La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 3 ottobre 2011

SANTA MARIA CV - ULLALLA' LA CITTA' NON E' PIU' IL PAESE DELLA CUCCAGNA

C’era una volta il paese della “CUCCAGNA”

Nel Medioevo, poiché la gente era preoccupata dal pensiero e dalla paura della fame, pensava che ci fosse un paese in cui si poteva mangiare tutto quello che si voleva, senza lavorare.

Questo paese immaginario fu chiamato “Cuccagna” e venne descritto da molti scrittori.

In un poemetto francese del XII secolo si dice che in questo paese i campi siano recintati con pezzi di carne arrosto e spalle di maiale; per le strade grosse oche si cucinino da sole; in ogni via si vedono tavole apparecchiate dove ci si può sedere e mangiare e si può portare via qualsiasi cosa si desideri, ecc….

Nella letteratura medievale spesso i protagonisti sono delle persone semplici a cui si fa credere che questo paese esista davvero. Come in una novella di Giovanni Boccaccio, famoso scrittore italiano del Trecento, in cui, un gruppo di amici, fa uno scherzo a Calandrino, narrandogli le meraviglie che hanno visto nel paese di Bengodi. Il racconto ha inizio in un paese chiamato Bengodi, nel quale si trova una montagna di formaggio.

A Santa Maria Capua Vetere per molti anni, nella realtà amministrativa e nella convinzione degli speculatori, questo antico paese esistente solo nella fantasia, si è materializzato.

Tutti coloro che avevano soldi da spendere, senza badare alla loro provenienza,sono corsi nella nostra città per investire; “tanto non c’erano regole”; tutto è stato permesso, tutto è stato promesso.

Oggi a qualcuno vanno le scarpe strette. Oggi, quelli che risultano proprietari di capannoni industriali in un sito in cui erano ospitate fiorenti attività industriali, che si sperano vengano dismesse , non è ben informato. Infatti in uno degli ultimi consigli comunali si è stabilito che quel sito, cioè l’ex Italtel o Finmek che sia, è e rimarrà a destinazione industriale e produttiva. I proprietari, ignorando questo fatto, negano la vendita dei capannoni esistenti, nel convincimento che le promesse che sono state fatte negli anni passati si concretizzeranno e sarà permessa la costruzione di centinaia di alloggi. Per chi e nell’interesse di chi?

Da oggi a Santa Maria vi saranno regole certe per la gestione della Pubblica Amministrazione e, specialmente per l’urbanistica e per i lavori pubblici; da oggi saranno varati provvedimenti che andranno solo a vantaggio di chi vuole portare lavoro e benessere nella nostra città e favorire il suo sviluppo, e fermando l’emorragia di giovani che non ha altra scelta se non quella di emigrare.

Gaetano Rauso