IL SIGNORE DELLE INCHIESTE
GIUDIZIARIE E RICERCATORE DELLA VERITA'
E’ difficile iniziare una recenzione sul libro che
magistralmente ha scritto in maniera semplice e lineare ad un magistrato perbene
che ha sempre fatto il suo dovere , ma che oggi , e possiamo dirlo a gran voce,
un autentico scrittore che per certi versi assomiglia a quel grande di Benedetto Croce .
Se devo essere sincero da venerdì e cioè quando è stato
consumato quell’incontro per la presentazione del suo nuovo libro al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere , dove per l’occasione è intervenuto
anche il professor Felice Corvese, il galantuomo per eccellenza il Procuratore
della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo e lo scrittore che
lo ha coadiuvato Antimo della Valle , per la curiosità che in molto spesso è
nei giornalisti , mi sono gettato anima e corpo, dopo che lo acquistato, nel divorare in un giorno e mezzo metà della “ fatica” del Procuratore Paolo Albano .
E’ inutile dire che la
forma in cui ha narrato quel passo di storia contemporanea del novecento lo
capirebbe anche un bambino , perché scritto in maniera semplice e scorrevole pieno
di passione , ma anche di conoscenza storica del diritto nazionale e internazionale
, nonché militare che ha solcato da venerdì scorso la vita non solo sociale,
ma soprattutto giuridica e giudiziaria che lo accompagna da circa 30 anni nella
sua ricerca della verità con molte insidie.
A coronamento di questo stupendo lavoro narrativo le
ciliegine sulla torta sono state la prefazione di un noto magistrato onorario
di cassazione Ferdinando Imposimato , ma soprattutto da una riflessione di un noto magistrato della corte Suprema di
cassazione sammaritano doc Renato
Perconte Licatese.
Un libro , quello di Paolo Albano , procuratore della
repubblica di Isernia, che fa luce su un episodio che per 40 anni è stato
osteggiato da chi desiderava sapere la verità sull’eccidio commesso da un
giovane prussiano un sottufficiale dell’esercito nazista Emden che
uccise per vendetta , ma soprattutto per sfizio 22 persone giovani donne e bambini
a Caiazzo il 13 settembre 1943 durante una rappresaglia senza un motivo.
Per l’occasione alcuni passi sono stati letti dal giovane
attore Francesco Russo di Santa maria Capua Vetere
Lo spirito nobile. che lo contraddistinto nel narrare una pagina di storia che stava per essere
buttata in fondo la mare, ha trovato una sua fine nell'ergastolo inflitto dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, vale la pena ricordare il presidente Izzo e il giudice a Caturano, al pericoloso ufficiale tedesco che
ha sempre negato di non averlo commesso, ma poi
crollato anche sulle domande del magistrato sammaritano di adozione , ma
napoletano di nascita , che d’altra parte non rinnega di essere nato a Napoli.
Grazie dottor Albano per
averci deliziato, con spirito passionale napoletano e meridionalista di un racconto fra
i più toccanti del ventesimo secolo, forse anche francesco Paolo caiati , suo
parente lo avrebbe applaudito in sala.
Non farebbe male che Fabio Fazio , la invitasse a " Che tempo Che fa "