è ancora bianca. Per la prima volta è mancata la presenza del vice sindaco Michele Castaldo , ma c’erano tutti i segretari di partito , ma anche personaggi politici che non hanno a che fare con l’amministrazione comunale . Le grandi manovre politiche dell’amministrazione capeggiata dal sindaco Giancarlo Giudicianni non sono ancora giunte alla conclusione . Ieri mattina i capigruppo e i segretari di partito della maggioranza si sono incontrati come da protocollo con il sindaco Giancarlo Giudicianni per riuscire a chiudere una crisi iniziata una settimana fa, quando all’interno della giunta si erano registrate delle scaramucce e più precedentemente quando i quattro consiglieri che facevano parte della maggioranza sono passati alla opposizione . Ieri mattina si è discusso e molto su come affrontare i problemi che attanagliano la città di Santa Maria Capua Vetere . A sua volta il sindaco è riuscito a far prevalere , d’accordo con tutti, la linea unitaria programmatica dell’amministrazione comunale affinché si esca da questo cunicolo pieno di insidie . Non a caso il sindaco ha ottenuto il consenso dei segretari di partiti politici della città e dei capogruppi consiliari affinché si stili un documento che dovrà essere firmato da tutti i consiglieri ed neo assessori che andranno a formare la giunta . Ciò è importante perché il documento politico che si andrà a sottoscrivere davanti al sindaco Giancarlo Giudicianni sarà in ogni caso una presa d’atto di ciò che si prefigge di fare l’amministrazione dopo circa due anni di consilitura . E’ importante quindi che la vita amministrativo politico continui secondo le fasi programmatiche affinché tutti possano essere informati di ciò che accade nella città di Santa Maria Capua Vetere . Per questi motivi il sindaco non ha ancora sciolto la riserva sulla quale dovrà ascoltare ancora altre personaggi politici prima di nominare i nuovi assessori della giunta. Quindi un ultimo incontro chiarificatore sarà eseguito lunedì mattina con altri rappresentati politici per dettare le linee guida di una amministrazione comunale che vuole a tutti i costi iniziare un programma produttivo per la città e per in cittadini che oramai stanchi aspettano risposte concrete da questa amministrazione . Sarà la volta Buona ?
venerdì 27 febbraio 2009
Scandalo a caserta , imprenditori in procura .
Ha destato notevole interesse dei curiosi che si assiepavano nel tribunale per lavoro , la presenza di molti imprenditori casertani che a loro volta salivano al quarto piano prendendo l'ascensore al palazzo di giustizia . Ciò significa che l'attività investigativa della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere continua senza sosta, anzi a breve qualche altro imprenditore importante casertano sarà ascoltato.
Il censore di san tammaro ma perchè non esce al naturale
Il censore di san tammaro è il nuovo blog che è uscito da circa 3 giorni . Ma una domanda sorge sponatanea perchè trincerarsi dietro i nomi astratti ?Non è meglio uscire con proprio nome e cognome ? Così si è più realisti. perchè si vuole assomiglaire alle società segreate dell'ottocento tipo carboneria ?
Le grandi manovre politiche a Santa Maria Capua Vetere .
Fitta ed intensa la giornata del primo cittadino Giancarlo Giudicianni che dopo l’azzeramento delle deleghe della giunta e di quelle dei componenti delle commissioni, ha iniziato il suo giro di consultazione . Qualcuno ha sussurrato che addirittura palazzo Lucarelli è diventato come Montecitorio dove tutti i gruppi politici sono saliti nella stanza del sindaco per esprimere il loro parere . Stamattina il primo cittadino ha già ascoltato i segretari di partito ( ma quali ?) nel pomeriggio i capigruppo ed infine anche i consiglieri di maggioranza e opposizione .Per la verità la politica è finita da un pezzo e quindi ciò che si farà sarà senz’altro come da copione . Insomma si pensa che già nella mattina di Domani il sindaco dovrebbe sciogliere la riserva e nominare i nuovi assessori per poi andare in consiglio e guadagnarsi la fiducia , anche se la situazione è abbastanza particolare .
giovedì 26 febbraio 2009
SOLDATI PER SPORT: 60 rambo per gioco hanno svolto grandi manovre ambientate come in Afganistan.
Si sono vestiti come degli autentici berretti verdi armi (inoffensive) alla mano e un preciso obiettivo da raggiungere con strumenti di strategia militare: è quello che è accaduto l’altero giorno a Roccarainola, dove si è svolto sulle colline del piccolo centro, il primo evento dell’hiterland Nolano di “soft air”. Si è trattato della IV Tappa del campionato regionale ASNWG, valido per le qualificazioni alle semifinali nazionali.
Lo sport è di quelli “interessanti”: nato per tutti coloro che hanno l’azione nel sangue, che accettano nuove sfide, che amano trascorrere il proprio tempo libero a stretto contatto con la natura. Nella zona il club di riferimento è quello di Cicciano, dove è sorto da poco un gruppo di appassionati di Soft Air. Per loro si è trattato del “battesimo del fuoco”. Il Soft Air è più in
Lo sport è di quelli “interessanti”: nato per tutti coloro che hanno l’azione nel sangue, che accettano nuove sfide, che amano trascorrere il proprio tempo libero a stretto contatto con la natura. Nella zona il club di riferimento è quello di Cicciano, dove è sorto da poco un gruppo di appassionati di Soft Air. Per loro si è trattato del “battesimo del fuoco”. Il Soft Air è più in
generale un gioco di simulazione, dove un gruppo di appassionati simulano azioni di battaglie, muniti di perfette riproduzioni di armi. I fucili sono ad aria compressa e sparano innocui pallini biodegradabili. La “guerra” organizzata alle porte di Nola ha avuto in programma lo svolgimento di varie missioni: lo scopo in particolare era quello di eliminare 4 obiettivi: 2 postazione missilistiche , 1 radar ed 1 mortaio. Non mancava anche una operazione di intelligence organizzata con un finto “talebano”, che era in possesso di informazioni riservate. Hanno partecipato in totale 5 squadre in assalto della Campania, che si sono confrontate con 7 squadre che giocavano in difesa.
“Stiamo pensando – spiega il vicepresidente dell’associazione organizzatrice Domenico Miele – di organizzare un evento nazionale che duri per 24 ore di seguito, sempre a Roccarainola. Questo anche grazie alla collaborazione del Comune di Roccarainola, che si è dimostato disponibile per starci accanto” . Inoltre intendiamo stipulare un protocollo di intesa con gli Enti Istituzionali al fine di promuovere la protezione e la valorizzazione della fauna e della flora organizzando escursioni guidate culturali e naturalistiche.
Da quasi due anni è nato anche il Recon Force Soft Air Team, Associazione sportiva dilettantistica, ispirata ai corpi speciali dei MARINES. Obiettivo dichiarato del presidente Fernando Casoria, è la promozione del Soft Air, sport che, lungi dall'esser violento, permette al giocatore di essere a contatto con la natura e di praticare valori come la lealtà, l’onestà (il giocatore deve comunicare quando viene colpito) e lo spirito di squadra. Il Club è affiliato all’ASNWG, Associazione Sportiva Nazionale War Games, che coordina l’attività legata a questo sport a livello nazionale. Oltre all'aspetto ludico e fisico, il Soft Air permette di approfondire anche aspetti teorici quali la cartografia, la navigazione, la tattica, i materiali e l'equipaggiamento. Grazie all’appoggio del Comune di Roccarainola, la Regione Campania e l'Ente Parco del Partenio, che hanno offerto il necessario sostegno per promuovere il Soft Air, il club ha svolto la sua attività sulle colline di Roccarainola, cogliendo l'occasione di unire l'utile col dilettevole. Il club ha anche un sito: http://www.reconforcesat.it/
Ecco i nomi dei vincitori della competizione di Roccarainola: ...
1° Posto - Sport e Natura
2° Posto - Evil Militia
3° Posto - Desert Eagle
4° Posto - Goi SAT
5° Posto - OFF LIMITS
“Stiamo pensando – spiega il vicepresidente dell’associazione organizzatrice Domenico Miele – di organizzare un evento nazionale che duri per 24 ore di seguito, sempre a Roccarainola. Questo anche grazie alla collaborazione del Comune di Roccarainola, che si è dimostato disponibile per starci accanto” . Inoltre intendiamo stipulare un protocollo di intesa con gli Enti Istituzionali al fine di promuovere la protezione e la valorizzazione della fauna e della flora organizzando escursioni guidate culturali e naturalistiche.
Da quasi due anni è nato anche il Recon Force Soft Air Team, Associazione sportiva dilettantistica, ispirata ai corpi speciali dei MARINES. Obiettivo dichiarato del presidente Fernando Casoria, è la promozione del Soft Air, sport che, lungi dall'esser violento, permette al giocatore di essere a contatto con la natura e di praticare valori come la lealtà, l’onestà (il giocatore deve comunicare quando viene colpito) e lo spirito di squadra. Il Club è affiliato all’ASNWG, Associazione Sportiva Nazionale War Games, che coordina l’attività legata a questo sport a livello nazionale. Oltre all'aspetto ludico e fisico, il Soft Air permette di approfondire anche aspetti teorici quali la cartografia, la navigazione, la tattica, i materiali e l'equipaggiamento. Grazie all’appoggio del Comune di Roccarainola, la Regione Campania e l'Ente Parco del Partenio, che hanno offerto il necessario sostegno per promuovere il Soft Air, il club ha svolto la sua attività sulle colline di Roccarainola, cogliendo l'occasione di unire l'utile col dilettevole. Il club ha anche un sito: http://www.reconforcesat.it/
Ecco i nomi dei vincitori della competizione di Roccarainola: ...
1° Posto - Sport e Natura
2° Posto - Evil Militia
3° Posto - Desert Eagle
4° Posto - Goi SAT
5° Posto - OFF LIMITS
Lite allo iacp per aver appicato il fuoco ad un' auto. Undici arresti a S.Maria CV
Una furibonda lite fra bande romene e sammaritane c'è stata ieri mattina presso il Rioen iacp . Al centro della disputa un incendio di un'auto di una donna che è accaduto ieri notte a santa Maria capua Vetere . Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato di polizia di Santa Maria Cpau vetere che hano fermato delle persone . In totale sono undici le persone dichiarate in arresto per le violazioni di viollenza privata , associazione, elesioni . Sono state associate al carcere di Santa Maria Capua Vetere a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Gli autori dell'aggressione sono stati fermati dopo aver raggiunto le proprie autovetture.
Sono , Hasbayrami Fatos nato in Albania il 28.09.84, Nedelcu Ananie nato Romania il 25.08.85, Apatrei Virgil nato in Romania il 24.06.85, Nappa Raffaele nato a Santa Maria Capua Vetere il 18.12.80, Nedelcu Vasile nato in Romania il 10.06.83, Hasbayrami Vilson nato in Albania l'11.09.88, Giovanni Paolella nato a Santa Maria Capua Vetere il 25.07.79, Lucaci Petro Madalin nato in Romania l'1.06.86, Angelo D'Onofrio nato a Santa Maria Capua Vetere l'8.03.87, Pasquale D'Onofrio nato a Santa Maria Capua Vetere il 15.07.82, Bodnariu Alexander nato in Romania il 23.06.83
Caso giudiziario . Il dottor Iannotti annuncia calunnia nei confronti dei suoi accusatori.
Caserta. Il caso giudiziario del direttore della motorizzazione civile di Caserta si infittisce di retroscena che saranno al vaglio dell’autorità giudiziaria . “Non c’è corruzione ma esiste – precisa la difesa del Dottor pasquale Iannotti – vi è soltanto un episodio di peculato”. Si chiarisce , in ogni caso , che il dottor Pasquale Iannotti ex direttore della motorizzazione civile di Caserta è stato assolto dai reati di corruzione denunciati dal signor Raimondo Cuccari avvenuti fino al dicembre del 2001 e dal signor Agostino Rossi avvenuti ndel 1997. In sostanza al dottor pasquale Iannotti a cui era stato contestato che abusando della sua qualità induceva il signor cuccari segretario dell’Unesca ,Unione nazionale autoscuole consulenza automobilistica e rapresentante di fatto dell’autoscuola con sede in Pignataro maggiore a consegnargli un computer portatile del valore di 3milioni e 400 mila lire , prima delle ferie stive dell’anno 2000, un piano cottura per la cucina del suo appartamento privato in Casamicciola terme del valore di 415mila lire consegnatoli nel giugno 2001 ed una collana di perla del valore di 4 milioni e 980mila lire . Inoltre Agostino Rossi aveva fornito un piano parquet di 40 metri lineari successivamente istallato presso il ex ufficio : ebbene questi capi di imputazione sono perché il fatto non sussiste,stati completamente cancellati perché il dottor Pasquale Iannotti è stato assolto. Per questi motivi la difesa ha annunciato, dopo il deposito della sentenza del gip del tribunale di S.maria Capua Vetere , provvedimento di calunnia nei confronti di Cuccari e Rossi che saranno denunciati all’autorità giudiziaria .
Stralcio Spartacus : Duplice omicidio De Falco - Mancini , la corte di assise di appello emette sentenza cinque ergastoli.
Casal di Principe . Stralcio Spartacus , duplice omicidio De Falco – Mancini, cinque ergastoli . La corte di assise di apello di Napoli riforma la sentenza di prima grado condannando Francesco Schiavone Cicciariello, Walter Schiavone e Cipriano d’Alessandro, francesco Schiavone Sandokan e Francesco Bidognetti alla pena massima dell’ergastolo per ciascuno di loro. Sono state le dichiarazioni di Domenico Bidognetti ha incastrare i tre personaggi del clan dei casalesi i quali in primo grado erano stati assolti tutti a discapito di Francesco Schiavone detto Sandokan e Francesco Bidognetti i quali erano stati gli unici ad essere condannati in primo grado alla pena massima dell’ergastolo . L’omicidio fu eseguito in data 5 marzo 1992 . Giuseppe De Falco (già bersaglio di due agguati trattati in precedenza ) e Caterina Mancini, vengono raggiunti da numerosi colpi di arma da fuoco mentre si trovavano a bordo della autovettura Fiat Uno, di colore rosso, targata NA U67809 ( di proprietà di Mancini Caterina) sulla strada a scorrimento veloce che dal territorio aversano conduce verso Castelvolturno .
