Nella
serata di ieri, personale della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di
Caserta, diretta dal Vice Questore Alessandro TOCCO, e della Polizia di
Frontiera dello Scalo Aereo di Roma Fiumicino, ha
eseguito
un ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa per detenzione ai fini
dispaccio di sostanze stupefacenti, nei confronti di CORVINO Antonio, alias Culacchiotto, nata a Caserta il
13.06.1977, pregiudicato.
Il
giovane era stato arrestato nella capitale inglese il 30 Luglio scorso, grazie
ad una paziente operazione condotta congiuntamente dalla Squadra Mobile di
Caserta, dall’Interpol e dalla polizia britannica.
CORVINO
Antonio era evaso dagli arresti domiciliari il 29 maggio scorso, eludendo la
vigilanza delle forze di polizia, nonostante gli fosse stato applicato il c.d. “braccialetto
elettronico”.
In
precedenza, il 30.01.2014, lo stesso era stato arrestato dai poliziotti della
“Narcotici”, per detenzione ai fini di spaccio di ca. 170 gr. di cocaina-crack insieme
ad un altro giovane, CAPPA Maurizio, nato a Caserta il 10.02.1977, dopo un
rocambolesco inseguimento per le strade cittadine.
Ottenuti
gli arresti domiciliari, CORVINO Antonio aveva immediatamente ripreso la sua
attività di “pusher” infatti, il 29.05.2014, veniva nuovamente denunciato dalla
Sezione Antidroga della Squadra Mobile per spaccio di Cocaina, avendo ceduto due
dosi dello stupefacente ad un consumatore, proprio presso l’abitazione dove scontava
la misura restrittiva.
Dopo
poche ore, CORVINO si disfaceva del “braccialetto elettronico” e si rendeva
irreperibile.
Pertanto,
denunciato anche per evasione, il Tribunale di S. Maria Capua Vetere disponeva
immediatamente la sostituzione della Misura Cautelare degli Arresti Domiciliari con quella della Custodia in carcere.
Da quel momento, veniva avviata una meticolosa
indagine da parte della Sezione Antidroga della Squadra Mobile per giungere
alla cattura dell’ormai latitante CORVINO. Le indagini, anche tecniche, dopo
alcune settimane, ne permettevano la localizzazione in Inghilterra, dove aveva
trovato anche un lavoro come gelataio, città nella quale risiedono da tempo alcuni
congiunti.
Immediatamente, d’intesa con l’Autorità Giudiziaria
e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – Divisione
Interpol, veniva avviata la procedura per estendere l’efficacia del
provvedimento restrittivo in ambito internazionale con la emissione di un
Mandato di Arresto Europeo.
Poi, il costante e continuo scambio informativo tra
uffici investigativi italiani ed inglesi permetteva di individuare alcune
abitazioni dove CORVINO Antonio poteva avere trovato rifugio, in una delle
quali effettivamente veniva arrestato dai poliziotti londinesi.