La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 3 gennaio 2011

LA DDA CONFERMA LE ACCUSE PER SIGISMONDO DI PUORTO, MA GLI CONTESTA ANCHE IL FAVOREGGIAMENTO

Nella mattinata odierna, la Squadra Mobile di Caserta, ha eseguito Ordinanza di Custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Napoli su richiesta della DDA per favoreggiamento aggravato dalle finalità mafiose nei confronti delle sottonotate persone che avevano dato ospitalità al latitante DI PUORTO Sigismondo, nato a San Cipriano d’Aversa il 2.3.1972, elemento di spicco del clan dei casalesi-gruppo Schiavone, ritenuto uno dei più fidati luogotenenti di SCHIAVONE Nicola, figlio di Sandokan, da cui aveva ereditato la reggenza dell’organizzazione dopo il suo arresto per il triplice omicidio di PAPA Giovanni Battista, MINUTOLO Modestino e BUONANNO Francesco.

Come si ricorderà, DI PUORTO Sigismondo, alias “Sergio”, era latitante dal marzo scorso ed era destinatario di due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip presso il Tribunale di Bologna in relazione ai reati di associazione di stampo mafioso ed estorsione aggravate dall’avere agito al fine di agevolare l’organizzazione camorrista degli Schiavone.

Le misure scaturivano dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile in particolare sulle attività estorsive condotte da esponenti del clan, tra cui appunto DI PUORTO Sigismondo, nei confronti di imprenditori del casertano che vi si erano insediati da tempo.

DI PUORTO Sigismondo era stato rintracciato a seguito di un blitz della Squadra Mobile di Caserta, diretta dal Vice Questore Angelo MORABITO, all’interno di un’abitazione di Via Tagliamento a San Cipriano d’Aversa ed era stato bloccato dopo un inutile tentativo di fuga attraverso i tetti. All’interno dell’abitazione dove era ospitato, in una camera da letto, erano stati rinvenuti, oltre ai suoi abiti ed effetti personali tra cui una foto del figlio minore, una parrucca, circa 700 euro e due dosi di cocaina.

In quella circostanza furono arrestati per favoreggiamento personale, aggravato dall’avere agito al fine di agevolare l’organizzazione di stampo mafioso denominata clan dei casalesi-gruppo SCHIAVONE, i componenti del nucleo familiare che aveva ospitato il latitante, di seguito elencati:

1. PELLEGRINO Pasquale, nato a Casal di Principe (CE) il 19.4.1946, c. f., incensurato;

2. D’ALESSANDRO Carolina, nata a Trentola Ducenta (CE) il 18.7.1947, m., incensurata;

3. PELLEGRINO Antonio, nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il 12.11.1973, incensurato;

4. PELLEGRINO Vincenzo, nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il 12.11.1973, incensurato incensurato

5. PELLEGRINO Marco, nato a Caserta il 26.3.1984, incensurato;

6. PELLEGRINO Francesco, nato a Caserta il 25.3.1990, incensurato.