In relazione a tale episodio il Pubblico Ministero Cafiero De Raho prima e il procuratore generale dopo in corte di assise di appello , a conclusione della requisitoria, aveva chiesto l’affermazione di responsabilità per Schiavone Francesco di Nicola, Schiavone Francesco di Luigi, Schiavone Walter, Bidognetti Francesco, Pezzella Nicola, Caterino Giuseppe, Zagaria Michele, D’Alessandro Cipriano, Panaro Sebastiano, Salzillo Bruno (Russo Maurizio è deceduto) ; ha chiesto altresì l’assoluzione per Schiavone Carmine, Reccia Stefano, Mauriello Francesco e Pagano Giuseppe. La seconda corte di assise , ascoltati i difensori, all’esito della deliberazione avvenuta in camera di consiglio, aveva affermato la penale responsabilità di Schiavone Francesco di Nicola e Bidognetti Francesco ; aveva assolto per non aver commesso il fatto Panaro Sebastiano, Salzillo Bruno, Pezzella Nicola, Caterino Giuseppe, Zagaria Michele, Schiavone Carmine, Reccia Stefano, Mauriello Francesco e Pagano Giuseppe.
In relazione a tale episodio il Pubblico Ministero Cafiero De Raho prima e il procuratore generale dopo in corte di assise di appello , a conclusione della requisitoria, aveva chiesto l’affermazione di responsabilità per Schiavone Francesco di Nicola, Schiavone Francesco di Luigi, Schiavone Walter, Bidognetti Francesco, Pezzella Nicola, Caterino Giuseppe, Zagaria Michele, D’Alessandro Cipriano, Panaro Sebastiano, Salzillo Bruno (Russo Maurizio è deceduto) ; ha chiesto altresì l’assoluzione per Schiavone Carmine, Reccia Stefano, Mauriello Francesco e Pagano Giuseppe. La seconda corte di assise , ascoltati i difensori, all’esito della deliberazione avvenuta in camera di consiglio, aveva affermato la penale responsabilità di Schiavone Francesco di Nicola e Bidognetti Francesco ; aveva assolto per non aver commesso il fatto Panaro Sebastiano, Salzillo Bruno, Pezzella Nicola, Caterino Giuseppe, Zagaria Michele, Schiavone Carmine, Reccia Stefano, Mauriello Francesco e Pagano Giuseppe.
Ritrovato coltello , ma c'è anche un allarme bomba in Tribunale che è off limits
Santa Maria Capua Vetere. Tribunale off- limits sicurezza zero. Due episodi hanno caratterizzato la sicurezza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il primo avvenuto martedì mattina è relativo ad un ritrovamento di un coltello nelle adiacenze dell’aula di giustizia del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. A scoprirlo è stato il personale che svolge giornalmente il lavoro di pulizia all’interno del tribunale. Il secondo invece è stato caratterizzato da un allarme bomba . Ieri notte infatti numerose auto delle forze dell’ordine hanno accerchiato il palazzo di giustizia intervenendo anche all’interno con strumenti rilevatrici. Ma andiamo per ordine . Il primo episodio è di quelli più particolari poiché il coltello che è stato ritrovato dal personale delle pulizie è stato consegnato nella mani della polizia giudiziaria dopo che il procuratore capo Dottor Corrado Lembo è sceso personalmente al primo piano dove hanno sede le aule di giustizia, ed ha constatato che effettivamente il corpo contundente è stato ritrovato nelle adiacenze dell’aula . Il ritrovamento è avvenuto nel primo pomeriggio intorno alle ore 14.30 è stato sequestrato e custodito. Adesso bisognerà capire come è entrato quel coltello all’interno del tribunale Ci si domanda come è potuto accadere una cosa simile , ma ciò che è accaduto è dovuto anche ad una non corretta funzione delle porte di ingresso del tribunale che sono transennate con nastro bianco rosso . Infatti vi è soltanto una porta per l’accesso al tribunale e il personale delle forze dell’ordine non c’è la fa a controllare tutta l’utenza che entra in tribunale . A questo poi ci aggiungiamo che il tribunale di Santa Maria Capua Vetere essendo il sesto tribunale d’italia dovrebbe avere una maggiore considerazione nella capitale ma evidentemente non interessa più di tanto ad un ministero di giustizia che considera altri tribunali e non quello di santa Mrai Cpau vetere più importanti. Lo conferma neanche l’allarme bomba che c’è stato ieri notte. Molte le auto viste in giro hanno setacciato tutti i piani e soprattutto anche i ripostigli e le zone a rischio , ma della bomba neanche l’ombra . Ebbene non si capisce per quale motivo illustri operatori della giustizia come anche parlamentari della legislatura che in questi giorni hanno animato il confronto con la ubicazione della corte di Appello a Caserta non abbiano pensato minimamente al tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
mercoledì 25 febbraio 2009
Ordine di carcerazione per Perna ,aveva offeso pubblico ufficiale.
Arrestato Francesco Perna. I carabinieri della stazione di Santa Maria Capua Vetere hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso il 20 febbraio scorso dalla procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere – ufficio esecuzioni penali, nei confronti del 34enne pluripregiudicato Francesco Perna , residente a santa maria capua vetere.
Deve espiare mesi 9 di reclusione poiche’ condannato definitivamente per i rissa, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate in concorso.
I fatti risalgono al 23 marzo 2007, allorquando il Perna si scaglio’ contro i militari operanti, intervenuti in via Fosse Ardeatine per sedare una rissa originata da futili motivi di viabilita’.
Dopo le formalita’ di rito, l’arrestato e’ stato sottoposto al regime di detenzione domiciliare presso la propria abitazione.
Deve espiare mesi 9 di reclusione poiche’ condannato definitivamente per i rissa, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate in concorso.
I fatti risalgono al 23 marzo 2007, allorquando il Perna si scaglio’ contro i militari operanti, intervenuti in via Fosse Ardeatine per sedare una rissa originata da futili motivi di viabilita’.
Dopo le formalita’ di rito, l’arrestato e’ stato sottoposto al regime di detenzione domiciliare presso la propria abitazione.
Santa Maria Capua Vetere. Atto osceni di un ucraino libidonoso arrestato e sgombrato.
ucraino pericolo viene arrestato e sgombrato. Si spogliava nudo e percorreva tutte le stanze di fronte ad una abitazioni dove abitavano dei bambini. Ieri un extracomnunitario che viveva in un palazzo di via Fratta a Santa Maria Capua Vetere è stato posto in stato di fermo dai carabinieri di santa Maria Capua Vetere i quali hanno dovuto avvisare i vigili del fuoco perché si era a barricato in casa. In sostanza l'ucraiuno che viveva oramai da anni in questa casa è stato notato molto spesso dai residenti in attegiamenti osceni nei confronti dei cittadini che abitavano di fronte . Alla fine non c’è l’hanno fatto tanto è che alcuni di loro stanchi di veder l’extracomunitario completamente nudo aggirasi in una casa in un palazzo oramai fatiscente hanno chiamato i carabinieri i quali sono giunti con due auto , ma visto che lui non apriva la porta gli stessi hanno chiamato i vigili del fuoco che hanno forzato l’ingresso dell’appartamento ed una volta immobilizzato l’extracomunitario lo hanno fermato e tradotto presso la caserma dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere . Abbiamo raccolto qualche dichiarazione da parte di alcuni condomini i quali erano ormai stanchi di vedere gironzolare l’extracomunitario in atteggiamenti poco consoni . I militari dell’arma hanno avuto un gran da fare perché non ne voleva sapere di nessuna ragione l'ucraino che ha tentato anche di allontanare i carabinieri però hanno usato le maniere forti consistenti appunto nello sfondare le porta ed entrare in casa . Alla fine tutto è finito per il meglio , ma lo spettacolo c’è stato .
Sindaco azzera la giunta mentre Castaldo e Monaco sono volati a a Londra per assistere a Juve-Chelsea
Santa Maria Capua Vetere . Il sindaco Giancarlo Giudicianni azzera tutte le delege degli assessori e domani ha indetto addirittura un incontro con i giornalisti per comunicare ciò che farà . In sostanza la decisione è avvenuta nel corso dell’ultima riunione di giunta che è stata al vetriolo proprio in merito ad alcune atti che sono stati eseguiti dall’amministrazione e ripicche politiche di alcuni che è giunta ad una conclusione azzerare le deleghe e nominare una nuova Giunta . manco a farlo apposta martedì mattina la notizia si era già sparsa e molti però non riuscivano a capire cosa fosse successo di così grave. L’inchiesta di 13 persone a cui è stata rigettata l’ordinanza di custodia cautelare è diventata pubblica e quindi molti consiglieri e assessori vecchi e nuovi hanno in ogni caso “ Toppato “ con il sindaco che ha dovuto eseguire l’azzeramento .Ma c’è anche un’altra cosa , sembra che qualcuno aveva dato delle garanzie sulla costruzione di alcuni palazzi che stanno sorgendo nelle zone residenziali, ma sembra per volere di qualche personaggio influente della città questi palazzi dovevano essere buttati giù perché abusi. Intanto Enrico Monaco e Michele Castaldo sono volati a Londra per assistere alla partita di Champions Juventus : Chelsea. partiti Due giorni fa rientreranno giovedì mattina , guarda caso quando Giancarlo Giudicianni nominerà la nuova giunta : C’è un antico detto napoletano “ Tira la petrella e nasconn a manella “ . In sostanza Castaldo e Monaco se la sono filata per non assistere in questi giorni alla lamentele di chi verrà trombato.
martedì 24 febbraio 2009
Concessopoli: la cimice, l'agenda e una denuncia. Questi i particolari dell'inchiesta che tengono con il fiato sospeso i cittadini
Santa Maria Capua Vetere. Una cimice ritrovata nell’auto di un funzionario del comune e una agenda sequestrata durante una perquisizione domiciliare sono i fatti e circostanze che vengono alla luce e sono contenuto nel voluminoso carteggio dell’inchiesta di Concessopoli. Da quella cimice infatti sono risaliti anche ai colloqui con imprenditori che stavano eseguendo i lavori dell’aulario che ha sede nei presso di Via Giovanni paolo I . Si infittisce l’inchiesta sui presunti illeciti perpetrati nei confronti della cosa pubblica che sta destando molto interesse fra l’opinione pubblica adesso ci sono anche i consiglieri comunali che fanno trapelare qualcosa . La notizia trapelata qualche giorno dove 13 personaggi di S.Maria Cv sono indagati perché il gip aveva rigettato una richiesta di misura della libertà restrittiva che sembra che ha trovato conferma anche fra i consiglieri comunali. Gli stessi addirittura hanno affermato che l’inchiesta non riguarda soltanto le 13 persone a cui è stata rigettata l’ordinanza di custodia cautelare, ma sembra che tutto il pacchetto annovera nel registro degli indagati altre 27 persone circa che hanno avuto a che fare con il comune . In totale quindi l’inchiesta di concessopoli vi sono 40 indagati . A contorno di ciò visono anche alcuni interrogatori eseguiti per lo più presso il nucleo regionale di napoli da parte persone informati sui fatti che hanno chiarito la loro posizione : nell’auto del funzionario comunale la cimice fu posta dai carabinieri i quali dopo aver ascoltato alcune dichiarazioni del funzionario, poiché era sotto indagine per fatti diversi, scoprirono così alcuni collegamenti che poi si sono allargati al mega appalto da 9 milioni di euro per la costruzione dell’aulario . da qui la fornitura delle sedie dei 50 milioni di euro promessi. Ma il provvedimento ha interessato anche 50 concessioni edilizie passate sotto la lente di ingrandimento , intrecci imprenditoriali fra consiglieri comunali , assessori e funzionari dell’ufficio tecnico, ma anche richieste di amici e parenti per i consiglieri per avere riscontri su concessioni edilizie dove addirittura il paino regolatore non prevedeva la costruzioni per civili abitazioni perché vincolate . L’inchiesta sulle concessione edilizie continua ad essere nell’occhio del ciclone della procura della repubblica di santa Maria Capua Vetere che non vuole attenuare l’attività investigativa. Iscritte già nel registro degli indagati ci sono funzionari del comune, personaggi politici ed imprenditori i cui nomi non possono essere resi noti in quanto coperti da segreto istruttorio. I magistrati della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere sequestrarono 11 concessioni edilizie che erano state rilasciate senza tener conto di alcune normative che regolano l’attività dell’ente. Ma si parla insistentemente anche delle zone che riguardano alcuni terreni nei pressi dell’uscita dell’autostrada A1 di santa Maria Capua Vetere come la concessione di un supermercato dove l’amministrazione ha addirittura cambiato alcuni parametri.
lunedì 23 febbraio 2009
Il capo di imputazione per associazione camorristica
LUBRANO Giuseppe, LUBRANO Gaetano, LIGATO Raffaele Antonio, LIGATO Pietro, LIGATO Antonio Raffaele, MESSURI Luigi, PALOMBO Antonio, CUCCARI Antonio, MERCONE Pietro, BORRELLI Pietro, LETTIERI Michele, MAURO MAURIZIO, LETIZIA Primo, IZZO Antonio
A) per il reato di cui all'ari 416 bis commi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 8 c.p. per avere partecipato con LUBRANO Raffaele, (DECEDUTO) e LUBRANO Vincenzo (DECEDUTO) all'associazione di tipo camorristico denominata "clan LUBRANO - LIGATO" operante prevalentemente sull'agrocaleno -, caratterizzata da competenze interne, regole organizzative e comportamentali, divisione di compiti tra i singoli associati e rapporti gerarchici, che si avvale della forza di intimidazione del vincolo associativo e delle condizioni di assoggettamento e di omertà che ne derivano, per commettere delitti quali estorsioni, commercio e detenzione di armi, omicidi, incendi, danneggiamenti ed acquisire il controllo in modo diretto il controllo del territorio e delle attività economiche, concessioni, autorizzazioni, servizi ed appalti anche di opere pubbliche e comunque per realizzare profitti e vantaggi ingiusti Con le aggravanti per tutti del carattere annate dell'associazione e del controllo di attività economiche in tutto o in parte finanziate con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti.
