La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 28 febbraio 2022

GUERRA UCRAINA - RUSSIA PARLA IL PROFESSOR PAOLO DE MARCO

 Caserta (Tina Palomba) Abbiamo raggiunto a telefono il professore napoletano e nonché docente di storia contemporanea, Paolo De Marco, per porgli alcune domande sui possibili motivi che hanno portato all’attacco russo contro l'Ucraina e quale potrebbe essere la possibile evoluzione geopolitica. Tutti siamo con il fiato sospeso. La nostra provincia ha una sede Nato a Gricignano in Campania ci sono diverse basi militari da dove dal prossimo mese sono pronti a partire centinaia di soldati per rafforzare i confini nell’est Europa dopo questo grave sforamento di Putin.




1)Sui libri di storia prof, studiamo la guerra fredda, ma quello che stiamo vivendo in diretta tv è, secondo lei, un nuovo capitolo di quella storia mai archiviata?



“ Premesso che non sono un esperto di storia e problemi dell'Europa Orientale e che ho solo una generale conoscenza della storia delle relazioni internazionali, cercherò di rispondere nel modo più esauriente possibile alle Sue domande Stiamo vivendo un nuovo capitolo della "guerra fredda"? No.  Vi sono molte analogie con quel periodo storico, ma le differenze sono notevoli. Come per quel periodo non ci sono insanabili motivi di contrasto economico o inconciliabili interessi strategici tra Stati Uniti e Russia. Gli Stati Uniti sono lontani, protetti da due Oceani, e sono una potenza militare essenzialmente basata sulla superiorità navale e aerea. La Russia è una potenza continentale e la sua forza militare si basa su un Esercito di terra di grandi dimensioni e su una tradizionale netta superiorità nelle forze corazzate. La guerra fredda (guerra, quindi, non neutralità armata o qualcosa del genere) era provocata da un duro contrasto ideologico tra sostenitori dell'economia capitalistica e del libero mercato e sostenitori di un regime comunista, caratterizzato da un'economia fortemente centralizzata. Oggi il contrasto ideologico tra Stati Uniti e Russia in teoria si basa solo sulla contrapposizione tra democrazia liberale e regime autocratico, dal momento che la Russia oggi è un paese a capitalismo selvaggio, privo di regole anche più degli Stati Uniti. Ho detto in teoria perché anche negli Stati Uniti si registra una pericolosa deriva verso l'autocrazia, con la pulsione ad affidare tutto il potere ad un uomo solo, come dimostrano ampiamente la nomina di Trump a Presidente (con l'aiuto degli hacker russi) e l'assalto a Capitol Hill. Stati Uniti e Russia hanno, inoltre, un interesse comune a ostacolare la formazione di un'Europa unita, perché sarebbe un competitore formidabile per entrambi, potendo contare su un'economia più forte di quella degli stessi Stati Uniti”.






2) È stato un errore la Nato in Ucraina? Questa è la motivazione dell'invasione di Putin o c'è altro? Il mercato del gas, sbocco sul Mediterraneo?

“ La Nato in Ucraina. Le truppe della Nato non sono mai entrate in Ucraina e non è mai stata accolta la richiesta di Kiev di entrare a far parte di quell'alleanza, proprio per evitare le prevedibilissime reazioni della Russia e non far cadere Mosca nella vecchia sindrome della «fortezza assediata». L'Europa da tempo è impegnata in iniziative diplomatiche per garantire uno stretto rapporto dell'Ucraina con l'Occidente, fino al suo inserimento nella Comunità europea, ma con la garanzia verso la Russia di una sua permanente neutralità e di un suo sicuro atteggiamento non aggressivo verso la Russia. Si è giunti a proporre la «finlandizzazione» dell'Ucraina, cioè attribuire a quel paese lo stesso ruolo svolto dalla Finlandia verso l'Unione Sovietica, cioè quello di un paese indipendente da Mosca ma obbligato ad avere con i russi rapporti amichevoli. Se è poi vero che il sistema di alleanze della Nato si è esteso ad Est fino ad inglobare paesi ex satelliti di Mosca, c'è da ricordare 1) che quando questo è avvenuto, Putin non ha avuto nulla da obiettare; 2) che Clinton  ha invitato la Russia ad assumere un ruolo di partnership nella stessa Nato; 3) che la presenza militare americana in questi paesi è poco più che simbolica; 4) che gli stessi famosi missili Nato installati in questi paesi confinanti con la Russia, che tanto preoccuperebbero Putin, sono, in realtà, costituiti in gran parte da batterie di missili anti-missili, installati in quei paesi per parare la minaccia di possibili attacchi dall'Iran, e non per esercitare una pressione militare sulla Russia. I pretesti adottati da Putin per invadere l'Ucraina sono perciò del tutto speciosi.

Passiamo all'altra domanda: quali sono le motivazioni dell'attacco all'Ucraina? Il Donbass e la Crimea (storicamente appartenenti alla Russia) non sono il vero motivo della decisione presa da Putin d'invadere l'Ucraina. Si tratta di territori già controllati di fatto dai russi. I contrasti armati tra gli ucraini filo-occidentali e gli ucraini russofoni di quei territori sono, inoltre, in corso da anni e non si capisce cosa sarebbe successo in questi giorni di tanto grave e di tanto nuovo da «costringere» Putin ad intervenire.Non credo neppure che l'obiettivo di Putin sia quello di conquistare ed annettere l'Ucraina. L'esercito russo ha la forza sufficiente per conquistare l'Ucraina ma non quella di poter mantenere a tempo indefinito l'occupazione. Putin vuole imporre un governo filo-russo a Kiev? Può farlo, certo, ma quando potrebbe reggere senza la presenza di truppe russe? L'uscita dall'Ucraina del Donbass e di altri territori russofoni priva, inoltre, di un consenso elettorale anche minimo un eventuale governo filo-russo

