La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 30 novembre 2009

CLAN IOVINE -GUERRA DI CAMORRA - SCIVOLONE DELLA GIUSTIZIA - PROCESSO NULLO PERCHE' IL GIP FIRMO' LE RICHIESTE DI INTERCETTAZIONI .


 Processo alle moglie dei latitanti diventa un giallo giudiziario . Ieri mattina presso l’aula bunker del plesso penitenziario si è proceduto per l’udienza davanti al collegio presieduto dal Dottor Picardi che vede imputati personalità eccellenti .Ebbene ieri mattina il giudice si è dovuto astenere perché è stato il firmatario di alcune intercettazione telefoniche ed ambientali quando era in servizio presso  il tribunale di Npoli come giudice delle indagini preliminari . Gli atti del processo  sono stati inviati al presidente del tribunale di Santa Maria Capua Vetere,  anche se è stata fissata l’udienza per il 14 dicembre 2009 . Il Presidente del tribunale dovrà,  se lo riterrà opportuno, sostituire il giudice per il processo o  rigettare la richiesta di astensione . La stessa è stata eseguita dopo che molti avocati difensori avevano eccepito che il presidente fosse giudicante da una parte , ma anche colui che aveva dato il via libera alle intercettazioni . Era il 27 maggio 2008 quando  l’operazione si concluse con l'arresto di 53 persone e il sequestro di beni mobili e immobili e quote di varie società per circa 80 milioni di euro. L'operazione dei carabinieri del comando provinciale di Caserta contro la fazione del clan dei Casalesi capeggiata da Antonio Iovine, detto 'o ninno', tuttora uno dei più pericolosi latitanti della potente organizzazione camorristica casertana, e quella di Michele Zagaria, di Casapesenna, anche lui latitante si era conclusa con il fermo anche di altre persone . Un gruppo operante non solo nel Casertano ma anche nel basso Lazio e con interessi in altre regioni italiane e all'estero. In manette il fratello di Iovine, Giuseppe, vigile urbano a San Cipriano d'Aversa, e Pasquale Gianluca Pagano, fedelissimo del superlatitante.
In carcere anche tre donne. Enrichetta Avallone, di 38 anni, moglie del superlatitante Antonio Iovine, che è riuscita a sfuggire alla cattura; Rosa De Movellis, vedova di Carmine Iovine, fratello di Antonio, ucciso in un agguato anni fa e Elisa De Luca, 41 anni, con compiti marginali all'interno del clan. La Avallone, insieme alla De Novellis, è accusata di avere favorito la latitanza di Iovine e di avere anche riciclato proventi illeciti, anche con fittizie intestazioni di beni. In totale furono  65 le ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della DDA di Napoli, tra le accuse contestate anche quella di voto di scambio. Otto ordinanze sono state notificate a persone già in carcere per altri  reati.


Mio Dio, come siamo caduti in basso!!!




E’ facile che, per quello che accade in una  Città, ridotta nelle condizioni nella quale versa Santa Maria, si possa dire “avevo ragione”!! Si, avevo ragione quando ho detto e ripetuto che siamo stati abbandonati a noi stessi senza che le Amministrazioni succedutesi negli ultimi quindici anni abbiano provveduto ad una  programmazione di sviluppo urbanistico, economico, sociale, di edilizia scolastica  ed ambientale degna di una città come la  nostra. Non si è badato, minimamente, al futuro dei nostri figli; a creare un contesto socio culturale vivibile, delle prospettive di sviluppo economico ed occupazionale che tendano al recupero della centralità economica della Città nel contesto territoriale che, un tempo, essa dominava. Non c’è più un punto di riferimento credibile a cui rivolgere le istanze tese all’affermazione di diritti sacrosanti che, sistematicamente vengono calpestati nel nome dell’interesse particolare. Le promesse sicure vengono disattese, le speranze muoiono sul nascere, mentre c’è solo spazio per la speculazione, per l’interesse privato e quello di clan che hanno assunto il controllo del territorio infischiandosene di ogni forma di Legalità. Pian piano che passano i mesi, gli anni, mi convinco sempre di più di avere intrapreso una strada giusta nel contrastare questo modo di governare la città; E’ vero!!! è una lotta impari che, però, pian piano porterà a dei risultati concreti. Perchè le nefandezze che si sono registrate e che si registrano sul territorio sono tante e non potranno ancora essere ignorate. Le scuole che non riescono più ad accogliere gli alunni; le strade disastrate; la mancanza di punti di ritrovo per i giovani e di attrezzature sportive; la delinquenza micro e macro che imperversa. Tutto si è deteriorato nel nome del consociativismo politico ed economico che ha calpestato ogni ideale ed ha posto al centro di ogni interesse la speculazione. Credevo che si fosse arrivati ad un infimo livello nella gestione della città, ma oggi, devo registrare che stiamo precipitando sempre più giù. Speravo che con l’amore e la passione si potesse fare qualcosa per questa nostra città: Ma l’amore per Santa Maria alberga ancora nei cuori di pochi.
Gaetano Rauso

IL PDL A SANTA MARIA CAPUA VETERE - C'E' BISOGNO DI IDENTITA' POLITICA - VIA GLI ASSESSORATI DI COMODO


Si è riunito lo scorso sabato mattina il coordinamento cittadino presieduto dall’Avvocato Nicola Garofalo alla presenza del capogruppo consiliare Dario Mattucci e dei consiglieri Nicola Viggiano, Gaetano Rauso e Giuseppe Rinadi. Dall’incontro cui hanno preso parte anche diversi simpatizzanti è scaturito un documento indirizzato, in particolare, al sindaco Giancarlo Giudicianni. Questo, dunque, il contenuto: “Il Pdl cittadino, preso atto della grave situazione politico-amministrativa in cui versa la città, tenuta in stato di assedio da una maggioranza alla continua ricerca di identità; rilevato che una identità politica mai posseduta potrà essere ricercata all’infinito senza esito alcuno con grave danno per l’intera comunità che senza programmi è senza futuro; tenuto conto che l’unica programmazione di cui il centrosinistra sammaritano è capace si chiama cemento, cemento ovunque e comunque, cemento con o senza legge, insomma cemento e basta; fa appello alla sensibilità di chi ha a cuore le sorti della città in cui vive affinchè si recuperi orgoglio e dignità cacciando i mercati dal Tempio e, per iniziare, vanificando il trasformismo di chi cambiando continuamente casacca mira soltanto ad accaparrarsi poltrone; chiede all’illustrissimo sindaco voler chiarire ai vari Pardi, Cimmino, Adelini, Vavuso, Monaco Fabio, De riso e quanti altri aspirano, che un assessorato si conquista per capacità dimostrata sul campo e non passando dalle liste cuviche all’Italia dei Valori o dal Pdl all’Udc, magari transitando per Socialisti o Sinistra e Libertà. Solo così cominceremo a sperare nel futuro”.    

LA STRANA STORIA DI UN PRESIDE CHE GLI PIACEVANO I BAMBINI . E' STATO ARRESTATO DALLA SQUADRA MOBILE DI NAPOLI

Abusi sui bambini, c'è un fermo eseguito dalla squddra mobile di Napoli  Ieri sera, al termine di indagini che proseguivano da circa sei mesi, la sezione specializzata della Squadra Mobile ha arrestato un sessantunenne accusato di violenza sessuale in danno di minori.Si chiama Mario D’Angiolella, originario di Villa di Briano (CE), preside del Libero Istituto Accademico di Scienze Sociali, una università popolare con sede a Casaluce (CE), adescava minori stranieri, soprattutto zingari di etnia bulgara, e abusava di loro all’interno di un’abitazione di cui disponeva a S. Maria del Pantano (CE), nei pressi di Ischitella sulla strada statale Domitiana.Il pedofilo è stato bloccato ieri pomeriggio, al termine di un’attività di pedinamento ed osservazione proseguita per l’intera giornata che ha permesso di individuare l’immobile all’interno del quale si consumavano le violenze.
La casa, uno squallido tugurio sporco e maleodorante, è tutt’ora ispezionato ed oggetto di un accurato sopralluogo finalizzato a reperire reperti scientifici utili alle indagini.Le due giovani vittime, entrambe quattordicenni, bulgari residenti a Mondragone, dopo una breve sosta presso gli uffici della Squadra Mobile, sono stati riaccompagnati a casa ed affidati ai genitori.Le indagini proseguono allo scopo di verificare le responsabilità dell’uomo in altri analoghi episodi.

domenica 29 novembre 2009

E' MORTO GINO POZZUOLI PRIMARIO DEL MELORIO, DELL'ABETAIA E DEL SAN SEBASTIANO DI CASERTA

Ha rappresentato per la città di Santa Maria Capua Vetere 40 anni di professionalità nel campo della medicina e soprattutto in quella cardiologica. L’ultimo saluto al professore Luigi Pozzuoli come un vero e proprio imperatore della medicina è stato dato dai suoi più cari amici e da tutta la famiglia che insieme a lui ha cercato di essergli il più possibile accanto nei momenti in cui la sua vita strava per concederla al Signore.
Luigi Pozzuoli ha rappresentato per la città di Santa Maria per certi versi, un illuminario della scienza della medicina, ma soprattutto negli anni ottanta è stato un faro per molti medici sammaritani .
Il professor Luigi Pozzuoli per gli amici Gino- e per certi versi anche Ginotto , ha in ogni caso prima di ricevere il sacramento della estrema unzione alla sua famiglia ha dato il suo affetto cercando di lasciare un ricordo indelebile.
Primario dell’Abetaia , struttura che ha avuto sede nel territorio di Casagiove fino a qualche anno fa, è stato anche il primario di reparti importanti presso il san Sebastiano l’ospedale civile di Caserta, è stato in ogni caso uno dei dieci più importanti primari della provincia di Caserta, ma anche negli anni settanhta all’ospedale san Giuseppe Melorio di Santa Maria Capua Vetere. Sue pubblicazioni di interesse medico a cui sono seguite anche interessanti lavori nei convegni a livelo nazionale .
Aveva istituito un laboratorio di analisi in piazza matteotti Studio Gamma dove addirittura si svolgevano esami che in alcun i ospedali della provincia non erano in grado di eseguirli .
Gino Pozzuoli aveva una carica emotiva fin da quando era giovane e la stessa è stata trasmessa alla sua famiglia che poggi ha dato estremo saluto ad un imperatore .

