Nella mattinata odierna , i Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di PASSARELLI Biagio c1.’63, PASSARELLI Franco cl.’65, PASSARELLI Gianluca c1.'7l, PASSARELLI Davide c1.’77, eredi del note imprenditore affiliate al "clan dei casa1esi" PASSARELLI Dante, deceduto in data 4 novembre 2004 a seguito di una misteriosa caduta dal solaio della sua casa in costruzione a Villa Litemo, nonché a carico di CANTELLI Susanna cl.’76, moglie di PASSARELLI Franco, c di VASSALLO Carmine cl.’61,factatum della famiglia e co-artefice delle condotte delittuose contestate. Il provvedimento é stato emesso dal GIP. presso il tribunale di Napoli, d.ssa Pasqualina Paola Laviano, su richiesta di questa Procura distrettuale, e contesta il reato di riciclaggio di cui all’art. 648 bis C.P., aggravato dalla circostanza prevista dall'articolo 7 L. 203/1991, avendo, la condotta contestata, avuto il fine di agevolare le attività illecite poste in essere dall’associazione di tipo mafioso denominata "clan dei casalesi". Il contenuto dell’ordinanza poggia sulle risultanze di complesse e prolungate investigazioni coordinate da questa Procura Distrettuale c sviluppate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta , indagini che, nel loro insiemc, hanno dimostrato come gli indagati, in corso ed in esecuzione del medesimo disegno criminoso, abbiano agito ponendo in essere atti inidonei diretti ad ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa dei capitali investiti per l’acquisto di beni mobili ed immobili e per finanziare società aziendali e di capitali direttamente mediatamente realizzate col patrimonio illecitamente acquisito dal "clan dei casalesi" e trasferito al citato PASSARELLI Dante; la condotta si ritiene posta in essere con lo specifico al fine di occultare c reiterare gli effetti del delitto presupposto del riciclaggio stesso, che si assume essere quello di associazione mafiosa di cui all’art. 416 bis c.p., contestata a PASSARELLI Dante nell’ambito del noto processo Spartacus. L’attività di reimpiego dei capitali illeciti, dunque il riferimento temporale delle condotte qui contestate, ha avuto collocazione in un‘epoca precedente alla morte di PASSARELLI Dante, essendo gli stessi fratelli PASSARELLI formalmente proprietari dello zuccherificio I.P.A.M. cd avendo operato con tale azienda anche quando il padre era in vita. Da qui la contestazione agli odierni indagati del delitto di riciclaggio, con condotta tuttora perdurante, a partire dal 1996, da di riferimento per la contestazione del delitto di cui all’art. 416 bis c.p. a carico di PASSARELLI Dante. L’ordinanza contesta anche la reiterazione della condom delittuosa, attribuita a tutti gli indagati cd a loro fiduciari e complici — compreso VASSALLO Carmine, con riferimento anche al periodo successivo al decreto di sequestro preventivo che questa 'Procura distrettuale Antimafia aveva emesso in data 13 Luglio 2010, ai sensi degli art. 321 c.p.p. c 12 sexies L. 356/92, in relazione all’articolo 648 bis c.p. (riciclaggio), nci confronti degli indagati. L’esecuzionc di tale provvedimento, operata dai Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta il 14 Luglio 2010, ha portato al scqucstro preventivo, nelle province di Caserta, Napoli e Roma, di 6 azicnde, compresi 2 opifici industriali per la lavorazione, l’impacchettamento e la distribuzione all`ingrosso dello zucchero (l’Ipam, di cui si é detto, nonché l’erede commerciale di tale azienda, la Commerciale Europea .Spa., con insegna Kero), 2 società immobiliari, nonché beni mobili cd immobili, conti correnti bancari e postali, per un valore complessivo non inferiore a 660 milioni di euro. Il provvedimento di sequestro, emesso con procedura d’urgenza da questa Procura distrettuale,ha superato positivamente i successivi vagli di giudizio da pane del G.I.P. e della Sezione Riesame del Tribunale di Napoli. Le prime indagini a carico dei fratelli PASSARELLI Franco e Biagio, svolte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, furono coordinate da questa Procura distrettuale nell’ambito dell’indagine denominata "Nuova Calatia ", che il 17 marzo 2009 portò all’arresto di 28 persone, tra cui esponenti del clan Farina- Micillo, operante in Maddaloni comuni limitrofi, affiliati al clan Belforte e al clan dei casalesi . A carico dei i fratelli PASSARELLI Franco e Biagio emerse il ruolo di anello di congiunzione tra il sodalizio criminale di Casal di Principe c quello maddalonese, nella gestione di alcune importanti estorsioni, come quella ai danni dell’ ALVI S.p.A.", società proprietaria di una catena di supermercati presenti in tutta la regione (Franco é tuttora detenuto per tale capo d’imputazione.
Le successive indagini, svolte dai Carabinieri di Caserta attraverso le fonti di prova costituite dalla vicenda dell’’estorsione ai danni di “ALVI S.p.A.", dall’esito di ulteriori intercettazioni telefoniche ed ambientali svolte a carico degli indagati , dagli interrogatori resi dal collaboratore FARINA Antonio c da quelli resi dallo stesso PASSARELLI Franco da CANTIELLO Vincenzo, nonché da una complessa serie di accertamenti aventi ad oggetto le modalità di gestione delle imprese e dei beni sequestrati, da parte degli indagati e dei loro complici, hanno consentito di accertare che gli eredi PASSARELLI, consapevoli, per un verso, dell’illecita provenienza del capitale ereditato dal genitore , per altro verso, dalla notevole capacità di riciclaggio che tale capitale era in grado di realizzare,hanno posto in essere ulteriori ingenti condotte di "ripulitura ". Invero, accertata la natura illecita dell’ Ipam , frutto del reimpiego dei capitali del clan dei casalesi e perciò sottoposta a sequestro, le successive indagini hanno dimostrato come i figli di Dante PASSARELL1, anche attraverso interposizione delle mogli di alcuni di loro (come CANTELLI Susanna e NATALE Clelia ) abbiano posto in essere ulteriori attività di riciclaggio volte ad evitare che la provenienza dei beni fortunosamente riottenuti in seguito al decesso di PASSARELLI Dante, potesse essere oggetto - come poi e state di ulteriori attenzioni investigative. L’imminente esigenza degli eredi PASSARELLI é stata dunque quella di sostituire, progressivamente, le attività già facenti capo al deceduto genitore, con nuovo attività in grado di occultare illecita genesi dei beni ricevuti (di qui la nascita,tra l’altro, della "COMMERCIALE EUROPEA spa ) non come "KERO"', il cui sviluppo si è avuto in parallelo con lo svuotamento dell’IPAM").