La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 3 febbraio 2011

SESSA AURUNCA -ARRESTATO PADRE VIOLENTO - MOLESTAVA MOGLIE E FIGLI CON LA FORZA

Nella mattinata odierna gli Agenti della Squadra Mobile di Caserta diretta dal Vice Questore Angelo MORABITO, unitamente a personale del Commissariato di P. S. di Sessa Aurunca, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Santa Maria C. V. su richiesta della Procura Sammaritana, nei confronti di COTURNI Antonio, nato a Formia (LT) il 4.9.1968, residente a Sessa A. (CE).

L’uomo è responsabile di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e continuate, violenza privata, violazione di domicilio e violazione degli obblighi di assistenza familiare, reati commessi in danno della moglie e dei tre figli minori in un arco di tempo che va dal marzo 2008 sino al dicembre dello scorso anno.

Il provvedimento restrittivo è l’epilogo di una delicata indagine condotta dalla Squadra Mobile di Caserta e dal Commissariato di P. S. di Sessa Aurunca, coordinata dalla Procura di Santa Maria C. V., che ha svelato una serie impressionante di violenze, angherie e soprusi di cui era vittima la moglie ed i tre figli del COTURNI.

Le indagini avevano inizio nel maggio scorso, allorchè la donna denunciava al Commissariato di Sessa Aurunca che il marito impediva a lei ed ai suoi tre figli di rientrare in casa, confidando poi di essere da tempo vittima di abusi e violenze da parte del consorte, rifiutandosi però di sporgere denuncia.

Dopo alcuni mesi, la donna denuciava alla Polizia di essere stata colpita violentemente con calci, pugni e schiaffi dal marito e che, rientrata in casa dopo essere stata in ospedale per le cure, era stata nuovamente e violentemete aggredita al punto da subire un trauma cranico commotivo.

I poliziotti, constatata la gravità della situazione, convincevano la vittima a sporgere una formale denuncia che dava avvio ad una meticolosa indagine, coordinata dalla Procura di Santa Maria, che permetteva di accertare che la vittima subiva violenze da anni, fin dall’inizio del matrimonio con il suo persecutore, avvenuto poco più di 15 anni orsono, e che le violenze ed i maltrattamenti erano rivolti anche ai figli di 15, 12 e 9 anni. Attraverso le indagini si poteva così appurare lo stato di profonda sofferenza e prostrazione in cui versavano, non solo la mamma, ma anche i minori, costretti ad assistere alle minacce di morte, alle umiliazioni ed alle percosse che l’indagato riervava alla loro madre.

La situazione era degenerata al punto che le vittime erano state costrette ad allontanarsi dall’abitazione familiare e trovare ospitalità presso una casa messa a disposizione dei servizi sociali di Sessa A.. Ma le persecuzioni non si erano interrotte. L’uomo continuava a recarsi presso la dimora provvisoria della moglie e dei figli rivolgendo ingiurie e minacce, anche al fine di costringerla a ritirare le denunce.

Peraltro, la donna, che lavorava presso un bar, era stata licenziata dal titolare che non voleva più tollerare la continua presenza molesta e le scenate violente del COTURNI anche presso il suo esercizio.

Intanto, la Polizia aveva provveduto a far revocare al COTURNI, che lavorava come guardia particolare giurata, il porto di pistola e ad emettere un divieto di detenzione armi. L’allontanamento dall’abitazione, non esauriva le violenze, al punto che il 4 gennaio scorso il COTURNI investiva con la sua auto la moglie, causandole lesioni e contusioni addominali, per fortuna di lieve entità, ed aggrediva i poliziotti intervenuti per accertare la dinamica dei fatti e, pertanto, in quella occasione venne arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.