SIENA: OPERAZIONE “TIME OUT” – eseguiti quattro arresti domiciliari
e sequestri patrimoniali pari a 14 milioni di euro.
Le fiamme gialle del Comando Provinciale di Siena, nella mattinata odierna, hanno
eseguito quattro misure cautelari domiciliari disposte dal G.I.P. Ugo Bellini del locale
Tribunale a conclusione dell’operazione “Time Out” condotta nei confronti della dirigenza
della Mens Sana Basket S.p.a..
Il Giudice, vagliate le richieste avanzate dal P.M. titolare delle indagini Dott. Antonino
Nastasi, ha disposto l’effettuazione di quattro arresti domiciliari nei confronti dell’attuale
Presidente della Lega Basket Ferdinando Minucci, già presidente della Mens Sana
Basket, della sua principale collaboratrice Olga Finetti già Segretario generale della
società sportiva, di Stefano Sammarini e Nicola Lombardini soci della Essedue
Promotion S.a.s. e della Brand Management S.r.l., per i reati di associazione per
delinquere finalizzata alla commissione di frodi fiscali (Artt. 416, 81 e 110 C.P. e artt.
2 e 8 D.Lgs.74/2000).
Il G.I.P. ha altresì ordinato sequestri di beni di valore corrispondente alle imposte evase
per un totale di 14 milioni di Euro così ripartiti: fino alla concorrenza di € 9.835.479 per
Ferdinando Minucci e Olga Finetti e di € 4.045.933 per gli altri due associati.
Le indagini condotte per oltre due anni dalla Compagnia della G. di F. di Siena hanno
consentito di ricostruire una serie di alterazioni contabili e di bilancio, fatture false e
manipolazioni delle dichiarazioni dei redditi della Mens Sana Basket negli anni dal
2006 al 2012, ad opera del gruppo criminale che aveva nel presidente Minucci il suo
ideatore e regista.
La gestione della società sportiva con metodi illeciti ha portato ad ingaggiare atleti di
fama internazionale pagati anche in nero su conti esteri (consentendo a loro volta a
n. 25 giocatori di sottrarsi alla tassazione dei redditi in Italia), alterare i risultati dei
bilanci, produrre provviste di denaro contante per l’arricchimento personale e per spese
fuori bilancio.
Un’altra fase dell’inchiesta ha riguardato l’analisi dei bilanci dal punto di vista civilistico con
l’esame della complessa operazione di cessione del marchio Mens Sana che ha visto la
supervalutazione dello stesso in € 8.000.000.
Tale cessione ha consentito alla società sportiva di “alterare” i proprI bilanci inserendo una
plusvalenza straordinaria di oltre otto milioni di Euro anziché contabilizzare il ricorso al
credito (Banca MPS) che nella realtà era stato effettuato. Questo dato, unitamente
all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per complessivi 22,5 milioni euro, ha di
fatto alterato e sistematicamente falsificato le poste iscritte al bilancio al fine di fare
apparire una situazione patrimoniale e finanziaria più florida di quella reale, nonché
abbattere le imposte da pagare all’erario.
Le fonti di prova acquisite sono state utilizzate anche in campo fiscale mediante la
verbalizzazione di recuperi di basi imponibili pari a 27 milioni di euro a cui si aggiunge
l’IVA evasa per 15 milioni di euro, ritenute previdenziali non versate per quasi 3
milioni di euro, redditi non dichiarati dai giocatori di basket per 16 milioni di euro.