Il consigliere Leone, che, fino
ad un mese fa ha fortemente condizionato e orientato la maggioranza, spiega, in
una sua intervista, che la decisione dei socialisti di uscire dalla stessa maggioranza,
trova la sua giustificazione nel fatto che,
«C'è stato un forte e negativo
impulso populistico che il sindaco non è riuscito a governare, una deriva che
nasce tra gli stessi supporters del primo cittadino e che Di Muro non riesce a
tenere sotto controllo».
Al consigliere Leone, traducendo,
non è andato bene che, a distanza di più di 3 anni dall’inizio di questa
consiliatura, la componente civica, che era uscita vittoriosa dalle urne,
e, sul cui programma gli alleati (compresi i socialisti) avevano trovato
convergenza, tanto da formalizzare la coalizione per il ballottaggio, abbia iniziato
a pretendere l’attuazione del programma elettorale premiato dai cittadini.
E’ inutile, che si tenti di
stravolgere la volontà popolare e gli accordi elettorali, sostenendo che non si
è aderito ad alcun programma e che l’unico documento riconosciuto è quello
delle linee programmatiche votato dalla maggioranza in Consiglio Comunale, perché
ciò che realmente conta è quanto è stato detto ai cittadini in campagna
elettorale e che li ha spinti a votare per l’attuale coalizione.
I cittadini con il voto hanno
accettato quei contenuti e null’altro.
Ma, un partito che si impunta su
un senso unico, disinteressandosi delle istanze di oltre 2000 cittadini e del
danno economico che si reca ad attività commerciali, non ci sembra abbia poi un
grande interesse a rispettare la volontà popolare.
Ricordiamo che quel cambio di
viabilità è stato adottato perché, la presenza dell’incrocio e dei semafori erano
d’intralcio all’edificazione delle strutture commerciali nell’ex Tabacchificio
al tempo di Giudicianni. Di certo è che Il primo provvedimento su quell’istanza
fu, infatti, un diniego da parte dell’ing. Carlo De Rosa, all’epoca dirigente
dell’U.T.C., proprio per il contrasto al codice della strada dell’apertura dei
varchi, sia per l’entrata che per l’uscita dall’area industriale, da adibire a
commercio; non certo per migliorare la viabilità cittadina, visto che questa nella
realtà attuale risulta invece più farraginosa e impone tragitti assurdi con
dispendio di tempo,di consumi (benzina) ed altro per chi pratica usualmente
quel quartiere.
Leone, nell’intervista, accusa la
deriva populista dei “supporters” del primo cittadino e, quindi, accusa noi che
siamo stati i primi “supporters” del sindaco, ma siamo soprattutto “supporters”
di quel programma e di quel progetto, presentato ai cittadini, quando abbiamo
chiesto i voti per le nostre liste e per il nostro candidato sindaco. Siamo fortemente
orgogliosi di essere populisti e, vorremmo che anche questa Amministrazione
possa essere connotata e guidata dal “populismo” di cui ci parla l’incauto
accusatore. Nei fatti il caro Leone mostra invece la sua arroganza che trasuda dal
suo “personalismo”, nascondendosi dietro il paravento di un suo molto vago “partitismo”.
Infatti riesce veramente
difficile comprendere, come un nobilissimo partito di sinistra possa
giustificare la propria uscita da una maggioranza perché questa sta diventando
“populista”. Per quanto ci consta il “populismo” è un movimento culturale e
politico sviluppatosi in Russia tra il 19° e il 20° secolo in difesa e tutela
delle classi deboli (contadini e servi della gleba) delle quali si prefiggeva
di migliorare le condizioni di vita. Ed a questo aggiungiamo che il populismo va
visto e studiato come era nel momento storico in cui nacque e non può essere
portato, in negativo, a confronto e riferimento con il momento storico di
questa città di Santa Maria Capua Vetere, da uno sprovveduto ed improvvisato
politico della domenica. Quel “populismo” è stato il motivo fondante della
coalizione attuale. Pertanto ci sembra del tutto naturale che i supporters del
sindaco vogliano che ciò avvenga; ci sembra più che legittimo pretendere che
gli impegni presi in campagna elettorale vengano rispettati.
Accusa, inoltre, il sindaco di
non essere in grado di tenere sotto controllo i supporters.
Forse sarebbe il caso di
ricordare al Consigliere Leone che sia lui che gli altri consiglieri e,
soprattutto il sindaco, sono lì su mandato dei cittadini e di questi
supporters, che sono innanzitutto elettori con diritto di voto. Per gli
elettori con diritto di voto è anche un dovere controllare l’operato dei loro
rappresentanti e non certo il contrario, cioè di essere tenuti sotto
controllo dal sindaco.
Comprendiamo la difficoltà del
consigliere Leone di giustificare la propria posizione ma dovrà sforzarsi di
più.
In realtà, non riteniamo servano
spiegazioni, basta solo ritornare indietro nella nostra memoria e capiremo che
questo è un comportamento ricorrente dei socialisti che, in prossimità delle
nuove elezioni comunali vanno a proporre
assurdità, per rompere con i loro alleati e per tentare di poter imporre un
loro candidato a sindaco o la loro linea, puntando sul ricatto dell’unità del
centro-sinistra (unità che, guarda caso, riscoprono sempre e solo per finalizzare
le loro campagne elettorali).
Ci sembra, infatti, di ricordare
vagamente che i tentativi di creare una coalizione unica, con un unico sindaco,
che avrebbe potuto essere vincente al primo turno, è stata avversata proprio da
quella parte della sinistra, che solo, dopo aver ottenuto la sconfitta del
“centro sinistra unito” e del candidato sindaco
del PD, ha accettato di convergere in questa maggioranza.
E ciò, anche e soprattutto, per
evitare la scomparsa in Consiglio comunale per continuare a controllare e
impedire cambi di rotta nella gestione di alcuni settori, particolarmente cari.
Questi “supporters” in questa
replica al consigliere Leone vogliono infine ricordare alcune cose che forse
sfuggono ai più. Prima tra tutte che da parte nostra il civismo è stato il
nostro atteggiamento dominante in questi ultimi tre anni e che la nostra opera è
stata profusa solo ed esclusivamente per dare idee e proporre, sempre con estrema delicatezza, il nostro pensiero.
Pensiero che è stato espresso e condiviso nel nostro programma elettorale, non
quello portato in consiglio comunale, ma quello che ci vide nelle associazioni uniti,
attenti e propositivi nella parte precedente alle elezioni.
Ci rendiamo finalmente conto del
perchè il nostro sindaco, a cui continua ad andare tutta la nostra stima ed i
cui innegabili meriti presto verranno fuori, non sia riuscito a portare avanti
quelle valide e democratiche proposte. La verità è che ha trovato ostacoli da
tutte le parti ed in modo particolare da parte del consigliere sig. Leone, che
duramente ha ostacolato qualunque idea di programmazione e di rinnovamento
della macchina amministrativa.
E ora di finirla perché non è
più possibile “abusare della nostra pazienza”.
Il
portavoce delle associazioni sammaritane Nicola Cantone