sabato 28 novembre 2009

PIANO TRAFFICO A CASERTA - LA PILLOLA PER ANTONIO CIONTOLI


Egregio Assessore alla viabilità Antonio Ciontoli
Ma che dico
Caro Antonio ( forse è meglio!!! )
Questa missiva aperta e via internet pubblicata sul mio blog non vuole certamente essere un cazzotto nella pancia , anzi vuole essere di aiuto su un problema che forse ti attanaglia   da diverso tempo , il traffico cittadino che è senz’latro un problema spinoso nel suo insieme perché c’è chi la vuole cotta e chi la vuole cruda. Ma vorrei invitarti ad un ragionamento .
Premesso che Caserta, fin dai tempi di quando ero ragazzo, ma anche adesso,  può essere girata anche a piedi , devo farti presente alcune cose .
Le arterie di Corso Giannone , Via Turati dall’intersecazione con via Battistessa  proseguimento  Piazza Mercato,   possono in ogni caso essere anche ritoccate da piccoli senso unici  e un senso di marcia all’inverso che può  far accedere  le auto in due aree di parcheggio, anche se private,  nel pieno centro storico  e dare la possibilità a chi si reca in città di usufruire di un servizio più vicino.
La proposta è questa.
Allungare il senso di marcia  di Via Tanucci cambiandolo  all’altezza di via Battistessa  fino alla intersecazione di Corso Giannone , che in questo caso, servirebbe soltanto da strada di scorrimento per far uscire le Auto da Caserta in direzione  variante.  Ciò consentirebbe di usufruire  di un parcheggio a tre piani al Palazzo Crispino  fino adesso valvola di sfogo del centro .
Cambiare il senso di marcia di via Leonetti , per far accedere  le auto in piazza Vanvitelli e quindi al parcheggio nei pressi del banca di Roma .E’ inutile affermare che il senso di marcia di Piazza Vanvitelli dovrà essere all’incontrario , con uscita davanti al chiosco dei giornali,tutto ciò   rimanendo chiuse al traffico sia Corso Giannone che Via Alois.
Ciò consentirebbe anche la questura e le loro volanti uscendo dalla intersecazione centrale potranno immediatamente immettersi sulla direttrice  di Corso Giannone e in breve tempo raggiungere la variante per trasferimenti o verso Napoli o verso Santa Maria Capua Vetere ed Aversa.
E’ soltanto una proposta, ma è certamente penserai a ciò che ho detto poiché la cosa oggi in questo caso potrebbe anche essere perenne .
Un abbraccio

  

VERTICE IN REGIONE: IL SINDACO TARTAGLIONE: “SONO PREOCCUPATO PER IL FUTURO DEL NOSOCOMIO. PRENDERO’ I PROVVEDIMENTI ADEGUATI”




L’ASSESSORE SANTANGELO: “MARCIANISE RESTA NELLA RETE OSPEDALIERA. L’UNIVERSITA’ MIGRA AL POLICLINICO”


Marcianise. “Mi sarei aspettato qualche risposta in più al vertice regionale a cui ho partecipato. Ovviamente ringrazio l’assessore  Santangelo, il presidente Giusto,e l’on. Oliviero per averci ricevuto, nonché  il commissario Gambacorta per essere intervenuto, ma devo ammettere che quanto ascoltato mi ha lasciato alquanto perplesso e preoccupato, dal momento che getta delle ombre sul destino futuro del nostro nosocomio. Dinanzi a ciò come sindaco non posso che prendere le iniziative adeguate affinché il nostro presidio ospedaliero possa avere una continuità di funzionamento, nel pieno rispetto che si deve all’utenza che lo utilizza, a cui bisogna garantire un’assistenza efficiente, adeguata  ed immediata negli anni. ”.

In questa dichiarazione fiume è condensato il pensiero del sindaco Antonio Tartaglione che, venerdì mattina presso la sede del consiglio regionale, ha partecipato ad una riunione della V commissione permanente, allargata all’assessore regionale alla Sanità, Mario Santangelo, ed al commissario straordinario dell’Asl Ce, Antonio Gambacorta.

 Ad accompagnare il primo cittadino, c’erano: il capogruppo del Pl, Giuseppe Tartaglione;  il consigliere Udc Filippo Topo; il capogruppo del Pd, Alberto Abbate; ed il consigliere del Pse, Giuseppe Moretta.

Molte le aspettative della pattuglia marcianisana all’inizio dei lavori, moderati dal presidente Angelo Giusto, che ne ha sancito l’avvio ufficiale, dando la parola al sindaco Tartaglione. La fascia tricolore marcianisana ha riassunto tutte le problematiche che attanagliano il nosocomio di via Santella,  mettendone però  in evidenza le peculiarità strutturali e i vantaggi derivanti dalla sua  strategica ubicazione.  Sempre lo stesso ha altresì chiesto lumi in merito all’insediamento dell’università, nonché all’allocazione dei fondi destinati al completamento degli edifici ospitanti il presidio ospedaliero, e previsti dall’ex art. 20.

Dal canto suo, il commissario Gambacorta, dopo aver definito ottima la struttura del nosocomio marcianisano, ne ha ribadito la necessità di modificarlo nelle sue realtà, allorché chiamato a rispettare la legge 16/2008.

L’assessore Santangelo ha chiarito che l’ospedale di via Santella ha dalla sua parte la recente struttura,  per la quale detiene il primato regionale di modernità, ma la sua vicinanza a Caserta, e dunque al suo nosocomio, rappresenta un punto a suo sfavore. Sempre l’assessore ha chiarito che, data la situazione, il nosocomio marcianisano deve, e non può essere altrimenti, restare nella rete ospedaliera. L’università invece non dovrà essere parcellizzata sul territorio, e dunque sarà trasferita al policlinico casertano all’atto del suo completamento.

Alla fine del vertice, molti sono stati i dubbi espressi dal sindaco Antonio Tartaglione che si è ripromesso però ancora una volta di vigilare costantemente e di vagliare attentamente la razionalizzazione della rete ospedaliera, allorché gli sarà proposta. Con il primo cittadino, parte dei consiglieri intervenuti ha condiviso interrogativi sul destino del pronto soccorso in attesa che l’università sia trasferita al costruendo policlinico casertano.



venerdì 27 novembre 2009

STALKING - ARRESTATO DAI CARABINIERI QUARANTENNE DI CAPUA



Nella mattinata odierna, in Capua (ce), a conclusione di una mirata attivita’ investigativa, i carabinieri della stazione di Santa Maria Capua Vetere hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dall’ufficio g.i.p. presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti del 40enne B.A ., residente a Capua (ce), ritenuto responsabile del reato di “atti persecutori”.
Il provvedimento restrittivo e’ scaturito dalle risultanze investigative prodotte dai militari operanti in relazione a reiterate condotte persecutorie, attuate anche con modalita’ plateali, che hanno provocato un perdurante stato d’ansia e di paura nell’ex convivente dell’arrestato.
L’arrestato, dopo le formalita’ di rito, e’ stato sottoposto agli arresti domiciliari

GRANDISSIMO EVENTO A TEANO IL 2 DICEMBRE SI INAUGURA IL SIDICINUM




SONO QUASI CINQUANTA I GIORNALISTI ACCREDITATI PER LA CONFERENZA  IN OCCASIONE DELL’ APERTURA DEL CENTRO COMMERCIALE SIDICINUM
Nel pomeriggio apertura del centro ad autorità e inviati della stampa specializzata con una madrina d’eccezione: Nadia Bengala. Giovedì 3 dicembre apertura al pubblico e  incontro con Silvia Olari e Luca Napoletano da Amici 2009 - Jones Lang LaSalle completa la commercializzazione del centro.  
Caserta – E’ prevista per mercoledì 2 dicembre alle ore 12,00 la Conferenza stampa di presentazione per l’apertura ( per il pubblico prevista per giovedì 3 dicembre ) del nuovo centro commerciale SIDICINUM di Teano. Vi è viva attesa,  sia tra la grossa fascia di abitanti delle località del vasto bacino( Sessa Aurunca, Mondragone, Cerinola, Teano, Sparanise, Pignataro, Vitulazio, Bellona, Capua )  e sia da parte degli operatori commerciali che   hanno allestito negozi all’interno del centro. “Il mondo a portata di mano” come  annuncia un accattivante slogan con  50 negozi aperti tutti i giorni dalle 9 alle 21, con marchi di alta qualità quali: CONAD, TODIS, CHELLANGE SPORT, QUADRATO, BENETTON, BRICOCASA, EURONICS E  GLOBO. E poi ampi parcheggi, giochi, ristoranti, servizi. Ma è già previsto un ampliamento con discoteca e luoghi per eventi e grosse attrazioni. Il tutto realizzato dalla RREM ( Retail Real Estate Management ) di Firenze.  La commercializzazione degli spazi, invece è stata curata dalla  Jones Lang LaSalle di Milano  con il supporto di Trading & Consulting. Il centro apre con full occupancy, un risultato straordinario visti i tempi di crisi. Una delle innovazioni di questo centro è la compresenza di Conad e di Todis, il primo è un classico supermercato di 2.500 mq collocato all’interno della galleria, mentre il secondo è un discount dello stesso gruppo che avrà un’apertura indipendente. Dice Simone Burasanis, Head of Retail Agency per Jones Lang LaSalle Italia: “la presenza del discount tra le superfici esterne di vendita fin dall’apertura del centro è un’assoluta novità nel panorama dei centri commerciali italiani. Il discount va a completare l’offerta commerciale integrando l’offerta alimentare del supermercato e creando un polo di attrazione complementare”.
“Una seconda novità – afferma ancora Burasanis – “consiste nella scelta di posizionare anche le medie superfici con ingresso autonomo rispetto alla galleria del centro: scelta che deriva anche dalla necessità di venire incontro alle esigenze delle medie superfici specializzate, che possono così risparmiare una parte dei costi di gestione senza perdere la sinergia con le altre attività del centro”.
  Jones Lang LaSalle (NYSE: JLL) è una società leader nei servizi immobiliari integrati e nella gestione dei capitali. Cura gli interessi di clienti a livello locale, regionale e mondiale grazie ad una rete di circa 150 uffici, e gestisce  operazioni in più di 450 città nell’ambito di 50 diversi paesi nei cinque continenti. LaSalle Investment Management, e una  società specializzata nella gestione dei capitali immobiliari, è una delle maggiori società del settore a livello mondiale, offre un’ampia gamma di servizi e gestisce immobili per un valore di circa 40,6 miliardi di dollari. Oltre 25.500 professionisti sono quotidianamente impegnati nel fornire a ciascun cliente servizi di consulenza per investimenti, transazioni e gestione di patrimoni immobiliari.
A cura dell’ufficio stampa del Consorzio Sidicinum di Teano  


Caserta , Santa Maria Capua Vetere , San Tammaro , tre comuni diversi fra loro ma uniti nel destino , quello di prendere in giro i loro cittadini, sono tutte di centrosinistra .