Con l'aggravante per LIGATO Raffaele Antonio e LIGATO Pietro di promuovere, dirigere ed organizzare l'associazione
LIGATO Raffaele Antonio, LIGATO Pietro, LUBRANO Gaetano, LIGATO Antonio Raffaele con funzioni di dirigenti, organizzatori, dell'associazione;
F.A. nell'agro-caleno, e più in particolare in Pignataro Maggiore, Vitulazio, Bellona, Pastorano, Sparanise, Teano e limitrofi sino al primo semestre 2003.
PALUMBO Gerardo, Palma Angelo Raffaele, Pellegrino Vincenzo
B) per il reato di cui all'art. 416 bis commi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 8 c.p. per avere partecipato all'associazione di tipo camorristico denominata "Clan dei casalesi" - ed in particolare a quell'articolazione interna del gruppo facente capo a SCH1AVONE Vincenzo (detto o' Petillo), AVERSANO STABILE Romeo, BIANCO Franco, ABBATE Raffaele, PANARO Sebastiano, PANARO Nicola, CACCIAPUOTI Alfonso (per i quali si è proceduto separatamente) operante nell'agro-caleno, caratterizzata da competenze interne, regole organizzative e comportamentali, divisione di compiti tra i singoli associati e rapporti gerarchici, che si avvale della forza di intimidazione del vincolo associativo e delle condizioni di assoggettamento e di omertà che ne derivano, per commettere delitti quali estorsioni, commercio e detenzione di anni, omicidi, incendi, danneggiamenti, ed acquisire il controllo in modo diretto il controllo del territorio e delle attività economiche, concessioni, autorizzazioni, servizi ed appalti anche di opere pubbliche e comunque per realizzare profitti e vantaggi ingiusti.
Con le aggravanti per tutti del carattere annate dell'associazione e del controllo di attività economiche in tutto o in parte finanziate con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti.
F.A. nell'agro-caleno, e più in particolare in Pignataro Maggiore, Vitulazio, Bellona, Pastorano, Sparanise, Teano e limitrofi sino al primo semestre 2003.
A) per il reato di cui all'ari 416 bis commi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 8 c.p. per avere partecipato con LUBRANO Raffaele, (DECEDUTO) e LUBRANO Vincenzo (DECEDUTO) all'associazione di tipo camorristico denominata "clan LUBRANO - LIGATO" operante prevalentemente sull'agrocaleno -, caratterizzata da competenze interne, regole organizzative e comportamentali, divisione di compiti tra i singoli associati e rapporti gerarchici, che si avvale della forza di intimidazione del vincolo associativo e delle condizioni di assoggettamento e di omertà che ne derivano, per commettere delitti quali estorsioni, commercio e detenzione di armi, omicidi, incendi, danneggiamenti ed acquisire il controllo in modo diretto il controllo del territorio e delle attività economiche, concessioni, autorizzazioni, servizi ed appalti anche di opere pubbliche e comunque per realizzare profitti e vantaggi ingiusti Con le aggravanti per tutti del carattere annate dell'associazione e del controllo di attività economiche in tutto o in parte finanziate con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti.
Con l'aggravante per LIGATO Raffaele Antonio e LIGATO Pietro di promuovere, dirigere ed organizzare l'associazione
LIGATO Raffaele Antonio, LIGATO Pietro, LUBRANO Gaetano, LIGATO Antonio Raffaele con funzioni di dirigenti, organizzatori, dell'associazione;
F.A. nell'agro-caleno, e più in particolare in Pignataro Maggiore, Vitulazio, Bellona, Pastorano, Sparanise, Teano e limitrofi sino al primo semestre 2003.
PALUMBO Gerardo, Palma Angelo Raffaele, Pellegrino Vincenzo
B) per il reato di cui all'art. 416 bis commi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 8 c.p. per avere partecipato all'associazione di tipo camorristico denominata "Clan dei casalesi" - ed in particolare a quell'articolazione interna del gruppo facente capo a SCH1AVONE Vincenzo (detto o' Petillo), AVERSANO STABILE Romeo, BIANCO Franco, ABBATE Raffaele, PANARO Sebastiano, PANARO Nicola, CACCIAPUOTI Alfonso (per i quali si è proceduto separatamente) operante nell'agro-caleno, caratterizzata da competenze interne, regole organizzative e comportamentali, divisione di compiti tra i singoli associati e rapporti gerarchici, che si avvale della forza di intimidazione del vincolo associativo e delle condizioni di assoggettamento e di omertà che ne derivano, per commettere delitti quali estorsioni, commercio e detenzione di anni, omicidi, incendi, danneggiamenti, ed acquisire il controllo in modo diretto il controllo del territorio e delle attività economiche, concessioni, autorizzazioni, servizi ed appalti anche di opere pubbliche e comunque per realizzare profitti e vantaggi ingiusti.
Con le aggravanti per tutti del carattere annate dell'associazione e del controllo di attività economiche in tutto o in parte finanziate con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti.
F.A. nell'agro-caleno, e più in particolare in Pignataro Maggiore, Vitulazio, Bellona, Pastorano, Sparanise, Teano e limitrofi sino al primo semestre 2003.
Manie di protagonismo fra giornalisti casertani dopo Roberto Saviano e Rosaria Capacchione tutti vogliono assomigliare a loro .
Sono rimasto disgustato da ciò che ho letto a proposito nel provvedimento emesso dal Giudice di indagini preliminari del tribunale di Napoli Antonella Terzi su richiesta della direzione distrettuale antimafia del tribunale di Napoli in merito al capo di imputazione e le relative prove che vede un collega indagato che ha addirittura costretto un altro collega giornalista a soprassedere su alcuni articoli che venivano pubblicati sulla pagina dell’agro caleno su un noto quotidiano provinciale. Gli articoli a firma di un collega di Pignataro erano tutti contro la famiglia Lubrano- Ligato . Sia ben chiaro il riferimento non è certamente ai magistrati che hanno fatto il proprio lavoro.
Non desidero però prendere le difese dei giornalisti che hanno avuto una violenza privata ne di quelli indagati , ma ciò che è accaduto nella provincia di Caserta dall’inizio del terzo millennio fa pensare che purtroppo i giornalisti o pseudo giornalisti non hanno più quella caratura che li spinge a raccontare ciò che vedono ed a essere lungimiranti sugli episodi giornalieri.
Esercitare il mestiere di giornalista pubblicista o professionisti impone dei rischi che a sua volta sono ravvisabili in quello che scrive. La testata però, lo deve difendere fino alla morte. In sostanza non se lo deve cantare agli esterni ed ai personaggi politici che forse per qualche notizia e piccolo piacerino a direttori e redattori cambiano articoli o li cestinano perché danno troppo fastidio.
Ebbene ciò che ho letto nelle 20 pagine riguardo la violenza privata nei confronti dei colleghi della carta stampata , sono senz’altro disgustose perché confermano lo spaccato editoriale che vi è nella nostra provincia, al quale nessuno vuole porre rimedio , dove i personaggi politici del centro destra , del centro sinistra più in vista condizionano la stampa provinciale anche sulle notizie di camorra e di mafia . Questo è certamente un segnale incancrenito da psueduo giornalisti provinciale che agli ordini dei padroni e direttori cestinano notizie che potrebbero essere di interesse pubblico a notizie di camorra alle quali l’opinione pubblica non interessa . Gli stessi giornalisti che nulla hanno a che fare con un personaggio che ha fatto storia del giornalismo campana dai tempi dell’inizio di quella epoca che Napoli e la Campania l’ha sempre contraddista , Matilde Serao.
Oggi oramai i giornalisti campani non interessano più a nessuno . Dopo il boom italiano di Gomorra che non è riuscito a prendere l’Oscar e la Rosaria Capacchione che dopo il viaggio proficuo in America sono andati in sordina, i giornalisti campni che si occupano di camorra, sono stati relegati in un angolo, poiché l’opinione pubblica segue più con interesse il giallo di Garlasco e l’omicidio di Perugia di Meredityh che un processo di camorra dove la provincia di Caserta rimane anche per questo fanalino di coda .
Leggere dei giornalisti che all’epoca dei fatti facevano parte di un quotidiano provinciale dove addirittura nello stesso periodo 2003 il suo editore era inciampato in un incidente giudiziario negativamente , dall’altra invece si scopre che era parte offesa nello stesso periodo nel procedimento di camorra contro i Lubrano e Ligato .
Vorrei che queste poche righe le leggesse qualche giornalista che opera a livello nazionale o il presidente dell’ordine dei giornalisti nazionale o addirittura qualche personaggio politico e perchè no anche il presidente del consiglio, poiché capisca in che mondo macabro e senza uscita noi giornalisti puri viviamo e combattiamo giornalmente contro chi vuole sentirsi protagonista di una vita professionale così astratta dove oramai a nessuno più interessa .
Non desidero però prendere le difese dei giornalisti che hanno avuto una violenza privata ne di quelli indagati , ma ciò che è accaduto nella provincia di Caserta dall’inizio del terzo millennio fa pensare che purtroppo i giornalisti o pseudo giornalisti non hanno più quella caratura che li spinge a raccontare ciò che vedono ed a essere lungimiranti sugli episodi giornalieri.
Esercitare il mestiere di giornalista pubblicista o professionisti impone dei rischi che a sua volta sono ravvisabili in quello che scrive. La testata però, lo deve difendere fino alla morte. In sostanza non se lo deve cantare agli esterni ed ai personaggi politici che forse per qualche notizia e piccolo piacerino a direttori e redattori cambiano articoli o li cestinano perché danno troppo fastidio.
Ebbene ciò che ho letto nelle 20 pagine riguardo la violenza privata nei confronti dei colleghi della carta stampata , sono senz’altro disgustose perché confermano lo spaccato editoriale che vi è nella nostra provincia, al quale nessuno vuole porre rimedio , dove i personaggi politici del centro destra , del centro sinistra più in vista condizionano la stampa provinciale anche sulle notizie di camorra e di mafia . Questo è certamente un segnale incancrenito da psueduo giornalisti provinciale che agli ordini dei padroni e direttori cestinano notizie che potrebbero essere di interesse pubblico a notizie di camorra alle quali l’opinione pubblica non interessa . Gli stessi giornalisti che nulla hanno a che fare con un personaggio che ha fatto storia del giornalismo campana dai tempi dell’inizio di quella epoca che Napoli e la Campania l’ha sempre contraddista , Matilde Serao.
Oggi oramai i giornalisti campani non interessano più a nessuno . Dopo il boom italiano di Gomorra che non è riuscito a prendere l’Oscar e la Rosaria Capacchione che dopo il viaggio proficuo in America sono andati in sordina, i giornalisti campni che si occupano di camorra, sono stati relegati in un angolo, poiché l’opinione pubblica segue più con interesse il giallo di Garlasco e l’omicidio di Perugia di Meredityh che un processo di camorra dove la provincia di Caserta rimane anche per questo fanalino di coda .
Leggere dei giornalisti che all’epoca dei fatti facevano parte di un quotidiano provinciale dove addirittura nello stesso periodo 2003 il suo editore era inciampato in un incidente giudiziario negativamente , dall’altra invece si scopre che era parte offesa nello stesso periodo nel procedimento di camorra contro i Lubrano e Ligato .
Vorrei che queste poche righe le leggesse qualche giornalista che opera a livello nazionale o il presidente dell’ordine dei giornalisti nazionale o addirittura qualche personaggio politico e perchè no anche il presidente del consiglio, poiché capisca in che mondo macabro e senza uscita noi giornalisti puri viviamo e combattiamo giornalmente contro chi vuole sentirsi protagonista di una vita professionale così astratta dove oramai a nessuno più interessa .
domenica 22 febbraio 2009
Concessopoli vi sono nuovi indagati. Tutto il pacchetto ne sono 40
Santa Maria Capua Vetere. Concessopoli adesso ci sono anche i consiglieri comunali che fanno trapelare qualcosa . La notizia trapelata qualche giorno dove 13 personaggi di S.Maria Cv non furono arrestati, sembra che ha trovato conferma anche fra i consiglieri comunali. Gli stessi addirittura hanno affermato che l’inchiesta non riguarda soltanto le 13 persone a cui è stata rigettata l’ordinanza di custodia cautelare, ma sembra che tutto il pacchetto annovera nel registro degli indagati altre 27 persone circa che hanno avuto a che fare con il comune : In totale quindi l’inchiesta di concessopoli vi sono 40 indagati . Tredici invece le persone a cui è stato rigettato il provvedimento della libertà personale , 50 concessioni edilizie passate sotto la lente di ingrandimento , intrecci imprenditoriali fra consiglieri comunali , assessori e funzionari dell’ufficio tecnico, ma anche richieste di amici e parenti per i consiglieri per avere riscontri su concessioni edilizie dove addirittura il paino regolatore non prevedeva la costruzioni per civili abitazioni perché vincolate . L’inchiesta sulle concessione edilizie continua ad essere nell’occhio del ciclone della procura della repubblica di santa Maria Capua Vetere che non vuole attenuare l’attività investigativa. Iscritte già nel registro degli indagati ci sono funzionari del comune, personaggi politici ed imprenditori i cui nomi non possono essere resi noti in quanto coperti da segreto istruttorio. Il terremoto politico in città c’è stato perché tra gli indagati ci sono anche personaggi politici che siedono tra i banchi della maggioranza. L’inchiesta che si è avvalsa di un rigetto del gip del tribunale di santa Maria Capua Vetere non è certamente cosa da poco . I magistrati della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere sequestrarono 11 concessioni edilizie che erano state rilasciate senza tener conto di alcune normative che regolano l’attività dell’ente. Ma si parla insistentemente anche delle zone che riguardano alcuni terreni nei pressi dell’uscita dell’autostrada A1 di santa Maria Capua Vetere come la concessione di un supermercato dove l’amministrazione ha addirittura cambiato alcuni parametri, ma anche di concessioni che riguardano terreni nei pressi della località spartivento, dove imprenditori forestieri hanno costruito anche plessi sanitari . Per alcuni giorni i carabinieri del nucleo operativo di Santa Maria Capua Vetere per ordini dei magistrati della procura della repubblica si erano recati molte volte presso l’ufficio tecnico del comune di santa Maria Capua Vetere. Motivo della visita acquisire tutti gli atti relativi agli appalti relativi alla costruzione di edifici .
