Nelle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di
un’articolata indagine coordinata da questa Procura della Repubblica, i
Carabinieri del Reparto Operativo - Nucleo Investigativo di Caserta hanno eseguito un’ordinanza
applicativa della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di
sei indagati e degli arresti domiciliari nei confronti di altri sette, tutti
ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione (art. 629 exp.), concussione
(arr. 317 ap.), illecita concorrenza con violenza 0 minaccia (art. 513 bis
cap.), calunnia (ar:. 368 bis ep.), favoreggiamento personale (ai-1. 378 ep.),
riciclaggio (arr. 648 bis ap.), con Faggravante del metodo mafioso (ar:. 7 L. 203/91).
Le persone tratte in arresto si identificano in Cosentino Giovanni, Cosentino
Nicola, Cosentino Antonio, , Falconetti Vincenzo, Letizia Giacomo, Schiavone
Vincenzo, tutti funzionari delI’Uffici0 Tecnico del Comune di Casal di
Principe, Letizia Luigi, funzionario della Regione Campania, Adamiano Giovanni,
Sorrentino Bruno, dipendenti della Kuwait Petroleum Italia, Zagaria Pasquale, Zagaria
Antonio, Sagliocchi Michele Patrizio. L’indagine, svolta dal 2011 ad oggi, ha
consentito di ricostruire l’illecita attivita di gestione di impianti di
distribuzione carburanti svolta dalle societa “Aversana Petroli ",
“Aversana Gas " e "IP Service ", cui sono interessati, Antonio,
Giovanni e Nicola Cosentino. Gli indagati, con il concorso di dirigenti
pubblici, funzionari Regionali e del Comune di Casal di Principe, nonché con la
complicita di funzionari della societa petrolifera Kuwait Petroleum Italia
(Q8), due dei quali destinatari del provvedimento cautelare, si assicuravano il
rapido rilascio di pennessi e licenze per la costruzione degli impianti, anche
in presenza di cause ostative. Gli stessi, attraverso un sistema di coercizioni
in danno di amministratori e funzionari pubblici locali, costringevano Ie
Pubbliche Amministrazioni competenti (Comune di Casal di Principe e Regione
Campania) ad adottare arti amministrativi illegittimi per impedire o rallentare
la creazione di altri impianti da parte di societa concorrenti. Di estrema
importanza, al fine della compiuta ricostruzione dei fatti, é stata la
collaborazione della parte offesa Luigi Gallo, titolare di una stazione di
servizio in corso di costruzione in Villa di Briano, le cui dichiarazioni
accusatorie hanno trovato ampi e significativi riscontri nelle investigazioni
svolte dalla polizia giudiziaria. La vicenda, tuttavia, ha formato oggetto
anche di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, L’approfondimento delle
quali ha richiesto accertamenti particolarmente complessi che, partendo dall’acquisizione
della copiosa documentazione riguardante l’apertura di due impianti di distribuzione,
sia presso il Comune di Casal di Principe (per quanto attiene i Cosentino) che
presso il Comune di Villa di Briano (per quanto riguarda il Gallo) sono proseguiti
con attivita d’intercettazione e di escussione sia della parte offesa che di
coloro che, a vario titolo, avevano preso parte alle attivita istruttorie
relative al rilascio delle autorizzazioni richieste dal Gallo e dai Cosentino. ll
nucleo essenziale della vicenda (integrante delitti di estorsione e di
concorrenza illecita) ruota intomo alla pratica di autorizzazione, ottenuta da
Gallo Luigi dal Comune di Villa di Briano, alla apertura di un impianto di
carburanti, autorizzazione che di fatto paralizzava la possibilita per i fratelli
Cosentino di aveme una analoga dal confinante Comune di Casal di Principe per
ragioni legate alla mancanza della distanza minima di 5 km richiesta dalla
normativa dell’epoca. Antonio, Giovamii e Nicola Cosentino istigavano, allora,
Falconetti Vincenzo e Schiavone Vincenzo, dirigenti dell’UTC di Casal di
Principe a rilasciare comunque ed illecita1nente all’Agip Petroli (societa
partner dei Cosentino ai quali in seguito avrebbe ceduto l’impianto e volturato
le licenze) un’autorizzazione edilizia
(le successive varianti in corso d’opera e l’aut0rizzazione all’esercizio dell’impianto)
con palesi vizi di legittimita ed in mancanza dei principali pareri previsti
dalla legge (VV.FF., ANAS), al line di indurre il Gallo a recedere dalla sua
iniziativa imprenditoriale. Le minacce nei confronti della persona offesa sono
state reiterate nel tempo, anche dopo l’entrata in vigore della legge numero
133/2008, con cui il settore della distribuzione di carburanti era stato liberalizzato,
sicché la apertura di nuovi impianti non poteva piu essere bloccata per via amnministrativa
attraverso il meccanismo del rispetto delle distanze minime fra impianti.