Non è certamente retorica , ma una constatazione di fatto .

Iniziamo da Caserta. Ieri pomeriggio si è raggiunto il culmine ed è stata una prova generale per i prossimi giorni delle feste natalizie. Che la città potesse essere chiusa al traffico , nessuno lo nega , anzi molti cittadini sono consapevoli di ciò, ma che attorno al centro storico, adesso oasi di pace e tranquillità , ci sia una vera e propria congestione del traffico per dei sensi unici che potevano essere sostituiti, se ne avuta conferma ieri. Il secondo tratto di via Tanucci che si interseca con quello di via Battistessa per sfociare poi in una via Turati chiusa a metà che va ad immettersi in piazza mercato , posto in cui si spera di trovare un posto fa da prologo ad un congestionamento anticipato del traffico che scoraggia chi vuole raggiungere il centro storico . Lo dico con quella consapevolezza perché ieri mi sono recato a Caserta per raggiungere il centro storico, sotto l’occhio dei poliziotti municipali che inghiottiscono l’odore nausebondo dei tubi di scarico delle auto.

La cosa si fa ancor più raccapricciante perché se altre strade sono chiuse o parzialmente chiuse, il traffico di auto che serve per raggiungere le aree di parcheggio si congestione in altre strade .Ma allora , non esiste anche lì il pericolo inquinamento. Esiste così tanto che ieri i cittadini ormai esausti della giunta Petteruti pregano , e certamente fa male , che il primo cittadino e la sua maggioranza si dimettano. Lo confermano le cinque persone che assistevano ad un consiglio comunale deserto di ieri pomeriggio .



Santa Maria Capua Vetere, che problemi di traffico non ne ha, perché attorno al centro storico sono stati costruiti ed individuati dalla giunta monocolore della Dc di Nicola Di Muro aree di parcheggio che danno la possibilità di entrare nel centro storico e fare shopping, viceversa ha problemi di statiticità delle scuole d’obbligo e superiori.

Iniziamo col dire che la vicenda relativa alla scuole Principe di Piemonte e certamente senza precedenti. Adesso però il sindaco Giancarlo Giudicianni sembra che ha trovato una risoluzione senza che si eseguano i doppi turni . Si va ai Carissimi, uno istituto privato che si è ridotti ad avere soltanto tre classi, quindi le altre sono completamente libere . Ed allora cosa si fa ? Si entra in contrattazione con i prelati del’istituto dei carissimi di Santa Maria Capua Vetere dove il sindaco Giudicianni lo conosce bene perché dei figli dei suoi amici hanno frequentato quell’istituto. Ma pare andare lì bisogna sborsare un quantum, di affitto. Così oltre ai 2 milioni e ottocento mila euro spesi per un fabbricato dove al massimo ci sono dieci classi, si spendono altri soldi per le scuole d’obbligo. Le uniche scuole nuove sono quelle che sono state costruite con un progetto delle vecchie amministrazioni .



A San Tammaro il sindaco Emiddio Cimmino , gioca a nascondino sulle verità della costruzione di discariche, ma in compreso promette 400 posti di lavoro presso una discarica e la costruzione di una scuola. E’ come si dicesse che il futuro lavorativo di San Tammaro è soltanto fare lo scopatore , l’operatore ecologico o addirittura fare l’inserviente in una discarica , non pensando che nei comuni limitrofi San Prisco e Santa Maria Capua Vetere si eseguono colloqui per posti di lavoro all’interno di centri commerciali che sorgeranno nelle due città. Ma si scopre che San Tammaro anche se ha siti di trasferenza e una discarica che diventerà dopo Maruzzella uno anche due tre e quattro, i rifiuti ingombranti che devono essere raccolti dalla società che ha stilato un protocollo con il comune, sono sempre sotto i garage e sui terrazzi dei cittadini . Forse questo problema non esiste per gli amministratori i quali ieri sera in un incontro con i cittadini non sono stati abbastanza esaustivi, anzi sono venute fuori delle pecche da entrambi i lati. In chiusura l’onnipresente Raffaele Raucci che ha dato una lezione di politica agli intervenuti , unico politico ad aver piazzato una cittadina tammarese nell’assemblea nazionale del partito democratico, lasciando ad occhi aperti ilo sindaco Emiddio Cimmino che aveva tutte le carte in regola per prendere qualche voto in più di Raucci

mercoledì 25 novembre 2009

OPERAZIONE LUPIN - SCACERATO ANCHE MICHELE FISCHIETTI E' ANCHE LUI AGLI ARRESTI DOMICILIARI

 Operazione Lupin, scarcerato anche Michele Fischietti . Il tribunale del riesame ha accolto le tesi dell'avvocatoi difensore Reanato jappelli ed ha concesso la detenzione domiciliare anche a michele Fischietti : Dentro sono rimasti soltnato Biagio De Gennaro e Daniele Zampella.  Tiene quindi il teorema accusatorio della Procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere e dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere dove il capitano Carmine Rosciano ha fatto senz’altro un buon lavoro. Ma l’indagine continua ancora e senza sosta poiché seicento ragazzi, ma anche persone adulte sono state sotto la lente di ingrandimento. E’ quanto si evince dalle circa 3000 intercettazioni telefoniche che sono state allegate al fascicolo dell’operazione Lupin che ha visto indagati 25 persone di cui soltanto 17 sono stati raggiunti dalla misura restrittiva della libertà personale. Ieri mattina si sono conclusi gli interrogatori che hanno visto gli ultimi ragazzi raggiunti dal provvedimento , ma in stato di detenzione domiciliare . Tutti hanno dato una loro versione dei fatti , ma si aspetta il provvedimento del giudice Maurizio Santise che dovrà in ogni caso leggere anche quello che affermerà il pubblico ministero Giovani Cilenti titolare delle indagini . Fra le 3000 intercettazioni telefoniche vi sono anche quelle che non sono considerate pericolose poichè si riferiscono anche a telefonate che non hanno niente a che vedere con lo spaccio e la vendita di sostanze stupefacenti..Appuntamenti eseguiti pere lo più fuori i locali alla moda nei pressi della nuova zona di Santa Maria Capua Vetere . Strade, bar , giardinetti tutto poteva essere un posto per spacciare .

CASO COSENTINO - LA PARTITA DI PING PONG FRA COSENTINO E PORFIDIA E' FINITA 11 A 6 PER COSENTINO . ADESSO DI PIETRO CHE FA NON PARLA PIU DI CAMORRA PERCHE' E' IMPLICATO UNO DEI SUOI ?


Ve la ricordate la partita a ping pong  fra Mao Tse Thug e il presidente degli stati uniti d’America  Nixon nella parodia di Alighiero Noschese in uno dei programmi telesivisi del sabato sera degli anni settanta?
Il risultato ottenuto stamattina in commissione per le autorizzazione a procedere 11 a 6  è stata proprio una partita di ping pong , dove Mao era Nicola Cosentino  vincente su tutti i fronti e Nixon impersonato da Tonino di Pietro che guarda caso quando si è trattato del suo amico e portavoti ex sindaco di recale Americo Porfidia indagato  anche lui per concorso esterno per associazione camorristica, ha sviato i giornalisti , anzi la sua indagine è passata sotto silenzio con il benestare di tutti i giornalisti simpatizzanti del centro sinistra che non  hanno scritto due righe a livello nazionale e a livello campano .
Nella camorra c’è anche l’Italia dei Valori, come la mettiamo con il pd ?
 Quindi in questa nazione si usano due pesi e due misure   da una parte Il sottosegretario Nicola Cosentino tartassato dai suoi amici  di partito e dalla sinistra , e dall’altra  il senatore Americo Porfidia che non è stato neanche sfiorato dai suoi amici dell’Idv e dal senatore  Tonino di Pietro il quale quando parla sembra quasi un personaggio che ha degli strani atteggiamenti quando vede una telecamera.
Ma questa vittoria del sottosegretario avviene in un momento particolare e cioè quando a Caserta giungeranno nella giornata di domani   Due ministri , come nel film di Totò i due colonnelli, Angelino Alfano e il ministro Maroni che dovranno passare per forza nella Reggia di Caserta deturpando  con le loro auto il parco  perché il sindaco Petteruti ha emesso una ordinanza che ha bloccato le vie d’entrata a Piazza Vanvitelli , perché se lo faranno allora la popolazione  insorgerà contro il sindaco di Caserta  .


GUERRA DI CAMORRA: ECCO IL RESOCONTO DI UNA GIORNATA DI SEQUESTRI

Napoli - La Direzione investigativa antimafia di Napoli ha eseguito tre provvedimenti di sequestro emessi dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere a capo di 19 imprenditori del Casertano considerati prestanome di tre clan, i Casalesi fazione Bidognetti, il gruppo che fa capo a Michele Zagaria sempre dentro i Casalesi, e i Belforte. L’operazione, denominata ’Faraonè, ha posto i sigilli a beni immobili e finanziari per un valore complessivo di 120milioni di euro, di cui 2 milioni in contanti o titoli al portatore. In particolare, per i Belforte è stato colpito l’imprenditore immobiliare Salvatore Tartaglione, incensurato, ma dagli inquirenti considerato il principale referente degli interessi economici, dato che per conto del clan effettua investimenti anche attraverso la partecipazione d’aste giudiziarie per acquisire immobili a prezzi di mercato inferiori.