Brutto biglietto da visita per Caserta vedere la città piena di rifiuti
Se devo essere sincero e da tempi immemorabili che i palazzi del centro storico di Caserta erano stracolmi di immondizia . E’ un brutto biglietto da visita, ma brutto a tal punto che l’amministrazione comunale di Caserta, benchè pagasse fior di miglia di euro a giornalisti da strapazzo rilasciando anche permessi per entrare l’isola pedonale con conseguente sosta, è riuscita solo a pulire nell’atrio comunale, lasciando nell’immondizia più totale i palazzi dove una volta i forestieri si fermavano per capire chi abitasse in un palazzo che addirittura aveva dato i natali ad un importante storico europeo. Brutta cosa a Caserta vedere bidoni inondati da carta a, cartone , rifiuti umidi secchi e e quant’altro. E’ il fallimento più totale di una raccolta differenziata che non è partita secondo i crismi che si erano prefissati. Non c’è più credibilità tale da capire se i personaggi politici sono consapevoli del fallimento della raccolta differenziata o addirittura hanno fatto questo soltanto per cercare di trovare un punto di riferimento politico all’interno del partito democratico che oggi rimane che assomiglia sempre di più alla brutta copia di una dc che tanto di bene ha fatto . Caserta negli anni settanta e ottanta non è mai stata piena di immondizia tale da creare un allarme sociale. Alla popolazione casertana non interessa se l’amministrazione comunale con proclami giornalisti ha cercato di risolvere il problema , ma vuole riposte concrete , risposte che però tardano a venire anche con la complicità del colleghi giornalisti che prendono fior di migliaia di euro con contratti a volte superiori al normale .
Caserta. 30 dipendenti sul piede di guerra conbtro il direttore generale della ACMS
Caserta. Acms, Trenta dipendenti sono davanti all’ufficio del lavoro per una udienza camerale per decidere se la direzione dell’azienda ha fatto le cose in regola . E’ fissata per il 2 marzo l’udienza di conciliazione. E’ scontro aperto tra lavoratori e sindacalisti dell’azienda . la vicenda nasce da alcuni Lavoratori dell’Acms di Caserta che avevano diramato un comunicato in risposta alla triplice trasporti del 20 gennaio 2009. Desiderano la rimozione di tali personaggi che non hanno i requisiti necessari. In sostanza i lavoratori che non hanno nessuna tessera sindacale contestano l’operato di rappresentati sindacali che addirittura usano i lavoratori a loro piacimento. Al centro della polemica un ordine di servizio dove “il presidente dei liquidatori dell’Acms e il direttore generale Scarcia , per meri motivi di opportunità , viste le difficoltà del momento e l’imminente assemblea dei soci Acms hanno preferito sospendere un provvedimento relativo alla forzata ricostruzione della carriera scatenando l’ira di questi personaggi , i quali pur di reagire in maniera vibrante si sono spinti a stilare il documento a firma di segretari provinciali Cgil Uil e Cisl sezione trasporti. L’Acms circa due mesi fa aveva provveduto , con un ordine di servizio alla nomina di 29 addetti all’esercizio , dando agli stessi le funzioni superiori in base ad un decreto legge dell’epoca fascista. Ma addirittura alcuni lavoratori hanno denunciato che il metodo usato per la spartizione dei posti superiori è stato fatto in base alle sigle sindacali rappresentanti. . Secondo sempre gli impiegati che hanno denunciato tale spartizione tale atto è stato un atto di potere. Per questi motivi già i lavoratori non iscritte alle sigle sindacali della triplice oramai delusi, avevano inviato una comunicazione a tutte le segreterie sindacali contestando l’operato dei rappresentanti sindacali ma anche al presidente della provincia e al responsabile dell’acms , ma fino adesso nessuno ha sposato l’idea dei lavoratori che addirittura si appellano all’opinione pubblica affinché si faccia piena luce. Poi successivamente hanno instaurato un giudizio di lavorio davanti all’ufficio preposto. Alla base di ciò i lavoratori denunciano una serie di atti indiscriminati tali da escluderli anche se questi lavoratori avevano requisiti tali da essere riconosciti come impiegati che potevano eseguire tali mansioni di comando e esercizio della professione . La comunicazione faceva riferimento anche a situazioni che dovrebbero avere una maggiore rilevanza . la lotta è ancora aperta .
Ospedale a Santa Maria Capua Vetere sammaritani gabbati da una lobbie affaristica senza scrupoli.
Ciò che aveva affermato la dirigente dell’asl ce2 la Dottoressa Costantini era stato già individuato due anni fa da autorevoli personaggi politici che desideravano aiutare la città di santa Maria Capua Vetere. La costruzione di un nuovo ospedale nel territorio di Santa Maria Capua Vetere e alle porte di Capua, individuando la zona nei 62 mila metri quadrati dell’area dell’ex tabacchificio in via Galatina poteva, in ogni caso, ridare quella produttività di reddito e quindi benessere a Santa Maria Capua Vetere che negli ultimi dieci anni è finita nei bassi fondi di una classifica essendo la città fra quelle meno attive dal punto di vista industriale . Gli uomini politici che si sono battuti affinché si potessero risollevare le sorti di una città come negli anni pregressi quando la Siemens- Italatel e i 6000 e più dipendenti era considerata negli anni settanta e ottanta una delle industrie più fiorenti della Campania e della nazione, hanno trovato un vero e proprio muro da parte di un amministrazione comunale. Due anni fa nel prospettare un programma politico che desse dignità ai cittadini samaritani fu stesso il governo ad emanare una legge finanziaria ad hoc per incentivare quei comuni che nei loro territorio avevano arrea dimesse e quindi aiutare gli enti . Una di queste era appunto il tabachificio. Non a caso lo stato aveva stanziato nelle legge finanziaria precedenti più di 20 milioni di euro affinché i comuni interessati potessero acquistare quel bene e individuando l’area come un bene di pubblica utilità costruirci come ad esempio un ospedale un industria o scuole. Già perché l’ospedale è considerata come la vera industria sanitaria che c’è nel nostra nazione. Un po’ come aveva fatto l’amministrazione comunale comunale del 56 acquisendo il terreno e ratificandolo con una delibera gabbando poi da eventuali speculazioni edilizie . L’ubicazione di un nuovo ospedale, perchè i fabbricati sia di Capua che Santa Maria Capua Vetere, che erano considerati manufatti di importanza storica, non avevano quella funzionalità tale da far accogliere la popolazione residente nel distretto sanitario . Quindi si pensò alle aree dismesse in modo che si potesse risparmiare sulle acquisizione delle stesse essendo le parti interessate due soggetti statali che agivano per il benessere della città. Quest’ultimo che a Santa Maria Capua Vetere doveva conoscere con la ubicazione del nuovo ospedale dove i 3000 e più dipendenti avrebbero preso posto. Perdere una struttura ospedaliera oggi non è da tutti poiché recarsi altrove significa un aggravio nel fabbisogno della famiglia che è costretta a recarsi in strutture lontano dai luoghi di residenza . L’ubicazione del nuovo ospedale nell’ex tabacchificio era stata individuata ad hoc poiché alla luce della costruzione nuova barriera autostradale a Santa Maria Capua Vetere la città poteva avere un polo sanitario di tutto rispetto con professori e medici infermieri che raggiungevano santa Maria Cpau Vetere in poco tempo, ma soprattutto si dava possibilità di vita a chi giungeva in condizioni disperate con un equipe di medici valida . Nessuno dell’attuale amministrazione, in tempi non sospetti ha creduto che l’ospedale potesse dare vita ad una città , anzi nessuno ha voluto attuare il programma politico che si erano prefissati di eseguire invece sono stati gabbati da una lobbie forestiere che ha deciso di costruirci un mega centro commerciale che oggi non ha più quegli effetti desiderati.
( continua)
( continua)
sabato 21 febbraio 2009
Ecco "Le ragioni di una scelta" dal Popolo Sammaritano
Spesso ci è stato chiesto e purtroppo ancora ci viene chiesto, come mai caparbiamente continuiamo ad avversare quest’amministrazione che abbiamo contribuito fortemente a far eleggere. Ed ancora più insistentemente ci viene domandato come mai abbiamo deciso di appoggiare la candidatura di un anonimo personaggio, rifilatoci da Stellato.
Tali quesiti ci hanno fatto comprendere che è necessario spiegare ancora una volta ciò che ci ha condotto fino alle elezioni del 2007 e poi alle odierne vicende.
La decadenza e la prostrazione in cui è stata scaraventata S. Maria C.V. dalle amministrazioni targate Iodice e, soprattutto, la pressante richiesta dei cittadini, memori che la loro città grazie all’impegno costante dei tanti democratici cristiani , era stata un tempo considerata un modello non solo per l’intera provincia ma finanche a livello nazionale, ci ha spinti a tentare di ricreare quelle stesse condizioni che avevano prodotto sviluppo e benessere.
S. Maria C.V. ,era infatti divenuta in pochi anni il faro della provincia di Caserta perché sempre all’avanguardia nel settore dei servizi pubblici e sociali venne infatti dotata di scuole di ogni ordine e grado, perche’ grazie ad una oculata gestione del territorio furono costruiti migliaia di appartamenti a prezzi agevolati e accessibili che consentirono di sottrarre alla vergogna delle topaie, delle stalle, dei tuguri migliaia di nostri concittadini, perche’ venivano continuamente migliorate o implementate strade, piazze, centri civici ed impianti sportivi quali la piscina e lo stadio del tennis , fu aumentato a dismisura il patrimonio comunale consistente prima nel solo teatro Garibaldi, oltretutto pignorato.
Tra le tantissime opere che quelle amministrazioni, targate SCUDO CROCIATO hanno attuato non si possono sottacere il nuovo Tribunale , le tre facolta’universitarie, e lo svincolo autostradale quasi del tutto terminato e poi abbandonato per anni quando la D.C. e’ stata dissolta. Importantissimo ancora fu soprattutto il sottopasso realizzato con i soli risparmi comunali, senza attingere a nessun finanziamento, che permise finalmente ai residenti del quartiere di Sant’Andrea di sentirsi pienamente sammaritani, non più separati da una sbarra dal centro cittadino.
Tutto ciò potè avvenire grazie al corale lavoro di tanti democristiani che si impegnarono costantemente per attuare le opere programmate e per mantenere le promesse fatte ai propri elettori. La perfetta sintonia di impegno e fiducia creatasi negli anni con i sammaritani permise alla D. C. sammaritana guidata, in qualità di segretari, dal 1948 al 1953 da Antimo Valentino ,dal 1953 al 1969 da Giuseppe Santonastaso ,e dal 1969 al 1993 da Nicola Di Muro di esprimere valenti Sindaci tra i quali ricordiamo il Dott. Simmaco Mainardi( durante l’epoca della industrializzazione Italtel/Tabacchificio),l’ing. Giuseppe Santonastaso, il prof Avv. De Francesco, il dott. Silvio Mirra, il prof. Caiati, il Dott. Giuseppe Cappabianca, il prof Calabritto, il prof Mercorio e il Dott. Prisco Zibella; Consiglieri ed assessori provinciali Troianiello e Palladino, Presidente della Provincia Troianiello; Deputati regionali Giuseppe Santonastaso e Francesco Lamanna che fu anche assessore e vice presidente regionale e ancora euro parlamentare deputati e senatori ,tra i quali il prof De Michele, il sen Giacinto Bosco, Antonio Vitale, Manfredi Bosco,uomini di governo come Giacinto Bosco sottosegretario e poi ministro, Santonastaso e Manfredi Bosco sottosegretari,
Tutti insieme pur non mancando i contrasti e le differenze di idee, contribuirono, ciascuno per la propria parte, al bene della collettività e all’accrescimento del valore della città che misero sempre al di sopra delle mire personalistiche tralasciando invidie o rancori di sorta.
Per questo motivo abbiamo proposto, soprattutto, ai figli di coloro che avevano già una volta contribuito alla crescita della città, di impegnarsi alla pari dei loro genitori in un progetto di rinascita di S.Maria C.V., ma affinchè un simile progetto potesse avere successo c’era bisogno di una guida.
Avendo avuto, fin dal 1975, un costruttivo e rilevante apporto nell’attuazione delle moltissime iniziative intraprese per migliorare la citta’, da Franco Lamanna, nostro parente, credemmo di individuare quella guida proprio nel cugino di questi, Giuseppe Stellato, nel quale credevamo di poter riporre la stessa fiducia.
Essendo convinti che gli impegni presi vanno rispettati ad ogni costo , (questo è, infatti ,il motivo per cui ci veniva rinnovata puntualmente la fiducia dall’elettorato),pensavamo di avere a che fare con persone del nostro stesso stampo .
