Nelle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di una articolata
indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli –
Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del R.O.S. e dei Comandi
Provinciali di Napoli, Caserta e Benevento il Colonnello Giancarlo
Scafuri, Comandante Provinciale ed il Maggiore Alfonso Pannone, Comandante del
Reparto Operativo di Caserta.hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare
in carcere,emessa dall’Ufficio del G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, nei
confronti di 17 indagati per associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata
dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi da sparo,reati tutti
aggravati dalle finalità mafiose e associazione per delinquere finalizzata alla
produzione e commercializzazione di false polizze assicurative per la RCA,
riportanti il logo di primarie compagnie del settore (Unipol, Sara
Assicurazioni, Generali Assicurazioni), aggravata dal metodo
mafioso e dalla finalità di agevolare il sodalizio dei Casalesi.
I provvedimenti
scaturiscono da un’attività investigativa su una qualificata articolazione
della suddetta organizzazione, riconducibile all’ex boss latitante ZAGARIA
Michele, operativa prevalentemente in provincia di Casertae con ramificazioni
in diverse zone del territorio nazionale.
Le indagini hanno
consentito di fare emergere come il sodalizio sin dagli inizi di settembre 2011
avesse destinato risorse economiche, uomini e mezzi per produrre, e poi
commercializzare,polizze false nei territori di Casapesenna, San Cipriano e
località limitrofe. In poco più di sei mesi di intercettazioni
ambientali e telefoniche, supportate da servizi di osservazione e di
pedinamento, il ROS ricostruiva la genesi dell’attività e ne
delineava l’estensione in una vasta area della provincia di Caserta, rilevando
significative analogie con gli esiti di una precedente indagine, svolta su una
articolazione del medesimo sodalizio dedito alla gestione di piattaforme
informatiche destinate all’esercizio dell’attività di scommesse clandestine
sulle partite di calcio e sui principali eventi sporti nazionali e mondiali.
Dalle indagini è inoltre
emersal’imposizione di una tangente di 6000 euro mensili al gestore di unInternet
Pointsui proventi derivanti dalla omologa attività di commercializzazione
di polizze assicurative RCA false, richiesta sotto la regia di una persona
ritenuta, secondo la ricostruzione accusatoria, affiliata alsodalizio
“MALLARDO” di Giugliano in Campania (NA).
Le intercettazioni
ambientali e telefoniche hanno svelato come in poco tempo l’attività criminale
si fosse progressivamente estesa attraverso il ricorso a sistemi
informatici e a specifici programmi all’uopo creati, nonché
attraverso una suddivisione di compiti tra tutti i soggetti coinvolti, tra cui
concessionari di auto e agenti assicurativi.
I numerosi riferimenti
ai detenuti e alle loro famiglie hanno consentito di accertare come una quota
dei proventi dell’attività che andava ad alimentare le casse del gruppo
camorristico fosse destinata a sostenere economicamente le famiglie degli
affiliati detenuti.
Le indagini si sono
giovate del rilevante contributo di un collaboratore di giustizia coinvolto,
fino al momento del suo arresto, in tutte le attività criminali del gruppo casalese costituito
dalle famiglie IOVINE, ZAGARIA e VENOSA. Le sue dichiarazioni, infatti, si
sovrapponevano perfettamente agli esiti delle indagini del ROS, consentendo di
delineare il ruolo degli indagati nell’associazione per delinquere e la
destinazione dei proventi che andavano ad alimentare le casse del sodalizio
camorristico.
L’articolata attività investigativa ha consentito,altresì,di individuare i
siti internet utilizzati per la realizzazione delle polizze
riportanti il logo di primarie compagnie del settore (Unipol, Sara Assicurazioni,
Generali Assicurazioni) e di ricostruire la ramificata rete di
associatiche, sfruttando la copertura delle attività ufficiali esercitate -
carrozzerie, concessionarie di auto, agenzie di assicurazioni -le
commercializzavano, acquisendo, attraverso il diretto e continuativo rapporto
con gli esperti informatici, le informazioni necessarie per la produzione delle
polizze false da destinare al mercato.
Le indagini, infine,hanno portato a verificare la particolare diffusione
del fenomeno per il rilevante numero di polizze false smerciate e
per la consequenziale la circolazione di un gran numero di veicoli sprovvisti
della necessaria copertura assicurativa.