Una villa faraonica Sua è la villa di oltre 4mila metri quadrati in località Vaccheria a Caserta, una villa dotata anche di piscina, in uno dei punti più panoramici, accanto al borgo settecentesco di San Leucio. Tartaglione, grazie ai suoi rapporti con il clan, non ha mai subito rallentamenti nelle attività edili o azioni estorsive. Le indagini patrimoniali della Dia hanno mostrato che a lui e ai suoi familiari il clan Belforte ha fittiziamente intestato beni per impedirne sequestri e confische. Sigilli sono stati posti, oltre alla sua villa, acquistata proprio ad un’asta pubblica, anche, ad 80 immobili, tra cui interi fabbricati del "Parco Irene 2" a Capodrise. Al gruppo Bidognetti, i beni sottratti erano legati a Luigi Tamburrino, cugino di Raffaele Bidognetti, grosso imprenditore con concessionarie di auto e moto, in particolare titolare della prima concessionaria di moto Honda in Campania per volume d’affari e numero di veicoli venduti. Oltre a quelli di Tamburrino, sequestro beni anche per Antonio Santamaria.

GUARDIA DI FINANZA DI CASERTA SCOPERTA E SOTTOPOSTA A SEQUESTRO UNA DISCARICA ABUSIVA DI CIRCA 3.000 METRI QUADRI DENUNCIATO IL RESPONSABILE

Nel quadro della ormai costante attenzione attribuita alla tutela dell’ambiente dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta, gli uomini della Tenenza di Piedimonte Matese hanno  sottoposto a sequestro un’area di circa 3.000 metri quadri  illecitamente adibita a discarica. L’intervento, preceduto da un’attenta ricerca informativa sviluppata sulla scorta delle notizie acquisite, si inquadra nell’ottica del costante controllo del territorio posto in essere dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta, in questo caso
finalizzato alla prevenzione e repressione degli illeciti in materia ambientale. Nello scenario incontaminato di una zona verde ricca di flora e fauna, le Fiamme Gialle si sono trovate dinanzi diversi materiali di scarto e
resti di lavorazione edile provenienti da cantieri limitrofi, ammassati alla rinfusa su di un terreno adiacente alla strada provinciale. Sono stati inoltre rinvenuti rifiuti di materie plastiche, materiali elettrici, calcinacci vari e materiale ferroso di ogni genere. Di particolare rilievo è stato il rinvenimento di una cospicua quantità
di residui di prodotti petroliferi, esposti all’intemperie e disseminati sul terreno senza alcuna precauzione, con l’inevitabile rischio di inquinamento delle falde acquifere. Il proprietario del sito, identificato per tale D. A., di anni 45, è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE) e dovrà rispondere dei reati previsti dalla normativa in materia di tutela ambientale. L’intera area, sottoposta a sequestro giudiziario, sarà oggetto di bonifica, al fine di poterla nuovamente rendere parte inscindibile
della bellezza della Provincia dell’alto Casertano.

OPERAZIONE FARAONE - LA DIA DA L'AVVIO AL SEQUESTRO QUANTIFICATO IN 120 MILIONI DI EURO

Da stamanattina e già dall'alba gli appartenti alla Dia su richiesta della direzione distrettuale antimafia di Napoli, stanno eseguendo i sequestri ordinati dai magistrati partenopei. 80 appartamenti, tre concessonarie  palazzi e ville con piscina e numersi conti correnti con diversi mioliomni di euro , Questo il resoconto di una operazione che ha voluto ancora una volta chiudere l'illecità che per il clan  Bidognetti sfgruttava parecchi milioni di euro. 
Ai prossimi aggioranmenti 

martedì 24 novembre 2009

SPROFONDA LA PRINCIPE DI PIEMONTE - MA MAI NESSUNO SI E' INTERESSATO AL PROBLEMA -


HANNO SPESO DUE MILIONI E OTTOCENTO MILA EURO ED ADESSO SONO ANCHE SOTTO INDAGINE 

Era nell’aria, anche perché questa storia va avanti sin dal 2002, quando il sottoscritto aveva inoltrato alla procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere un esposto dopo i noti fatti accaduti alla scuola di san Giuliano di Puglia accaduta il 31 ottobre 2002.


Non c’è dubbio che la scuola Principe di Piemonte struttura secolare e piena di storia doveva in ogni caso essere guardata a vista . Ieri l’ordinanza di chiusura temporanea del sindaco Giancarlo Giudicianni giunge dopo che due professionisti si sono palleggiati la palla di aprirla o chiuderla . Lo dico con un po’ di amaro in bocca anche perché quella scuola ha rappresentato per la mia famiglia un passo di storia del novecento che comunque ha dato lustro ad uno dei miei antenati.

Si proprio così , un Prospero Cecere padre di mio padre ha insegnato per ben 40 anni . Giunto giovane maestro di scuola elementare fra il 1910 e il 1920 ha impianto la sua famiglia a due passi dove tuttora è ubicato lo studio dell’avvocato penalista e consigliere regionale Giuseppe Stellato (L’appartamento fu venduto da mio nonno nel 1960) . A due passi la sua Scuola , la Principe di Piemonte dove infondo al corridoio al primo piano, in stile prettamente fascista, è fotografato con tutta la sua classe . Li anche mio padre e mia madre hanno conseguito la licenza elementare e fino a qualche anno fa ha insegnato una mia zia .

Come una prassi anche i miei due figli hanno frequentato quella scuola . Ebbene nel 2002 sotto l’era Iodice si verificò la stessa cosa e via via anche negli anni a venire . Cercai di sensibilizzare l’opinione pubblica con un esposto , certamente non desideravo denunciare nessuno, ma , alla luce dei fatti accaduti in Molise e le dichiarazioni dell’allora presidente Ciampi che dichiarava che con i bambini non si scherzava perché erano anime innocenti, pensai che sarebbe stato meglio che genitori e i preposti rappresentanti dell’amministrazione comunale si interessassero al problema . Risultato ? Non per mia scienza , ma solo perché mi ero esposto in prima persona, fecero trasferire la classe di mio figlio in un'altra aula idonea, ma questo mi fece rattristare . Soltanto dopo diversi anni e visto che il problema non veniva mai risolto altri genitori fecero baccano fino a quando , ed è qui che la vicenda si fa veramente schifosa, l’amministrazione comunale acquista allo stato grezzo, dalla Angioina Costruzioni il fabbricato in via Curri traversa di via torre con un atto a firma del’ingegnere Mazzotti, Pasquale Zito ed Enzo Iodice per due milioni e ottocento mila euro. Per questi soldi venne acceso un mutuo alla cassa depositi e prestiti motivando il fatto che bisognava dare una sistemazione adeguata ai bambini . Ma per due milioni di euro quante scuole si potavano costruire ? Con quella cifra poteva essere riparata anche il plesso che si affaccia su Corso Garibaldi? Ebbene questa operazione è sotto la lente di ingrandimento dei magistrati della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere dopo che il direttore della scuola Giacomo Coco, scrive nella missiva inviata ai genitori e ne da notizia, con una denuncia presentata il 7 giugno 2008 per anomalie addirittura al nuovo plesso scolastico costruito non meno di qualche anno fa .

La scuola Principe di Piemonte, che rappresenta cultura nella città, sprofonda dopo che nessuno , neanche chi questa estate aveva eseguito i lavori, di farla risultare idonea.

Adesso si accorgono che manca qualcosa . ma fino adesso che cosa hanno fatto ? Hanno dormito? Perché ci sono voluti due professionisti esterni per capire cosa sta per accadere ? Che business c’è dietro questa chiusura temporanea della scuola? E il liceo classico farà la stessa fine ? Ma l’amministrazione provianciale sa tutto questo ?


lunedì 23 novembre 2009

SANTA MARIA CAPUA VETERE :MUORE IL GIOVANE COINVOLTO NELLA RISSA FUORI IL CARCERE

Non è assurdo , ma ciò che è accaduto e senza precedenti. Il dispositivo del tribunale del Riesame di Napoli è stato macchiato di sangue . La famiglia Martino nel tardo pomeriggio è stata notrizia della morte del nipote Raffaele di Caterino. Il fatto avvenne il 13 novembre 2009 qunado era stata avvisata della scarcerazione di Vincenzo Martino coinvolkto nell'operazione requiem e quindi si era posizionata fuori al carcere aspettando l'imprenditore che da qui a poco sarebbe uscito dalla casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, quando un gruppo di persone probabilmente albanesi per qualche parola di troppo si sono afferati con il figlio e il nipote di Vincenzo Martino picchiandoli con bastoni e mazze provocando una vera e propria rissa davanti agli occhi degli agenti penitenziari . I due ragazzi che erano fuori hanno subito un vero e proprio agressione. Non si è capito più niente tanto è che dopo la rissa gli extracomunitari albanesi sono andati via lasciando in un lago di sangue i due ragazzi che venivano soccorsi dalla autombulanze. Trasportati d'urgenza all'ospedale san Giuseppe e Melorio di santa Maria Capua Vetere sono poi stati trasferiti perchè gravi all'ospedale San Sebastiano di Caserta dove uno di loro, il nipote Raffaele Di Caterino era in prognosi riservata mentre il figlio di Vincenzo Martino è stato dimesso. Tutto questo prima che uscisse dalla casa circondariale Vincenzo Martino, ma quando si è accorto che qualcuno mancava all'appello gli hanno detto che il figlio e il nipote erano ricoverato in ospedale perchè aggrediti da una banda di albanesi. Ieri il decesso del Di Caterino
Sul caso sta indagando il commissariato di Santa Maria Capua Vetere che aveva già ascoltato le persone e i testimoni , ma è assurdo che una serta di festa sia stata tramutata in tragedia .