Quali sono allora i veri obiettivi di Putin? Due: il primo: presentarsi presso i russi come l'artefice del ripristino della potenza e dei confini del vecchio Impero zarista e rafforzare così un consenso personale che comincia a mostrare crepe preoccupanti. Il secondo: puntare a colpire e umiliare l'Europa (l'Europa, non gli Stati Uniti) e a provocare divisioni interne tra i vari Stati, sperando che l'Unione Europea si sciolga. Non è un caso che da tempo Putin e i suoi sodali sostengano e finanzino tutti i gruppi nazionalisti e "sovranisti" dell'ultra-destra europei, nemici giurati del Parlamento di Bruxelles, e i gruppi di no-vax radicali, con l'obiettivo di evitare che la pandemia finisca nei paesi occidentali e che la loro economia riprenda a funzionare a pieno regime

Perché l'Europa unita è considerata il nemico principale da Putin? Perché se davvero si giungesse agli Stati Uniti d'Europa, si darebbe vita ad una Superpotenza dotata dell'economia più forte del pianeta (superiore anche a quella degli Stati Uniti d'America), che potrebbe seguire un'unica politica estera e dotarsi di un proprio esercito, non più dipendente dagli Stati Uniti. Un'Europa davvero unita renderebbe allora del tutto marginale il ruolo e il peso della Russia, e, soprattutto, i suoi ideali e i suoi modelli democratici potrebbero esercitare un'attrazione fortissima verso la stessa popolazione russa, mettendo in crisi il sistema autocratico di Putin e della casta dei boiardi di cui lui è l'espressione e il capo riconosciuto”

3) È giusto l'atteggiamento della Nato di non intervenire direttamente in Ucraina?

 E' giusta la decisione della Nato di non intervenire in Ucraina? Giusta non è, perché si lasciano gli ucraini a combattere da soli contro gli invasori, senza neppure dotarli di armi efficaci. Ma un intervento militare diretto della Nato avrebbe portato inevitabilmente ad uno scontro con le truppe russe e quindi ad una terza guerra mondiale, dagli esiti sicuramente tragici, anche senza giungere all'impiego degli ordigni nucleari (non dimentichiamo mai che russi e americani hanno un arsenale di migliaia di missili a testata nucleare, in grado di distruggere più volte l'intero pianeta). Proprio per questo motivo non è mai stata accolta la richiesta di Kiev di entrare a far parte dell'alleanza, perché nel temuto e prevedibile caso di un'invasione russa, i paesi della Nato, Italia compresa, sarebbero dovuti entrare in guerra”

 

4)Da storico ci può fare qualche previsione?

Che previsioni si possono fare sull'esito del conflitto tra Russia e Ucraina? Non me la sento di fare previsioni perché questa guerra ha motivazioni anche antiche. Basta leggere il romanzo "Taras Bulba" di Gogol, ambientato in una delle tante guerre tra "polacchi" e cosacchi, o "L'armata a cavallo" di Babel per capire la complessità dei rapporti tra i diversi gruppi etnici, le diverse appartenenze religiose e le diverse culture che si confrontano in quei territori. Escluderei che il conflitto possa estendersi oltre i confini ucraini, con attacchi condotti dai russi anche ai paesi confinanti che fanno parte della Nato. Putin può essere ossessionato dal desiderio di imporre il suo potere, ma non è un pazzo e soprattutto non è un cretino e non credo che voglia portare la Russia al suicidio con un attacco diretto alla Nato. Credo che abbia sbagliato i suoi calcoli confidando in un repentino crollo dell'Ucraina, sottovalutando il fatto che quel paese, anche se enormemente più debole, ha comunque reparti militari rodati da 8 anni di scontri con i secessionisti del Donbass. I russi potrebbero riuscire certamente a occupare tutta l'Ucraina ma dovrebbero poi sostenere un costosissimo e lunghissimo impegno militare per mantenere sotto controllo quel Paese. Se la vecchia Unione Sovietica, alla fine, è stata costretta ad abbandonare il piccolo Afghanistan, non vedo come la Russia di Putin potrebbe dominare a lungo su una grande nazione europea come l'Ucraina. Immagino perciò che Putin, dopo che l'esercito russo avrà colpito unità militari, città, fabbriche e altri obiettivi più o meno strategici, proclamerà (come fece Bush jr. con l'Iraq) «missione compiuta», sosterrà che sono stati annientati i «nazisti» ucraini e ordinerà il ritiro delle truppe russe. Almeno questo suggerisce la logica. Unico dubbio: la mente degli autocrati è tortuosa e la necessità di soddisfare il loro ego può portarli a errori fatali, senza preoccuparsi minimamente delle sofferenze imposte ai loro stessi popoli”

5) È possibile  secondo lei che Cina, Corea del nord, Canada, o come lo stesso Trump vedano in Putin un genio?

Putin un genio? Questo lasciamolo dire solo ad un personaggio come Trump, che, sono convinto, deve molto, moltissimo a Putin, molto probabilmente persino la sua stessa elezione a Presidente degli Stati Uniti. Ma a un megalomane narcisista come Trump piacciono i dittatori perché spera di entrare a far parte anche lui di questo club esclusivo di bei personaggi. Aveva espresso giudizi positivi su Mussolini, sosteneva di avere un buon rapporto personale con l'inverosimile dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-un, e naturalmente è stato sempre amico e sodale di Putin.”

6) Pronti 1500 miltari italiani per rafforzare i confini europei...? Basta a frenare la follia di Putin? Come potrebbe risolversi questa pericolosa crisi che fa tremare l'Italia, la fortissima Germania dopo l'era Merkel? Potrebbe aver un ruolo Xi Jinping?

“ I soldati italiani saranno coinvolti nel conflitto? No. E' previsto solo un loro impiego, con un numero estremamente limitato di soldati, per contribuire a rafforzare il fianco orientale della Nato. Si tratta di semplice deterrente militare, non di reale ricorso all'uso della forza. In realtà quello che l'Italia dovrà affrontare non è un improbabile confronto militare ma l'interruzione delle forniture di gas e di petrolio dalla Russia, che potrebbe danneggiare molto seriamente la nostra industria e l'intera nostra economia. Dal  momento che Italia e Germania, cioè i due paesi maggiormente dipendenti dalle importazioni di questi prodotti dalla Russia, subiranno gli effetti maggiori delle sanzioni verso la Russia e dei tagli alle forniture energetiche da quel paese, se la solidarietà dei paesi occidentali non è solo un vuoto slogan, gli Stati Uniti dovrebbero intervenire in loro sostegno, garantendo petrolio e gas, se non ai prezzi concordati con la Russia, almeno con prezzi inferiori a quelli di un mercato oggi totalmente drogato. In ogni caso, se noi dovremo affrontare grosse difficoltà per le sanzioni, la Russia starà molto peggio perché la sua economia e la sua stessa potenza militare dipendono dalla vendita all'estero di gas e petrolio e perciò non potrà ricattarci troppo a lungo con il blocco delle esportazion”i.

