La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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domenica 1 gennaio 2012

IL GIUDICE CANTONE - PERCHè SI POSSONO SCIOGLIERE I CONSIGLI COMUNALI E NON E' POSSIBILE USARE LOS TESSO METODO CON IL PARLAMENTINO REGIONALE ???

Una camorra service che fornendo servizi efficienti si è talmente radicata nel tessuto connettivo della società da risultare quasi inestirpabile. Solo uno sprovveduto, infatti, potrebbe pensare che gli arresti recenti dei capi dei Casalesi possano significare la fine di Gomorra e dintorni. “Fino a quando le cosiddette persone perbene saranno conniventi con i camorristi – ha spiegato il Magistrato Raffaele Cantone durante la presentazione del suo libro “I Gattopardi” – saremo tutti quanti ostaggi di un sistema ben oleato che vede, purtroppo, anche fior di professionisti fare affari con la Camorra. Anzi, a differenza degli scorsi anni una miriade di medici, avvocati, ingegneri, imprenditori e chi più ne ha più ne metta, non cercano solo protezione ma essi stessi si propongono come partners per attività criminali pur di continuare a lucrare”.

Un capitolo a parte, poi, riguarda gli intrecci tra la Camorra s.p.a. e la politica, soprattutto in Campania laddove il legame tra gommorristi e uomini politici senza scrupoli è all’ordine del giorno. “Non riesco a capire perché – ha aggiunto l’ex Pm del processo Spartacus – mentre si possono sciogliere per infiltrazioni i Consigli Comunali non è possibile sciogliere il parlamento regionale dove pure si continuano a registrare casi di collusione tra politici, affaristi e gruppi di fuoco. A proposito della politica, sono fermamente convinto delle responsabilità politiche e penali dell’ on. Nicola Cosentino, ma non vorrei che lo stesso diventasse il capro espiatorio di un sistema di potere che vede coinvolti esponenti di tutte le principali coalizioni.”

Ci pensa poi il professore Sergio Tanzarella a calare il carico pesante, senza peli sulla lingua, come è suo costume. “Personalmente non credo alla missione salvifica della magistratura che è costretta ad intervenire solamente dopo che i misfatti sono stati già realizzati. Con molta amarezza, devo ammettere che l’unico e vero reato che andrebbe perseguito nelle nostre terre è quello della mentalità che impedisce alla società civile di voltare pagina. E, invece, nella stessa sono presenti metastasi del tumore provocato dalla Camorra. Analoga amara considerazione devo farla a proposito della Chiesa che, tranne sparute eccezioni, non dà un buon esempio. Anzi, spesso e volentieri finge di non vedere quello che accade nelle nostre città infettate dai clan.”

Sui rapporti tra amministrazioni e gruppi malavitosi si è soffermato l’assessore Mario Tudisco. “Compito di chi voglia amministrare correttamente la Cosa Pubblica – ha detto il delegato della Giunta Di Muro – è anche quello di tutelare il territorio dove si opera, per prevenire, nei limiti del possibile, le infiltrazioni camorristiche che approfittando della crisi economica senza precedenti allignano nelle varie realtà e che spesso sono retaggi del passato. Come fare? In primis, avendo il coraggio di denunciare alle autorità competenti anche quelle che possono sembrare minuzie e che invece rappresentano deleteri comportamenti fin troppo radicati nella pubblica opinione”.