La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 10 aprile 2013

GUARDIA DI FINANZA DI NAPOLI - LA PROCURA DI NOLA METTE I SIGILLI AGLI IMMOBILI DEL CONSIGLIERE DELLA BANCA POPOLARE VESUVIANA


Nella mattinata odierna, i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro preventive di immobili, per un valere complessive di €.l.4l8.845,77, nei confronti di esponenti del consigliere di amministrazione e del collegio  sindacale della Banca Popolare Vesuviana, operante in Nola ed in San Giuseppe Vesuviano. ll provvedimento costituisce l’epilogo di una complessa indagine, che ha avute inizio a seguite dell’emissione nell’anno 2009, da partee della Banca d’ltalia, di provvedimento di scioglimenti degli organi d’amministrazione e di controllo della banca e di sette posizioni della stessa al regime di amministrazione straordinaria, ai sensi dell’art. 70 T,U. legge bancaria. Le indagini svolte, unitamente alle risultanze degli accertamenti ispettivi svolti dalla Banca d’ltalia e dai commissari straordinari che hanno operate presso l’istituto bancarie sino all’anno 2011, hanno consentite di accertare che la vita di tale organismo bancarie é stata da sempre caratterizzata da un late da disfunzione organizzative e, dall’altre, da accertamenti nei processi decisionali in capo a pochi soggetti e, soprattutto, da vischiosità con l’ambiente locale, concretatasi in palesi incompatibilità e conflitti d’interesse in capo ai titolari degli organi amministrativi e di controllo dell’istituto  bancarie. Sono infatti emersi gravi elementi di reità a carico di amministratori e di componenti del collegio sindacale della Banca Popolare Vesuviana, i quali, pur trovandosi in situazione di grave incompatibilità in quanto cointeressati nella gestione di società che avevano in corse pratiche di finanziamento con il medesime istituto di credito, hanno sistematicamente e volontariamente emesse di dae female notizia agli altri amministratori e al collegio sindacale della banca ai fini dell’astensione dalle relative delibere di concessione delle linee finanziarie. Ciò ha date luogo all’assunzione di provvedimenti espressivi d’interessi particolari, prevalenti e contrastanti rispetto a quelle generale ad una corretta gestione del credito. Le indagini svelte, anche attraverso una meticolosa disamina della documentazione, hanno consentite di ricostruire una vera e propria associazione per delinquere finalizzata al compimento di atti illeciti idonei a favorire e agevolare persona fisiche e/o giuridiche nella concessione di linea di credito in assenza di marito creditizio bancario. A seguito di appello proposto da quasta Procura avvetso ordinanza di rigetto emessa dal Gip in sede, il Tribunale di Napoli -sezione l2" riesame- ha affermato la sussistenza un vincolo associativo di natura criminosa, volto a strumentalizzare la banca per piagarla agli interassi dei singoli associati e del gruppo nel suo insieme, finalizzato alla commissione di plurime condotta di appropriazione indebita (con riferimento ai “fidi" facili concessi), all’inosservanza della normativa bancaria in tema di obblighi di astensione in presenza di causa d`incompatibilità, nonché a violazioni al testo unico delle leggi bancaria per omessa comunicazione di conflitto d’interessa. In ragione della riconosciuta esistenza dal vincolo associativo, é stata applicata una misura cautelare- sospesa par legge sino alla definitività del provvedimento- nei confronti dell’imputato Sarmino Ernesto, nuovamente inserito negli organi gestori della banca, tornata in bonis. Questi infatti, in passato consigliere per svariati periodi sino alI’anno 2007 e per altri periodi sindaco supplente, dopo la rimessione in bonis della banca, é stato nominato ed é tuttora componenti del consiglio d’amministrazione, membro del comitato esecutivo a segretario. Il Tribunale ha pertanto ritenuto per lui concreto il pericolo di reiterazione di analoghe condotte criminose. Sono stata contestualmente applicata misure reali, conseguenti alle violazioni delle prescrizioni penali in materia d’incompatibilità, previste nel codice civile ed il sequestro concesso nei limiti anzidetti é stato eseguito nai riguardi di immobili di particolare pregio nella disponibilità dei dieci imputati colpiti dal provvedimento reale. La condotta antigiuridica oggetto di accertamento ha causato alla banca un grave danno economico e patrimoniale collegato all’erogazione di mutui cosi ottenuti ad al mancato rientro delle somme ricevute in prestito dalla società cha illecitamente ne fruivano pur non essendo in possesso delle necessarie garanzie. L’attività d’indagine, i cui esiti saranno valutati nel corso del processo di prossima celebrazione, ha consentito di porre in luce comportamenti opachi, caratterizzati da forte vischiosita ambientale e dal dispregio del1’interesse generale ad una corretta gestione dell’attività creditizia, confermando la fondatezza delle risultanze dell’attività di vigilanza della Banca d’Italia e l’efficacia dall’azione di questa Procura e della Guardia di Finanza.