Della delegazione di Avvocati facevano parte anche il presidente ed il segretario della Camera Penale, Avvocati Angelo Raucci e Raffaele Griffo.
La visita ai reparti dell’istituto penitenziario è stata resa possibile solo all’esito di una istruttoria e del rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte del dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
I penalisti sammaritani sono stati accolti ed accompagnati dal direttore, Dott.ssa Carlotta Giaquinto e dal comandante Manganelli della Polizia Penitenziaria.
I detenuti attualmente ristretti a S. Maria C.V. sono 958 a fronte di una capienza massima che non supera le 600 unità circa.
Soltanto 148 sono i reclusi che lavorano e 142 quelli che studiano.
“Un carcere non è sovraffollato – secondo il Presidente della Commissione, Avv. Nicola Garofalo – quando ciascun detenuto dispone di almeno quattro metri quadrati in esclusiva nella cella in cui vive. Questi sono i parametri indicati dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Nelle celle multiple del carcere di S. Maria C.V. siamo al di sotto dei parametri europei ma, a nostro parere, l’efficienza di servizi primari (quale quello sanitario, igienico ed alimentare) riesce a mitigare i disagi derivanti dalla promiscuità”.
Il carcere di S. Maria C.V. non è però soltanto questo.
Il reparto denominato “Superamento OPG” è unico in Italia e fornisce ad un massimo di 20 reclusi assistenza psichiatrica evitando il ricovero nei tristemente noti manicomi.
Secondo l’Avv. Angelo Raucci “va riconosciuto all’amministrazione della Casa Circondariale di S. Maria C.V. l’impegno per la risoluzione della delicata questione detenuti, ma vero fulcro delle problematiche carcerarie è il necessario superamento di un sistema sanzionatorio tipicamente ‘carcerocentrico’, che negli ultimi anni ha emarginato l’originario concetto di residualità di essa rispetto alle altre misure cautelari; bisogna, in linea con i principi costituzionali, riappropriarsi della regola di extrema ratio della misura carceraria”.