domenica 22 novembre 2009

SANTA MARIA CAPUA VETERE - LA PROCURA INDAGA SULL'ABBATTIAMENTO DEL POLITEMA

Cosa hanno chiesto i carabinieri di Santa Maria Capua Vetere al comune della città del foro? La risposta è certamente invitante anzi è particolare poiché qualcuno ha iniziato a farneticare nel suo cervello visto che oramai i militari dell’arma e i magistrati della procura della repubblica hanno preso già tutto all’ufficio tecnico . Ma c’è ancora qualcosa. Ciò significa che dal palazzo di giustizia i magistrati non hanno abbassato mai la guardia , anzi, sembra che hanno messo sotto la lente di ingrandimento i nuovi progetti edilizi tanto decantati da questa amministrazione che si andranno ad eseguire guarda un po’ proprio nel centro storico . Uno di questi e l’abbattimento del Politeama e la costruzione di un nuovo mega centro commerciale che già sede ne parla in città. Il progetto infatti è stato affidato ad un professionista che è in società con un consigliere comunale con attività di impresa edile. Sembra che i carabinieri si sono presentati in comune dal segretario comunale , ma che per l’occasione era assente per ragioni personali , per chiedere gli atti stilati dall’amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere eseguiti per iniziare l’inter procedurale amministrativo per la costruzione del mega centro commerciale di cui una importante società ha messo gli occhi in città. I militari del’arma che oramai sono di casa in comune hanno avuto tutte le delucidazioni possibili , ma visto che erano incaricati dalla procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere hanno avuto tutti i documenti richiesti. Come tutti sanno il cinema Politeama era stato chiuso già da due anni , ma nessuno però viveva focalizzato il vero problema. Incendiato l’anno scorso oramai la struttura obsoleta doveva essere abbattuta perché bisognava costruire un nuovo fabbricato dove doveva avere una sede per una attività commerciale con annessi piccoli appartamenti . A questo aveva pensato un società che esegue l’attività di impresa edile con legami all’interno del consiglio comunale . Ebbene i magistrati sammaritani che non si sono fatti passare la mosca per il naso hanno dato mandato ai carabinieri di Santa Maria Capua Vetere i quali hanno chiesto la documentazione necessaria per vederci chiaro poiché qualche addetto ai lavori ha presentato una denuncia all’autorità giudiziaria .

IL TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUE VETERE ENTRA IN INTERNET- L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA SELVA ALLA CONVENTION

venerdì 20 novembre 2009

SANTA MARIA CAPUA VETERE - PARTITO DEMOCRATICO ENRICO MONACO O ROSIDA BAIA ? ENZO IODICE SCIOGLIE IL DILEMMA SHAKESPEARIANO.

Giallo sul nuovo nome del segretario del pd . Enrico Monaco ieri mattina era piuttosto contrariato , poichè non aveva messo a fuoco il vero progetto politico cittadino “ Ancora non ho sciolto la riserva su una eventuale nomina a segretario di partito cittadino del pd – ha dichiarato l’avvocato che gode stima e rispetto nella città di Santa Maria Capua Vetere . Ho bisogno dell’apporto di tutti , se ci fosse soltanto qualche persona che non è d’accordo con il mio progetto e quello del partito non esitò a non accettare la segretaria del partito a livello cittadino”.
Non c’è dubbio che il nome di Enrico Monaco consigliere comunale del pd ed avvocato penalista , sia stato fatto ad arte, poiché sono i primi ad essere silurati . Non a caso è stato fatto anche il nome di Rosida Baia , ma il segretario provinciale Enzo Iodice sarà in grado di risolvere il dilemma skekchespeariano che attanaglia gli iscritti sammaritani? Provare per credere . Aspettiamo.

GUERRA DI CAMORRA - OMICIDIO DE NOVELLIS - ERGASTOLO PER ANTONIO RICCARDI

Omicidio de Novellis – la corte di assise di Santa Maria Capua Vetere emette la sentenza di ergastolo nei confronti di Antonio Riccardi braccio destro del boss Aldo Picca . La guerra di camorra fra il clan Picca e quello di Casal di casal di principe di Schiavone e Bidognatti negli anni novanta venne segnata da un omicidio che confermò ciò che i magistrati della Dda avevano sempre dichiarato . Il, territorio dell’agro aversano era diviso fra fazioni camorristiche che lo controllavano e guai ad entrare in una zona diversa da quella del controllo : Carlo De Novellis fu ucciso per questo. Il 21 luglio 2007 la direzione distrettuale antimafia dispose una richiesta di arresto per l’omicidio di Carlo De Novellis avvenuto in piazza Trieste e Trento ad Aversa, in provincia di Caserta, la sera del 4 giugno 1995. Dopo qualche giorno il gip del tribunale di Napoli dispose una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Aldo Picca posizione stralciata , ma anche per Antonio Riccardi già detenuto per altro. A distanza di due anni da quella data in cui fu firmata l’ordinanza di custodia cautelare , la seconda corte di assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere emette fine al primo grado del processo a carico di Antonio Riccardi . I magistrati partenopei ieri sera hanno emesso il verdetto che è quello dell’ergastolo per Antonio Riccardi .

SAN TAMNMARO LA VERITA’ NASCOSTA SULLA DISCARICA “MARUZZELLA 3”

LA VERITA’ NASCOSTA SULLA DISCARICA “MARUZZELLA 3”
Cari concittadini,
quello che mi spinge a scrivere questa “lettera aperta” è la volontà di portare a conoscenza l’intera cittadinanza di come sono andati realmente i fatti sulla costruzione della “MEGA DISCARICA” nel nostro amato territorio, già martoriato da diversi sversatoi e siti di raccolta.
Il giorno 2 Dicembre 2008 si svolge a Napoli una Conferenza dei servizi alla quale vengono convocati tutti i rappresentanti dei comuni ed enti interessati, lo scopo di suddetta conferenza è quello di “verificare l’impatto ambientale del suolo sul quale ricadrà la discarica”, cioè analisi del territorio in tutte le sue forme.
Alla riunione oltre al Sindaco del comune di San Tammaro sono presenti i delegati o sindaci dei comuni confinanti come: Santa Maria La Fossa e Casal di Principe nonché rappresentanti della provincia di Caserta, i quali, dopo presa visione del progetto “Marruzzella 3” in modo “ferreo” si oppongono alla realizzazione di tale opera, ritenendola pericolosa per l’intera collettività, visto che il sito prevede anche la raccolta di percolato a livello provinciale, facendo notare “La vocazione agricola dei nostri territori”. Inoltre il Comune di Santa Maria La Fossa fa pervenire ai responsabili della Conferenza Servizi uno studio di un noto professore della Federico II, nel quale si evince il disastro ambientale in cui giacciono da troppo tempo le nostre terre, facendo notare che l’impianto da realizzarsi dista pochi metri da “Saurino1”, “Saurino 2” “Ferrandelle”, “Ferraro” “Marruzzella 1” e “Marruzzella 2” (ancora in attesa di Bonifiche), mentre nel comune di Santa Maria La Fossa (confinante) si attende la costruzione del termovalorizzatore.
Il sopraintendente alle Belle Arti la Dott.sa Giuseppina Torriero pone l’attenzione sul Real Sito di Carditello, affermando che la realizzazione di “Marruzzella 3” con la raccolta di percolato e assemblaggio di ecoballe porterebbe al disinteresse totale verso l’opera Borbonica distante appena poche centinaia di metri.
La grande sorpresa arriva nel momento in cui bisogna ascoltare il parere del Sindaco del Comune di San Tammaro; il documento così cita: “Esprime parere favorevole per il territorio sul quale ricade la discarica”.
Il testo è inconfutabile, si parla di discarica e non di bonifica!!! E poi perché i sindaci dei comuni limitrofi, il sopraintendente alle belle arti e altri enti avrebbero dovuto votare a sfavore se, in quella conferenza di servizi si fosse parlato di risanamento del territorio???
Cari concittadini in data 21 Aprile 2009, ho chiesto a questa amministrazione di prendere visione del materiale in possesso riguardante la conferenza dei servizi del 2 dicembre 2008, protocollando la mia domanda (n. prot. 3542) e sollecitandola in data 15 Ottobre 2009 (n. prot. 9199), ma entrambi sono risultate vane, infatti ad oggi, ancora nessuna risposta da parte del governo Locale!!! La stessa mia richiesta è stata inoltrata anche alla sede centrale della Conferenza di Servizi sita in Napoli a palazzo Salerno comando Logistico sud, i quali responsabili dopo aver accolto le mie motivazioni mi hanno convocato presso la loro sede in data 11 Novembre 2009 consegnandomi il fascicolo contenente i risultati finali riguardante la costruzione di “Marruzzella 3”. Il suddetto materiale è stato messo a disposizione (dal sottoscritto) dei consiglieri comunali presso la segreteria del Comune di San Tammaro, invitando tutti a prenderne visione e ritirarne copia.
D’ORA IN POI CARI CONCITTADINI NESSUNO POTRA’ PIU’ DIRE: IO NON SAPEVO!!!.
Chiunque volesse prendere visione del materiale rilasciatomi dalla Presidenza del Consiglio, sez. Protezione Civile in data 11 Novembre 2009 può contattarmi in qualsiasi momento.
A voi le giuste riflessioni, io non condanno nessuno ma è ora di farla finita con i finti sorrisini e poi occultare in tutti i modi documenti che non fanno per nulla onore sia a questa amministrazione sia ai cittadini. Chi governa un paese non nè è il proprietario!!! Dove è finita la politica di trasparenza e lealtà tanto osannata dagli amministratori di maggioranza??? Non erano costoro, negli anni scorsi, gli “oppositori ambientalisti” delle passate amministrazioni???
Sarebbe stato meglio affermare che: “I soldi fanno venire la vista ai ciechi….”
VOGLIAMO UNA VERA RINASCITA NELLA LIBERTA’ PER IL NOSTRO PAESE.

Il consigliere di Minoranza
Angelo Di Monaco
Lista Civica Rinascita nella Libertà

giovedì 19 novembre 2009

A San Tammaro la camorra certamente non ha riepigato , anzi il paese è diventato una cloaca . Non vengono ritirati i rifiuti ingombrandi.

San Tammaro – Il paese diventa una vera e propria discarica a cielo aperto . Da diversi mesi, infatti non si ritirano i rifiuti ingombrandi . Oltre il danno anche la beffa . Le belle parole dei pinochietti tammaresi si sono sciolte nell’aria per far posto a sterili chiacchiere di paese mentre San Tammaro sprofonda nella più totale illegalità . E’ possibile che accada tutto questo . I cittadini non possono più mettere i rifiuti per farli ritirare . I garage sono strapieni di materiale ferroso che potrebbe essere anche buttato in discarica . Ma si sa la discarica è stata incendiata, ma si scopre addirittura che una parte di Marruzzella è sotto sequestro e quindi la ditta non può venire a ritirare il rifiuto ingombrande . Che iella e che fesseria . Ma non è che entrata la camorra a San Tammaro non quella che uccide, ma quella imprenditoriale è possibile che nessuno possa sbrogliare la matassa . Se non siete capaci dimettevi . E’ questa non è altro che un consiglio perché nel consiglio dei pinocchietti, il sindaco certamente non può pagare per tutti perché nessuno ha cercato di risolvere il problema .

