Se c’è un motivo in più per gli impiegati della pubblica amministrazione per essere ancor di più arrabbiati è quello relativo al rinvio a giudizio del presidente del consiglio Silvio Berlusconi per fatti attinenti alla sua attività. Già perché il paradosso è proprio questo . Un Primo ministro può continuare ad esercitare la sua attività politica , mentre un dipendente della pubblica amministrazione se solo se è indagato per fatti attinenti alla sua attività di funzionario pubblico può essere forzatamente sospeso perché vi sono i contratti di lavoro siglati per giunta dalle organizzazione sindacali che lo consentono. Tutto ciò accade in un paese che è L’Italia dove un ministro della pubblica amministrazione tale Renato Brunetta all’inizio della legislatura a sparato a zero sui dipendenti pubblici , forte della sua normativa voluta da ex sessantottini, ha già dato una sentenza, i dipendenti pubblici non sono uomini politici e quindi devono essere trattati come bestie . Ma io chiedo, non esiste un presunzione di innocenza molto spesso decantata dai personaggi politici per fatti attinenti alla loro attività anche per i dipendenti della pubblica amministrazione? Perché la presunzione di innocenza che esiste fino a quando la sentenza di colpevolezza è divenuta irrevocabile, è valida soltanto per i personaggi politici e non per i dipendenti della pubblica amministrazione. Io penso soltanto una cosa che il Pdl dovrebbe cancellare i commi e gli articoli che parlano addirittura di una sospensione dal servizio, soltanto se si è indagati e il pd in questo caso il centro sinistra non si deve trincerarsi dietro un silenzio politico perché pensa soltanto al caso Ruby. Che Bella Italia !!!
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La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".
DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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