La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


email
procecere@alice.it
procecere@virgilio.it



Visualizzazioni secondo Google dal 2009

lunedì 10 febbraio 2014

GUARDIA DI FINANZA E CORTE DEI CONTI NAPOLI: CONFERMATI I SEQUESTRI CONSERVATIVI DI BENI E CREDITI NEI CONFRONTI DEGLI AMMINISTRATORI E DIRIGENTI PUBBLICI RESPONSABILI DEL DANNO ALL’ERARIO DI OLTRE 32 MILIONI DI EURO PER I “DOPPI PAGAMENTI” DELLA A.S.L. NAPOLI 1 CENTRO.

In data 31 gennaio 2014, il Giudice Designato della Corte dei Conti di Napoli - Sezione  Giurisdizionale per la Campania, Consigliere dott.ssa Rossella CASSANETI, con propria  ordinanza, ha confermato il decreto di autorizzazione di sequestro conservativo di beni e  crediti, emesso (su istanza del Procuratore Regionale presso la medesima Sezione) nei  confronti di 15 tra amministratori e dirigenti pubblici responsabili del danno all’erario di  oltre 32 milioni di euro per i “doppi pagamenti” della A.S.L. Napoli 1 Centro.  l provvedimento ha convalidato appieno la tesi istruttoria avanzata dai Pubblici Ministeri S.P.G. dott. Ferruccio CAPALBO e V.P.G. dott. Pierpaolo GRASSO: l’indagine alla base  delle suddette contestazioni aveva consentito ai militari del Comando Provinciale della  Guardia di Finanza di Napoli di accertare l’assenza di una valida struttura organizzativa e  contabile in capo all’A.S.L. Napoli 1 Centro, tale da non permettere di rilevare i doppi  pagamenti effettuati ai propri fornitori.  Gli accertamenti svolti dal Nucleo Polizia Tributaria di Napoli hanno riguardato il periodo  2000/2012, rilevando come l’Ente - nonostante pagasse regolarmente alla scadenza le  prestazioni e/o servizi fruiti - non fosse in grado di dimostrare l’avvenuto pagamento.  Peraltro, l’importo del danno finora accertato si è basato esclusivamente sull’esame della  documentazione di spesa già contabilizzata dagli uffici dell’A.S.L.: presso l’archivio  dell’Ente giacevano documenti da contabilizzare (e, quindi, da controllare) per un valore  iscritto nel bilancio 2011 di circa 560 milioni di euro.  L’A.S.L., a seguito del rilevamento dei doppi pagamenti, non ha attuato, nel corso degli  anni, una efficace azione di recupero dei predetti crediti, eseguita principalmente con il  ricorso all’istituto della compensazione. Invece, l’attuale Direttore Generale dell’A.S.L.,  conformandosi all’attività investigativa intrapresa dalle Fiamme Gialle, nel mese di  novembre 2012 ha adottato nuove procedure, idonee per l’immediato recupero dei doppi  pagamenti. Da ulteriori accertamenti eseguiti dal Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli, in riferimento  alla nuova attività di recupero svolta dall’A.S.L. dal mese di gennaio al mese di novembre  2013, è emerso infatti che la stessa ha attivato numerose pratiche di recupero crediti per  un valore di circa 17 milioni di euro (di cui 13 milioni risultano essere ulteriori doppi  pagamenti iscritti nel bilancio 2013 come nuovi crediti da recuperare e i restanti 4 milioni  sono stati oggetto di recupero a mezzo cassa e/o compensazione).  Con riferimento alla regolarizzazione delle citate carte contabili, per circa 560 milioni di  euro, l’azienda sanitaria ha stipulato - nel mese di dicembre 2012 e nel mese di ottobre  2013 - contratti con una società di revisione contabile, la quale ne ha effettuato il vaglio  (allo stato) per un valore di circa 233 milioni di euro, rilevando ulteriori doppi pagamenti per 14,5 milioni di euro, già segnalati dalla Guardia di Finanza alla Procura Regionale  della Corte dei Conti.  La stessa società di revisione ha inoltre rilevato circa 34 milioni di euro di carte contabili  non sufficientemente documentate, per le quali l’azienda sanitaria napoletana non è stata  in grado, al momento, di reperire la necessaria documentazione di supporto.