OMICIDIO BACIOTERRACCIANO . COSTANZO APICE ARRESTATO NEL TERRITORIO DI SETOLA E BIDOGNETTI

Non ci voleva certamente la zingara per indovinare che un killer potesse nascondersi nella lingua di terra e mare a ridosso della metropoli napoletana.
E’ ormai storia acclarata da diversi anni che tutti i killer napoletani si rifugiano lungo la striscia di terra ed acqua dove è accaduto di tutto . Costanzo Apice 27 anni originario lombardo ( di che se ne dica ad uccidere non è stato un napolatano ) dopo aver commesso il delitto di Mariano Bacioterracciano , aiutato anche dai suoi comparielli, si è rifugiato preso Castelvolturno. Il territorio, quindi si conferma come un residenza di tutto rispetto per killer , extracomunitari e latitanti che con la storia di fabbricati abbandonati e case dove in inverno se si notano due tre persone è considerato giorno, il rifugio è un ottimo nascondiglio . Non a caso il territorio di Castelvolturno era una lingua fertile per i camorristi . Le pagine della motivazione del processo Spartacus 1 e 2 confermano ciò che sto dichiarando . Ma non è finita, perché un ulteriore dato di fatto è appunto il massacro degli nigeriano ed africano uccisi dal commando di Setola che guarda caso viveva in alloggi di fortuna e per giunta secondo qualcuno anche sequestrati. I carabinieri di Napoli e Castelvolturno sono stati indirizzati bene anche perché la procura della repubblica e per esso la Dda di Napoli sa benissimo ciò che accade a Castelvolturno. L’intervista del pubblico ministero Sergio Amato, al canale televisivo di Repubblica, che conosce quei posti anche dalle carte processuali per essersi occupato del processo dell’operazione Fabiola – clan Liternesi – e di Castelvolturno, ha affermato che si voleva prendere il killer l’unico modo era quello diffondere il video . Alla fine, anche suscitando un vespaio di polemiche il video shock diffuso poche settimane fa dalla Procura di Napoli, che riprendeva un regolamento di conti in piena regola, ha dato i suoi frutti. Oggi è stato arrestato il presunto camorrista che l'11 maggio scorso freddò in pieno giorno Mariano Bacioterracino davanti a un bar incurante dei passanti. Per sei mesi gli inquirenti hanno brancolato nel buio nel tentativo di identificare l'omicida, ma poi è arrivata la decisione della Procura di diffondere questo video ripreso da una telecamera esterna. " un'extrema ratio alla quale siamo stati costretti a ricorrere perchè nessuno collaborava" aveva commentato anche il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore. Così il clima omertoso che regna nel rione si è rotto e probabilmente qualcuno ha riconosciuto lo spietato killer.

CASO COSENTINO - ALLA FESTA DI NOEMI SI PARLO' DELLA SUA CANDIDATURA - PRECISAZIONI

Con mio profondo rammarico devo constatare che qualcuno ha travisato il significato della pubblicazione. Orbene, quando è stato pubblicato il servizio sul giornale La Voce della Campania , l'articolo era anche sul web nel domino del giornale . Quindi conoscendo Sia Salvatore che Rosaria Capacchione ho cercato di bilanciare una informazione che in quel momento poteva essere di dominio pubblico . In realtà , quando ho constatato che nella ricerca in internet di Rosaria Capacchione veniva fuori il pezzo pubblicato dalla voce della camapania ho pubblicato alcune righe sempre sul pezzo pubblicato sul giornale campano , ma che invece di far ledere le persone interessate poteva far aprire un sorriso a persone che erano in cerca di qualche gossip - inciucio per potersi prendere un caffè e farsi qualche risata che poi era fine a se stessa .
Sono convinto che chi leggerà queste poche righe capirà che la mia pubblicazione non era certamante lesiva , ma constatava un qualcosa di anormale . Eh!! Come è difficile raccontare le cose, perchè c'è sempre qualcuno che vuole mettere il bastone fra le ruote e far travisare cose non vere.

SANTA MARIA CAPUA VETERE ANCHE I BIG L'ANNO ABBANDONATA SPROFONDANDO NELLA MONEZZA POLITICA . MA MENO MALE CHE C'E' IL PROCURATORE CORRADO LEMBO

Santa Maria Capua Vetere sprofonda sempre di più nella monnezza politica . Il riferimento è a tutte le correnti politiche perché le opposte fazioni politiche sociali e lobbistiche davanti si accapigliano e si contestano a suon di manifesti articoli e qualsivoglia, dall’altra invece sotto sotto fanno affari contendendosi le corne . Le dimissioni del segretario del pd cittadino e più precisamente del Dottor Sandro Troianiello trovano collocazione in questo marasma politico dove tutti hanno perso e nessuno è vincitore . L‘esercito in città è la testimonianza di come le istituzioni giudiziarie del territorio hanno preso possesso della città paragonata a quelle delle grandi metropoli come Palermo , Napoli , Roma . Da una parte per Santa Maria Capua Vetere potrebbe essere un vanto , ma i noti fatti accaduti fuori la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere testimoniano come la città sia in mano di persone senza scrupolo e senza spina dorsale , mettendo in serio pericolo , donne , bambini e persone che si recano a lavorare ogni giorno in città. Ed ecco che i tutori dell’ordine , quelli delle strutture giudiziarie, i magistrati hanno chiesto i rinforzi e quindi l’esercito . E’ una peccato anche che gli uomini politici , i grandi uomini politici, hanno isolato la città con un cerchio rosso, pronto per essere cancellato , quando la politica troverà quel buon senso di confrontarsi . Oggi tutto quello che c’è è soltanto monnezza che deve essere trasportato in qualche centro derivato dei rifiuti CDR in modo da riciclarli. Meno mane che c’è il procuratore Corrado Lembo che difende, con il suo operatore, le persone per bene .

mercoledì 18 novembre 2009

CLAN BIDOGNETTI- SETOLA - TRE AVVOCATI FINISCONO FRA LE INTERCETTAZIONI AMBIENTALI . SE NE PARLA AL PROCESSO DAVANTI AL GUP

Tre avvocati della provincia di Caserta sono nell’occhio del ciclone della Direzione distrettuale antimafia di Napoli presso la procura della repubblica di Napoli per aver preso soldi dagli affiliati di Francesco Bidognetti per far scarcerare i suoi . Un episodio emblematico che vi è nella richiesta dei sequestri datata 28 aprile 2009 dove la figlia di Francesco Bidognetti Katia e colei che , secondo i magistrati e per ordine del padre consegna denaro contante a tre avvocati per far scarcerare Giovani Lubello indagato nel procedimento penale tuttora davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere . Di questo se ne parlato in una delle ultime udienze davanti al gup di Napoli. Ma si sa la professione di avvocato deve essere remunerata e quindi è una cosa normale. Un vero e proprio pool di magistrati ben otto che sono stati coadiuvati dal procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia di Napoli Federico Cafiero De Raho che si è avvalso della collaborazione di Francesco Curcio, Cesare Sirignano , Catello Maresca , Alessandro Milita , Giovanni Conso, Raffaello Falcone, Marco Del Gaudio, Antonio Ardituro, hanno sviscerato la nuova camorra casalese dal 2000 ad oggi . Seconmdo i magistrati della Dda di Napoli Francesco Bidognetti leader storico operava dal carcere ove è detenuto in regime di 41 bis ord. pen., attraverso le direttive inviate sul territorio durante i colloqui, per il tramite del fratello BIDOGNETTI Michele, del genero LUBELLO Giovanni, e - fino al momento della sua collaborazione con la giustizia - della convivente CARRINO Anna (per la quale si è proceduto separatamente); SETOLA Giuseppe, CIRILLO Alessandro, LETIZIA Giovanni, DI CATERINO Emilie, ALFIERO MASSIMO, BIDOGNETTI Michele, GRANATO Davide e BIDOGNETTI Gianluca con il ruolo di capi e organizzatori operanti sul territorio - alternandosi fra loro o congiuntamente in relazione ai diversi periodi di detenzione e di latitanza -, gli ALTRI con compiti imperativi nel settore delle estorsioni, del traffico di sostanze stupefacenti, della custodia di armi e di autovetture di provenienza illecita, del reperimento di utenze cellulari da dare in uso agli affiliati, nonché degli omicidi eseguiti per mantenere il controllo dell'area casertana, al fine del compimento di attività delittuose. Questo il teorema de pm e della Dda di napoli che ieri davanti al gip Luisa Toscano ha sviscerato il reato associativo .

OMICIDIO GRANATO , IL PM FEDERICO CAFIERO DE RAHO CON LA SUA SQUADRA INDIVIDUA 14 AFFILIATI

Caserta: i Carabinieri arrestano 14 persone per gli omicidi commessi nel 2008 dal gruppo Setola.


