Al presidente della Provincia di Caserta
Dottor Domenico Zinzi
Egregio dottore,
sabato 18 gennaio poco
dopo le 13 percorrevo la galleria della Variante Anas di Caserta, una galleria
tristemente famosa – come tutta la Variante - per la quantità di incidenti –
anche mortali – avvenuti in questi anni e provocati dalla inadeguatezza strutturale
della Variante, dallo stato di abbandono in cui versa e dalla guida
sconsiderata di alcuni che la scambiano per una pista per auto da corsa. Procedevo
ad un’andatura di circa 50
chilometri orari e precedevo un’auto di grossa
cilindrata con un lampeggiante spento e sul parabrezza il distintivo di un’amministrazione
pubblica. Nel pieno della galleria, in un tratto leggermente in curva e
nonostante la segnaletica stradale delle due linee continue, l’auto che mi
precedeva, incurante di qualsiasi norma di prudenza e del codice della strada,
occupava l’altra carreggiata e mi sorpassava. Ero con mia figlia e siamo
rimasti sconcertati dal fatto che un’auto di una pubblica amministrazione
potesse compiere una infrazione tanto grave quanto pericolosissima. Più avanti
ci siamo ritrovati la medesima auto che prendeva la nostra stessa uscita
“Stadio” e ho invitato mia figlia a fotografare la targa dell’auto alla cui
guida doveva trovarsi certamente un folle il cui comportamento andava
prontamente segnalato alle autorità competenti. L’autista, accortosi di essere
stato fotografato, frenava di colpo la sua auto all’altezza di via Giovanni
Falcone e si dirigeva verso di noi minacciando denunce ed arresti, subito dopo
scendeva dalla stessa auto un altro uomo che, senza qualificarsi, ci avvisava
che fare foto a quell’auto era proibito. Poi imponeva a mia figlia di
cancellare le foto. Successivamente, dopo avermi riconosciuto, mi diceva che
avrei ben dovuto sapere che era proibito fotografare auto di servizio come
quella e rifiutava ripetutamente di qualificarsi quasi che fosse in corso un’operazione
segreta, né voleva rivelarmi l’identità della personalità trasportata. Avrei
potuto farlo facilmente io stesso, ma ho desistito, dottor Zinzi, soltanto
perché c’era con me mia figlia alla quale ho trasmesso un’idea alta delle
istituzioni e di coloro che le rappresentano, sebbene non sempre degnamente, e
non volevo che il mio insegnamento fosse smentito da fatti così poco lodevoli.
Ora, vede, mia figlia è una persona gentile e ha cancellato le foto non perché
glielo ha imposto uno sconosciuto dal finestrino della nostra auto, ma perché
glielo ho detto io. Ho desistito perché non serviva polemizzare e coinvolgere
una giovane ragazza, ancor di più in una scena tanto disdicevole per le
istituzioni. Mia figlia dunque ha cancellato le foto, ma non cancellerà
facilmente l’immagine che l’istituzione pubblica Provincia di Caserta ha dato
di sé questa mattina. E non è, mi creda, un’immagine esemplare. Perché quella
BMW grigio scuro che ha compiuto una gravissima infrazione questa mattina è la
sua auto di servizio e lei era a bordo di quell’auto e si dirigeva a casa sua,
e sono certo Lei fosse di ritorno da un impegno istituzionale e non privato. Dottor
Zinzi Lei è un uomo in età, non dovrebbe mancarle saggezza, e non posso certo
credere che voglia provocare incidenti o che approvi infrazioni stradali come
l’avventato sorpasso di questa mattina, dunque istruisca i suoi misteriosi e
anonimi collaboratori che è preciso obbligo di ogni dipendente pubblico
qualificarsi (ed è anche elementare norma di buona educazione) e provveda
presto a cambiare autista o a spiegargli che secondo il codice della strada, ma
ancor meglio secondo il buon senso, nessuna auto è autorizzata a commettere
infrazioni tranne quelle delle Forze dell’ordine in servizio e in presenza di
casi di vere emergenze. E anche in quei casi si deve prestare la massima
attenzione e cautela, usando lampeggiante e sirena, per evitare di provocare
disastri più grandi di quelli che si vorrebbero prevenire o riparare.
