La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 21 maggio 2014

CAMORRA E POLITICA - ECCO LA SQUADRA CHE HA SMASCHERATO GLI ILLECITI - LI HO CITATI PERCHE' RAPPRESENTANO L'ITALIA DEL 2006

Nessuno poteva aspettarsi che dodici giorni fa e più precisamente l’8 maggio 2014, ma che continuerà ancora,   ci sarebbe stato una scossa non solo politica , ma anche giudiziaria in una Italia che si apprestava a votare per le elezioni europee.  Ma non è neanche una bruttura pensare che il mese di maggio 2014 poteva assomigliare a quel lontano 1992 e fino a quel dicembre 1995 , quando scattò l’operazione Spartacus 1 e 2 .
Le operazioni avvenute con il provvedimento della misura restrittiva della libertà personale nei confronti dell’ex Ministro Scajola  e dell’onorevole Matacena e di  sua moglie Chiara Rizzo ha voluto  dare il la ad un contesto fra politica e mafie   molte volte denunciato – anche da me per altri episodi  – ma mai fino ad ora adottato perché vi era troppa omertà . La stessa, che in molti casi  oggi è stata  smascherata, passava in sordina , perché ogni qual volta vi era sentore che vi era qualche personaggio politico indagato  partivano dalle segretarie e dagli addetti stampa comunicati “ di bella presenza “ di personaggi politici che non volevano far trapelare, problemi personali.
 Nonostante vi erano giornalisti che per “ quieto vivere “ li pubblicavano per avere quella credibilità non solo cartacea , ma anche interattiva , qualcuno però non si esimeva   da pubblicare anche le notizie che giungevano da organi istituzionali e qualcuno di loro copiava qualche passo di ordinanze ( per chi non lo sa sono pubbliche ) ecco che questi personaggi politici ricorrevano a querele di parte per bloccare quel giornalista che metteva il naso negli affari di qualche politico o carica istituzionale . Lo stesso che veniva isolato e messo in quarantena, perchè dava fastidio anche ai colleghi che scrivevano per lo stesso giornale, lasciando il posto a loro raccomandati  .
L’informazione giornalistica purtroppo, nel terzo millennio, ha conosciuto nuove strade , le stesse che oggi sono contestate anche da magistrati integgerimi che forse, proprio perché non conoscono come si agisce nelle redazioni dei giornali provinciali, hanno indagati colleghi campani.  

 Ma, tornando  al la del provvedimento Scajola emesso per lo più da un magistrato che proprio perché è un servitore della stato , Federico Cafiero De Raho , non ha paura di nessuno , anzi è un cocktail di due menti eccelse quali appunto Giovanni Falcone e Paolo Borsellino , profondi conoscitori del loro territorio  e soprattutto hanno perseguito un fine, quello  di svelare il connubio fra politica e criminalità organizzata.
Diversamente Il procuratore della Dda di Reggio Calabria  Federico Cafiero De Raho ,  giunto il 13 marzo 2013 , soprannominato da me in un articolo dopo la sentenza di Spartacus 1 “  il superstite” , perché era rimasto da solo a concludere un processo molto spesso chiacchierato, ma finito con  la comminazione di   21 ergastoli  nel 2006, a Napoli ha lasciato una eredità ai suoi colleghi  formata da varie indagini pronte per essere sviscerate, ma alcune già concluse pronte per essere attuate . Una di questa è stata la vicenda Asl di Caserta con un provvedimento della misura restrittiva della libertà personale nei confronti di personaggi politici e funzionari amministrativi. La stessa  che ha sviscerato numerosi enigmi ,  ma secondo l’opinione pubblica anche apparentemente sciocchi,  ma basilari per svelare, come è accaduto anni addietro in Sicilia  , quel connubio  fra personaggi politici e criminalità organizzata . Ma quella ordinanza, andata in carico a tre magistrati che conoscevano già il territorio casertano  come i pm Luigi Landofi , Annamaria Lucchetta e il pm della Dda di Napoli Giovanni Conzo,   nascondeva per certi versi nuovi  reati a cui la procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere in persona del procuratore Dottor Corrado Lembo aveva già provveduto il 3 febbraio 2014 e cioè quando il gip di Napoli era in procinto di concludere le indagini e chiedere un provvedimenti nei confronti di personaggi politici della regione Campania .

Il Dottor Lembo, peraltro “ battezzato” nel 2008 come procuratore della repubblica di Santa Maria Capua Vetere  dal procuratore antimafia “un certo” Pietro Grasso oggi presidente del Senato e il dottor Federico Cafiero De Raho  che ha ricevuto un encomio immediatamente dopo la  sentenza  Spartacus,sono due personaggi della giustizia italiana che per certi versi potrebbero assomigliare ai due pm di Palermo . Il dottor De Raho, addirittura con il provvedimento chiesto ed ottenuto  dalla direzione  distrettuale antimafia di Reggio Calabria  emesso nei confronti di Scajola e Matacena ha , come si dice in gergo cestistico “un assist”   a colleghi della Dda di Napoli quali appunto  i pm della Dda di Napoli Cesare Sirignano e Antonello Ardituro  come il provvedimento di qualche giorno fa  della misura  della libertà personale nei confronti di operatori dell’ordine che entravano nella banca dati del Ministero degli interni. Infatti , non a caso si è detto che il provvedimento di Scajola fosse legato a questa ordinanza .