ROMA Giallo sulle udienze della corte costituzionale per il legittimo impedimento. Ieri la Corte Costituzionale doveva riunirsi in camera di consiglio per decidere sulla legittimità della legge che congela i processi del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sino all'ottobre 2011, ma in realtà un portavoce della corte ha riferito che la sentenza è attesa per giovedì . Tutto secondo le aspettative . Domani invece i 15 giudici della Corte decideranno, separatamente, se ammettere il referendum abrogativo della legge, presentato dall'Idv di Antonio Di Pietro, assieme ad un pacchetto di altri referendum su acqua e nucleare. Il presidente della Consulta Ugo De Siervo, ed al relatore Sabino Cassese insieme ad altri giudici renderanno pubblico il provvedimento entro la sera di giovedì.
Se la Consulta riterrà infondati i ricorsi presentati contro la legge dal tribunale di Milano, il premier potrebbe continuare ad avvalersi dello speciale legittimo impedimento che di fatto sospende i tre processi istruiti a Milano -- Mills e diritti tv Mediaset in primo grado e Mediatrade in fase di udienza preliminare.
Se la Consulta si pronunciasse per l'incostituzionalità della legge, o di una sua parte, i processi riprenderebbero senza la protezione ad hoc per il premier. Ma in questo caso il rischio è che ricomincino da zero, visto che parte dei magistrati nei collegi giudicanti ha ottenuto, o sta per ottenere, il trasferimento ad altra sede.
Ciò porterebbe ad annullare quanto fatto fino a prima della sospensione dei processi e a farli ripartire da capo, con il rischio della prescrizione.
Secondo Niccolo' Ghedini, avvocato di Berlusconi e deputato del Pdl -- che ha difeso la legge davanti ai 15 giudici della Consulta -- ci sono ancora circa 12 mesi di dibattimento prima della prescrizione. "Giudice non puo' contestare nel merito l'impedimento"