SANTA MARIA CAPUA VETERE = (di ANTONIO TAGLIACOZZI) E’ stato un lungo e delicato lavoro di ricerche, di confronti, di consultazioni, di frequentazioni di musei, archivi e biblioteche, ma alla fine Giovanni Laurenza è riuscito ad elaborare una ricerca – così ama chiamarla – che appassiona il lettore, che si fa scorrere volentieri, ma che soprattutto lo mette a conoscenza di fatti, personaggi e situazioni della Santa Maria Capua Vetere di quattrocento anni orsono, tanto è vero che il titolo già fa immaginare il contenuto della pubblicazione: “Cronache del XVII secolo: la S. Maria di Nicola Salzillo”.
Il volume, di oltre cinquecento pagine, edito per i tipi dell’antica e gloriosa tipografia Del Prete, ancora uno dei vanti di Santa Maria Capua Vetere, rappresenta uno spaccato della vita quotidiana di quel tempo, fra fatti di cronaca, processi innanzi alle Corti Ecclesiastiche e aneddoti attraverso i quali l’autore ci fa conoscere e capire nomi e vicende della Santa Maria del 1600. Ed in questo ampio e ricco contesto si inquadra la vita e l’opera dell’artista Nicola Salzillo talento verace dell’antica Capua.
Un lavoro non di descrizione di monumenti e di storia archeologica della città – quello di Giovanni Laurenza - ma uno spaccato di vita vissuta di quei tempi che ci aiuta a capire e comprendere tante cose, nomi, nomignoli, aneddoti, detti, ubicazioni di strade, di vecchi palazzi e di racconti dei quali ancora oggi sono riscontrabili testimonianze e tracce rimaste intatte come erano in quell’epoca.
Giovanni Laurenza, da oltre trent’anni è dirigente del comune di Santa Maria Capua Vetere e la passione per la storia civica e la ricerca delle antiche origini della sua città lo hanno portato a dedicarsi alla raccolta ed alla salvaguardia del patrimonio culturale dell’Ente, curando personalmente l’allestimento dell’archivio storico comunale e del Museo civico e la risistemazione della biblioteca comunale nell’ex convento degli Alcantarini, l’ex Istituto Angiulli. E’ stato autore di altre pubblicazioni sempre sugli usi e le tradizioni della vecchia Santa Maria C.V..
Ma una parte importante della sua ultima pubblicazione, Giovanni Laurenza l’ha dedicata a Nicola Salzillo nato a Santa Maria Capua Vetere, ma poi trasferitosi in Spagna dove raggiunse i massimi vertici nell’arte lignea barocca dell’epoca. E nelle città di Murcia e Lorca sono conservate le sue più belle e prestigiose opere scultoree in legno sempre riproducenti figure ed immagini sacre. (L’ultima cena, Cristo legato alla colonna, San Giuseppe e il Bambino ed altri).
Un tributo e riconoscimento che l’autore ha voluto fare all’illustre artista, grazie a Zacarias Cerezo, un pittore spagnolo che ha scoperto e rivalutato l’opera del Salzillo e di conseguenza si è innamorato di Santa Maria dedicandole una serie di quadri che sono stati offerti al museo civico locale dove sono esposti in un’apposita sezione.
Ed a Nicola Salzillo l’autore ha dedicato uno studio approfondito per definire, oggi si suole dire, la sua tracciabilità e cioè il percorso dalla nascita a quando frequentava a Napoli la bottega del maestro Aniello Perrone, al suo arrivo in Spagna, al matrimonio, fino alla sua immensa produzione artistica in legno conservata nei massimi musei della Spagna che lo ha consacrato come uno dei massimi esponenti dell’arte lignea del seicento.
Con questa pubblicazione, Giovanni Laurenza ha voluto inquadrare il personaggio di Nicola Salzillo nelle vicende che hanno caratterizzato la storia della città nel diciassettesimo secolo e da essa ne esce un affresco di vita vissuta, uno squarcio di quotidianità che affascina e incanta il lettore che ad ogni pagina trova un riferimento, un aneddoto, una vicenda dei quali ancora oggi, all’albore del ventunesimo secolo, si possono trovare riscontri.
Ma nella pubblicazione di Laurenza trovano spazio anche storie ed immagini relative alla storia, quella meno conosciuta, della città. Si parla dell’archivio del Duomo, del sacro Ospedale della Collegiata, della leggenda del principe lebbroso, dell’università, della Congregazio Mortis e del testamento del benefattore Francesco Cusano e di tante altre cose che avvincono il lettore e lo proiettano in una dimensione che contribuisce a far conoscere ed a far capire la storia passata della città.
E’ una ricerca, questa di Giovanni Laurenza, che merita di essere conosciuta ed apprezzata non soltanto dai cultori di storia locale, ma anche da chi anela di conoscere il passato e le sue origini che sono elementi essenziali per costruire un futuro migliore per le future generazioni.