7) Ci potrebbe essere un ruolo della Cina in questo scenario ?

Per chiudere, quale è e sarà il ruolo della Cina? Al  momento la Cina sta a guardare, perché è l'unico Paese che, in qualsiasi modo andrà a finire il conflitto, uscirà rafforzato. Potrà forse contare su un'intesa di lunga durata con la Russia (ci credo poco perché non me lo vedo Putin rassegnarsi a fare l'alleato minore di Xi Jinping); vedrà comunque gli Stati Uniti maggiormente impegnati in Europa e perciò costretti a ridurre la loro presenza nel Pacifico; potrà infine valutare la capacità di reazione dell'Occidente ad un'aggressione, per poter valutare quali rischi dovrà correre per occupare Taiwan. per il momento, comunque, la Cina si muove, com'è sua abitudine, con estrema cautela”

sabato 26 febbraio 2022

MALASANITA’, DECESSO IN CLINICA: FAMIGLIA ATTENDE GIUSTIZIA DA 12 ANNI PER LA MORTE DEL CONGIUNTO

 

Odissea fra due strutture sanitarie e due procedimenti giudiziari, di cui uno ancora in corso


CASERTA - A distanza di dodici anni dai fatti, i figli e la moglie di un uomo che all’epoca dei fatti aveva 71 anni, attendono ancora che sia fatta luce sulla morte del proprio congiunto deceduto in una clinica casertana, dopo un precedente ricovero presso una struttura sanitaria del Napoletano. Ad oggi, dopo un processo penale che ha visto l’archiviazione della posizione di quattro medici e la relazione di un perito che ha indicato quale responsabile del decesso una struttura clinica privata di Maddaloni, è ancora in corso un processo civile per danni e risarcimento avviato nel 2017 davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il procedimento riguarda la morte di Felice De Cristofaro, originario di Recale (Caserta), deceduto nella clinica San Michele di Maddaloni nel febbraio del 2010 a causa di una infezione contratta nella struttura. I familiari dell’uomo che, oltre alla perdita del loro congiunto hanno dovuto impegnare anche risorse economiche per le consulenze da affidare a propri periti, attendono ora impazienti l’udienza fissata alla fine di aprile per conoscere il contenuto della relazione del consulente del giudice civile, dopo uno slittamento del novembre dello scorso anno. Dopo un tentativo di mediazione non andato a buon fine, i familiari (la moglie Maria Teresa Gentiluomo ed i figli Maria Grazia e Giampiero De Cristofaro) hanno proceduto ad avviare un’azione legale civile contro la clinica San Michele di Maddaloni. Azione legale con la quale chiedono al giudice, tramite il loro legale, di accertare due profili di responsabilità. Da un lato, la carenza assistenziale imputabile alla struttura che avrebbe consentito causato un’infezione polmonare ospedaliera contratta all’interno della struttura determinando poi la insorgenza della sepsi che ha portato alla morte del paziente e, dall’altro, la negligenza di sottoporre il paziente, nel caso di pregressa infezione, ad un intervento cardiochirurgico, pure in presenza di neutrofilia, senza dunque indagare preventivamente sulle cause dell’alterazione dei valori e senza attendere un miglioramento del quadro clinico del paziente medesimo. Circostanza, scrive il legale della famiglia De Cristofaro, che porterebbe anche alla ulteriore responsabilità della Casa di Cura San Michele per una ipotesi di lesione del diritto alla autodeterminazione del paziente, ‘derivante dalla mancata rappresentazione a quest’ultimo della esistenza di un quadro clinico alterato già prima dell’intervento chirurgico e dalla conseguente esistenza di rischi esponenzialmente maggiori derivanti dalla esecuzione di un intervento, in presenza di un quadro clinico alterato per la presenza di neutrofilia’. Un aspetto che riguarda la sottoposizione alla firma di un consenso informato ritenuto ‘vago’ o ‘incompleto’. De Cristofaro fu ricoverato prima in una clinica della provincia di Napoli e poi trasferito da lì alla San Michele: si trattava di eseguire un intervento di angioplastica coronaria (sostituzione valvolare aortica) e una rivascolarizzazione miocardica ma l’uomo finì in terapia intensiva fino al decesso. Nessuno potrà restituire il signor Felice alla famiglia che pretende però giustizia per individuare la reale responsabilità di quella morte. Ovviamente, i legali della clinica portano avanti le loro tesi difensive ma la vicenda ha causato nel frattempo anche un danno biologico ad uno dei figli

GUERRA UCRAINA - RUSSIA . IL GESTO NOBILE E CRISTIANO DI DON ANTONELLO GIANNOTTI , MA PER ACCOGLIERE LE FAMIGLIE UCRAINE POTREMMO USARE L'ORFANATROFIO SANT'ANTONIO DI CASERTA

 

C’era una volta l’orfanatrofio Sant’Antonio di Don Mario Vallarelli.

Oggi è un plesso in disuso, ma potrebbe essere funzionante per accogliere non solo qualche rifugiato politico, ma potrebbe accogliere anche i rifugiati e quindi le famiglie ucraine in fuga dalla guerra che si sta consumando fra Russia e Ucraina . 


Se avessero un po di intelligenza i nostri amministratori politici e certamente non dobbiamo gettare la croce soltanto sul Sindaco Carlo Marino, perché per essere una città credibile c’è bisogno di lavoro di squadra, in quanto se ricordiamo bene i risultati vengono fuori proprio da uno spirito di squadra.

