Lugano erano già state disposte, ma la Guardia di Finanza di Torino si è accorta per
tempo del tentativo effettuato dai Ligresti di veicolare, in territorio elvetico, capitali
schermati da una società fiduciaria.
Sono stati quindi sottoposti a sequestro poco più di due milioni e mezzo di euro, costituiti
da titoli e disponibilità finanziarie, che stavano per essere trasferiti su conti svizzeri
riconducibili a Gioacchino Paolo Ligresti.
L’ordine di movimentare il denaro e le azioni Unipol – Sai è stato disposto da una società
fiduciaria, dietro il cui schermo, però, si celano l’ultimogenito della famiglia Ligresti,
insieme al padre Salvatore.
Il conto di destinazione, invece, è risultato intestato ad una società lussemburghese,
Limbo Invest SA, anch’essa riconducibile ai membri della famiglia coinvolta
nell’operazione “Fisher-Lange”.
Il provvedimento di sequestro conservativo, a firma del Giudice per le Indagini Preliminari,
Dott.ssa Paola Boemio, su proposta del Pubblico Ministero, Dott. Marco Gianoglio, è
stato emesso in ragione dell’elevato rischio per la sottrazione di beni alla possibile azione
della giustizia.
In questa fase, infatti, l’atto cautelare è posto a garanzia delle spese del procedimento e di
ogni altra somma dovuta all’Erario, al fine di evitare la dispersione le garanzie del credito.