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sabato 9 agosto 2014

CAMORRA IN PROVINCIA - LA SQUADRA DI ALESSANDRO TOCCO CHIEDE EDE OTTIENE UN NUOVO RISULTATO- Estradato latitante catturato dalla Squadra Mobile di Caserta a Londra.

Nella serata di ieri, personale della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Caserta, diretta dal Vice Questore Alessandro TOCCO, e della Polizia di Frontiera dello Scalo Aereo di Roma Fiumicino, ha
eseguito un ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa per detenzione ai fini dispaccio di sostanze stupefacenti, nei confronti di CORVINO Antonio, alias Culacchiotto, nata a Caserta il 13.06.1977, pregiudicato.
Il giovane era stato arrestato nella capitale inglese il 30 Luglio scorso, grazie ad una paziente operazione condotta congiuntamente dalla Squadra Mobile di Caserta, dall’Interpol e dalla polizia britannica.
CORVINO Antonio era evaso dagli arresti domiciliari il 29 maggio scorso, eludendo la vigilanza delle forze di polizia, nonostante gli fosse stato applicato il c.d. “braccialetto elettronico”.
In precedenza, il 30.01.2014, lo stesso era stato arrestato dai poliziotti della “Narcotici”, per detenzione ai fini di spaccio di ca. 170 gr. di cocaina-crack insieme ad un altro giovane, CAPPA Maurizio, nato a Caserta il 10.02.1977, dopo un rocambolesco inseguimento per le strade cittadine.
Ottenuti gli arresti domiciliari, CORVINO Antonio aveva immediatamente ripreso la sua attività di “pusher” infatti, il 29.05.2014, veniva nuovamente denunciato dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile per spaccio di Cocaina, avendo ceduto due dosi dello stupefacente ad un consumatore, proprio presso l’abitazione dove scontava la misura restrittiva.
Dopo poche ore, CORVINO si disfaceva del “braccialetto elettronico” e si rendeva irreperibile.
Pertanto, denunciato anche per evasione, il Tribunale di S. Maria Capua Vetere disponeva immediatamente la sostituzione della Misura Cautelare degli Arresti Domiciliari con quella della Custodia in carcere.
Da quel momento, veniva avviata una meticolosa indagine da parte della Sezione Antidroga della Squadra Mobile per giungere alla cattura dell’ormai latitante CORVINO. Le indagini, anche tecniche, dopo alcune settimane, ne permettevano la localizzazione in Inghilterra, dove aveva trovato anche un lavoro come gelataio, città nella quale risiedono da tempo alcuni congiunti.
Immediatamente, d’intesa con l’Autorità Giudiziaria e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – Divisione Interpol, veniva avviata la procedura per estendere l’efficacia del provvedimento restrittivo in ambito internazionale con la emissione di un Mandato di Arresto Europeo.
Poi, il costante e continuo scambio informativo tra uffici investigativi italiani ed inglesi permetteva di individuare alcune abitazioni dove CORVINO Antonio poteva avere trovato rifugio, in una delle quali effettivamente veniva arrestato dai poliziotti londinesi.