Ho letto attentamente il messaggio inviato ai  fedeli di Caserta  da parte di Don Antonello Giannotti , che ha cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica richiamando all’accoglienza per i cittadini Ucraini che scapano dalla Guerra .E’ un gesto nobile e soprattutto cristiano,  quello eseguito dal prelato casertano , ma in questa Caserta dove agiscono imprenditori da strapazzo gli stessi si potrebbero adoperare a ripulire il plesso che per un progetto fermo per le nuove scuole , l’orfanatrofio potrebbe essere una casa di accoglienza per queste persone .

D’altronde se ci fosse stato don Mario Vallarelli lo avrebbe senz’altro fatto.

Questo progetto si può fare se si vuole, perché accoglieremo i cittadini ucraina e le loro famiglie in un centro storico. E’ inutile dire che se ciò avvenisse Caserta avrebbe un po di credibilità non solo politica ma anche sociale.

L’orfanatrofio non è il solo plesso oramai in disuso, vi è anche il plesso delle scuole di san Giuseppe che si trova in via Mazzini con entrata in piazzetta San Sebastiano, quindi se si vuole ci si può adoperare.

Peccato che i nostri imprenditori che agiscono nella nostra città si divertono a bloccare le entrate e le uscite dei nostri palazzi dove abitiamo con betoniere per avere una supremazia totale. Ma loro non sono i padroni di Caserta.

Speriamo che l’abbiano capito.

venerdì 25 febbraio 2022

CASERTA - FENOMENO SHOEFITI IN PIENO CENTRO A PIAZZA REDENTORE C'E' QUALCUNO CHE INDICA CHE QUESTA E' UNA BASE DI SPACCIO E DI BABY GANG. QUALCHE FAMIGLIA PIANGERA'. NON PARLIAMO DEL PARCHEGGIO ALLA EX CASERMA POLLIO DOVE CHIEDONO IL PIZZO AGLI IMPIEGATI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

 

Stamattina è successo qualcosa di strano  nella più popolare Piazza Ruggiero o più comunemente chiamata Piazza Redentore a due passi dalle finestre del comune di Caserta.


C’è ne siamo accorti, perché mentre percorrevamo la piazza per andare al lavoro alle 7.50 e alzando gli occhi abbiamo notato due scarpette da ginnastica appese ad un ramo di uno dei due alberi che il caro sindaco Carlo Marino quando era assessore ai lavori pubblici nel progetto e nella urbanizzazione della piazza fece piantare due alberi che oggi ha rami secchi. Abbiamo immortalato il momento che vi sottoponiamo.

Qualcuno addirittura ha affermato, perché quelle scarpette appese ad un albero non potevano buttarle altrove o nei cassonetti dei rifiuti urbani?

L’enigma e ben smascherato perché se qualcuno non ha capito il significato, noi abbiamo fatto una ricerca su internet e nel motore di ricerca di google abbiamo messo “ scarpette appese all’albero” ed abbiamo trovato non il solo il nome dell’evento “ lo Shoefiti addirittura in diversi siti fra cui “ wikipedia” .    

“Si presume, ma è quasi certo, che in origine il lancio delle scarpe sugli alberi servisse a dare indicazioni, anche in lontananza, sui luoghi dove vi era spaccio e consumo di droga, oppure per segnalare posti dove era possibile compiere furti in orari diversi della giornata”.


 Ed ancora “In merito al vero significato di questa misteriosa tendenza sono state date diverse interpretazioni collegabili allo spaccio di droga o alle bande giovanili. Alcuni dicono che appendere le scarpe ai fili serva come segnalazione di luoghi dove vi è spaccio o consumo di droghe, come crack o cocaina, altri sostengono che questa pratica sia usata dalle bande giovanili per commemorare un loro membro vittima di un omicidio o semplicemente per delimitare i loro confini, oppure per segnalare luoghi dov'è possibile compiere furti in diversi momenti della giornata, a seconda del tipo di calzature”.

Con questo non desideriamo fare un vero e proprio allarme sociale , ma il fenomeno è serio ed è di  particolare attualità .Ciò significa che qualcuno abbia voluto indicare che in quella piazza gira droga e baby gang,  o addirittura che è imminente un eclatante furto di appartamenti o di studio . Tutto questo accade proprio a due passi non solo del comune dove dovrebbero stazionare poliziotti municipali, ma anche agenti di polizia dove una questura e una prefettura si trova proprio all’altro lato della strada.

A fare da contorno a questa notizia di attualità, fa eco orami il dominio assoluto dei parcheggiatori abusivi che stazionano nel parcheggio dell’ex caserma pollio  a Caserta a due passi dalla Reggia dove addirittura si posizionano chiedendo soldi  agli impiegati della pubblica amministrazione che vanno al lavoro lasciando nella totale paura che se non gli danno quanto richiesto potrebbero trovare qualche sfregio sulla loro auto.

Meditate gente, meditate questo è proprio anarchia totale di una città in preda alla criminalità che ha messo le basi per i loro business perché non c’è controllo dove ci dovrebbe essere di più.  

giovedì 24 febbraio 2022

STORIA DI CASERTA BORBONICA . QUANDO RE FERDINANDO DI BORBONE FECE ARRESTARE IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DELLA GRAN CORTE DELLA VICARIA LUIGI DE MEDICI IL 25 FEBBRAIO 1795

 

C’era una volta il re. Potrebbe essere un inizio di una favola raccontata da una mamma o da un papà per far addormentare un bambino, ma in realtà quello che vi stiamo per raccontare è un fatto realmente accaduto fra le mura del suntuoso ed imponente Palazzo Reale di Caserta costruito alla fine del 1700 per volere dei Borboni, che custodisce segreti ancora non tutte svelate.

