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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 17 novembre 2011

SANTA MARIA CAPUA VETERE - IMPRENDITORE EDILE DENUNCIA UNO SCONFINAMENTO DELLA ZONA F - SICOSTRUISCE SU AREE DOVE NON VI E' CONTROLLO

 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA PARTE Sig. Mario GRAVANTE  Imprenditore edile

Dirigente dell’U.T.C.

del Comune di S.Maria C.V.

Ing. Francesco BIONDI



p.c. Al Sig. Procuratore della Repubblica di S.Maria C.V.

c/o Procura della Repubblica -Tribunale di S.Maria C.V.-

via Bonaparte

CITTA’



p.c. Al Sig. Comandante dei Carabinieri di S.Maria C.V.

c/o Caserma dei Carabinieri

via Caserta

CITTA’



p.c. al Sindaco del Comune di S.Maria C.V.

c/o Casa Comunale



p.c. al Segretario Comunale

c/o Casa Comunale



p.c. al Sig. Presidente del Consiglio Comunale

c/o Casa Comunale



Raccomandata a/r



Oggetto: Intervento edilizio in atto nel Comparto Campoluongo nell’area adiacente il Compendio immobiliare I.A.C.P. sulle aree catastalmente intestate ai Sig.ri PELLINO-ZIELLO e LA GIADA SOCIETA’ COOPERATIVA EDILIZIA.

ESPOSTO-DENUNCIA



Io sottoscritto Sig. Mario GRAVANTE nato a Niagara Falls (Canada) il 28/04/1965, e residente in Santa Maria Capua Vetere alla via Firenze “P.co Alessia”, in qualità di imprenditore operante nel settore edile, premetto quanto segue.



1) Nella mattinata del 09.11.2011 percorrendo il comparto Campoluongo, nei pressi dell’esistente compendio immobiliare IACP, prendevo visione dell’inizio delle attività di un cantiere edile relativo ad uno strano intervento che in passato ho rifiutato di effettuare, in qualità di imprenditore edile, perché non rispondente alla vigente normativa che regola il settore edile e delle costruzioni (Urbanistica, catastale, ecc…..), nonché la specifica normativa che regola l’attività edilizia nelle zone C1 167 (giusta L. 167/62 e ss.mm. e ii.);

2) Dall’intervento edilizio che a suo tempo mi venne proposto e che rifiutai, esistevano delle questioni poco chiare circa un frazionamento catastale delle p.lle 5522 e 5523 infatti, come pure emergeva che per effettuare l’ intervento edilizio sulla particella 5522 del Foglio 8 catastale ricadente in zona C1 167, occorreva necessariamente sconfinare (in maniera illegale) di qualche metro però per l’intera lunghezza del lotto sulla adiacente particella 5523 destinata a “zona F” di interesse generale c.d. standard. Inoltre essendo il lotto della p.lla 5522 con un fronte molto stretto, non potevano essere rispettate le regolamentari distanze dai confini e dai fabbricati per cui occorreva necessariamente sconfinare sull’adiacente terreno non edificabile.

3) Sorpreso di quanto accertato “de visu” sull’area di cantiere di che trattasi, ovviamente valutando il cantiere dalla strada come può fare chiunque, nel pomeriggio del 10.11.2011 mi sono recato unitamente al mio tecnico di fiducia (all’uopo incaricato) accompagnato da un suo collaboratore , i cui nominativi mi riservo di indicare nelle opportune sedi, presso l’Ufficio del geom. Federico RICCIARDI, sito al piano primo della locale Casa Comunale, al fine di effettuare regolare richiesta di accesso agli atti amministrativi (giusta L. 241/90, L. 15/ 2005, L. 69/2009), relativamente alla pratica edilizia con cui si è dato inizio alla costruzione di alloggi nel comparto Campoluongo sul terreno adiacente l’esistente Compendio immobiliare dell’IACP;

4) Il predetto geom. Ricciardi, si rifiutava di consegnarmi (in qualità di soggetto avente titolo ad accertare una presunta lesione interessi) per la visione la documentazione che a suo dire interessava la Cooperativa edilizia denominata “LA GIADA” che avrebbe dovuto costruire circa n. 30 appartamenti nell’area adiacente il complesso IACP;

5) Constatato il predetto reiterato rifiuto, immediatamente ci siamo recati dal Dirigente dell’UTC ing. Biondi per ottenere la visione della suddetta pratica edilizia, per chiarimenti sulla medesima pratica edilizia anche in presenza di un Consigliere Comunale il cui nominativo mi riservo di indicare nelle opportune sedi, che per la pratica di che trattasi risultava tutto in ordine, proprio per questo aveva rilasciato il Permesso di Costruire in quanto non era tenuto (prima di rilasciare il predetto P.d.c.) ad effettuare le comparazioni tecniche tra la situazione catastale (documenti catastali) e la situazione riportata in progetto.



