“La convenzione con la Cooperativa al Risparmio è una operazione
brillante, trasparente e vantaggiosa per le casse comunali. Chi oggi si lascia
andare a malevole allusioni farebbe meglio a verificare come veniva gestito il
patrimonio pubblico a Santa Maria Capua Vetere con le precedenti
amministrazioni: sprechi e superficialità sulle quali ben venga una commissione
consiliare che faccia luce anche sul passato”. Sono parole dell’assessore al
Patrimonio Carmine Munno, che spiega ancora una volta i dettagli
dell’operazione.
“Il Comune – dichiara l’esponente della giunta guidata dal sindaco Di
Muro – ha subito la perdita dell’immobile, in cui operava precedentemente la
Cooperativa, a causa di un incendio. Grazie a due polizze assicurative (una del
Comune e una della stessa società privata), si avrà a disposizione una somma di
300mila euro per la completa ricostruzione dell’edificio. Ma è evidente che l’immobile
sarà realizzato con criteri più moderni e avrà un valore di gran lunga
superiore al ‘rudere’ (coperto di amianto) che era prima. I 300mila euro
dell’assicurazione non sarebbero sufficienti alla ricostruzione: ecco allora
che è stata stipulata una convenzione, vantaggiosissima per il Comune, grazie
alla quale la stessa Cooperativa provvederà ai lavori, sulla base di un
capitolato depositato presso gli uffici comunali (e, quindi, non certo a
discrezione del privato) e che è garantita da una fidejussione (oltre che dagli
ingenti crediti vantati dalla stessa azienda nei confronti del Comune),
accollandosi tutte le spese necessarie eccedenti i 300mila euro, per un totale
di circa 200mila euro. Questa somma, sia chiaro, non sarà scomputata dagli
affitti che saranno a canone di mercato e quindi senza alcuna agevolazione per
il privato”.
Quanto alle osservazioni diffuse recentemente sul web, l’assessore
Munno chiarisce anche che “la palestra dell’ex canapificio non esisteva più già
da anni, tanto che la precedente amministrazione l’aveva smantellata per
ospitare in quei locali una chiesa evangelica. Non c’è alcuna struttura
sportiva da recuperare, quindi. Quanto ai controlli sull’intera procedura, ciascun
consigliere comunale, nell’ambito delle proprie competenze, può sicuramente
svolgere la sua attività di controllo. Invito i critici e i moralisti, inoltre,
a ricordare lo stato di degrado in cui versava l’intera area ex canapificio
fino a qualche anno fa e a informarsi su chi ha sostenuto le spese per
sistemare la zona. Basterà citare solo la rimozione dell’amianto che è stata addebitata
interamente alla Cooperativa, grazie proprio alla convenzione stipulata. E’
assurdo che qualcuno alimenti un clima di sospetto non solo nei confronti dei
pubblici amministratori che hanno compiuto un’operazione vantaggiosa per la
città, ma anche nei confronti di chi lavora onestamente e dà lavoro a circa
quaranta dipendenti”.
L’assessore Munno conclude ricordando che “questa amministrazione
comunale ha istituito un ufficio patrimonio, avviando una serie di interventi
per mettere ordine in un campo in cui si erano insinuate operazioni poco
chiare, affitti mai pagati e rendite di posizione ingiustificate. I moralisti
del giorno dopo, sinceramente, vadano a dare lezioncine a qualcun altro”.