Quattordici ordinaze di custodia cautelere la lotta al Clan di Peppe Setola continua da pArte della Direzione distrettualE antimafia di Napoli . Non c'è dubbio che il pool degli otto pm della DDa coadiuvati da Federico Cafiero De Raho vuole chiudere il cerchio attorno agli affiliati del clAn . Non a caso il sostituto procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia è stato colui che ha risposto stamattina alla domande in conferenza stampa. I Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, infatti, hanno dato esecuzione a 14 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Napoli nei confronti di altrettanti affiliati al clan “dei casalesi”- gruppo Bidognetti, ritenuti responsabili di omicidio, porto e detenzione illegale di armi e ricettazione. La misura cautelare è relativa a 5 omicidi, tra cui quello di Raffaele Granata, titolare di uno stabilimento balneare di Castel Volturno e padre del Sindaco di Calvizzano (NA), commessi tra maggio ed ottobre 2008, nella provincia di Caserta, dalla frangia stragista del clan “dei casalesi”, capeggiata dall’allora latitante Giuseppe Setola.
ELENCO DEI SOGGETTI COLPITI DALL’ORDINANZA
1. SETOLA Giuseppe, 39enne;
2. CIRILLO Alessandro, 33enne;
3. LETIZIA Giovanni, 29enne;
4. ALFIERO Massimo, 37enne;
5. TESSITORE Giovanni, 57enne;
6. AMATRUDI Massimo, 40enne;
7. DI RAFFAELE Carlo, 35enne;
8. RUSSO Ferdinando, 35enne;
9. PERHAM Loran Jhon, 35enne;
10. GUERRA Giuseppe, 41enne;
11. SANTORO Salvatore, 22enne;
12. GRANATO Davide, 34enne;
13. NAPOLANO Massimiliano, 37enne;
14. BRUSCIANO Gabriele, 31enne.

martedì 17 novembre 2009

ARRIVANO I BERSAGLIERI FUORI IL TRIBUNALE A SANTA MARIA CAPAU VETERE: E' UNA ENNESIMA VITTORIA DEL PROCURATORE LEMBO

Santa Maria Capua Vetere è una città in crisi perchè si respira aria di criminalità organizzata. In assetto di guerra con anfibi e cinturone, con fucili mitragliatori colpo in canna i bersaglieri della caserma che ha sede in Caserta, da oggi presenziano il tribunale di Santa Maria Capua Vetere . Sono giunti per l'occasione anche i mezzi militari che eseguono il giro di perlustrazione perennemente giornaliero : Il tutto miscelato con auto e mezzi pesanti della polizia penitenziaria pronti in caso ce ne fosse bisogno . I tanto attesi rinforzi ed una maggiore sicurezza sempre richiesta a grandi voci dalle istituzione dello stato hanno preso possesso della città davanti agli occhi increduli degli avvocati, personaggi politici e quanto meno di personaggi equivoci che sfidano lo stato con il loro illecito. Il segnale è chiaro . Il messaggio è stato recepito tanto è che i bersaglieri a cui sono state montate anche le garitte, sono già da oggi parte integrante.

Quando la politica non esiste, i dirigenti fanno quello che vogliono e si attribuiscono compensi per la cittadella giudiziaria, di Gaetano Rauso

Quando la politica non esiste, i dirigenti fanno quello che vogliono e si attribuiscono compensi per la cittadella giudiziaria, vestendo Merloni da Babbo Natale. E gli altri soldi percepiti indebitamente dai dirigenti che fine hanno fatto?
Di Gaetano Rauso.
Un altro tentativo di attribuirsi compensi principeschi è stato smascherato e, forse, sventato. Dopo aver denunciato l’indebito arricchimento da parte di dirigenti in servizio o in pensione che hanno percepito di indennità non dovute per un totale di circa 700.0000 Euro, siamo venuti a conoscenza di una determina con la quale ex dirigenti e dirigenti in carica si erano auto attribuiti incentivi da nababbi per la progettazione della cittadella giudiziaria. Da dirigente comunale mi sono sempre chiesto come dei dipendenti comunali possano permettersi di interpretare soggettivamente e, sicuramente, in modo discutibile le Norme che regolano la Pubblica Amministrazione, senza temere di risponderne in prima persona sia penalmente che contabilmente. Dato che ritengo questo modo di espletare l’incarico dirigenziale, a dir poco, temerario ho pensato che questi personaggi fossero degli incoscienti, ma il perseverare in questo modo di agire mi fa pensare ad altro. “I soldi fanno tornare la vista ai ciechi e fanno diventare temerari rispetto al rischio di passare un guaio con la Giustizia” scriveva l’ottimo Gianluigi Guarino. Per la qual cosa trova giustificazione una partecipazione così attiva, da parte dei burocrati del comune di Santa Maria, alle sorti di un mega progetto inutile e dannoso alla città. Così si registrano interpretazioni della Norma soggettive e/o estensive, per attingere i fondi dalle casse comunali o di provenienza statale che dovrebbero essere destinati a ben altri fini. Tutto ciò trovava conferma in una recente corposa determina firmata dall’Ing. Ruberto, dirigente dell’UTC di Santa Maria Capua Vetere, con la quale si approvava il riparto degli incentivi spettanti ( ? ) per la progettazione preliminare della cittadella giudiziaria. Le somme indicati in quella determina dovevano andare all’ing. Maurizio Mazzotti, passato al Comune di Caserta, con il placet by partisan di politici che hanno a cuore tutt’altro il pubblico interesse, alla ragioniera Filomena Zaccheo, altro elemento importante nelle decisioni che si assumono nelle “segrete stanze” di palazzo Lucarelli ed a Ruberto stesso, il quale, d’altronde, si assumeva la responsabilità di emanare la determina, quindi, non aveva mancato di farsi il regalo di Natale . Complessivamente, i tre , se non fosse stato denunciato questo progetto, si sarebbero messi in tasca circa 225 mila euro, così spartiti nel dettaglio:Ing. Maurizio Mazzotti € 100.300,00; Ing. Antonio Ruberto €. 50.150,10; Rag. Filomena Zaccheo €. 75.225,15. Con la determina si voleva liquidare, in acconto, la somma di oltre 35.000,00 €, su un totale di € 225.000,00 circa, la prima parte finanziata con i fondi CIPE , gestiti dal Comune di Caserta, nell’ambito del PRUST conurbazione casertana ed i restanti, circa 190mila euro, a carico del Bilancio comunale di Santa Maria Capua Vetere. I due ingegneri, si leggeva nella determina , avrebbero svolto , entrambi, le funzioni di responsabile unico del procedimento ,mentre la ragioniera quelle di collaboratrice. E qui un piccolo dubbio ci assale: cosa significa “unico?” forse a Santa Maria “allegramente “ si applica il dogma “uno e trino”; ma forse questo è sembrato esagerato e si è cercato oggi, di porvi rimedio!!! La grossa somma ( oltre 225.000,00 euro )fece chiedere a me stesso “cosa mai avevano potuto fare i destinatari della stessa per la collettività ,da dover essere remunerati così lautamente e, soprattutto, se era normale che dei dipendenti comunali potevano percepire tali somme come incentivi”. Nella fattispecie, trattandosi di un progetto preliminare per la realizzazione della cittadella giudiziaria , oltretutto redatto all’esterno, non si riusciva a comprendere, a che titolo i tre avrebbero dovuto ricevere oltre 225.000,00 € né, soprattutto, su quale somma fosse stata calcolata la percentuale. Questa cittadella Giudiziaria, anche se alla fine dovesse realizzarsi ( cosa alla quale facciamo fatica a credere) quanto verrà a costare alla collettività e quale beneficio potrà portare alla Città di Santa Maria Capua Vetere? Il depauperamento del centro storico, già così penalizzato dallo svuotamento della sede dell’Università dalle sue funzioni didattiche, andrebbe ancora di più ad incrinare la situazione precaria del commercio sammaritano, creando solo altre ghiotte occasioni per gli speculatori. Per la collocazione del Tribunale Civile, invece, potrebbero ben essere utilizzati i locali dell’ex Tribunale, oggi sede di pochi uffici dell’Università o altri stabili di proprietà e/o nella disponibilità del comune (ex Cappabianca, ex Santa Teresa, Ex Caserma Mario Fiore) che consentirebbero di far svolgere le attività forensi a ridosso del centro storico riportandolo a nuova vita. Ma l’interesse degli attuali amministratori sta nel realizzare il bene della collettività? Non ci credo proprio!!! La mia soddisfazione e quella di altre persone oneste, sta nell’aver determinato la revoca della determina di cui si parlava sopra e l’emanazione di un’altra che vaglieremo attentamente nei suoi contenuti. Ma un’altra domanda mi sovviene : quando si intendono recuperare le diverse centinaia di migliaia di Euri percepiti dai dirigenti del Comune di Santa Maria Capua Vetere? Di tutto ciò ne ho chiesto, da tempo, conto,ma senza successo!! Ed oggi mi chiedo: “ Forse questo recupero potrebbe intaccare equilibri politici ed amministrativi, già precari, quindi si cerca di menare il can per l’aia!!!” Ma, purtroppo per loro, c’è chi vigila. Già sono passati, da quando è stata denunciata questa irregolarità,molti mesi anzi anni, quindi siamo seri, procediamo secondo la Legge e recuperiamo questi soldi indebitamente percepiti!!! Tutto ciò può accadere ed è permesso quando non ci sono politici che hanno a cuore l’interesse della Città e si da troppo spazio all’apparato burocratico. La poca attenzione all’amministrazione all’ordinaria gestione, permette il sovvertimento di tutte le Regole e rende possibile che si verifichino questi fenomeni che portano solo danni alle casse comunali e, quindi, alla popolazione.

OPERAZIONE LUPIN - IL GIP DISPONE DIECI SCARCERAZIONE - MA PER I GRAVI INDIZI SI VA DAVANTI AL TRIBUNALE DEL RIESAME DI NAPOLI

Operazione Lupin , quasi tutti i ragazzi e le persone coinvolte nel blitz dei caravbineiri sono a casa , ma agli arresti domiciliari. E’ quanto è stato disposto dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Maurizio Santise nel provvedimento cautelativo che è stato notificato a dieci giovani che sono stati raggiunti dal provvedimento restrittivo. Unica scarcerazione in piena libertà quella di Francesco Addario assistito dall’avvocato Angelo Raucci . Per gli altri e più precisamente Michele Fischietti e Daniele Zampella sono rimasti in stato di detenzione come quelli già in stato di detenzione domiciliare. Tiene quindi il teorema accusatorio della Procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere e dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere dove il capitano Carmine Rosciano ha fatto senz’altro un buon lavoro. Ma l’indagine continua ancora e senza sosta poiché seicento ragazzi, ma anche persone adulte sono state sotto la lente di ingrandimento. E’ quanto si evince dalle circa 3000 intercettazioni telefoniche che sono state allegate al fascicolo dell’operazione Lupin che ha visto indagati 25 persone di cui soltanto 17 sono stati raggiunti dalla misura restrittiva della libertà personale. Ieri mattina si sono conclusi gli interrogatori che hanno visto gli ultimi ragazzi raggiunti dal provvedimento , ma in stato di detenzione domiciliare . Tutti hanno dato una loro versione dei fatti , ma si aspetta il provvedimento del giudice Maurizio Santise che dovrà in ogni caso leggere anche quello che affermerà il pubblico ministero Giovani Cilenti titolare delle indagini . Fra le 3000 intercettazioni telefoniche vi sono anche quelle che non sono considerate pericolose poichè si riferiscono anche a telefonate che non hanno niente a che vedere con lo spaccio e la vendita di sostanze stupefacenti..Appuntamenti eseguiti pere lo più fuori i locali alla moda nei pressi della nuova zona di Santa Maria Capua Vetere . Strade, bar , giardinetti tutto poteva essere un posto per spacciare .