Per i suddetti motivi, in qualità di persona che intende tutelare i propri legittimi interessi,

C H I E D O

A tutti i soggetti in indirizzo, ciascuno per quanto di specifica competenza di accertare:

- Se, la realizzazione del progetto di che trattasi assentito dall’Ing. Biondi, provocherà di fatto uno sconfinamento sulla zona F;

- Se nell’ approvare il progetto di che trattasi si è tenuto conto del significativo frazionamento catastale (ai fini dell’approvazione di un progetto) della originaria p.lla 1117 che prima generò le particelle 5174 e 5175 e poi le attuali 5522 ( catastalmente intestata ai Sig. PELLINO Massimo e ZIELLO Arcangelo) e 5523 ( catastalmente intestata a LA GIADA SOCIETA’ COOPERATIVA EDILIZIA) ;

- Se nel calcolo dei volumi che porterà alla realizzazione di una significativa “cubatura” si è considerata anche la significativa fascia di eventuale sconfinamento in zona “F” la quale potrebbe portare alla assurda edificazione di alcuni appartamenti la cui cubatura è stata addirittura derivata da un’area rientrante in “zona F” e non già edificabile;

- Se nell’approvare il progetto si sono considerate tutte le norme che regolano l’attività edilizia in zona PEEP (D.M. LL.PP. 05.08.1994, L. 179 del 1992, L. 457/78, L. 865/71, Regolamento di attuazione del P.E.E.P. in questione) ciò anche perché stranamente nel caso di specie dovrebbe essere stato addirittura proposto un intervento diretto; vieppiù addirittura dagli atti catastali emerge che la Cooperativa Edilizia LA GIADA cod. fiscale 02244360612, risulta costituitasi con atto pubblico il 14.04.2011, mentre il PEEP risale al lontano 1996, dal momento che eventuali irregolarità ( nelle questioni di esproprio, assegnazioni, convenzioni, ecc…………) afferenti la specifica tematica andrebbero segnalate alla Corte dei Conti ;

- In definitiva, chiedo di conoscere se l’intervento edilizio in itinere , già autorizzato con P.d.C. ( a cui non mi è stato consentito accedere agli atti) è conforme a tutta la vigente normativa di settore.

Nel precisare che quanto innanzi precisato costituisce fatto grave, in quanto dimostra in maniera incontrovertibile la chiara volontà di non voler evadere la mia richiesta ai fini della normale azione di trasparenza amministrativa che i dipendenti dell’amministrazione comunale sono chiamati a garantire.

La presente è un atto dovuto, dopo aver constatato il censurabile in occasione della mia richiesta di accesso agli atti finalizzata ad ottenere chiarimenti sulla pratica edilizia di che trattasi, dal momento che non è logicamente possibile che io, per correttezza, rifiuti categoricamente la realizzazione di effettuare un intervento edilizio improponibile all’UTC, perché improprio, non corretto ed illegale per quanto attiene le numerose e significative problematiche innanzi evidenziate con un considerevole mancato opportunità di lavoro e “ perdita di chance”; e, per contro, stranamente siffatto intervento edilizio, proposto da altri soggetti, venga addirittura ritenuto meritevole di approvazione per cui a tutt’oggi risulta in corso di esecuzione.

Il fatto grave ed urgente è che la realizzazione del predetto intervento potrebbe comportare addirittura l’arbitrario sconfinamento delle strutture portanti del complesso edilizio su zona F.

Non ritenendo più tollerabile siffatti comportamenti mi vedo costretto a formalizzare il presente esposto, chiarendo che la rilevante questione è meritevole della massima attenzione da parte delle Autorità Competenti.

Almeno per il momento preferisco non ulteriormente relazionare su interventi similari, riservandomi i comunque di farlo nelle opportune Sedi:

a) sulle “censurabili ripercussioni negative” direttamente connesse all’espletamento della mia attività di imprenditore edile nonché all’attività professionale del mio tecnico di fiducia che mi ha assistito, dopo quanto verificatosi il 10 u.s. presso il Settore tecnico del Comune di S. Maria C.V.;

b) su altri censurabili atti subiti da me e dal mio tecnico di fiducia che mi ha assistito, dopo quanto verificatosi il 10 u.s. presso il Settore Tecnico del Comune di S.Maria C.V., dal momento che i soggetti controinteressati sono stati addirittura avvisati da qualcuno del fatto che io ed il mio tecnico di fiducia ci siamo recati in Comune per chiedere la visione degli atti.

Siamo all’assurdo, nella fattispecie si è verificato che solo per veder tutelata la mia attività di imprenditore edile, devo constatare che non posso accedere a visionare atti amministrativi ed addirittura qualcuno avvisa i soggetti interessati del mio accesso in Comune. Su questo punto non transigo devo purtroppo denunciare quanto realmente accaduto.

Nel concludere chiedo all’ Onorevole PROCURA in indirizzo di accertare se già nelle circostanze e nei fatti sopra esposti, siano ravvisabili estremi di fattispecie penalmente rilevanti e, in caso affermativo, voglia adottare provvedimenti idonei a scongiurare il rischio che si prosegua con l’attuazione di interventi impropri sull’area innanzi indicata.

Con espressa riserva di fornire all’A.G., se richiesta, ogni più ampia collaborazione sulla specifica questione, invio deferenti saluti.





Mario GRAVANTE