Cosentino Giovanni e Nicola, attraverso minacce dirette nei confronti del Gallo
ed indirettamente, attraverso l’utilizzazione strumentale del rapporto
preferenziale — e di sostanziale assoggettamento — da essi instaurato con
l’Adamiano e il Sorrentino, funzionari e rappresentanti di zona della Kuwait Petroleum
Italia, in piu occasioni, minacciavano e intimidivano il Gallo, condizionandolo
nella realizzazione della propria attivita economica. Le indagini hamio
consentito di accertare, l’esistenza di analoghi episodi cosi da evidenziare un
vero e proprio ‘sistema’ criminoso capace di incidere profondamente sul
regolare andamento del mercato ed hanno soprattutto evidenziato una illecita
posizione di vantaggio, in cui si trovavano ad operate le ditte riconducibili
alla famiglia Cosentino, derivanti da tre diversi e convergenti fattori: - in
primo luogo, dal ‘canale privilegiato’ di cui questa poteva godere nella
interlocuzione con le pubbliche amministrazioni preposte al rilascio delle
licenze edilizie e amministrative; si è infatti accertato che gli interessi
della Aversana Petroli e delle imprese collegate sono stati tutelati attraverso
l’espletamento di pratiche amministrative sempre veloci e prive degli ostacoli burocratici
generalmente frapposti ai concorrenti, sfociando in alcuni casi nell’omissione
della verifica della regolarita delle stesse. In questo ambito si e rivelato
decisivo il potere politico di Nicola Cosentino e quello criminale promanante
dal rapporto stabile che l’ex parlamentare ha potuto vantare con il clan dei
casalesi. - in secondo luogo, dalla possibilita di poter negoziare con le
societa petrolifere operanti su scala internazionale, specie la Kuwait
Petroleum Italia (Q8), in posizione analogamente privilegiata, sia per la
notevole potenza economica di cui sono capaci le societa dei Cosentino, sia per
l’influenza politica e criminale della famiglia, che consente al colosso dei
petroli di fare afiidamento su gestori che garantiscono al massimo grado il
buon andamento degli esercizi di distribuzione del carburante, pur in una zona
controllata dalla criminalita organizzata. Con cio determinandosi, di
conseguenza, una situazione di notevole svantaggio per le iniziative private provenienti
da altri imprenditori del settore i quali, o sono stati costretti a rinunciare
alla propria impresa (come nel caso di Gallo Luigi) o sono stati costretti a
realizzarla in partnership con gli stessi Cosentino (come nel casa di Vozza
Francesco 0 del c. di g. Amodio Piero, gestori di impianti in Casagiove).
- in terzo luogo, dallo stabile rapporto di cointeressenza di
Nicola Cosentino — ed in misura minore anche del fratello Giovarmi - con
esponenti del clan dei casalesi, con alcuni dei quali fra l’altro sussistono
rapporti di parentela e/o afiinita — documentata dalle ordinanze di custodia cautelare
gia contestate all’ex parlamentare per gravissimi reati e dalla contestazione,
operata in questa sede, in damio di Giovanni Cosentino, di riciclaggio del
denaro del clan attraverso il sistema del cambio assegni. Dall’indagine E:
emerso che i vertici del clan avevano imposto agli affiliati il divieto di
operare estorsioni ai darmi degli impianti riconducibili ai Cosentino (cosi, ad
esempio, l ’impianto gestito dal c. di g. Amodio in Casagiove, l ’impianto
gestito da Piccolo Giuseppe in San Cipriano a' Qlversa), a differenza di quanto
avveniva per i loro concorrenti.
In atti é infatti documentata una estorsione di notevole
entita operata dal clan Zagaria nei conironti di Gallo Luigi. La contestazione
prende in esame una serie di condotte tenute dagli indagati, anche in tempi
diversi.
In particolare Cosentino Nicola e Stasi Maria Elena,
convocavano il sindaco di Villa di Briano, Zippo Raffaele, nell’ufticio del
Prefetto di Casena, al fine di intimargli di provvedere alla rimozione dall’incaric0
del tecnico comumzle geom. Nicola Magliulo, colpevole sia di avere contribuito
al rilascio della autorizzazione al Gallo che di avere resistito alle
incessanti pressioni esercitate dai Cosentino e da Letizia Luigi per revocarla,
pena azioni ritorsive del Cosentino e della stessa Prefettura contro
l’Amministrazione comunale di Villa di Briano. Antonio e Giovanni Cosentino, unitamente
a Letizia Luigi, esercitavano, in modo coordinato con l’azione posta in essere
da Nicola Cosentino e dal funzionario prefettizio Stasi, indebite ed illecite
pressioni, sia sul Sindaco che su tutti gli addetti dell’UTC di Villa di Briano
(T ornincasa e Magliulo), afiinché si addivenisse alla revoca — sospensione
dell’autorizzazione edilizia del Gallo; Antonio Cosentino inoltre presentava una
denuncia strumentale presso la AG di S. Maria CV nella quale, venivano
evidenziati presunti abusi dell’Amministrazione Comunale di Villa di Briano
atti a favorire il Gallo nel rilascio di
_ licenze relative al suo distributore, dcnuncia che seppure
in seguito archiviata, nell’immediato determinava un pronto accesso della PG
presso gli Uffici del Comune di Villa di Briano per acquisire atti ed
informazioni relativi alla pratica dl Gallo, con conseguente ulteriore
rafforzamento dello stato di soggezione indotto nella PA di Villa di Briano.
