Questo blog è stato istituito secondo le normative vigenti che salvaguardano il diritto sancito dalla Costituzione italiana garantito per la libertà di pensiero che c'è nella nostra nazione.
La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".
DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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ROMA 22 APRILE 2013
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ECCO I RISULTATI DELLA PROVINCIA DI CASERTA
domenica 16 ottobre 2011
Perché in caso di fallimento dell’Ente il sindaco non viene arrestato per bancarotta? Mentre nelle società gli amministratori vengono processati, condannati e incarcerati?
Dissesto finanziario e Comune di Caserta l’intervista tecnica
Risponde il prof. avv. Ciro Centore, docente di diritto amministrativo
Caserta ( di Ferdinando Terlizzi ) – Spesso la gente si chiede perché questa disparità di trattamento? Perché se un comune dichiara dissesto, come quello di Caserta ( la colpa è bene precisarlo che non ricade su Pio Del Gaudio) poi i sindaci non vengono processati, condannati ed arrestati per bancarotta fraudolenta o bancarotta preferenziale?
Abbiamo, perciò, girato la domanda ad un esperto e vediamo cosa ci dice il Prof. Ciro Centore, docente di diritto amministrativo, In che cosa consiste questo default? Ce ne parli.
“Ben volentieri, particolarmente perché questo "tema" è più ricorrente nelle aule civilistiche, nel parlare di "fallimenti", tanto per intenderci, che non negli apparati, anche giudiziari, di carattere amministrativo”.
- Ossia, esemplifichi, professore.
- “Sì, dico che il dissesto, termine che si usa per indicare che c'è un crac finanziario, anche delle pubbliche amministrazioni, tra cui i Comuni, per il quale se ne possono occupare e se ne devono occupare anche le Procure”.
- Quali, esattamente.
- “Ecco, la Procura della Corte dei Conti e la Procura di S. Maria C. V.”.
- In altre parole Lei dice che chi ha provocato questo crac ne è responsabile anche in proprio ?
- “Sì , è così . E non potrebbe essere diversamente. C'è, per il dissesto, responsabilità degli amministratori comunali e, se mi consente, anche della dirigenza, laddove, diciamo, non siano state rispettate talune procedure e si è vissuti alla… carlona”.
- In che senso, professore?
- “Mi consente una battuta, per non andare troppo nel tecnico?”.
- Dica pure, prof. Centore
- “Se lo si è fatto all'insegna di "sciacqua Rosa, viva Agnese". Scialacquando danaro pubblico, usandolo, cioè, e gestendolo senza il criterio del buon ... padre di famiglia” .
- E allora ?
- “E allora ne viene, con i dovuti accertamenti, che della vicenda se ne deve occupare il “medico" e "il giudice". Il medico, costituito da una Commissione Straordinaria che viene da Roma e il Giudice, per ritardi, omissioni, mala gestio, come dicevano i latini, per le ipotesi di assunzioni clientelari e familistiche, di concorsi addomesticati, di gare ed appalti condotti con favoritismi, sperpero di danaro, e così via .Per non parlare di corruzione , concussione. Non è la prima volta che le carte al setaccio della Commissione aprono scenari poco esaltanti. Mi auguro che non sia il caso di Caserta”.
- E chi ne guadagna, da questa vicenda, professore ?
- “Nell'immediato, non di certo il cittadino/contribuente. Nel futuro la comunità tutta”.
- Perchè mai?
- “Perchè il "crac" penalizza per l'appunto il "casertano". Servizi ridotti al lumicino, funzioni ridimensionate. Come in una famiglia. A fronte dello scialacquare del padre, sono i figli a dover tirare la "cinta", come napoletanamente suol dirsi” .
- E poi ,professore ?
- “E poi, dopo questa stagione di "magra" verranno i tempi buoni. Ma ci vorrà tempo, molto tempo”.
- Professore, mettiamola sul piano giuridico e tecnico, come si procederà, per questo dissesto conclamato dal Sindaco Del Gaudio?
- “Tecnicamente, secondo legge, occorrerà osservare il testo unico sugli enti locali, il decreto legislativo 267, tanto per intenderci che al dissesto degli enti locali dedica vari articoli per i Comuni dissestati. In breve, dice che deve essere il solo Consiglio Comunale a decretarlo, che la delibera va a Roma, e per essa ad un paio di Ministeri che ne prendono atto e nominano una Commissione straordinaria di tre membri e di persone esperte nel settore economico finanziario, tecnici che faranno "le pulci" a tutto ciò che c'è stato negli anni delle precedenti amministrazioni per mettere a posto, diciamo così, le carte e per accertare oltre alle responsabilità, particolarmente l'ammontare delle effettive entrate e delle effettive uscite. E ne vengono fuori di belle. Dopodichè, per legge, vengono congelati tutti i pagamenti e le azioni anche giudiziarie dei creditori, in corso o non, per procedersi ad un piano di risanamento sulla base di sole poche e certe entrate. La Commissione straordinaria agisce di imperio ( è come un P.M. o una commissione Parlamentare d’inchiesta ) Non ha bisogno di alcuna autorizzazione e di alcun permesso per mettere il naso dove vuole. Creerà un apposito Ufficio, si potrà avvalere del personale di cui ha necessità e di strumenti vari . Liberamente. E non è poco”.
- Dopodichè, professore?
- “Dopodichè, ma ci vorranno anni, procederà ad un piano di riparto e alla proposta di un taglio sulle somme a debito. E di poi, ancora, sempre con il congelamento di termini e di altro, a far rendere questo piano esecutivo dal competente Ministero”.
- E nel frattempo, l'Amministrazione del Gaudio cosa farà?
- “Deve stare a "guardare" , alla finestra, cioè. Cosa può fare. Andrà e potrà andare avanti con una sua distinta ma poverissima gestione. E certamente sarà penalizzata nel suo "futuro elettorale".
- Perchè mai?
- “Perchè la corretta gestione, fatta di sacrifici e povertà, penalizza sempre, sul piano elettorale. Del Gaudio pagherà, con Polverino & Co., un conto che non è suo. Bisogna essere onesti, nel dire questo. Il conto è di chi sinora ha amministrato. Ma, a fronte di tanto, gli elettori, sprovveduti e voltagabbana, quali sono e dimostrano di essere, se ne fregano. Pensano sempre al fatto che sono stati costretti a passare dal piatto alla scodella e debbono punire chi ha dato loro la scodella. Così è, caro Amico”.
Il guaio, per tutti, caro professore – aggiungiamo noi - e che non andranno in galera né Luigi Falco né Nicodemo Petteruti né i precedenti sindaci.