Ebbene, manco a farlo apposta, il 25 febbraio del 1795 e ne ricorre oggi il 227esimo anniversario, nella notte fra il 24 febbraio e il 25 febbraio di quell’anno si prese una importante decisione, l’arresto del presidente della gran corte della vicaria cav. Luigi de Medici accusato di tradimento o meglio cospirazione alla corona del Re Ferdinando. La riunione, chiesta espressamente dal Re Ferdinando di Borbone nella sala del trono del palazzo reale di Caserta fra bracieri (perché era pieno inverno) e pausa pranzo, parteciparono oltre al Re Ferdinando anche la regina Maria Carolina,  quattro segretari di stato Giovanni Acton, Carlo de Marco, il marchese Saverio Simonetti, il marchese Gioacchino Corradini, Tommaso d’Avalos marchese di Vasto, Filippo Orsini duca di Gravina Francesco Loffredo principe di Migliano, il cardinale  Fabrizio Ruffo e il generale principe Francesco Pignatelli. Erano in undici.

Questo avvenimento è custodito nell’ultimo libro uscito qualche mese fa a firma di uno decani storici della Regione Campania e del Regno delle Due Sicilie Avvocato Giuseppe Garofalo intitolato “Le ragioni del Boia” che racchiude una delle più accattivanti confessioni di un avvocato della fine del 700 e inizi 800.  

Vincenzo de Jorio arrestato il 10 maggio del 1809 in piena dinastia buonapartiana nel cortile di  Castelcapuano a Napoli davanti ad una folla di curiosi e guarda caso  fu trasferito nella fortezza di  Capua. In trentuno varcano la soglia undici uomini e nove donne e tutti erano accusati di cospirazione. Il processo si svolge il 24 novembre del 1809. Lì iniziò Vincenzo de Jorio  a scrivere le sue memorie raccontando la storia della Rivoluzione Napoletana avvenuta tra la fine del 1700 e il 1800.

Tra i suoi manoscritti, c’è un avvenimento che l’avvocato Giuseppe Garofalo aveva  raccontato nel suo libro  " Le ragione del Boia " in base alla testimonianza dell’avvocato Vincenzo De Jorio che fu uno degli avvocati penalisti più importanti del regno di Napoli in quanto aveva difeso molti cittadini napoletani che si professavano giacobini i quali volevano sovvertire il regno delle due Sicilie della famiglia dei Borboni.

 I processi ai quali partecipò l’avvocato De Jorio come avvocato difensore , il presidente era il cav. Luigi de Medici massimo esponente della Gran Corte della Vicaria  che nutriva una particolare “ simpatia “ per i giacobini , perché erano anche rappresentati da persone integerrime delle migliori famiglie napoletane di quel tempo. Basti pensare che il presidente della Gran Corte della Vicaria Luigi de Medici ( oggi potrebbe essere equiparato al presidente della Gran Corte di Cassazione Italiana) addirittura fece arrestare processare e condannare addirittura persone ma anche integerrimi personaggi di spicco napoletani come i fratelli Giordano dove primeggiava  una figura particolare quella del professore di matematica della Nunziatella Annibale , che viveva fisso a casa  di luigi de Medici e quest’ultimo gli aveva fatto anche da padrino di cresima.

La sera del 24 febbraio del 1795 tutti i convocati si recarono con le loro carrozze a palazzo Reale a Caserta e quando giunsero il personale al gran completo e le guardie posizionati sugli scaloni, guardando i convocati che passavano davanti a loro, si resero  conto che stava accadendo qualcosa di eccezionale. Dopo un giorno e mezzo, perché si giocava anche sulla credibilità del regno, si decise sull’arresto luigi de Medici avvenuto poi dopo tre giorni il 28 febbraio del 1795.

Questo aneddoto per certi versi fa ricordare,  una importante operazione eseguita dalla Dda di Catanzaro  dove il procuratore della città calabrese Nicola Gratteri ha eseguito a dicembre 2019, dopo una importante riunione fiume con tutte i maggiori esponenti delle istituzione, cosi come avvenne 225 anni a Caserta nella sala del trono,    addirittura indagando ed arrestando un personaggio istituzionale perché forniva notizie di persone indagate ad un onorevole di una fazione politica che in quel frangente era all’opposizione nella nostra nazione .

 Come dire passa il tempo ma non è cambiato niente !!!                            

 

CASERTA TERRA DI CAMORRA. NOTI IMPRENDITORI TENTANO DI SEQUESTRARE IN CASA PROPRIETARI CHE ABITANO IN UN PALAZZO STORICO DEL CENTRO.LA CASERTANIETA' E' ANDATA A QUEL PAESE





CASERTA – C’era una volta una città quella di Caserta, oggi c’è soltanto una città in preda a facinorosi imprenditori che vogliono gettare soltanto fango avvalendosi della loro supremazia quasi camorristica che non rispettano i cittadini.

 Quello che è successo stamattina davanti ad una entrata di un palazzo oramai storico in piazza Vanvitelli affianco al palazzo Castropignano lato Piazza Redentore sarà ricordato come il sequestro di persona di cittadini i quali abitano in questo fabbricato .


La sequenza delle foto , peraltro inviate da un cittadino che abita in quel palazzo e che addirittura ha una mamma ultranovantenne disabile ne è la conferma.

Ieri mattina di buon ora intorno alle 8,30 sono giunte due betoniere di proprietà di una società che opera nel maddalonese   per eseguire i lavori di ristrutturazione al porticato ex pretura oggi sede del palazzo comunale. Le stesse però invece di stabilizzarsi in piazza Redentore, visto che potevano entrare essendo i lavori proprio del comune, hanno ostruito il Passaggio Marvasi davanti all’entrata del Palazzo Farina non facendo più uscire ne le auto dei proprietari del palazzo che percorrevano la salita del garage dove venivano custodite , ne  gli stessi proprietari che abitavano nei palazzi adiacenti.


Ma la cosa che è balzata più agli occhi,  che queste due betoniere sono state parcheggiate proprio sotto il frontalino del palazzo non facendo più uscire ed entrare nessuno. Uno dei Proprietari una volta sceso da casa quando ha visto la scena è andato su tutte le furie e addirittura si è recato presso gli uffici comunali ce erano addirittura chiusi perché aprivano al pubblico alle ore 15.00. A questo ci aggiungiamo che non erano presenti neanche poliziotti della municipalità nonché  agenti della polizia a due passi dalla Questura e della Prefettura . Questi imprenditori completamente padroni della città addirittura hanno cercato ed ottenuto un tentativo di sequestro di persona ai danni di piccoli proprietari che abitavano nei due palazzi adiacenti.
Non desideriamo essere troppo zelanti ma in passato e fino a qualche anno fa poliziotti municipali per ordine di qualcuno addirittura eseguivano dei veri e propri raid con multe a chi parcheggiava l'auto nei pressi  dei palazzi, oggi è tutto lecito 

Ma non finisce qui, poiché per effetto di questo lavoro non si sono visti neache i responsabili dirigenziali del comune nonché politici di una città che copiando il magnate russo Vladimir Putin , hanno lasciato alla criminalità  autorizzata.


