La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 11 marzo 2011

CONCORSO IN ASSOCIAZIONE CAMORRISTICA - LA DDA DI NAPOLI CHIEDE ED OTTIENE L'ARRESTO DEL SINDACO DI PIGNATARO MAGGIORE

Nella mattinata odierna, la Squadra Mobile della Questura di Caserta su delega della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia ha eseguito l’O.C.C.C. n. 31249/02 R.G.N.R., N. 62795 R.G. GIP e N. 155/11 OCC, emessa dal GIP Distrettuale l’8.03.2011 a carico di MAGLIOCCA Giorgio, nato a Pignataro Maggiore (CE) il 7.04.1975, ivi res. in via Pasolini, sindaco in carica di Pignataro Maggiore (CE), eletto per la prima volta nel 2002, ritenuto responsabile dei delitti di cui agli artt. 110 e 416 bis c.p.. In particolare, dal contesto di particolareggiate indagini, anche di carattere tecnico, istruite dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotte dalla Squadra Mobile di Caserta, il MAGLIOCCA, pur non essendo organicamente inserito nel clan camorristico LIGATO-LUBRANO, operante nel comprensorio di Pignataro Maggiore (CE), avrebbe contribuito a rafforzare i vertici e le attività del medesimo, dal quale riceveva appoggi elettorali mediante l’illecito condizionamento dei diritti politici dei cittadini e, per tale tramite, il condizionamento della composizione e delle attività degli organismi politici rappresentativi locali, attraverso le seguenti condotte:assicurando l’aggiudicazione degli appalti pubblici del comune di Pignataro Maggiore (CE); omettendo qualsiasi controllo in ordine alla gestione dei beni confiscati al suddetto clan, consentendo che gli stessi camorristi continuassero a gestire e godere dei redditi relativi a detti beni; assicurando la erogazione di finanziamenti pubblici. La Squadra Mobile accertava il livello di responsabilità del MAGLIOCCA, che si prodigava nel dissimulare le sue e le condotte penalmente rilevanti del clan, eseguendo puntualmente gli ordini dei suoi referenti, attraverso la sistematica e consapevole omissione da parte dell’amministrazione locale di ogni attività di controllo e vigilanza sui beni confiscati, consentendo ai membri delle famiglie camorriste LIGATO-LUBRANO di gestire i citati beni, formalmente annessi al patrimonio indisponibile dell’ente territoriale da diversi anni.