La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 29 gennaio 2019

Succede a Santa Maria Capua Vetere. PRIMA LO CONDANNANO POI LO ASSOLVONO CON FORMULA PIENA. UN COLTIVATORE DIRETTO SAMMARITANO AVEVA DENUNCIATO IL FRATELLO PER IL REATO DI INTERFERENZA ILLECITA NELLA VITA PRIVATA.

Usare fotografie per documentare un abuso edilizio non è reato.  La  IV sezione della Corte di Appello del tribunale  di Napoli ha ribaltato, assolvendo perché il fatto non sussiste,  la sentenza inflitta dal giudice monocratico del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che nel marzo 2017 condannò Alberto Russo ad otto mesi di reclusione ma anche con il risarcimento danni di 2000 euro nei confronti della parte civile che era il fratello. La difesa di Alberto Russo, rappresentata dagli avvocati Enzo Alesci e da Enrico Monaco, ha completamente smontato l’imputazione accusatoria emessa  nel decreto di citazione in giudizio da parte del pm della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ma soprattutto dal giudice monocratico della città del foro che il 7 marzo del 2017 emise la sentenza di condanna  di primo grado acclarando il reato di interferenza illecita nella vita privata   di Vincenzo Russo  fratello costituitosi parte civile e rappresentato da Raffaele Gaetano Crisileo .  Alberto Russo, che con la moglie Anna Ricciardi indagata e prosciolta già in primo grado , vivono tutt’oggi ancora nel luogo dove è stato teatro della diatriba penale nel dicembre 2010 furono denunciati dal fratello Vincenzo perché scattò, secondo l’accusa,  foto inopportune per documentare un manufatto edilizio non consono perché sorto in un luogo condominiale. Lo stesso manufatto poi è stato motivo di sentenza penale da parte del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti del Vincenzo Russo. Quest’ultimo svolge l’attività di coltivatore diretto e ed è proprietario di alcuni appezzamenti di terreno ambedue dimorano con le rispettive famiglie nello stesso stabile ubicato in un antico palazzo rurale situato a Santa Maria Capua Vetere .
L’esito dell’istruttoria dibattimentale prese spunto dalla deposizione di un teste verbalizzante della polizia municipale di Santa Maria Capua Vetere che si recò sul posto per i rilievi necessari e  che addirittura aveva provato senza ragionevole dubbio la verificazione delle ipotesi di reato contestate dal pm , che poi sono state completamente annullate  dagli avvocati difensori Enzo Alesci e Enrico Monaco.