Il
Tribunale Penale di Napoli, presieduto dal Giudice D’Auria, all’udienza del
18/10/2013, ha assolto perché il fatto non sussiste il professore Gabriele
Capitelli e Antimo De Angelis, rispettivamente ex presidente ed ex
vicepresidente del Consorzio Icaro, dai reati a loro ascritti per aver
trascurato la gestione di un bene confiscato al fine di favorire la criminalità
organizzata. Dopo quasi tre anni di attesa, si chiude una brutta pagina nella
lotta al recupero dei beni confiscati alla camorra dove, proprio coloro i quali
avevano raggiunto i migliori risultati in questo campo, sono stati fermati da
accuse tanto ingiuste quanto infamanti. Questa sentenza di piena assoluzione
restituisce un po’ di quella dignità che il Consorzio Icaro ed il suo storico
presidente si sono conquistati in oltre 20 anni di onesto lavoro.
Ben più di due anni fa la struttura
consortile è stata interessata da un’informativa prefettizia che è non è
un’interdittiva antimafia, ma una mera informazione della Prefettura, non
avente alcuna valenza interdittiva. L’ex presidente e il suo vice del Consorzio
Icaro sono stati indagati per l’accusa di aver trascurato di gestire una parte
di un terreno agricolo confiscato sito nel Comune di Pignataro Maggiore di cui,
in realtà, si occupava un colono che pagava il fitto ai vecchi proprietari:
fatti questi che il GIP del Tribunale di Napoli ha ritenuto che neanche
costituissero reati. Nel 2005 lo stesso consorzio aveva ricevuto l’affidamento
giuridico e non il materiale possesso del bene in questione, che presupponeva
la redazione in contraddittorio dello stato di consistenza e l’immissione in
possesso, dal Commissario Prefettizio, allora operante nel comune di Pignataro
Maggiore. In pratica è stato sottoscritto un documento di assegnazione al
Consorzio a cui non è mai seguita la materiale consegna da parte del comune del
terreno. Tale elemento è risultato di fondamentale importanza in quanto non ha
consentito al Consorzio stesso di rendersi conto della sua reale ubicazione,
oltre che della grandezza e delle condizioni, entità e condizione. Se ciò fosse
avvenuto, per esempio, ci si sarebbe potuto accorgere subito che su questi Beni
vi era un pescheto coltivato e si sarebbe potuto intervenire per individuarne i
conduttori e i beneficiari. Del resto, il colono che gestiva l’area aveva un
contratto regolarmente registrato e coltivava il pescheto anni prima che venisse affidato al Consorzio
Icaro. L’“Informativa Atipica” rilasciata dalle Prefetture di Napoli prima e di
Caserta poi non evidenzia alcun rapporto della struttura con la criminalità
organizzata ma riporta le circostanze di fatto indicate ed inerenti la gestione
del pescheto e conferma, in modo inequivocabile, che non vi è preclusione
alcuna per il Consorzio Icaro a continuare a gestire o acquisire servizi.
Alcuni enti invece hanno proceduto in autonomia alla
rescissione dei contratti in essere, provvedimenti che sono stati impugnati
dallo stesso consorzio nelle opportune sedi giudiziarie. Il Tribunale Regionale
amministrativo della Campania ha definitivamente disposto l’annullamento
dell’informativa antimafia atipica, ex art. 1-septies del D.L. 629/1982,
rilasciata dalla Prefettura di Caserta, n. prot. 1575/12b.16/ANT./Area 1^ del
19 giugno 2012 e dell’informativa antimafia atipica, ex art. 1-septies del D.L.
629/1982, rilasciata dalla Prefettura di Napoli rilasciata in data 17 aprile
2012, riguardanti entrambe il Consorzio Icaro nonché i provvedimenti di revoca
di rescissione disposti dagli enti. Tra
i beni confiscati di cui, da anni, il Consorzio si è occupato con successo
figurano la Comunità per Minori “Stella Marina” di Castelvolturno, lo Sportello
Immigrati istituito presso il bene confiscato di Castel Volturno, la Fattoria
Agricola con Comunità per Disabili (Maiano) in Sessa Aurunca ancora condotta da
una cooperativa associata al Consorzio e, nello stesso comune di Pignataro
Maggiore, i beni “100 Moggia” e “Villa Ligato”, ove sono state realizzate
iniziative di carattere sociale finalizzate ad aiutare persone svantaggiate,
ricevendo solo consensi e apprezzamenti per l’operato