Purtroppo la guida prescelta (garante degli accordi presi) si è rivelata essere un misero simulacro imbiancato, che ha subito traditi gli impegni e gli accordi pre-elettorali permettendo che venisse continuato lo scempio e lo sfruttamento della città ad opera di quegli stessi soggetti dai quali diceva di volersi distinguere ed allontanare ,e che, durante la precedente consiliatura avevano costretto Iodice a dimettersi per evitare la commissione di accesso. Quando ci siamo resi conto che cio’ che si preparavano a fare era continuare, contrariamente a quanto ripetutamente sbandierato in campagna elettorale, i progetti precedenti di dannosa cementificazione della città, agevolare la costruzione di centri commerciali nei siti dove avrebbero dovuto impegnarsi invece a riportare imprese e lavoro, dissanguare le tasche dei sammaritani con tasse gonfiate a causa di contratti svantaggiosi per il comune e degli sprechi sistematici in favore dei loro accoliti, abbiamo preso la nostra irrevocabile decisione di lasciare la poltrona di vicesindaco e assessore per essere liberi di ostacolare denunciare e condannare in ogni modo cio’ che non condividevamo e non condividiamo . Molto presto, troppo presto anche coloro che avrebbero dovuto, sulle orme dei loro genitori, dare vita a quella nuova e vigorosa squadra di volenterosi per la nuova rinascita della città, hanno rinunciato al ruolo che si erano impegnati con voi e con noi a svolgere , ed invece di ergersi a tutori degli interessi comuni contro le pressanti e insistenti richieste di ambigui speculatori , si sono adeguati ai costumi di coloro che già avevano con questi preso accordi
Essendo presenti al rione Iacp, ed agli incontri con i commercianti , con i disoccupati,e a tutti quelli tenutisi a S. Andrea e ancora a quelli fatti con gli amici del Campo Sorbo e con i bisognosi di ogni quartiere di S. Maria C.V. , e avendo purtroppo con la nostra presenza indotto i sammaritani a riporre la loro fiducia in questi soggetti che si sono dimostrati tutt’altro che affidabili non abbiamo potuto né voluto sopportare di essere annoverati tra gli accattoni politici che oggi abbondano e inondano la scena politica sammaritana, non siamo a nostro agio tra le tante banderuole e i camaleonti a pagamento, tra coloro che cambiano ogni giorno banda e musica a seconda delle proprie convenienze. Non saremo ’mai tra coloro che barattano il proprio passato solo per sedersi al tavolo di questi lupi famelici che divorano le spoglie di una citta’ gia’ selvaggiamente devastata
Abbiamo, doverosamente chiesto scusa a coloro che ci hanno votati credendo in noi e nel nostro programma, per non aver compreso se non quando era ormai troppo tardi, l’ inaffidabilita’ e la malafede di costoro che oggi, grazie soprattutto al nostro e al vostro appoggio , possono continuare a cancellare l’identita’ della nostra millenaria citta’ e a mortificare la dignità dei suoi cittadini
La vostra e la nostra fiducia è stata gravemente tradita da questi signori ma ciò non ci impedirà di continuare a lottare per cambiare l’attuale situazione.
Cio’ che e’ avvenuto negli ultimi 15 anni ,ha mortificato e offeso il lavoro ed il sacrificio di tantissimi che con lungimiranza avevano sperato di aver lasciato ai propri discendenti una città dalla quale non ci sarebbe stato bisogno di fuggire per vivere in modo dignitoso.
Il rispetto e la profonda gratitudine per il lavoro che quegli uomini hanno svolto nell’interesse di S. Maria C.V.,.ci impedisce,oggi, di volgere lo sguardo altrove mentre vengono distrutti i loro sogni e le loro speranze . Ed è ,quindi ,particolarmente indegno e vergognoso che chi grazie a quella D.C. ha potuto godere di privilegi insperati , oggi invece di ribellarsi alla puntuale distruzione della Città sia diventato l’emblema del voltagabbanismo dilagante e imperante e contemporaneamente la vergogna dei suoi vecchi amici di viaggio , che mai avrebbero tradito gli impegni e gli elettori.
Sentiamo per tali motivi sempre più forte il dovere di impegnarci affinché S. Maria C.V. torni ad essere quella culla di fermento culturale e commerciale, che merita di essere
Questa lezione che tanto ci sta costando non dovrà essere vana, il nostro obiettivo futuro dovrà essere quello di riuscire ad individuare quelle rare persone dotate di dignità e amore per la propria città che rifiutino di piegarsi ai compromessi, affinchè quel progetto di rinascita di S. Maria C.V. possa essere finalmente attuato seppure in ritardo.
venerdì 20 febbraio 2009
Caso Marzia il comune si è dimenticato di eseguire la delibera di impignorabilità
Santa Maria capua Vetere . Prima di giungere ad un atto di pignoramento mobiliare, l’avvocato che assiste la famiglia di Marzia Greco si era recato ben quattro volte in comune per trovare un risoluzione , ma mai nessuno lo ha voluto ricevere. E’ quanto si appreso nella giornata di ieri quando abbiamo preso visione dell’atto di pignoramanto depositato presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere alla sezione degli Ufficiali giudiziari e che è stato già notificato agli ineteressati . Non a caso nel momento in cui si è appresa la notizia i consiglieri comunali avvocati che conoscevano l’avvocato Giuseppe Marroco hanno avuto un colloquio tale da far soprassedere l’avvocato ma non c'è stato nulla da fare . Varie le richieste messe in atto dal Comune che ha chiesto di non mettere a ruolo l'atto giudiziario prima del 10 marzo 2009 , giorno in cui si dovrà portare a conoscenza di cosa si è pignorato per la somma di 430 mila euro . La cosa ancora più eclatante e che l’amministrazione comunale si è dimenticata di deliberare un provvedimento di impignorabilità sui beni del comune , quindi il pericolo serio di pignoramento mobiliare c’è anche se per l’iscrizione a ruolo è solo una formalità. Qui di seguito e senza aggiungere altro riportiamo l’atto dopo che è stato notificato ai predetti interessati.
TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE
Atto di pignoramento mobiliare presso terzi -Per i sigg.ri GRIECO AGOSTINO e TIRINO RITA, entrambi residenti in Santa Maria Capua Vetere (CE), rappresentati e difesi dagli Avv.ti Giuseppe Marrocco e Andrea Pugliese in virtù di procura a margine dell'atto di precetto notificato il 15.01.2009;Premesso1) Che con sentenza n. 1799/2008 del 13.05/04,07.2008, il Tribunale di S. Maria C. V., in composizione monocratica, pronunziando sulla domanda proposta dai sigg.ri Grieco Agostino e Tirino Rita, con atto di citazione notificato nei confronti del Comune di Santa Maria Capua Vetere, in persona del Sindaco/legale rappresentante p.t., così provvedeva: dichiarava inammissibile l'intervento di cervone Alessandro e lasevoli Ersilia quali legali rappresentanti della minore Grieco Lorenzina; condannava il Comune di S. Maria C.V. al pagamento di €. 130.000,00 in favore di Grieco Agostino e di €, 130,000,00 in favore di Tirino Rita, oltre interessi legali dalla pubblicazione della sentenza al soddisfo; condannava il Comune di S.Maria C.V, al pagamento delle spese di lite per €. 6,440,00 di cui €. 140,00 per spese, €. 2,100,00 per diritti ed €. 4.200,00 per onorari, oltre IVA e CPA;2) Che detta sentenza, munita di formula esecutiva, rilasciata il 16.08.2008, dal Cancelliere del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, veniva notificata al Comunedì S. Maria C. V. in data 11.09.2008,3) che successivamente in data 15.01.2008 veniva notificato atto di precetto percomplessivi €. 288.729,64;4) Che l'istante intende ottenere il pagamento integrale delle somme portate insentenza;5) Che la Unipol Banca S.p.a., Agenzia di Santa Maria Capua Vetere, con sede in S. Maria C. V. alla Piazza Mazzini n. 35 è debitrice di somme di danaro dovute invirtù di rapporto di conto corrente con il Comune di Santa Maria Capua Vetere;6) Che l'istante a soddisfacimento del suo credito intende sottoporre a pignoramento, con effetto immediato e nei limiti di legge, tutte le somme a qualunque titolo dovute dalla Unipol Banca S.p.a., Agenzia di Santa Maria CapuaVetere, con sede in Santa Maria Capua Vetere (CE) alla Piazza Mazzini n. 35 alComune di Santa Maria Capua Vetere fino a concorrenza della somma di €433.094,46;Tanto ciò premesso l'istante "ut supra" rappresentata e difesa
cita
1 - la UNIPOL BANCA S.p.A., Agenzia di Santa Maria Capua Vetere, inpersona del direttore - legale rappresentante prò tempore, con sede in SantaMaria Capua Vetere alla Piazza Mazzini n. 35;
2 - il COMUNE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE, in persona del Sindaco pròtempore, con sede in Santa Maria Capua Vetere (CEÌ alla Via Albana, Palazzo Lucarelli, a comparire dinanzi al Giudice dell'Esecuzione presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per l'udienza del 10/03/2009, ora e locali di rito, quanto al primo perché renda la dichiarazione prescritta dall'alt 547 c.p.c. e, quanto al secondo, perché sia presente alla dichiarazione ed agli atti ulteriori, con invito al terzo a comparire quando il pignoramento riguarda i crediti di cui all'art, 545, commi terzo e quarto, e negli altri casi a comunicare la dichiarazione di cui all'art. 547 c.p.c. al creditore procedente nel domicilio eletto entro dieci giorni a mezzo raccomandata a/r.
TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE
Atto di pignoramento mobiliare presso terzi -Per i sigg.ri GRIECO AGOSTINO e TIRINO RITA, entrambi residenti in Santa Maria Capua Vetere (CE), rappresentati e difesi dagli Avv.ti Giuseppe Marrocco e Andrea Pugliese in virtù di procura a margine dell'atto di precetto notificato il 15.01.2009;Premesso1) Che con sentenza n. 1799/2008 del 13.05/04,07.2008, il Tribunale di S. Maria C. V., in composizione monocratica, pronunziando sulla domanda proposta dai sigg.ri Grieco Agostino e Tirino Rita, con atto di citazione notificato nei confronti del Comune di Santa Maria Capua Vetere, in persona del Sindaco/legale rappresentante p.t., così provvedeva: dichiarava inammissibile l'intervento di cervone Alessandro e lasevoli Ersilia quali legali rappresentanti della minore Grieco Lorenzina; condannava il Comune di S. Maria C.V. al pagamento di €. 130.000,00 in favore di Grieco Agostino e di €, 130,000,00 in favore di Tirino Rita, oltre interessi legali dalla pubblicazione della sentenza al soddisfo; condannava il Comune di S.Maria C.V, al pagamento delle spese di lite per €. 6,440,00 di cui €. 140,00 per spese, €. 2,100,00 per diritti ed €. 4.200,00 per onorari, oltre IVA e CPA;2) Che detta sentenza, munita di formula esecutiva, rilasciata il 16.08.2008, dal Cancelliere del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, veniva notificata al Comunedì S. Maria C. V. in data 11.09.2008,3) che successivamente in data 15.01.2008 veniva notificato atto di precetto percomplessivi €. 288.729,64;4) Che l'istante intende ottenere il pagamento integrale delle somme portate insentenza;5) Che la Unipol Banca S.p.a., Agenzia di Santa Maria Capua Vetere, con sede in S. Maria C. V. alla Piazza Mazzini n. 35 è debitrice di somme di danaro dovute invirtù di rapporto di conto corrente con il Comune di Santa Maria Capua Vetere;6) Che l'istante a soddisfacimento del suo credito intende sottoporre a pignoramento, con effetto immediato e nei limiti di legge, tutte le somme a qualunque titolo dovute dalla Unipol Banca S.p.a., Agenzia di Santa Maria CapuaVetere, con sede in Santa Maria Capua Vetere (CE) alla Piazza Mazzini n. 35 alComune di Santa Maria Capua Vetere fino a concorrenza della somma di €433.094,46;Tanto ciò premesso l'istante "ut supra" rappresentata e difesa
cita
1 - la UNIPOL BANCA S.p.A., Agenzia di Santa Maria Capua Vetere, inpersona del direttore - legale rappresentante prò tempore, con sede in SantaMaria Capua Vetere alla Piazza Mazzini n. 35;
2 - il COMUNE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE, in persona del Sindaco pròtempore, con sede in Santa Maria Capua Vetere (CEÌ alla Via Albana, Palazzo Lucarelli, a comparire dinanzi al Giudice dell'Esecuzione presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per l'udienza del 10/03/2009, ora e locali di rito, quanto al primo perché renda la dichiarazione prescritta dall'alt 547 c.p.c. e, quanto al secondo, perché sia presente alla dichiarazione ed agli atti ulteriori, con invito al terzo a comparire quando il pignoramento riguarda i crediti di cui all'art, 545, commi terzo e quarto, e negli altri casi a comunicare la dichiarazione di cui all'art. 547 c.p.c. al creditore procedente nel domicilio eletto entro dieci giorni a mezzo raccomandata a/r.
Caso Melorio: Il documento del sindacato Fials provinciale a firma di Raffaele Santillo
Il documento del sindacato Fials provinciale a firma di Raffaele Santillo
Al Direttore Generale
Al direttore Sanitario
Al Direttore Amministrativo
Al Sindaco del Comune di Santa Maria Capua Vetere
Dall’assemblea del personale del presidio ospedaliero Melorio del 11 febbraio 2009 è emerso il profondo e crescente malessere del presidio.
Non è ammissibile che una cattiva gestione di denaro pubblico da parte degli amministratori si abbatta come una scure sui cittadini sottraendo credibilità e certezze al già agonizzante diritto alla salute dei samaritani . nella fattispecie fra i temi dibattuti nell’assemblea è emerso che il reparto di pediatria funzionante ed in aumento di ricoveri negli ultimi due anni, è stato ridimensionato a soli 6 posti letto dalla delibera n.8 del 14 gennaio 2009, declassandolo da struttura complessa a semplice . L’anomalia più forte riguarda il programmato smantellamento dell’Unita operativa di ostetricia e ginecologia insieme alla pediatria con ammesso punto nascita . Assurdo!!
La legge regionale n.16 del 2008 prevede che il mantenimento del punto nascita necessita di 400 nati all’anno e che il presidio ospedaliero del melorio nel 2008 ne sono nati ben 520. Questo è uno degli esempi macroscopici di una gestione sconclusionata di chi si definisce un tecnico ma che, al contrario , dimostra solo servilismo nei riguardi di una determinata classe politica.
Al Direttore Generale
Al direttore Sanitario
Al Direttore Amministrativo
Al Sindaco del Comune di Santa Maria Capua Vetere
Dall’assemblea del personale del presidio ospedaliero Melorio del 11 febbraio 2009 è emerso il profondo e crescente malessere del presidio.
Non è ammissibile che una cattiva gestione di denaro pubblico da parte degli amministratori si abbatta come una scure sui cittadini sottraendo credibilità e certezze al già agonizzante diritto alla salute dei samaritani . nella fattispecie fra i temi dibattuti nell’assemblea è emerso che il reparto di pediatria funzionante ed in aumento di ricoveri negli ultimi due anni, è stato ridimensionato a soli 6 posti letto dalla delibera n.8 del 14 gennaio 2009, declassandolo da struttura complessa a semplice . L’anomalia più forte riguarda il programmato smantellamento dell’Unita operativa di ostetricia e ginecologia insieme alla pediatria con ammesso punto nascita . Assurdo!!