Come fiore all’occhiello di una città quella di Caserta oramai divisa fra clan della criminalità organizzata  di Maddaloni, Marcianise, Casal di Principe, San Felice a Cancello il controllo è oramai un optional , ma visto che casertani si contano sulla punta delle dita, ecco che la città assomiglia sempre più ad una Ucraina che non può neanche difendersi dove imprenditori assomigliano sempre più a magnati russi .     




venerdì 18 febbraio 2022

CASERTA - IL COMUNE DI CASERTA E PUBBLISERVIZI NON POTEVA MANDARE GLI AVVISI L'ULTIMO GIORNO UTILE SENZA CHE LA POSTA LO AVESSE PRESO IN CARICO NELLO STESSO GIORNO . IL DOTTOR PIETRO MATRISCIANO FA FELICE UNA CITTADINA CASERTANA

PIETRO MATRISCIANO E' ANCHE CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELL'ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI  ED ESPERTI CONTABILI CON

LA LISTA N.2 " ETICA E CONDIVISIONE" 

Il Comune di Caserta e per esso la Pubbliservizi ente preposto alla liquidazione degli atti per i tributi locali non puo’ considerare valida la notifica inviata alle poste l’ultimo giorno utile, senza che questa fosse prima caricata all’ufficio postale e giunta a destinazione del cittadino nel periodo di covid, considerando gli 85 giorni di proroga . In sintesi questa è la sentenza che la Commissione Tributaria Provinciale 12 sezione  ha emesso il 24 gennaio 2022 sentenza n.530/2022 depositata il 16 febbraio 2022, accogliendo il ricorso presentato dalla cittadina casertano A.D.C. in seguito ad un atto  di accertamento IMU anno 2015 notificato alla parte il 6 aprile 2021 ma inviato a poste il 26 marzo 2021 e preso in carico per la notifica il 30 marzo del 2021.

In sostanza la sentenza emessa con il dispositivo della commissione Provinciale  ha accolto le tesi difensive elencate dal Dottor Pietro Matrisciano commercialista  che comunque fa giurisprudenza nelle miriade sentenze emesse dall’ente del Ministero delle Finanze.

Il professionista infatti ha asserito che L’articolo 67 del Decreto legge del 17/03/2020 n. 18 ha disposto la sospensione degli attività di liquidazione, controllo ed accertamento, per il periodo di 85 giorni compreso fra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020, dalla quale consegue il differimento, per un periodo di pari durata a quello della sospensione, dagli ordinar termini di prescrizione e decadenza il 31/12/2020, che, pertanto, sono prorogati al 26/03/2021, come confermato anche dalla Circolare 11/e del 6 maggio 2020. Il termine di prescrizione della tasi è di 5 anni e occorre considerare gli ulteriori giorni di interruzione giudiziaria davanti all’emergenza epidemiologica da COVID19, per cui il termine ultimo perché la pretesa creditoria di “Pubbliservizi” sia legittima è il 26 marzo 2021. Benchè la società Pubbliservizi abbia indicato in cartella la data del 26 marzo 2021, essa fa riferimento al momento nel quale il messo notificatore notificava l’avviso in oggetto all’agente postale per la spedizione a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, ai sensi dell’art.149 del cpc e della legge 890/1982 c/o CMP NAPOLI . Nel caso delle notifiche a mezzo poste, infatti,  vige il principio del c.d. “ doppio termine di notifica ( Corte Cost. Sentenza n. 477/2002)” secondo il quale vi sono due momenti perfezionativi della notifica a seconda che il soggetto considerato sia il notificante o il destinatario. Nello specifico l’art.149 comma 3 recita “la notifica si perfeziona, per il soggetto notificante, al momento della consegna del plico all’ufficiale giudiziario e, per il destinatario dal momento in cui lo stesso ne ha conoscenza dell’atto. La suprema Corte di Cassazione, con sentenza n. 9302 del 2012 e n. 26804 del 2013, precisa che il principio appena richiamato deve ritenersi applicabile solo quando i termini per la notifica degli atti tributari siano previsti a pena di decadenza e non anche quando siano previsti a pena di prescrizione del diritto di recuperare il credito. Di conseguenza, ai fini del perfezionamento della notifica e della verifica del rispetto del termine di prescrizione del tributo , rileva la data di ricezione dell’atto e non quella della spedizione . Tenuto conto che il termine da considerare ai fini della prescrizione per gli Enti Locali decorre dal giorno della ricezione della notifica del destinatario, lo scrivente avendo avuto notificato l’avviso di accertamento solo in data 6 aprile 2021, l’avviso e pertanto prescritto.


Una  vittoria professionale  che avalla il percorso intrapreso dal punto di vista etico. Pietro Matrisciano dottore commercialista e noto professionista anche nell’ambito giudiziario perché riconosciuto anche dal tribunali competenti, è infatti candidato presidente all’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili della provincia di Caserta per le prossime lezioni per il rinnovo del consiglio che si eseguiranno il 21 e 22 febbraio 2022. La lista è Etica e Condivisioni ed insieme a lui sono candidati come consiglieri Vincenzo Cortese, Giovanni Gogliettino, Caterina De Rosa, Fernando Del Rosso, Giuseppe Balbi, Luigia Gentile, Antonio De Lucia, Nicla Del Piano, Annarita Sannino, Rosa Caterina, Walter Santillo,  Salvatora Piccerillo, Michele Piombino, Antonio Izzo matr. 1356, Mirella Rosalba Raimondo.

