La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 28 ottobre 2014

SANTA MARIA CV - LE ASSOCIAZIONI SAMMARITANE IN MERITO ALL’INTERVISTA DEL CONSIGLIERE LEONE

Il consigliere Leone, che, fino ad un mese fa ha fortemente condizionato e orientato la maggioranza, spiega, in una sua intervista, che la decisione dei socialisti di uscire dalla stessa maggioranza, trova la sua giustificazione nel fatto che,  «C'è stato un forte e negativo impulso populistico che il sindaco non è riuscito a governare, una deriva che nasce tra gli stessi supporters del primo cittadino e che Di Muro non riesce a tenere sotto controllo».
Al consigliere Leone, traducendo, non è andato bene che, a distanza di più di 3 anni dall’inizio di questa consiliatura, la componente civica, che era uscita vittoriosa dalle urne, e, sul cui programma gli alleati (compresi i socialisti) avevano trovato convergenza, tanto da formalizzare la coalizione per il ballottaggio, abbia iniziato a pretendere l’attuazione del programma elettorale premiato dai cittadini.
E’ inutile, che si tenti di stravolgere la volontà popolare e gli accordi elettorali, sostenendo che non si è aderito ad alcun programma e che l’unico documento riconosciuto è quello delle linee programmatiche votato dalla maggioranza in Consiglio Comunale, perché ciò che realmente conta è quanto è stato detto ai cittadini in campagna elettorale e che li ha spinti a votare per l’attuale coalizione.
I cittadini con il voto hanno accettato quei contenuti e null’altro.
Ma, un partito che si impunta su un senso unico, disinteressandosi delle istanze di oltre 2000 cittadini e del danno economico che si reca ad attività commerciali, non ci sembra abbia poi un grande interesse a rispettare la volontà popolare.
Ricordiamo che quel cambio di viabilità è stato adottato perché, la presenza dell’incrocio e dei semafori erano d’intralcio all’edificazione delle strutture commerciali nell’ex Tabacchificio al tempo di Giudicianni. Di certo è che Il primo provvedimento su quell’istanza fu, infatti, un diniego da parte dell’ing. Carlo De Rosa, all’epoca dirigente dell’U.T.C., proprio per il contrasto al codice della strada dell’apertura dei varchi, sia per l’entrata che per l’uscita dall’area industriale, da adibire a commercio; non certo per migliorare la viabilità cittadina, visto che questa nella realtà attuale risulta invece più farraginosa e impone tragitti assurdi con dispendio di tempo,di consumi (benzina) ed altro per chi pratica usualmente quel quartiere.
Leone, nell’intervista, accusa la deriva populista dei “supporters” del primo cittadino e, quindi, accusa noi che siamo stati i primi “supporters” del sindaco, ma siamo soprattutto “supporters” di quel programma e di quel progetto, presentato ai cittadini, quando abbiamo chiesto i voti per le nostre liste e per il nostro candidato sindaco. Siamo fortemente orgogliosi di essere populisti e, vorremmo che anche questa Amministrazione possa essere connotata e guidata dal “populismo” di cui ci parla l’incauto accusatore. Nei fatti il caro Leone mostra invece la sua arroganza che trasuda dal suo “personalismo”, nascondendosi dietro il paravento di un suo molto vago “partitismo”.
Infatti riesce veramente difficile comprendere, come un nobilissimo partito di sinistra possa giustificare la propria uscita da una maggioranza perché questa sta diventando “populista”. Per quanto ci consta il “populismo” è un movimento culturale e politico sviluppatosi in Russia tra il 19° e il 20° secolo in difesa e tutela delle classi deboli (contadini e servi della gleba) delle quali si prefiggeva di migliorare le condizioni di vita. Ed a questo aggiungiamo che il populismo va visto e studiato come era nel momento storico in cui nacque e non può essere portato, in negativo, a confronto e riferimento con il momento storico di questa città di Santa Maria Capua Vetere, da uno sprovveduto ed improvvisato politico della domenica. Quel “populismo” è stato il motivo fondante della coalizione attuale. Pertanto ci sembra del tutto naturale che i supporters del sindaco vogliano che ciò avvenga; ci sembra più che legittimo pretendere che gli impegni presi in campagna elettorale vengano rispettati.
Accusa, inoltre, il sindaco di non essere in grado di tenere sotto controllo i supporters.
Forse sarebbe il caso di ricordare al Consigliere Leone che sia lui che gli altri consiglieri e, soprattutto il sindaco, sono lì su mandato dei cittadini e di questi supporters, che sono innanzitutto elettori con diritto di voto. Per gli elettori con diritto di voto è anche un dovere controllare l’operato dei loro rappresentanti e non certo il contrario, cioè di essere tenuti sotto controllo dal sindaco.
Comprendiamo la difficoltà del consigliere Leone di giustificare la propria posizione ma dovrà sforzarsi di più.
In realtà, non riteniamo servano spiegazioni, basta solo ritornare indietro nella nostra memoria e capiremo che questo è un comportamento ricorrente dei socialisti che, in prossimità delle nuove elezioni comunali  vanno a proporre assurdità, per rompere con i loro alleati e per tentare di poter imporre un loro candidato a sindaco o la loro linea, puntando sul ricatto dell’unità del centro-sinistra (unità che, guarda caso, riscoprono sempre e solo per finalizzare le loro campagne elettorali).
Ci sembra, infatti, di ricordare vagamente che i tentativi di creare una coalizione unica, con un unico sindaco, che avrebbe potuto essere vincente al primo turno, è stata avversata proprio da quella parte della sinistra, che solo, dopo aver ottenuto la sconfitta del “centro sinistra unito” e del  candidato sindaco del PD, ha accettato di convergere in questa maggioranza.
E ciò, anche e soprattutto, per evitare la scomparsa in Consiglio comunale per continuare a controllare e impedire cambi di rotta nella gestione di alcuni settori, particolarmente cari.
Questi “supporters” in questa replica al consigliere Leone vogliono infine ricordare alcune cose che forse sfuggono ai più. Prima tra tutte che da parte nostra il civismo è stato il nostro atteggiamento dominante in questi ultimi tre anni e che la nostra opera è stata profusa solo ed esclusivamente per dare idee e proporre, sempre  con estrema delicatezza, il nostro pensiero. Pensiero che è stato espresso e condiviso nel nostro programma elettorale, non quello portato in consiglio comunale, ma quello che ci vide nelle associazioni uniti, attenti e propositivi nella parte precedente alle elezioni.
Ci rendiamo finalmente conto del perchè il nostro sindaco, a cui continua ad andare tutta la nostra stima ed i cui innegabili meriti presto verranno fuori, non sia riuscito a portare avanti quelle valide e democratiche proposte. La verità è che ha trovato ostacoli da tutte le parti ed in modo particolare da parte del consigliere sig. Leone, che duramente ha ostacolato qualunque idea di programmazione e di rinnovamento della macchina amministrativa.
E ora di finirla perché non è più possibile “abusare della nostra pazienza”.

                                                                              Il portavoce delle associazioni sammaritane Nicola Cantone