La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 10 ottobre 2011

CESA IL PARTITO DE MOCRATICO SCENDE IN CAMPO

E’ evidente che la campagna elettorale è iniziata.

Perché se una persona attenta, preparata e seria come il dott. Cesario Liguori interviene su una tematica, come quella della questione del consorzio Idrico, senza ancorare il proprio pensiero a dati concreti, ai fatti ed agli atti, significa semplicemente che si è dato spazio alla propaganda.

L’assessore regionale della Campania al ciclo integrato delle acque Giovanni Romano ha solo annunciato l’intenzione di voler commissariare il consorzio Idrico Terra di Lavoro che già Liguori si è precipitato ad annunciare che la delibera, recentemente approvata dall’assemblea dei sindaci del consorzio, modificativa delle fasce per il calcolo dei consumi, presto diventerà “carta straccia”.

Due sono le ipotesi: o Liguori presto sarà nominato commissario per conto della Regione del Consorzio Idrico e quindi ci sta annunciando quello che sarà il suo programma oppure si sta esercitando in chiaroveggenza.

Ed allora atteniamoci ai fatti, in merito ad una vicenda che investe altri profili.

In buona sostanza vi sono alcuni comuni, che pure fanno parte del consorzio Idrico Terra di Lavoro, che non pagano il canone dovuto a questi.

Il consorzio Idrico, per effetto di ciò, non riesce a pagare le forniture alla società regionale Acqua Campania. Per questo motivo si era ipotizzata una sospensione della fornitura di acqua a 17 comuni morosi – e solo a questi - del casertano. Ipotesi subita esclusa dall’assessore regionale Romano che, in un comunicato stampa dell’8 ottobre scorso annuncia che l’erogazione dell’acqua postabile non sarà sospesa “poiché abbiamo avviato le procedure per il commissariamento del Consorzio. In sostanza si va verso una revoca della concessione. La decisione è stata assunta a tutela dei cittadini che pagano correttamente l’erogazione del servizio ed è un impegno a tutela dell’interesse pubblico”.



Dalle parole dell’assessore regionale si comprende l’intenzione di non “colpire” quei comuni che rispettano gli impegni verso il consorzio.

Ma dalla sua frase emerge un altro dubbio, in merito al quale gli esperti di diritto amministrativo sicuramente saranno chiamati a cimentarsi.

Esiste un potere regionale di commissariamento in questo caso?

Si tratta comunque di un consorzio tra comuni disciplinato dalle norme del Testo Unico degli Enti Locali che non prevede un intervento della Regione Campania.

Il dubbio sembra trasparire anche dalle parole dell’assessore regionale che afferma “in sostanza si va verso una revoca della concessione” che è cosa diversa dal commissariamento.

Quindi prima questione: probabilmente la Regione Campania non potrà commissariare il consorzio Idrico.

Ma se anche ciò accadesse, il motivo sarebbe da ricercare non certo nella modifica delle fasce ma nel fatto che il consorzio Idrico non riesce a farsi pagare dai comuni.

Perché un eventuale ed ipotetico commissario dovrebbe revocare, stravolgere, far diventare “carta straccia” quella delibera?

Forse per fare un dispetto a noi del Pd di Cesa, all’amministrazione comunale, al sindaco Vincenzo De Angelis?

Cosa c’entra la difficoltà a riscuotere i canoni dai comuni con l’aumento delle fasce e quindi un diverso sistema di fatturazione, che comunque va nell’interesse di tutti i cittadini della provincia di Caserta ?

Del resto, se in futuro un commissario dovesse insediarsi, bisognerebbe capire quali sono i poteri che lo stesso potrebbe esercitare, cioè quelli solo del Consiglio di Amministrazione o anche dell’assemblea dei sindaci, bisognerà capire se avrà compiti di ordinaria amministrazione, e quindi non potrà toccare le delibere, o di straordinaria amministrazione.

Probabilmente se commissariamento sarà avrà un compito specifico, cioè quello di avviare le azioni legali di recupero dei crediti nei confronti dei 17 comuni morosi.

La delibera di modifica delle fasce non va ad incidere certamente con i debiti o i crediti del consorzio.

Il Pd di Cesa ha enfatizzato il risultato raggiunto con la delibera adottata dall’assemblea dei sindaci del consorzio? Perché non avremmo dovuto? Quella delibera, ideata, scritta materialmente sotto forma di proposta dal Pd di Cesa insieme al sindaco De Angelis, porterà benefici in tutti i comuni della provincia di Caserta.

Perché non avremmo dovuto dirlo?

Anzi mi sarei aspettato dal dottore Liguori una qualche espressione, seppure minima, di soddisfazione in favore dei suoi concittadini, che sono riusciti, in tal modo, a contribuire a cambiare in meglio le condizioni di migliaia di famiglie delle provincia di Caserta.

Noi del PD di Cesa non siamo così visionari o illusi da voler entrare nella Storia, ci interessa contribuire, con proposte, idee, iniziative, a rendere la vita più accettabile.

Non sempre ci riusciamo, non sempre siamo capaci, però qualche volta che portiamo a casa qualche risultato sarebbe bello, non dico riconoscercelo, ma almeno non approfittare di un semplice ed enigmatico annuncio, per bollare come “carta straccia” una delibera che racchiude la volontà di migliaia di cittadini. Perché quella delibera non l’hanno votata “4 straccioni” ma i Sindaci, cioè persone che rappresentano una comunità.

Non so chi sarà questo ipotetico commissario, se mai sarà nominato, se potrà essere nominato, ma io se fossi in costui non mi sognerei mai di toccare “la volontà popolare” espressa dai Sindaci.



Il coordinatore del circolo PD Cesa

Enzo Guida