E’ la prima elezioni nella storia poiché si voterà con il sistema telematico e non in presenza voluto fortemente proprio dal dottor Pietro Matrisciano che ha sempre ribadito. Da  mesi – dichiara Pietro Matrisciano – che chiedevamo a gran voce e con assoluta caparbietà il semplice esercizio di un sacrosanto diritto democratico: quello al voto. Diritto che, è bene ribadirlo, Ci era  stato più volte negato nel corso dell’ultimo anno – e oltre – causa pandemia”. “Riteniamo la salvaguardia della salute dei nostri iscritti un interesse superiore a qualsiasi altro e, proprio per tale ragione, abbiamo insistito ed ottenuto  nel richiedere la possibilità di voto da remoto (on-line)”.  

Saranno circa 1300 iscritti ad esprimere il voto per la lista Etica e Condivisione.

Attenzione però che è anche la prima elezione dopo lo scioglimento del consiglio dei dottori commercialisti ed esperti contabili e la conseguente nomina di un commissario straordinario avvenuto nell’inoltrato anno  2021.

giovedì 10 febbraio 2022

CASERTA - MEZZOGIORNO DI PANICO IN PIENO CENTRO . AUTO SFRECCIA IN CONTROSENSO

 Attimi di paura in pieno centro a Caserta . Stamane  intorno alle ore 12,00 una Alfa 155 ha iniziato a percorrere via Mazzini (per giunta zona pedonale) controsenso, proveniente da piazza Vanvitelli fermandosi all'altezza di Piazza Margherita. A bordo due extracomunitari che giunti in Piazza Vanvitelli hanno percorso il centro storico in senso inverso . 


L'allarme è scattato immediatamente, tanto è che l'auto è stata bloccata proprio  nella centralissima Piazza Margherita prima da una gazzella della Guardia di Finanza poi successivamente i finanzieri hanno avvertito anche la polizia municipale che è intervenuta sul posto.   I due sono stati inviatati a scendere e i poliziotti municipali hanno iniziato a provvedere alla identificazione dei due . Uno dei due però si è dimostrato piuttosto irascibile perché all'atto della richiesta dei poliziotti municipale e delle forze dell'ordine accorsi sul posto, non ha voluto dare i documenti di riconoscimento . 


Ne è nato un parapiglia tanto che si è formato un capannello di gente attorno alla piazza . L'auto è stata bloccata da due gazzelle della polizia municipale e una polizia . Ma l'extracomunitario, quello più irascibile, continuava a fare le bizze, mentre l'altro è stato identificato in maniera normale. Uno di loro però si è lasciato andare anche da alcune illazioni , ma gli agenti della municipale lo hanno immobilizzato e strattonandolo lo hanno introdotto in una gazzella fermandolo e trasportato presso la questura di Caserta  per gli adempimenti di rito . Sul posto è intervenuto  anche il soccorso stradale che ha prelevato l'auto portandola presso un deposito giudiziario  che sembra essere non intestata ad uno dei due perchè aveva targa laziale della provincia di Frosinone. 

Noi testimoni oculari così come testimoniamo le foto 


Sembra strano che in pieno centro storico accadano questi episodi poiché il tratto di strada è a due passi non solo dal palazzo di governo e questura di Caserta ma è a due passi anche dal Comune.

E' inutile dire che l'extracomunitario sarà giudicato forse nella giornata di Domani davanti al giudice monocratico del tribunale di Caserta, ma per adesso rischia guida pericolosa e resistenza a pubblico ufficiale . Staremo a vedere. Certo che l'episodio ha  raccolto una  miriade di curiosi i quali imperterriti  assistevano al teatro  generato dalle urla e dagli spintoni che l'extracomunitario eseguiva nei confronti delle forze dell'ordine , ma nessuno schiaffo è stato dato dal cittadino di colore .       

sabato 5 febbraio 2022

CASERTA- ECCO COME LA REGIONE CAMPANIA E IL GOVERNATORE DE LUCA TIENE IN CONSIDERAZIONE LA PROVINCIA DI CASERTA E I BAMBINI AUTISTICI- DEVONO SOLO ANDARE A VENDERE I PRODOTTI ITTICI


UNA MANIFESTAZIONE A SOSTEGNO DELLA TERAPIA PER L’AUTISMO. 

Lunedì 7 febbraio ’22 si svolgerà una MANIFESTAZIONE, comunicata alla questura competente, presso la sede centrale dell’ASL di Caserta Via Unità d’Italia dalle 10:30 alle 13:00.



Interverranno associazioni di genitori, terapisti, responsabili cooperative e associazioni del terzo settore per richiedere che vengano mantenuti gli alti standard dei trattamenti ABA attuali, la continuità assistenziale e per dar voce a tutti i ragazzi con autismo e i loro diritti.

Dall’anno 2015, l’ASLCE si fa pioniera, a livello Nazionale, di un fantastico progetto Socio-Sanitario Specialistico in Applied Behavior Analysis (Analisi Applicata del Comportamento o ABA), in linea con le Linee Guida 21 sull’Autismo e con la Legge 134/2015 (Aggiornamento LEA), per la presa in carico di bambini con disturbo dello spettro autistico.

L’ABA risulta essere uno dei trattamenti a maggiore evidenza scientifica per il trattamento dell’autismo Linee guida 21 20151 tale trattamento ha come peculiarità la velocità nel raggiungimento di obiettivi specifici, poiché prevede alta intensità, (l’ABA ne prevede almeno 25h settimanali, ma in termini di ore parliamo, in media di 15h settimanali erogate per le famiglie Casertane dal 2015 ad oggi, più ore di supervisione mensile), prevede l’erogazione in tutti gli ambienti socialmente significativi, quali: casa, scuola, ludoteca, parco, centro commerciale etc.. come anche in setting più strutturati (ambulatori) ed una stretta compliance del caregiver.