OMICIDIO GASPARRINO - SCARCERATI DUE RUMENI .

Omicidio Gasparrino il gup Dottor Caparco dopo 'ìinterrogatorio ha scarcerato due cittadini rumeni , mentre per gli altri ha confermato la custodia cautelòare in carcere. . Tre di loro sono stati assistiti dall’avvocato Gianluca Giordano. 50 anni,Bartolomeo Gasparrino viveva, nel Casertano, insieme alla madre, ormai anziana, e lavorava come bidello nella scuola del paese. E’ morto a seguito di una rapina messa a segno da tre malviventi di nazionalità rumena il 12 agosto di quest’anno . Il pm Manuela Persico pm titolare delle indagini ha chiesto la carcerazione dopo che i carabinieri del nucleo provinciale avevano individuato i tre romeni . Le indagini partite da Caserta sono proseguite poi anche a Cuneo , Catanzaro e Milano. Accadde tutto in piena notte: tre uomini hanno fatto irruzione nell’appartamento di Gasparino e, dopo aver immobilizzato lui e sua madre, hanno iniziato a picchiarli per farsi rivelare dove erano nascosti i soldi.L’anziana donna, per salvare la vita del figlio, avrebbe consegnato tutti i soldi ai tre malviventi, che se ne sono andati con alcune migliaia di euro. Purtroppo per Gasparrino non c’è stato nulla da fare, è deceduto a causa delle violente percosse. Sull’episodio i carabinieri di Capua e del comando provinciale di Caserta, sono riusciti a focalizzare le indagini giungendo poi agli arresti di domenica.

Caserta: i Carabinieri arrestano 5 affiliati ad un clan di camorra responsabili di associazione mafiosa e tentativo di estorsione a Maddaloni

Caserta: i Carabinieri arrestano 5 affiliati ad un clan di camorra responsabili di associazione mafiosa e tentativo di estorsione anche in danno dell’Amministrazione comunale di Maddaloni.

Nella notte, i Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta hanno tratto in arresto, in esecuzione di Decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, 5 pregiudicati appartenenti ad un clan di camorra operante nella zona di Caserta e Maddaloni, ritenuti responsabili dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso e di alcuni tentativi di estorsione in danno di imprenditori locali ed amministratori pubblici.
Le indagini, condotte dai Carabinieri di Caserta, hanno consentito di bloccare sul nascere la ricostituzione del gruppo camorristico maddalonese – recentemente disarticolato dall’operazione “NUOVA CALATIA” condotta sempre dai Carabinieri di Terra di Lavoro, conclusasi il 17 marzo scorso con 30 arresti – che stava tentando di riappropriarsi del controllo del territorio attraverso la gestione delle attività estorsive.
In particolare gli arrestati si erano resi responsabili di estorsioni in danno di imprenditori del luogo, appositamente convocati all’interno di un patronato o in altri luoghi aperti preventivamente individuati, anche al fine di evitare la captazione delle comunicazioni da parte delle Forze dell’Ordine.
Tra i tentativi di estorsione particolare rilevanza assume quello attuato in danno dell’Amministrazione comunale, con ripetuti incontri con il Sindaco, con un Assessore e con un Consigliere comunale nel corso dei quali veniva richiesto, con minaccia, l’assunzione di familiari degli affiliati al clan, nonché il riconoscimento e l’elargizione di contributi economici pubblici ed ancora veniva imposto ai rappresentanti dell’Ente Locale di fornire informazioni sugli appalti pubblici e le concessioni a privati relative alle grandi opere in corso di realizzazione nell’area, tra cui l’INTERPORTO di Marcianise – Maddaloni.
ELENCO DEI SOGGETTI COLPITI DAL FERMO
1. FERRARO Vincenzo, detto “Sartana”, 27enne;
2. ESPOSITO Antonio, detto “o’ sapunaro”, 31enne;
3. DEL MONACO Alfonso, detto “Tonino o’ saracaro”, 43enne;
4. LOMBARDI Nicola, detto “o’ gemello”, 37enne;
5. PADOVANO Antonio, 32enne.

lunedì 16 novembre 2009

OPERAZIONI LUPIN - LA GIOVENTU' SAMMARITANA E' STATA SOTTO LA LENTE DI INGRANDIMENTO

Seicento ragazzi, ma anche persone adulte sono state sotto la lente di ingrandimento. E’ quanto si evince dalle circa 3000 intercettazioni telefoniche che sono state allagate al fascicolo dell’operazione Lupin che ha visto indagati 25 persone di cui soltanto 17 sono stati raggiunti dalla misura restrittiva della libertà personale. Ieri mattina si sono conclusi gli interrogatori che hanno visto gli ultimi ragazzi raggiunti dal provvedimento , ma in stato di detenzione domiciliare . Tutti hanno dato una loro versione dei fatti , ma si aspetta il provvedimento del giudice Maurizio Santise che dovrà in ogni caso leggere anche quello che affermerà il pubblico ministero Giovani Cilenti titolare delle indagini . Fra le 3000 intercettazioni telefoniche vi sono anche quelle che non sono considerate pericolose poichè si riferiscono anche a telefonate che non hanno niente a che vedere con lo spaccio e la vendita di sostanze stupefacenti.
Ma ci sono invece telefonate che addirittura hanno fatto rabbrividire alcuni genitori i quali non avevano mai immaginato che qualche figlio potesse essere un pusher , un muschillo , un piccolo corriere della droga che faceva felice chi in quel momento aveva bisogno di farsi una canna .
Appuntamenti eseguiti pere lo più fuori i locali alla moda nei pressi della nuova zona di Santa Maria Capua Vetere . Strade, bar , giardinetti tutto poteva essere un posto per spacciare .
Ma bando alle chiacchiere, domani mattina si saprà se alcune posizioni saranno alleggerite dagli interrogatori o si dovrà aspettare il tribunale del riesame . La notte porta , in ogni caso, consigli.

CASO CONSOLI - IL VICE COMMISSARIO GIA SOSPESO DAL SERVIZIO VIENE RINVIATO A GIUDIZIO , MA ANCHE SCARCERATO. PROCESSO 18 GENNAIO 10 GIUDICE PICARDI.

Caso Consoli , il gup rinvia a giudizio il vice commissario , ma i reati commessi se rientrano tutti nei tre anni di reclusione potrebbe essere applicato l'indulto. Viene anche scarcerato dopo 5 mesi di reclusione, ma c'è obbligo di dimora . In sostanza valerio Consoli dovrà rimanere ad Isernia: Gran lavoro degli avvocati difensori Vittorio Giaquinto e raffaele Gaetano Crisileo che lo assistevano nell'udienza . Inoltre è stato derubricato il capo b reato di concussione in violenza privata. Si è svolta infatti stamattina davanti al gup di Santa Maria Capua Vetere l'attesa udienza a carico del vice commissario di polizia accusato di concussione. L’Harem del vice commissario di polizia Valerio Consoli crollò con il sequestro di venti informative e note dal 2006 e 2007 all’interno del commissariato di polizia di Castelvolturno e Santa Maria Capua Vetere e di denuncie anonime custodite all’interno del suo computer. La sua vicenda è stata al vaglio del giudice delle indagini preliminari del tribunale di sammaritano . Parti offese Vincenzo Schiavone direttore della clinica Pineta Grande di Castelvolturno , Vincenzo Virgilio capo ufficio tecnico del comune di Sparanise e il comune di Sparanise, che sono comparse davanti al giudice con i rispettivi avvocati essendo parte offesa . . Il vice commissario Valerio Consoli è accusato di due episodi di concussione perchè essendo un pubblico ufficiale essendo un vice commissario di polizia presso la squadra mobile di Caserta e successivamente presso il commissariato di Castelvolturno , abusando di tale sua qualifica e delle sue funzioni , svolgendo indagini nell’ambito del procedimento penale su delega della Dda di Napoli , induceva Vincenzo Schiavone direttore della Clinica Pineta Grande di Castelvolturno ad assumere sua moglie Angela Trabucco , presso la predetta struttura e successivamente a rinnovarle alla scadenza il contratto , per l’anno seguente , prospettargli in più occasioni – nell’eventualità di un suo rifiuto – la successiva sua denuncia per delitti di tipo mafioso , nella’ambito del procedimento e l’elevata probabilità di un suo arresto quale conseguenza della sua determinazione . le condotte sono contestate dal pm dal luglio 2001 al luglio 2003 . Il secondo episodio di concussione derubricato in violenza privata riguarda invece una plurima azione minatoria perché abusando delle proprie funzioni prospettava a Vincenzo Virgilio responsabile dell’ufficio tecnico di Sparanise – sia direttamente che per tramite del sindaco salvatore piccolo e dell’ex Sindaco Antonio Merola – l’eventualità di strumentalizzare i propri poteri investigativi ai danni di Virgilio e del piccolo qualora il Virgilio non avesse rilasciato l’autorizzazione ad installare l’antenna di telefonia mobile H3G preso il terreno di proprietà del consoli , sito in Sparanise ,via Capodimonte e successivamente – una volta che il Virgilio aveva disposto l’inibizione all’installazione dell’antenna , provvedimento datato 24 novembre 2005 e dopo la comunicazione dell’inizio dei lavori sul terreno stesso,così minacciando di esercitare i poteri istruttori a seconda del comportamento tenuto dal medesimo , sia prima che successivamente all’installazione dell’antenna , compiva atti inidonei ed univoci diretti , prima , a costringere il Virgilio ad autorizzare l’installazione dell’antenna quindi a partire dal provvedimento inibitorio lo induceva ad omettere ogni iniziativa di controllo amministrativo o sanzionata ria diretta ad impedire la realizzazione dello scopo illecito, realizzando un conseguente ingiusto profitto pari a 12 mila euro annui e corrispondenti al corrispettivo della locazione del terreno.