Alle prime ore della
mattinata odierna personale della Squadra Investigativa del Commissariato P.S.
Santa Maria C.V. traeva in arresto,
colpito da Provvedimento Restrittivo della Corte di Assise di Appello di
NAPOLI:
BUSICO
SALVATORE BUSICO di S. Maria
C.V. di anni 49
Ritenuto
responsabile dei delitti p. e p. dagli artt 110,575,577 codice penale poiché in
concorso e previo accordo con ignoto cagionavano con premeditazione la morte, del minore, Di Monaco Enrico,
esplodendogli contro due colpi d’arma da
fuoco, utilizzando un fucile cal.12
caricato a pallettoni che
attingevano il Di Monaco alla
base del collo e alla mandibola,
all’interno di una casa colonica sita
in agro del Comune di S. Maria La
Fossa.
L’Ordinanza di
custodia cautelare in carcere è stata emessa dalla
Corte d’Assise d’Appello 1^
di Napoli, in data 14.7.2014 nell’ambito del procedimento penale per i
delitti di omicidio aggravato, in
concorso con altri di Di Monaco Enrico.
L’ordinanza cautelare
è stata richiesta dalla
Procura Generale presso la
Corte d’Appello di Napoli,
in applicazione della misura cautelare in carcere per pericolo di
fuga e scaturisce da una condanna all’ergastolo in appello,
dopo una assoluzione nel
giudizio di primo grado.
La vicenda
de quò prende inizio
dal 26 aprile 2005,
allorquando in questi Uffici si
presentava Di Monaco Olimpia , madre di Enrico Di Monaco di anni
17 , denunciando la scomparsa del
proprio figlio.
Veniva avviata un’attività d’indagine finalizzata al rintraccio
del minorenne.
Sin dalle prime fasi, gli accertamenti si indirizzarono nei
confronti di un agricoltore e conoscente del minore scomparso, BUSICO Salvatore in oggetto
indicato, il quale fu indicato da diversi testi come ultima
persona ad avere
incontrato il minore prima
della sua scomparsa, facendolo
salire a
bordo della sua autovettura.
Le ricerche del
giovane, continuarono sino al 18 maggio 2005, allorquando personale
dipendente, ritrovava il cadavere di
Enrico DI MONACO, in agro di Santa Maria La Fossa (CE) all’interno di un
casolare in località “Marzella”.
Il corpo senza
vita, giaceva a terra, supino, dietro la porta d’ingresso della casa colonica,
colpito da colpi d’arma da fuoco, cal. 12, in parti vitali del corpo.
Di
notevole supporto investigativo risultavano essere le numerose intercettazioni
telefoniche ed ambientali effettuate da questo ufficio, nell’ambito degli amici
del defunto Enrico e dello stesso indagato.
Tali
attività fornivano delle conferme sugli indizi
di reità, già parzialmente acquisiti a
carico di Busico Salvatore e di altri
soggetti di Nazionalità Albanese.
Busico Salvatore al termine
delle prescritte formalità è stato associato
presso la
locale Casa Circondariale di Santa Maria C.V.