<<Il generale accordo della comunità scientifica internazionale sul fatto che l’intervento d’elezione in autismo debba essere precoce, intensivo, globale e fondato sull’Analisi del Comportamento Applicata (Applied Behavior Analysis/ ABA) è stato in tempi relativamente recenti tradotto in raccomandazioni di trattamento nella Linea Guida 21 (Ministero della Salute, Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti, 2011). Le direttive pratiche necessarie per dare attuazione concreta alle raccomandazioni della Linea Guida 21 sono delineate nell’Accordo approvato dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti locali (Ministero della Salute, Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo, con particolare riferimento ai Disturbi dello Spettro Autistico, 2012). Nonostante dalla Linea Guida 21 emerga una chiara raccomandazione sia per gli interventi intensivi comportamentali globali, sia per gli interventi comportamentali focalizzati (degli Espinosa, 2012), nel mondo della clinica e dell’educazione permangono importanti dubbi e fraintendimenti riguardo a che cosa sia l’ABA, quali siano le caratteristiche di un intervento autenticamente basato su questa scienza e quale sia il percorso formativo necessario per acquisire le competenze professionali rilevanti per condurre interventi educativi specialistici di tipo comportamentale (Matson et al., 2012).>>

Per inciso: L’ABA è una scienza da cui derivano altri tipo di trattamento, come l’ESDM, o il PRT.
Tale scienza è riconosciuta a livello Internazionale e la sua applicazione è garantita dall’organo BACB, il quale norma formazione, applicazione e etica di tale scienza di modifiche del comportamento.

Oggi:

La Giunta della Regione Campania pubblica la delibera 131 del 31/03/2021, recante come oggetto “PDTA per la presa in carico globale ed integrata dei soggetti con disturbo dello spettro autistico in età evolutiva”, e pone in essere, una serie di stravolgimenti all’assetto attualmente presente, soprattutto nel territorio casertano. Tale delibera, è stata già formalmente assunta dai distretti sanitari ASLCE, i quali, chi in un modo, chi in un altro, ne gestiscono l’interpretazione.

Tale delibera prevede, come massima indicazione, l’erogazione di trattamenti per soggetti con autismo erogati dai centri privati accreditati, escludendo di fatto tutte le cooperative ed associazioni, che sul territorio Casertano, già dal 2015, erogano il Golden Standard dei trattamenti per bambini con autismo; andando così a minare una realtà regionale, quella Casertana, già ampiamente produttiva ed efficace nell’erogazione dell’ABA!

Nella delibera, inoltre, vi è la volontà esplicita di non indicare il trattamento ABA come uno dei trattamenti di elezione per l’autismo, anche se di fatto, la realtà Casertana, con tutti i dati prodotti negli ultimi 6 anni, potrebbe supportare tale ipotesi, oltre al dato di fatto, sotto gli occhi di tutti, che gli stessi Neuropsichiatri hanno negli anni prescritto trattamenti ABA e le stesse famiglie hanno VOLONTARIAMENTE scelto di passare dal trattamento L11 ex art 26 al trattamento ABA. Anzi, i comuni casertani, nei suddetti anni, hanno visto una migrazione, in termini di residenze, maggiore, di famiglie provenienti da altri comuni, al solo scopo di ricevere le tanto efficaci cure promosse dall’ASLCE in ABA.

Il 18/01/2022 l’ASL di Caserta, nelle more dell’applicazione della delibera 131/21, pubblica la delibera N 40 la quale prevede, sempre per mere fasce d’età lo spostamento dei bambini di età 0-6,11 ai centri accreditati ex art 26 L.11, senza alcuna valutazione solo per età; poiché pare che l’ABA a prevalenza Sanitaria sia diversa dall’ABA sociosanitaria, andando proprio contro i principi di base di tutte le scienze. Una caratteristica fondamentale dell’ABA è quella di essere evidence-based, adotta esclusivamente procedure che le ricerche in ambito scientifico hanno dimostrato essere efficaci, applicandole con rigore scientifico ed effettuando un costante monitoraggio dei risultati raggiunti e sono replicabili.

Mentre per i bambini 7-17, è stata prevista una proroga per delle valutazioni in Nuclei territoriali ancora non completamente formati, nè tantomeno pubblicati sul sito Aziendale; tale valutazione potrebbe comunque prevedere una dirottazione dei bambini presso centri accreditati, qualora si ritenesse prevalente l’aspetto sanitario senza criteri chiari e trasparenti.
E anche in questo caso i principi base vengono minati: per il DSM V° (Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi Mentali)  definisce una diade sintomatologica presente nell’autismo, fra cui: deficit comunicazione e interazione Sociale; comportamenti ed interessi ristretti e ripetitivi. Definendo la presenza di un deficit sociale come pietra miliare nella diagnosi dell’autismo. Pertanto non sono ben chiare le caratteristiche dei bambini con questa diagnosi che hanno meno bisogno del lavoro in ambito sociale.
Inoltre, ulteriori perplessità risiedono nel fatto che viene detto che i centri di riabilitazione accreditati potranno prendere in carico i bambini 0-6,11 provenienti da tutto il territorio casertano, nel rispetto delle CCOOMM ma come è notoriamente risaputo i centri accreditati hanno le CCOOMM oberate con lunghe liste d’attesa per la presa in carico dei bambini.
Ci sarebbero molti altri punti poco chiari rispetto tutta questa situazione, come ad esempio la manifestazione d’interesse richiesta in forma privata dall’ASL ai centri accreditati, i quali hanno risposto mediante semplice autocertificazione di avere personale esperto in ABA anche se fino ad oggi non avevano mai partecipato ai bandi della stessa ASL in materia di ABA. Mentre tutte le compagini che fino ad oggi erogano l’ABA hanno sempre dovuto rispondere a criteri ben precisi di formazione del personale in termini di laurea, specializzazioni, iscrizione agli albi e formazione ABA.

Per tutte queste criticità e per i dubbi di instabilità, le famiglie hanno indetto la manifestazione, per lunedì 7 febbraio 2022 presso la sede centrale dell’ASL di Caserta Via Unità d’Italia dalle ore 10:30 alle ore 13:00.
interverranno associazioni di genitori, terapisti, responsabili cooperative e associazioni del terzo settore per richiedere che vengano mantenuti gli alti standard dei trattamenti ABA attuali, la continuità assistenziale e per dar voce a tutti i ragazzi con autismo e i loro diritti