La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 8 aprile 2013

ITAKER - VIETATO AGLI ITALIANI di Toni Trupia IL FILM AL CINECLUB VITTORIA

Martedì 9 Aprile ore 21.00"Italia opera prima e seconda" Al termine della proiezione il regista incontrerà il pubblico in sala


ITAKER - VIETATO AGLI ITALIANI Un film di Toni Trupia. Con Francesco Scianna, Monica Birladeanu, Michele Placido, Pietro Bontempo, Nicola Nocella.
Il film ci riporta indietro alla fredda Germania industriale degli anni '60, e ai suoi lavoratori multietnici: italiani soprattutto, "Itaker" in tono dispregiativo, turchi e altri disperati. La fotografia dai toni decolorati tinge l'ambiente dell'immigrazione di quei tempi, non molto distante da quella di oggi.
Protagonista Pietro, un bambino rimasto orfano a seguito della morte improvvisa della madre, che si ritrova in viaggio con uno sconosciuto di nome Benito. L'uomo ha promesso di riportarlo dal padre, mai visto prima, emigrato da anni in Germania. Scoprirà dopo poco che quella dell'uomo era solo una scusa per ottenere per sé un passaporto altrimenti impossibile da avere. L'uomo cercherà infatti di sbarazzarsi presto del fardello. Il bambino inizia a vivere nelle casupole di legno approntate per gli operai di fianco alla fabbrica vivendo assieme a loro emozioni, delusioni, lontananza dalla famiglia, disperazione, sfruttamento. A sfruttare la situazione di subordinati senza possibilità di fuga: un gruppo di parassiti guidati dal boss locale Pantanò (Placido), rigorosamente "itaker" anche lui, venditore di stoffe e di truffe. La figura materna di una donna, Doina, una rumena anche lei sfruttata dai malavitosi, e costretta ad essere l'entreneuse di Pantanò, porta a Pietro qualche sorriso e il calore e la parvenza di una famiglia condividendo con lui e con Benito scene da famiglia normale.