La legge regionale n.16 del 2008 prevede che il mantenimento del punto nascita necessita di 400 nati all’anno e che il presidio ospedaliero del melorio nel 2008 ne sono nati ben 520. Questo è uno degli esempi macroscopici di una gestione sconclusionata di chi si definisce un tecnico ma che, al contrario , dimostra solo servilismo nei riguardi di una determinata classe politica.
Grazie a tutti quelli che mi seguono, non sono un jube -box
Sono lunsingato della credibità che i visitatori del mio blog, mi hanno concesso dalla metà di ottobre 2008. Perchè giungere in 4 mesi a 20mila e più visite, significa che qualcosa di buono ho combinato . E' un peccato che alcuni personaggi politici mi bollano come un giornalista che non ha credibilità . La critica viene appunto da alcuni avvocati che sono anche consiglieri comunali, i quali dovrebbero essere più lungimiranti perchè qualcuno per qualche gettone per cause civili potrebbe assomigliare ad un vero e proprio jube-box .
Santa maria Capua Vetere: Chiusura a rischio per l'ospedale Melorio. Dove erano i politici di Santa Maria Capua Vetere ?
Ormai l’ospedale è perso e si avvicina sempre di più la chiusura dell’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere . E’ stata una vera e propria farsa quella assistita ieri pomeriggio nell’aula consiliare di Palazzo Lucarelli . Per certi versi addirittura mi è venuto il volta stomaco poiché i personaggi amministrativi che con Antonio Bassolino inneggiavano proclami, oggi sono diventati i veri disfattisti nei confronti di una classe sanitaria che oggi non sa che fine fa . L’aula per la prima volta dopo quel fatidico 14 ottobre 2008 era gremita all’inverosimile. Dopo le rassicurazioni del sindaco Giancarlo Giudicianni che l’ospedale , secondo loro , poteva essere considerato ancora non chiuso, il personale dell’ospedale Melorio non ha creduto a ciò che annunciava il sindaco tanto è che il dibattito si accendeva con gli interventi del presidente dell’associazione sos risveglio sammaritano Emilio Maddaluna il quale faceva un vero e proprio escursus di ciò che era accaduto dal maggio 2007 ad oggi . L’avvocato è stato il vero fautore di un consiglio comunale aperto che ha avuto le sembianze di una resa dei conti . La stessa che addirittura è palese, poiché l’assessore Montemarano è già convinto di tagliare il nosocomio di Santa Maria Capua Vetere che guarda caso fornisce assistenza a circa 40 mila e più abitanti che risiedono nel distretto . Ma una cosa è certa, perché si sono ricordati soltanto ora a giochi fatti dell’ospedale e della sua chiusura , quando hanno speso fior di milioni di euro per ristrutturalo ? La risposta è secca era nel disegno politico della giunta Bassolino spendere soldi a Santa Maria Capua Vetere perché Enzo Iodice gli aveva risolto il problema dell’immondizia e quindi il duo allargato a tre con l’avvocato Giuseppe Stellato faceva in modo che l’incolpevole Peppe si dovesse mangiare la foglia ed invece non c’è stato . Si ammira la sua richiesta di non chiudere l’ospedale ma Montemarano l’ha raggirato. Adesso tutti vogliono dare una mano a non chiuderlo quando i giochi sono ormai fatti , secondo ciò che all’epoca aveva previsto il presidente della giunta Antonio Bassalino che ha rovinato tutta la Campania , con contratti non consoni. Ecco perché deve ancora rispondere ai magistrati del perché ha distribuito tutti quei soldi .
giovedì 19 febbraio 2009
Avvocato insieme ad altri 3 colleghi lascia la camera penale.
Avvocato si dimette dalla camera penale . Il caso dell’avvocato mariano Omarto diventa di carattere non solo provinciale , ma tende ad aprire nuove polemiche, ma andiamo per ordine . Tutto nasce, secondo come ha affermato l’avvocato, da una richiesta di colloquio con un suo cliente che era stato posto in stato di detenzione, ma era stato trasportato in ospedale. Sulla porta l’avvocato si è trovato un capitano della guardia di finanza che non gli ha con eccesso di colloquiare con il suo cliente ,ma l’insistenza di Omarto ha fatto si che il colloquio si svolgesse come per normativa legislatura visto che l’avvocato è tenuto a colloquiare anche quando c’è l’arresto in atto. Affermato questo, sembra che per una ripicca personale sia stata avanzata una ispezione fiscale di iniziativa neri confronti dell’avvocato Omarto . Da qui lo scandalo perché mariano Omarto presenta esposto alla procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere e fa mettere sotto inchiesta l’ufficiale con due sottufficiale . Settimane fa Mariano Omarto si presenta in audizione presso la camera penale che stava svolgendo il suo direttivo .Lo ascoltano, e successivamente il direttivo emette un documento con il quale il presidente e il vice presidente testimoniano la loro solidarietà e di tutto il consiglio direttivo : non i sa per qualche motivo s qualche giorno dopo la solidarietà viene ribaltata a quel punto l’avvocato insieme a tre avvocati si dimettono dalla camera penale . stamattina si discuterà anche di questo .
Circolo villani grande succeso della spedizione giovanile in Florida USA
San Prisco Grande successo per la trasferta negli States e più precisamente in Florida nella città di Miami per gli allievi di pallanuoto del circolo villani che sono volati in america per un torneo internazionale. La società già conosciuta da qualche anno che oggi svolge la propria attività natatoria presso la piscina comunale di san Prisco. Fabio Villani che è anche l’allenatore di questa squadra ne è convinto . L’invito – ha dichiarato- è giunto nelle feste natalizie –da una società di Miami in Florida E’ la prima volta che una società giovanile di pallanuoto vola sull’oceano atlantico per giungere il continente americano. Il programma – ha continuato Fabio Villani – ha compreso un sosta di 10 giorni dal 6 al 16 febbraio nella città americana dove la nostra squadra allievi si è incontrata con formazioni giovanili del Venezuela, Americane , del Costarica del Brasile, del Canada ed altre nazioni”. Un grande passo in avanti per la società del Circolo Villani che oggi ha sede a san Prisco piccolo comune della provincia di Caserta che quest’anno ha una piscina comunale dove i bambini e i residenti possono svolgere l’attività sportiva del nuoto . Dopo un riscontro abbastanza positivo che è iniziato da circa 3 mesi la società della famiglia Villani di cui fa parte anche la campionessa olimpionica Noemi Toth , si è aggiunto anche quello dei ragazzi che guidano la classifica del girone nella stagione provinciale . A questo poi si aggiunge che la squadra maschile di serie c è oramai già completata, quindi il lancio della società è appena iniziato . Proprio ieri sera la prima partita del campionato regionale di serie c di pallanuoto , ha visto la vittoria per 15 a 5 contro l’Angioina di Vico Equenze . Stasera il circolo Villani giocherà contro la formazione del Cesport alle ore 19.30 presso la piscina comunale di san Prisco .
Ecocampania sono già 190 le richieste di fallimento presentate al giudice
Santa Maria Capua Vetere. Non una ma 190 istanze sono le richieste di avanzamento per chiedere il fallimento della Ecocampania srl che faceva capo a Nicola Ferraro. La notizia trae fondamento da una udienza che nei giorni scorsi è stata eseguita davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere poiché alcuni impiegati di Foggia assistiti dall’avvocato Angelo Cocozza non avevano più percepito lo stipendio. Il primo passivo era infatti di 300 mila euro, ma è aumentato vertiginosamente tale far preoccupare lo stesso cutarore dottor Roberto Tizzano che si trova a quadrare i conti . La sentenza di fallimento emessa dalla sezione fallimentare del tribunale civile di Santa Maria Capua Vetere dal collegio giudicante presiduto dal Giudice Stanislao De Matteis è stata depositata in data 4 giugno 2008 con il numero 39 dell’anno 2008. In una interrogazione parlamentare addirittura un deputato già notiziò che i dipendenti, a seguito della riunione tenutasi il giorno 25/6/04, avevano denunciato il grave disagio in cui sono costretti a lavorare, ed in particolare. carenza totale di sicurezza e di igiene; locali non idonei; automezzi carenti di norme di sicurezza e di igiene; lavaggio e riparazione, nonché sostituzione, di cassonetti fatiscenti e/o mancanti; carichi di lavoro dei dipendenti e rispettive mansioni; automezzi che circolano con un carico superiore in violazione del codice della strada e della sicurezza dei lavoratori. A questo poi si aggiunsero anche i mancati stipendi dei lavoratori non pagati da cui ne è nata la richiesta di un fallimento che è stata ritenuta valida dai giudici sammaritani. Ecocampania non è altro che l’antagonista della società Ecoquattro i cui amministratori sono indagati e in stato di detenzione per camorra . La guerra tra Ecocampania ed Ecoquattro prosegue fino al 2005, quando Ferraro perde il certificato antimafia e Michele Orsi incappa nel primo incidente giudiziario. Ma Ecocampania è anche la ditta che tempo addietro raccoglieva la spazzatura a Casal di Principe, San Tammaro, Marcianise. La società era anche un serbatoi di voti non solo per l’agro aversano, ma anche della provincia di caserta per l’Udeur . Non a caso Nicola Ferraro è stato il padre padrone di questa società. Il consigliere e poi assessore regionale è stato al centro di uno scandalo relativo a favoritismi nell’ospedale San Sebastiano di Caserta dove anche il presidente della consiglio regionale della Campania la signora Alessandrina Lonardo in Mastella e il marito ex ministro della giustizia Clemente Mastella, furono inchiodati dai magistrati samaritani Alessandro Cimmino, Maurizio Giordano e dal gip Francesco Chiaromonte. Ma ci fu anche un primo dispositivo del Consiglio di Stato riferito ad Ecocampania, che sentenziò addirittura una vittoria sul comune di Cancello Arnone, ma quello che nessuno sa è che nonostante questa vittoria, Ecocampania non ha più fatto il servizio a Cancello Arnone, perché quando le è stato chiesto se, avendo partecipato alla gara e avendo vinto al Consiglio di Stato, fosse in condizione di svolgere il servizio con i soldi che aveva previsto nella gara, l'azienda ha risposto che in quella situazione non era più in grado di farlo
Risarcimento danni ai genitori di marzia , C'è l'interrogazione in consiglio comunale
Imperizia nell’amministrazione della cosa ubblica. Del consigliere Gaetano Rauso
Dalla pubblicazione su alcuni gli organi di stampa quotidiana ed elettronici,
si è venuto a conoscenza di un ulteriore episodio di imperizia nella gestione dei
procedimenti amministrativi che andranno a cagionare gravi danni alle finanze comunali.
Fin dal settembre 2008 fu notificata la sentenza del Tribunale Civile n. 1799/2008 che condanna
il Comune di Santa Maria Capua Vetere al pagamento in favore dei coniugi Grieco Agostino e
Tirino Rita genitori della piccola Marzia Grieco,, deceduta perché schiacciata dal crollo
del cancello di chiusura del parcheggio comunale di via Mario Fiore.
Nonostante l’esecutività della sentenza, non si è provveduto a riconoscere il debito fuori
bilancio in sede di riequilibrio e di riassetto del bilancio; cosa possibile entro il 30 settembre o
il 30 novembre del 2008.
Inoltre, nonostante che il 15.1.2009 fosse stato notificato un atto di precetto che intimava al Comune
il pagamento Della somma complessiva di € 288.729,64, niente è stato fatto per dare corso alla
sentenza sopraccitata.
Il legale della famiglia della bimba scomparsa, per poter rendere esecutiva la sentenza, ha chiesto
la comparizione del Comune di Santa Maria e della banca titolare del servizio di Tesoreria davanti
al giudice dell’Esecuzione chiedendo il pagamento di una somma di € 433.094,40, quasi doppia
di quella liquidata dal Tribunale; tutto ciò è contemplato dal Codice di procedura civile.
La gravità della condotta del Comune di santa Maria, si estrinseca nell’aver ignorato il disposto della
sentenza sopraccitata e l’atto di precetto successivamente notificato, cagionando, così un grave
danno erariale.
Inoltre non si capisce il perché non si sia provveduto ad assumere una delibera di impignorabilità
delle somme depositate presso la tesoreria comunale al fine di rendere impossibile il prelievo
di somme che potrebbero pregiudicare il pagamento degli stipendi ai dipendenti e l’equilibrio
del bilancio comunale.
Pertanto ho sentito il dovere di inviare l’interrogazione sotto riportata su questo grave episodio.
Gaetano Rauso
Al Presidente del Consiglio Comunale
di Santa Maria Capua Vetere
Su alcuni organi di stampa è apparsa la notizia secondo cui il Comune di Santa Maria Capua Vetere
è stato oggetto di un pignoramento presso terzi in seguito alla sentenza n. 1799/2008 emanata dal Tribunale di
Santa Maria Capua Vetere in favore dei coniugi Grieco Agostino e Tirino Rita genitori della piccola
Marzia Grieco , deceduta perché schiacciata dal crollo del cancello del parcheggio comunale di via Mario Fiore. Si interroga per conoscere: 1- per quali motivi non si è dato immediato seguito alla sentenza, esecutiva, notificata al Comune di
Santa Maria Capua Vetere in data 11.9.2008; 2- perché non si è provveduto, come per prassi nelle Pubbliche Amministrazione ad assumere delibera
di impignorabilità dei beni comunali; 3- a chi dovranno essere addebitate le maggiori spese derivanti dall’esecuzione del atto di pignoramento
che potrà, oggi. essere soddisfatto solamente attraverso il riconoscimento di debito fuori bilancio con
conseguente maggior esborso di risorse in danno delle finanze comunali –
Si resta in attesa di risposta in Consiglio Comunale nei termini di regolamento.
Santa Maria Capua Vetere. 19. 2.2009 Il Consigliere Comunale, Gaetano Rauso
Dalla pubblicazione su alcuni gli organi di stampa quotidiana ed elettronici,
si è venuto a conoscenza di un ulteriore episodio di imperizia nella gestione dei
procedimenti amministrativi che andranno a cagionare gravi danni alle finanze comunali.