Dalle indagine e emersa dunque la spregiudicatezza dei
fratelli Cosentino nelle gestione del loro potere economico e l’asservimento a
tale scopo del concorrente potere politico accumulato da
Nicola Cosentino e del rapporto di scambievole interesse con
esponenti del clan dei casalesi.
Quanto alle esigenze cautelari, il g.i.p. ha ritenuto
significativo il fatto che Nicola Cosentino si sia attivamente interessato per
l’andamento degli affari delle imprese di famiglia, circostanza iinora sempre
negata dallo stesso indagato e l’ulteriore circostanza costituita dalle
risultanze dell’analisi di alcuni recenti tabulati telefonici che damro atto
dei frequenti contatti del Cosentino, anche nel periodo in cui era agli arresti
domiciliari, con importanti esponenti della politica e delle istituzioni locali
e nazionali, comprovandosi in tal modo il persistente svolgimento, da parte
dello stesso, di attivita politica. Determinante é stata altresi considerata
l’attivita di inquinamento probatorio posta in essere da Giovanni Cosentino in
concorso con Reccia Enrico, concretizzatasi nella presentazione di una querela,
da parte del primo, fondata sulla registrazione di un colloquio eseguita dal
secondo in maniera preordinata e su istigazione dello stesso Cosentino, volta a
screditare il Gallo. ll g.i.p. ha espressamente escluso qualsivoglia volonta
diffamatoria e calunniatoria da parte di quest’ultimo.
Al Cosentino Giovanni e stata poi contestata una continuata
attivita di riciclaggio in favore del clan dei casalesi, svolta attraverso il
meccanismo del cambio degli assegni di provenienza illecita con
denaro contaute. In sostanza, cosi come é emerso da plurime e
convergenti dichiarazioni, esponenti di primo piano del clan casalese,
incassati - a seguito di attivita illecite (per lo piu estorsive ed usurarie) -
titoli ed assegni (talora post-datati) direttamente, o attraverso loro
incaricati, hanno consegnato gli stessi al Cosentino ricevendone in cambio, nel
giro di pochi giorni, moneta contante di valore corrispondente, Si e trattato
di un sistema attraverso cui il Cosentino, stabilmente, ha agevolato il
sodalizio casalese che e stato rifornito di denaro sicuro ed immediatamente
utilizzabile.
A Pasquale e Antonio Zagaria ed a Sagliocchi Michele Patrizio
(nato imprenditore di Villa Literno) sono state contestate due ipotesi
estorsive, la prima relativa ad una tangente di dieci milioni di lire, ed
all’imposizione dell’aftidamento dei lavori di scavo e realizzazione nel sito
destinato ad ospitare l’ impianto di carburanti del Gallo alle imprese gestite
di fatto dai fratelli Zagaria Pasquale edAntonio, con il pagamento di una somma
complessiva di circa centomila euro; la seconda legata al tentativo di
costringere Gallo Luigi a mantenere la societa che aveva iniziato con
Sagliocchi
Michele Patrizio e che invece il Gallo aveva deciso di
sciogliere proprio a seguito dei contrasti sorti in relazione alle richieste
estorsive formulate dagli esponenti del clan Zagaria. Durante l’esecuzione dei
provvedimenti sono state eseguite anche perquisizioni a soggetti coinvolti nella
presente vicenda investigativa, ma non destinatarie di misura cautelare,
attraverso cui é statopossibile rinvenire documenti utili al proseguo delle indagini.
Dei 13 provvedimenti di Custodia Cautelare 2 saranno
notiiicati a Zagaria Antonio e Pasquale (fiatelli del pifx noto Michele), gia
detenuti per altra causa.
ELENCO DELLE PERSONE SOTTOPOSTE A MISURA CAUTELARE
IN CARCERE
1. COSENTINO Antonio, nato a Casal di Principe (CE) il
19.01.1969;
2. COSENTINO Giovanni, nato a Casal di Principe (CE) il
20.11.1954 ;
3. COSENTINO Nicola, nato a Casal di Principe (CE) il
02.01.1959;
4. SAGLIOCCHI Michele Patrizio, nato a Villa Literno (CE) il
17.03.1949.
5. ZAGARIA Pasquale, nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il
05.01.1960;
6. ZAGARIA Antonio, nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il
29.06.1962;
agli AA.DD.
7. ADAMIANO Giovanni, nato a Napoli il 7.03.55
8. FALCONETTI Vincenzo, nato a Casal di Principe (CE) il
21.11.1949;
9. LETIZIA Giacomo, nato a Casal di Principe (CE) il
21.03.1951;
10. LETIZIA Luigi, nato a Casal di Principe (CE) il
13.11.1950;
11. SCHIAVONE Vincenzo, nato a Casal di Principe (CE) il
12.08.1954;
12. SORRENTINO Bruno, nato a Portici (NA) il 18.10.1957;
13. RECCIA Enrico, nato a Capua (CE) il 10.11.1963