SANTA MARIA CAPUA VETERE = (di ANTONIO TAGLIACOZZI) Saranno il professore Francescangelo Possemato di Roma e l’architetto Nicola Rennella di Santa Maria, i due professionisti incaricati dal comune per la redazione della progettazione preliminare dell’intervento (previsto dal Programma operativo Nazionale PON – Sicurezza per lo Sviluppo) di recupero e riuso del palazzo Teti – Maffuccini di via Roberto d’Angiò da destinare a polo della cultura e della legalità. L’incarico prevede un impegno di spesa di circa 25 mila euro che saranno finanziati dal Fondo di Rotazione del Ministero dell’economia e delle finanze.
Come si ricorderà, nel 2007 furono approvati dal comune i progetti preliminari per la richiesta di contributi per il recupero ed il restauro di palazzo Teti – Maffuccini (12 milioni di euro), per il recupero ed il restauro del palazzo sito alla via Gallozzi, vico Pepe (710 mila euro) e per il recupero e la ristrutturazione dell’appartamento sito alla via Fratta (300 mila euro), tutti beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Al momento è stato ammesso a finanziamento parziale solo il restauro del palazzo Teti per un importo di tre milioni di euro, per cui si è reso necessario procedere alla redazione dei progetti preliminari per la realizzazione del polo della cultura e della legalità, così come è stato recentemente evidenziato nel corso dell’iniziativa “Macchina del tempo”.
Rispetto alla prima stesura, il progetto prevede alcune modifiche alla destinazione dell’immobile di via d’Angiò ed in particolare, al piano terra, sarà sistemato un centro di formazione per educatori della legalità, un centro di formazione per soggetti deboli e un osservatorio sui reati di camorra e sui reati ambientali. Ai piani superiori, invece, saranno ubicati servizi istituzionali e culturali, mentre il giardino sarà trasformato in parco naturale ed orto botanico. I lavori del primo lotto prevedono la messa insicurezza dell’immobile, il suo consolidamento ed altri interventi di bonifica e di recupero.
Un patrimonio immenso, dal momento che il palazzo ha ospitato anche Giuseppe Garibaldi durante la battaglia del Volturno dell’ottobre del 1860. Infatti, la Presidenza del Consiglio ha inserito l’immobile fra i beni confiscati da restaurare ed ha erogato la prima tranche del finanziamento per un intervento che, secondo i tecnici, potrebbe essere utilizzato per il rifacimento della copertura che è quasi del tutto collassata.
Tra gli obiettivi che l’iniziativa si prefigge vi sono quelli oltre di essere promotori di una sinergia fra enti e strutture culturali per essere un punto di riferimento dell’utenza turistica e culturale di Terra di Lavoro, un punto di riferimento per gli studenti di ogni ordine e grado ed un punto di incontro per tutti.
Nell progetto si parla anche di opere a farsi che dovrebbero interessare la riapertura del Criptoportico, che con la sistemazione di piazza Adriano appena realizzato, che dovrebbe consentire la realizzazione di un collegamento con l’area dell’antico teatro, l’impiego della palestra della caserma Primo ottobre (la pratica del rilascio da parte del demanio militare è ancora in corso) come sala d’armi da destinare al museo garibaldino. Con l’importante giardino da destinare a verde pubblico ed attrezzato.
Insomma, lo scopo è quello di poter realizzare un percorso culturale che dia conto di tremila anni di storia vissuta dai grandi eventi che hanno caratterizzato la vita cittadina a quelli ignoti di tutti i giorni che hanno contribuito a realizzarli. Un percorso non esclusivamente museale, ma di incontri, un luogo dove si fa cultura e si rafforzano le tradizioni locali, insomma un luogo delle memorie finalizzato ad una amalgama culturale. Siamo alle prime battute e ci si augura che il tutto possa essere realizzato in tempi compatibilmente brevi per l’importanza che l’iniziativa va ad assumere anche a livello nazionale.