Fin dal settembre 2008 fu notificata la sentenza del Tribunale Civile n. 1799/2008 che condanna
il Comune di Santa Maria Capua Vetere al pagamento in favore dei coniugi Grieco Agostino e
Tirino Rita genitori della piccola Marzia Grieco,, deceduta perché schiacciata dal crollo
del cancello di chiusura del parcheggio comunale di via Mario Fiore.
Nonostante l’esecutività della sentenza, non si è provveduto a riconoscere il debito fuori
bilancio in sede di riequilibrio e di riassetto del bilancio; cosa possibile entro il 30 settembre o
il 30 novembre del 2008.
Inoltre, nonostante che il 15.1.2009 fosse stato notificato un atto di precetto che intimava al Comune
il pagamento Della somma complessiva di € 288.729,64, niente è stato fatto per dare corso alla
sentenza sopraccitata.
Il legale della famiglia della bimba scomparsa, per poter rendere esecutiva la sentenza, ha chiesto
la comparizione del Comune di Santa Maria e della banca titolare del servizio di Tesoreria davanti
al giudice dell’Esecuzione chiedendo il pagamento di una somma di € 433.094,40, quasi doppia
di quella liquidata dal Tribunale; tutto ciò è contemplato dal Codice di procedura civile.
La gravità della condotta del Comune di santa Maria, si estrinseca nell’aver ignorato il disposto della
sentenza sopraccitata e l’atto di precetto successivamente notificato, cagionando, così un grave
danno erariale.
Inoltre non si capisce il perché non si sia provveduto ad assumere una delibera di impignorabilità
delle somme depositate presso la tesoreria comunale al fine di rendere impossibile il prelievo
di somme che potrebbero pregiudicare il pagamento degli stipendi ai dipendenti e l’equilibrio
del bilancio comunale.
Pertanto ho sentito il dovere di inviare l’interrogazione sotto riportata su questo grave episodio.
Gaetano Rauso
Al Presidente del Consiglio Comunale
di Santa Maria Capua Vetere
Su alcuni organi di stampa è apparsa la notizia secondo cui il Comune di Santa Maria Capua Vetere
è stato oggetto di un pignoramento presso terzi in seguito alla sentenza n. 1799/2008 emanata dal Tribunale di
Santa Maria Capua Vetere in favore dei coniugi Grieco Agostino e Tirino Rita genitori della piccola
Marzia Grieco , deceduta perché schiacciata dal crollo del cancello del parcheggio comunale di via Mario Fiore. Si interroga per conoscere: 1- per quali motivi non si è dato immediato seguito alla sentenza, esecutiva, notificata al Comune di
Santa Maria Capua Vetere in data 11.9.2008; 2- perché non si è provveduto, come per prassi nelle Pubbliche Amministrazione ad assumere delibera
di impignorabilità dei beni comunali; 3- a chi dovranno essere addebitate le maggiori spese derivanti dall’esecuzione del atto di pignoramento
che potrà, oggi. essere soddisfatto solamente attraverso il riconoscimento di debito fuori bilancio con
conseguente maggior esborso di risorse in danno delle finanze comunali –
Si resta in attesa di risposta in Consiglio Comunale nei termini di regolamento.
Santa Maria Capua Vetere. 19. 2.2009 Il Consigliere Comunale, Gaetano Rauso
Camera penale , domani assemblea degli avvocati.
Domani mattina presso il Tribunale di S. Maria C. V. si terrà l'assemblea degli iscritti alla Camera Penale di S. Maria C. V. con astensione dei penalisti dell'intero Foro dalle udienze innanzi agli uffici giudiziari dell'intero circondario della provincia di Caserta.Di particolare interesse si presenta l'incontro atteso che si celebrerà un dibattito sui temi caldi della Giustizia all'esito del quale si adotterà un documento sulle riforme del processo penale che sono al vaglio del Parlamento in questi giorni (vedi soprattutto DDL 733 sulla sicurezza pubblica).Altro tema scottante è il Disegno di legge sulle intercettazioni (n. 1415) emendato dalla Camera e in sede referente al senato.Secondo l'Avv. Raffaele Costanzo, vice Presidente della Camera Penale di S. Maria C. V. "Il testo di legge sulle intercettazioni mi sembra palesemente illiberale e sacrifica sull'altare di un non meglio precisato diritto alla privacy (appannaggio di pochi privilegiati) il diritto costituzionale di cronaca.Secondo il testo licenziato alla Camera, in particolare secondo l'art. 2, comma 2, «È vietata la pubblicazione, anche parziale o per riassunto o del relativo contenuto, di atti di indagine preliminare, nonché di quanto acquisito al fascicolo del pubblico ministero o del difensore, anche se non sussiste più il segreto, fino a che non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell'udienza preliminare» Stando a questa disposizione nulla si sarebbe saputo fino a ieri di molti procedimenti che hanno avuto un'eco nazionale (vedi Parmalat, Calciopoli ed altri). Mi sembra giusto limitare l'eccessivo uso mediatico delle intercettazioni e degli atti di indagine secretati (quando sussiste il segreto investigativo) per dare enfasi alle operazioni giudiziarie e quale grimaldello nei confronti di indagati che purtroppo spesso sono condannati dall'opinione pubblica prima di essere processati.Il problema è che oggi la pena irrogata all'esito del processo non ha più alcuna funzione di deterrenza sociale per scongiurare la commissione dei reati. Tuttavia mi sembra che è in atto da parte del legislatore attuale (riprendendo spunti del Disegno Mastella) un marcato tentativo di mettere il bavaglio alla stampa. Tutto ciò si traduce in un arretramento dalla cultura liberale verso periodi di oscurantismo autoritario.Per esempio che senso ha introdurre pene detentive severe nei confronti dell'editore quando già esiste la responsabilità oggettiva del direttore responsabile? Auspico sul punto una riflessione e una reazione di tutte le Camere Penali e della Giunta Nazionale dell'UnionCamere per scongiurare che gran parte del DDL 1415 venga approvato".
mercoledì 18 febbraio 2009
Ecco l'atto in cui il comune è moroso
TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE
Atto di pignoramento mobiliare presso terzi -
Per i sigg.ri GRIECO AGOSTINO e TIRINO RITA, entrambi residenti in Santa Maria Capua Vetere (CE), rappresentati e difesi dagli Avv.ti Giuseppe Marrocco e Andrea Pugliese in virtù di procura a margine dell'atto di precetto notificato il 15.01.2009;
Premesso
1) Che con sentenza n. 1799/2008 del 13.05/04,07.2008, il Tribunale di S. Maria C. V., in composizione monocratica, pronunziando sulla domanda proposta dai sigg.ri Grieco Agostino e Tirino Rita, con atto di citazione notificato nei confronti del Comune di Santa Maria Capua Vetere, in persona del Sindaco/legale rappresentante p.t., così provvedeva: dichiarava inammissibile l'intervento di cervone Alessandro e lasevoli Ersilia quali legali rappresentanti della minore Grieco Lorenzina; condannava il Comune di S. Maria C.V. al pagamento di €. 130.000,00 in favore di Grieco Agostino e di €, 130,000,00 in favore di Tirino Rita, oltre interessi legali dalla pubblicazione della sentenza al soddisfo; condannava il Comune di S.Maria C.V, al pagamento delle spese di lite per €. 6,440,00 di cui €. 140,00 per spese, €. 2,100,00 per diritti ed €. 4.200,00 per onorari, oltre IVA e CPA;
2) Che detta sentenza, munita di formula esecutiva, rilasciata il 16.08.2008, dal Cancelliere del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, veniva notificata al Comunedì S. Maria C. V. in data 11.09.2008,
3) che successivamente in data 15.01.2008 veniva notificato atto di precetto percomplessivi €. 288.729,64;
4) Che l'istante intende ottenere il pagamento integrale delle somme portate insentenza;
5) Che la Unipol Banca S.p.a., Agenzia di Santa Maria Capua Vetere, con sede in S. Maria C. V. alla Piazza Mazzini n. 35 è debitrice di somme di danaro dovute invirtù di rapporto di conto corrente con il Comune di Santa Maria Capua Vetere;
6) Che l'istante a soddisfacimento del suo credito intende sottoporre apignoramento, con effetto immediato e nei limiti di legge, tutte le somme aqualunque titolo dovute dalla Unipol Banca S.p.a., Agenzia di Santa Maria CapuaVetere, con sede in Santa Maria Capua Vetere (CE) alla Piazza Mazzini n. 35 al
Comune di Santa Maria Capua Vetere fino a concorrenza della somma di €
433.094,46;
Tanto ciò premesso l'istante "ut supra" rappresentata e difesa
cita
1 - la UNIPOL BANCA S.p.A., Agenzia di Santa Maria Capua Vetere, in
persona del direttore - legale rappresentante prò tempore, con sede in Santa
Maria Capua Vetere alla Piazza Mazzini n. 35;
persona del direttore - legale rappresentante prò tempore, con sede in Santa
Maria Capua Vetere alla Piazza Mazzini n. 35;
2 - il COMUNE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE, in persona del Sindaco prò
tempore, con sede in Santa Maria Capua Vetere (CEÌ alla Via Albana, Palazzo Lucarelli, a comparire dinanzi al Giudice dell'Esecuzione presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per l'udienza del 10/03/2009, ora e locali di rito, quanto al primo perché renda la dichiarazione prescritta dall'alt 547 c.p.c. e, quanto al secondo, perché sia presente alla dichiarazione ed agli atti ulteriori, con invito al terzo a comparire quando il pignoramento riguarda i crediti di cui all'art, 545, commi terzo e quarto, e negli altri casi a comunicare la dichiarazione di cui all'art. 547 c.p.c. al creditore procedente nel domicilio eletto entro dieci giorni a mezzo raccomandata a/r.
tempore, con sede in Santa Maria Capua Vetere (CEÌ alla Via Albana, Palazzo Lucarelli, a comparire dinanzi al Giudice dell'Esecuzione presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per l'udienza del 10/03/2009, ora e locali di rito, quanto al primo perché renda la dichiarazione prescritta dall'alt 547 c.p.c. e, quanto al secondo, perché sia presente alla dichiarazione ed agli atti ulteriori, con invito al terzo a comparire quando il pignoramento riguarda i crediti di cui all'art, 545, commi terzo e quarto, e negli altri casi a comunicare la dichiarazione di cui all'art. 547 c.p.c. al creditore procedente nel domicilio eletto entro dieci giorni a mezzo raccomandata a/r.
Esclusivo Santa Maria Capua Vetere. Pignoramanto al comune
Esclusivo Alle ore 7.00 di domani aggiornamenti sulla vicenda del pignoramanto al comune e all'Unipool . carte scottanti
A 409 anni dalla morte di Giordano Bruno, il dottor Luigi Vecchione presenta il libro ispirato alla sua persona .
A 409 anni dal martirio di Giordano Bruno, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola celebra il filosofo condannato a morte per rogo dalla Inquisizione romana.
Si è svolta ieri pomeriggio alle ore 17,30, nel salone centrale del Tribunale di Nola – Reggia degli Orsini l'inizitiva del consiglio dell'ordine degli avvocati di Nola . Il dottor Luigi Vecchione ha presentato il libro dal titolo:
“BRUNO: LA CASA – IL ROGO”.
sono intervenuti
il Prof. Aniello Montano, filosofo e studioso del pensiero bruniano autore di numerosi libri e relazioni, è professore ordinario di storia della filosofia e direttore del dipartimento di filosofia università degli studi di Salerno. È insignito della cittadinanza onoraria della città di Nola. Il Prof. Avv. Vincenzo Maiello, professore associato di Diritto Penale e ordinario di Legislazione Minorile presso l’Università Federico II di Napoli e membro Giunta Nazionale dell’Unione Camere Penali.
l'incontro è stato presieduto dell' avv. Enrico De Sena, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola. Coordinatore: Avv. Francesco Franzese.
Luigi Vecchione nolano appassionato è innamorato della sua città. Ha trasfuso la sua passione per Bruno in una intensa e proficua attività letteraria sul pensiero bruniano.
Un’attività di studio e ricerca che lo ha portato nei musei di tutto il mondo alla ricerca di tutto quanto fosse stato ritrovato e conservato dell’antica Nola, a catalogare e conservare notizie, documenti e libri, fino a costituire un archivio ed una collezione che è unica nel suo genere.
Un immenso patrimonio culturale frutto di una intensa e incessante attività che è stata sempre messa a disposizione di studiosi, ricercatori e soprattutto giovani studenti.
È insignito dell’onorificenza dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Il libro “Bruno: La Casa – Il Rogo” è diviso in due parti: la prima riguarda uno studio sulla ubicazione, da sempre incerta, della casa natale di Filippo Bruno, noto come Giordano, con documentazione storica individuata dall’autore; la seconda parte attiene alla riproduzione integrale della sentenza di condanna da parte del Santo Uffizio anche in questo caso con documentazione ricercata e ritrovata. Numerose le illustrazioni artistiche d’epoca e le immagini a corredo dei documenti pubblicati.
«Con questo convegno – sottolinea il presidente avv. Enrico De Sena - il Consiglio Forense di Nola ha voluto non solo celebrare la figura di un illustre concittadino, ma creare un’occasione d’incontro per fare il punto sul pensiero di Giordano Bruno a quasi 500 anni dalla sua morte. L’iniziativa intende essere un mezzo per una maggiore conoscenza delle idee bruniane che non si traduca in una mera rievocazione storica, ma che offra spunti di riflessione al dibattito".
Si è svolta ieri pomeriggio alle ore 17,30, nel salone centrale del Tribunale di Nola – Reggia degli Orsini l'inizitiva del consiglio dell'ordine degli avvocati di Nola . Il dottor Luigi Vecchione ha presentato il libro dal titolo:
“BRUNO: LA CASA – IL ROGO”.
sono intervenuti
il Prof. Aniello Montano, filosofo e studioso del pensiero bruniano autore di numerosi libri e relazioni, è professore ordinario di storia della filosofia e direttore del dipartimento di filosofia università degli studi di Salerno. È insignito della cittadinanza onoraria della città di Nola. Il Prof. Avv. Vincenzo Maiello, professore associato di Diritto Penale e ordinario di Legislazione Minorile presso l’Università Federico II di Napoli e membro Giunta Nazionale dell’Unione Camere Penali.
l'incontro è stato presieduto dell' avv. Enrico De Sena, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola. Coordinatore: Avv. Francesco Franzese.
