Sapere attraverso i miei colleghi giornalisti delle
condizioni in cui si trovava Sua Eccellenza Pietro Farina, non ho avuto la
forza di scrivere due parole , forse perché
desideravo fare come san Tommaso vedere di persona ciò che era successo. L’ho
fatto oggi per la profonda stima e
rispetto che nutro nei confronti, sia prima che adesso di Sua
Eccellenza . Amicizia e rispetto fin da quando ero adolescente e
successivamente quando mi sono sposato perché sull’altare c’era anche lui.
Sono giunto stamattina intorno ad un quarto all’una e ci sono stato
fino alle ore 14,00. Composto e non invadente sbirciavo quando si apriva la
porta del reparto di medicina d’urgenza diretto dal Professor Vitagliano Tiscione
al primo piano a destra , per cercare di capire quali erano le condizioni di Sua eccellenza ,
fino a quando intorno alle 14,00 ho aspettato
che la porta si aprisse dove due addette al reparto aspettavano di andare via poiché
il loro turno era finito. Ho chiesto, gentilmente se poteva chiamarmi qualche familiare in modo da non entrare in
reparto. Con molta signorilità le due infermiere del reparto si sono prodigate
affinchè qualcuno venisse alla porta , per parlare con me. Mi sono presentato, spendendo
anche nomi di persone di Santa Maria Capua Vetere. Sincerato delle sue condizioni che sono preoccupanti e non gravi, continua ad alimentato con ossigeno e sacche per l’alimentazione perché purtroppo non riesce
a nutrirsi. Sembra la conoscenza
migliora di tempo in tempo, anche se il
suo affaticamento lo debilita fortemente. Ma tutti sono fiduciosi anche i
medici i quali lo sorvegliano h 24 d'altronde il suo caso non era da rianimazione , ma anche la sua famiglia che si è stretta attorno
lui per dargli ancora quella forza che ha dato agli altri per farli diventare
grandi, come ha risollevato le sorti di una città sprofondata nell’apatia più
totale, rivalutando quella casertanieta’ che mancava da diverso tempo.