Se io fossi stato il sindaco di Caserta avrei chiesto alle confederazioni , alla camera di Commercio e alla provincia di Caserta che i fondi stanziati per gli addobbi e le manifestazione natalizie non fossero spesi per dare quell’originalità del Natale 2011, ma all’uopo l’albero che è stato posizionato al centro di piazza dante farlo più piccolo anzi piccolissimo con una grande scritta “ Il Natale 2011 ha salvato le famiglie casertane da una povertà non degna “ ; e i soldi per il Natale avrei pagati stipendi e tredicesime. In qualche post di qualche giorno fa ho scritto anche che mai e poi mai la prima repubblica avrebbe la sciato senza una lira gli impiegati , invece quelli della seconda , la terza ed adesso anche la quarta, quella del presidente Monti, hanno lasciato senza risposte concrete gli impiegati – E’ il fallimento di Caserta e del suo indotto . Non servono a niente le manifestazioni , perché si manifesta contro se stessi e chi è stato a far generare la causa deve uscire allo scoperto e deve affermare quale motivo si è giunti a questo. Caserta è diventata città casalese con gli uffici della pubblica amministrazione in balia di grandi imprese che riciclano il danaro sporco delle estorsione passando per le banche e i direttori amici . Gli stessi direttori che sono solerti a dire di no a clienti che hanno uno stipendio e che si recano per chiedere uno scoperto di 2500 euro per giunta negato mentre sborsano fior di denaro a chi si compra funzionari della pubblica amministrazione. Ecco Caserta e questo e ci apprestiamo ad esegujire una guerra tra noi , tra gente che lavoriamo e che non hanno fatto neanche un giorno di malattia nonostante ci siano degli acciacchi . Che peccato quella massima del galateo “ il lavoro nobilita l’uomo “.
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La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".
DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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