Luigi Vecchione nolano appassionato è innamorato della sua città. Ha trasfuso la sua passione per Bruno in una intensa e proficua attività letteraria sul pensiero bruniano.
Un’attività di studio e ricerca che lo ha portato nei musei di tutto il mondo alla ricerca di tutto quanto fosse stato ritrovato e conservato dell’antica Nola, a catalogare e conservare notizie, documenti e libri, fino a costituire un archivio ed una collezione che è unica nel suo genere.
Un immenso patrimonio culturale frutto di una intensa e incessante attività che è stata sempre messa a disposizione di studiosi, ricercatori e soprattutto giovani studenti.
È insignito dell’onorificenza dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Il libro “Bruno: La Casa – Il Rogo” è diviso in due parti: la prima riguarda uno studio sulla ubicazione, da sempre incerta, della casa natale di Filippo Bruno, noto come Giordano, con documentazione storica individuata dall’autore; la seconda parte attiene alla riproduzione integrale della sentenza di condanna da parte del Santo Uffizio anche in questo caso con documentazione ricercata e ritrovata. Numerose le illustrazioni artistiche d’epoca e le immagini a corredo dei documenti pubblicati.
«Con questo convegno – sottolinea il presidente avv. Enrico De Sena - il Consiglio Forense di Nola ha voluto non solo celebrare la figura di un illustre concittadino, ma creare un’occasione d’incontro per fare il punto sul pensiero di Giordano Bruno a quasi 500 anni dalla sua morte. L’iniziativa intende essere un mezzo per una maggiore conoscenza delle idee bruniane che non si traduca in una mera rievocazione storica, ma che offra spunti di riflessione al dibattito".
martedì 17 febbraio 2009
Bimba uccisa da un cancello i genitori chiedono 430 mila euro a titolo di risarcimento . Pignorati beni immobili e stipendi degli impiegati
La vita di una bimba di quattro anni costa al comune di Santa Maria Capua Vetere 430 mila euro . E’ il quatum richiesto dai genitori e dai familiari della bambina che il 2 agosto 1999 venne uccisa mentre giocava nei pressi di un parcheggio a Santa Maria Capua Vetere . E’ stata infatti depositata presso l’ufficiale giudiziario di Santa Maria Capua Vetere l’istanza redatta dall’avvocato Giuseppe Marroco che rappresenta la famiglia di Marzia Greco la bambina di 4 anni deceduta mentre era con i genitori, schiacciata dal cancello di un parcheggio comunale, da tempo sganciatosi dai "fermi" ed assicurato solo da una corda. L’istanza di pignoramento verso terzi sarà infatti notificata stamattina o al massimo domani sia all’ente comunale, ma anche alla banca Unipool di Santa Maria Capua Vetere che rappresenta la tesoriera del comune di Santa Maria Capua Vetere. La stessa si è resa necessaria in seguito alle favorevoli sentenze emesse dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere e dalle corte di appello di Napoli e dalla Cassazione che hanno dato ragione ai genitori e alla famiglia della piccola . Immediatamente dopo la richiesta di risarcimento danni non ottemperata dal Comune di 250 mila euro di qualche giorno fa , è stata presentata l’istanza di pignoramento che è stata maggiorata del 50 per cento, come per legge, aumentando cosi la richiesta di risarcimento da 250 mila euro a 430 mila euro . Nel momento in cui sarà notificato il pignoramento la richiesta dovrà essere vagliata anche dalla disponibilità della somma nella casse del comune di santa Maria Capua Vetere e per esso alla banca Unipool che avrà il compito di elargire il risarcimento qualora ci fossero liquidi . Ma sul comune ci potrebbero essere seri problemi poichè incombe il pericolo che potranno essere pignorati gli stipendi degli impiegati dell’ente, ma non finisce qui poiché se l’ente non riuscirà ad elargire la somma richiesta si attuerà la fase due che consisterà nel pignorare i beni immobili, come Palazzo Lucarelli ed altri beni storici e qualcuno parla anche dei mobili nelle stanze ed apparecchiature informatiche. Ciò significa che nei prossimi giorni ci saranno sorprese. La vicenda giudiziaria della causa civile conclusasi con una condanna nei confronti dell’ente fu persa sottogamba dal comune di Santa Maria Capua Vetere , il quale non si è interessato alla risoluzione del caso in tempi brevi, ma ha lasciato correre tanto è che prima c’è stata una richiesta per il risarcimento del danno di 250 mila euro come sentenziato dai giudici capitolini , ma successivamente visto che non vi era stata nessuna transazione l’avvocato ha presentato istanza di pignoramento immobiliare che è stata depositata ieri mattina all’ufficiale giudiziario . La vicenda penale si concluse con un nulla di fatto anche se vi furono dei rinvii a giudizio, ma anche dei proscioglimenti . Sotto processo finirono anche il sindaco di allora Enzo Iodice prosciolto e il capo ufficio tecnico Maurizio Mazzotti . Ma la vicenda giudiziaria civile è stata un’altra cosa .
Omicidio Nugnes escussa la mamma
17/2/09 si è celebrata innanzi alla II Assise, Presidente Garzo, l'udienza dibattimentale del processo contro il detenuto Di Ronza Angelo, difeso dagli Avv. Angelo Raucci e Alberto Martucci, accusato dell'omicidio della moglie Nugnes Maria Rosa, in favore della quale si sono costituiti i familiari a mezzo dei penalisti Luciano e Raffaele Costanzo e Giuseppe Tessitore.
E' stata escussa in qualità di testimone del P.M. la madre della Nugnes che ha raccontato le vicende accadute tra i coniugi prima dell'omicidio della figlia, sottolineando l'indole aggressiva dell'imputato manifestatasi anche in sua presenza.
La ignora Nugnes ha altresì raccontato delle difficoltà dei nipotini, attualmente affidati ad una casa famiglia.
Il processo è stato rinviato per sentire la compagna rumena del Di Ronza Angelo all'udienza del 10/3/09.
E' stata escussa in qualità di testimone del P.M. la madre della Nugnes che ha raccontato le vicende accadute tra i coniugi prima dell'omicidio della figlia, sottolineando l'indole aggressiva dell'imputato manifestatasi anche in sua presenza.
La ignora Nugnes ha altresì raccontato delle difficoltà dei nipotini, attualmente affidati ad una casa famiglia.
Il processo è stato rinviato per sentire la compagna rumena del Di Ronza Angelo all'udienza del 10/3/09.
Processo alla giunta del comune di Marzano Appio per aver commissariato una farmacia
Oggi 17 febbraio 2009 si è celbrato il prcesso contro l'intera giunta del Comune di Marzano Appio, retta dal Sindaco De Sanctis Bruno. Gli imputati, difesi dai penalisti Raffaele Costanzo, Giuseppe Stellato, Umberto Pappadia, Domenico Caiazza, rispondono del reato di abuso d'ufficio per aver commissariato la farmacia precedentemente lasciata dalla sorella del Sindaco in favore del suo ex collaboratore, Dott. Montanaro Ernesto.
Il Tribunale ha sentito la denunciante Dott.ssa Gallo Carmen, anch'ella farmacista, e l'Avv. Di Robbio e il Generale della G.d.f. in pensione Conca, entrambi questi ultimi consiglieri di minoranza che hanno illustrato i motivi della loro battaglia condotta nei confronti degli imputati sotto il profilo politico e sotto l'aspetto legale.
Il processo è stato aggiornato al 10 marzo p.v. per escutere tutti gli altri testi di lista del P. M., tra i quali il farmacista Dott. Marcello, presso la cui farmacia comunale si sarebbe dovuto istituire il dispensario farmaceutico (ad onta del commissariamento in favore del Montanaro Ernesto secondo l'a prospettazione accusatoria) e il Presidente dell'Ordine dei Farmacisti, Dott. Foglia, che ha espletato un incarico di consulenza in favore della Pubblica Accusa durante la fase delle indagini preliminari.
Rapina a mano armata nei confronti di cittadini extracomunitari, ascolato il brigadiere Imundi
Stamattina 17/2/2009 si è celebrata innanzi al Tribunale di S. Maria C. V., Seconda Sezione Penale, Presidente Mazzaro, l'udienza dibattimentale per il processo contro Caiazza Maurizio e Pannelli Ciro, difesi daglii Avvocati Raffaele Costanzo, Pasquale Diana e Domenico Cesaro. Il reato contestato ai due imputati, per il quale sono detenuti in carcere a S. Maria C. V., è quella di rapina a mano armata nei confronti di persone extracomunitarie nei mesi tra giugno e agosto del 2008.
Il Tribunale ha ascoltato la testimonianza del brigadiere Imundi che procedette all'arresto e all'individuazione personale dei due pregiudicati. Il verbalizzante ha riferito che i due imputati si diedero a precipitosa fuga sulla strada statale mettendo anche in pericolo la circolazione .Dall'esame della difesa è emerso che le rapine furono commesse in periodi molto distanti nel tempo rispetto alla data della denuncia e del conseguente arresto.
Il processo è stato rinviato all'udienza del 27 febbraio prossimo per l'udienza decisiva nella quale saranno escusse le persone offese ed il Tribunale emetterà la sentenza.
Esclusivo . Domani mattina ore 7.00 gli aggirmanti sul comune di Santa Maria Capua Vetere
Stipendi pignorati e anche beni imobili . Tutti i particolari nel servizio in linea alle ore 7.00
lunedì 16 febbraio 2009
Concessopoli l'inchiesta continua anche se non possono reiterare il reato
Santa Maria Capua Vetere. Concessopoli l’inchiesta è davanti al tribunale del riesame. Non possono essere posto in stato di detenzione perché non hanno reiterano il reato, perché non ricoprono incarichi in questa amministrazione. E' trapelata la motivazione per i quali i 13 personaggi di S.maria Cv non furono arrestati. Tredici persone indagate , 50 concessioni edilizie passate sotto la lente di ingrandimento , intrecci imprenditoriali fra consiglieri comunali , assessori e funzionari dell’ufficio tecnico, ma anche richieste di amici e parenti per i consiglieri per avere riscontri su concessioni edilizie dove addirittura il paino regolatore non prevedeva la costruzioni per civili abitazioni perché vincolate . Dopo Tangentopoli, Magnanapoli , Togopoli adesso arriva anche concessopoli . L’inchiesta sulle concessione edilizie continua ad essere nell’occhio del ciclone della procura della repubblica di santa Maria Capua Vetere che non vuole attenuare con le 13 persone indagate l’attività investigativa. Iscritte già nel registro degli indagati ci sono funzionari del comune, personaggi politici ed imprenditori i cui nomi non possono essere resi noti in quanto coperti da segreto istruttorio. Il terremoto politico in città c’è stato perché tra gli indagati ci sono anche personaggi politici che siedono tra i banchi della maggioranza e addirittura in giunta. In comune si respira un’aria abbastanza pesante anche perché molti vorrebbero capire chi è indagato . L’inchiesta che si è avvalsa di un rigetto del gip del tribunale di santa Maria Capua Vetere non è certamente cosa da poco . I magistrati della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere sequestrarono 11 concessioni edilizie che erano state rilasciate senza tener conto di alcune normative che regolano l’attività dell’ente. Ma si parla insistentemente anche delle zone che riguardano alcuni terreni nei pressi dell’uscita dell’autostrada A1 di santa Maria Capua Vetere come la concessione di un supermercato dove l’amministrazione ha addirittura cambiato alcuni parametri, ma anche di concessioni che riguardano terreni nei pressi della località spartivento, dove imprenditori forestieri hanno costruito anche plessi sanitari . Per alcuni giorni i carabinieri del nucleo operativo di Santa Maria Capua Vetere per ordini dei magistrati della procura della repubblica si erano recati molte volte presso l’ufficio tecnico del comune di santa Maria Capua Vetere. Motivo della visita acquisire tutti gli atti relativi agli appalti relativi alla costruzione di edifici . Le indagini furono concentrate anche su un mega appalto aggiudicato ad una società a cui fa capo un facoltoso imprenditore per un bagdet di circa 9 milioni di euro . Ma nel mese di luglio 2008 i carabinieri erano ritornati e con tanto di richiesta si sono presentati davanti al sindaco e chiesero le concessioni edilizie relativi a fabbricati per civili abitazioni in via Antonio Curri, Via Giuseppe Verdi, Via Irlanda, dove è ubicato un fabbricato anche ad uso commerciale , Via Caduti di Nassirya , Corso aldo moro dove addirittura furono acquistati alcuni appartamenti da un personaggio politico molto in vista . Tutte le concessioni furono sequestrate per capire come si svolgevano la gare e come venivano firmate le concessioni edilizie . Ma si parla anche di alcune atti dove alcuni personaggi politici hanno avuto a che fare con il consorzio dei rifiuti solidi urbani .L’indagine partita attraverso alcune denuncie e su ordine della procura delle repubblica di Santa Maria Capua Vetere la polizia giudiziaria si è recata più volte presso la sede dell’ente amministrativo cittadino. La stessa che è stata particolarmente complessa è tesa a far portate alla luce i presunti illeciti che secondo la procura della repubblica sono considerati reati penali contro la pubblica amministrazione . E’ certo che per eseguire l’ordine di perquisizione e sequestro presso Palazzo Lucarelli la procura delle repubblica e per esso i magistrati inquirenti hanno preso spunto da un esposto presentato al tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ha denunciato i presunti illeciti sul rilascio di concessioni edilizie eseguite per lo più fra il 2001 e il 2006 . Per questi motivi i magistrati inquirenti con l’ausilio delle forze dell’ordine tra cui anche i Ros il nucleo speciale dei carabinieri, non si sono accontentate più di copie conformi , ma sono andati alla ricerca di atti in originale per capire in che modo e quale è l’iter procedurale amministrativo che si tiene conto per rilasciare le concessioni edilizie nel comune di Santa Maria Capua Vetere.
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