Ma oggi non c’era nessuna
emergenza, il lampeggiante era spento, sirene non se ne sentivano, né la sua
auto rientra nelle categoria delle Forze dell’ordine di pronto intervento. La
massima emergenza che vedo è che era ora di pranzo, tutto qui. Dunque lasci
perdere il lampeggiante, lo faccia collocare nel bagagliaio, lo userà nei
pochissimi casi eccezionali che ne prevedono l’utilizzo da parte del presidente
di una Provincia. Per il resto viaggi come tutti noi nel traffico cittadino e,
quando non è proprio indispensabile, lasci in garage l’auto di servizio e vada
a piedi, le farà bene.
18 gennaio 2014 Sergio
Tanzarella
LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
In riferimento
alla nota dell’ex parlamentare On. Sergio Tanzarella inerente un episodio
risalente a sabato scorso 18 gennaio, avvenuto sulla Variante Anas che collega
Santa Maria Capua Vetere a Maddaloni, alla Presidenza della Provincia di
Caserta corre l’obbligo di fare alcune precisazioni.
Riguardo il
sorpasso effettuato dall’auto che trasportava il presidente della Provincia, di
ritorno da Roccamonfina, dove aveva preso parte ad un incontro tenutosi presso
il Comune dell’Alto Casertano per la presentazione del progetto di Telemedicina
(a bordo della vettura era presente anche il capo di gabinetto dell’Ente,
Angelo Laviscio), l’autista Giovanni Moretta ha spiegato di aver realizzato
tale manovra, motivandola in questo modo. “Mi sono visto costretto ad
effettuare il sorpasso – ha affermato l’autista - in quanto ho ritenuto che si fosse venuta a
creare una situazione di pericolo dovuta all’improvviso rallentamento del
veicolo che mi precedeva e per il formarsi di una coda di vetture alle mie
spalle. Ho fatto il sorpasso (ovviamente non in curva come erroneamente
affermato) dopo aver verificato che la corsia opposta fosse completamente vuota
e quindi in totale sicurezza, pur non negando di aver commesso un’infrazione di
cui mi scuso, ma giustificata ai miei occhi dall’imminente pericolo che avevo
ravvisato”.
Per quanto
concerne presunte minacce, intimidazioni o offese da parte dell’autista nei
confronti dell’On. Tanzarella, si precisa che tali accuse, oltre ad essere
particolarmente gravi, risultano al tempo stesso del tutto prive di fondamento.
L’autista, che da anni svolge questo lavoro con esemplare professionalità e
serietà, dopo aver notato una strana accelerazione da parte dell’auto appena
superata, che ha inseguito la vettura sulla quale viaggiava il Presidente fino
a via Falcone, si è limitato ad avere un colloquio con l’On. Tanzarella (di
cui, fra l’altro, ignorava l’identità), chiedendogli, preoccupato da tale
iniziativa, la motivazione di tale tallonamento. In questa occasione va
precisato che il Presidente della Provincia è sempre rimasto all’interno
dell’autovettura, senza prendere parte ad alcun tipo di discussione. Non
risultano, quindi, altri tipi di episodi e appare singolare come da un sorpasso
effettuato da un autista (che, fra l’altro, ha riconosciuto di aver commesso
l’infrazione) si possa giungere alla realizzazione di una ricostruzione
piuttosto pittoresca e fantasiosa.
Infine, si
intende chiarire che tali precisazioni sono state fatte esclusivamente per
ristabilire la verità e per il rispetto che si deve ai cittadini di questa
provincia e non certo per entrare in una polemica di cui non si intravede
alcuna necessità.