La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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domenica 3 febbraio 2013

SANTA MARIA CAPUA VETERE - POLITICA E INDUSTRIALIZZAZIONE - LE ASSOCIAZIONI CHIEDONO SE NEL PROGRAMMA CI SIA ANCORA UNA VALORIZZAZIONE DELLE ZONE INDUSTRIALI DELLA CITTA'

Stupisce, ma nello stesso tempo inorgoglisce sapere che in un programma della candidata alla camera dei deputati del pd Camilla Sgambato, ci sia posto per un riscatto della città di Santa Maria Capua Vetere dal punto di vista industriale . Eppure, questo riscatto era stato già annunciato e scritto in quel programma dove le associazioni avevano preso tanto a cuore una valorizzazione del territorio basata soprattutto su un rilancio tanto atteso nel mondo del lavoro cittadino. Le stesse non desiderano essere sempre al centro di qualsiasi progetto politico ed amministrativo per la città di Santa Maria Capua Vetere , ma quello nazionale e cittadino, espresso qualche giorno dalla candidata del pd, ha le sembianze di una ricerca già annunciata che hanno consentito di vincere le elezioni amministrative 2011  al centro di un ritorno alla dignità cittadina , persa per qualche capriccio.

Ora, sulla base di quanto dichiarato dalla candidata del pd Camilla Sgambato a livello regionale e nazionale, le associazioni desiderano sapere se nella città di Santa Maria Capua Vetere i progetti industriali sono da ricercare anche nelle tre ex zone industriali della città quali quelle di via Galatina , la zona andreolana e dulcis in fundo quella dell’ex Itatel che hanno dato lavoro a quasi diecimila persone.

“Città Bella è nient'altro che il sogno di ogni cittadino che vorrebbe vedere la Comunità in cui vive prosperare, espandersi, conurbarsi con le comunità limitrofe per realizzare lavoro, servizi, commercio, artigianato, reddito, socialità, assistenza agli anziani, agli indigenti, a coloro che hanno errato”. Così iniziava quel programma che non voleva essere il libro dei sogni ma che attraverso una capillare lettura si individuava come si creava “un meccanismo virtuoso utile per lo sviluppo e la crescita economica,- come si legge a cavallo delle pagine 9 e 10 del programma delle associazioni - con benefiche ricadute su tutta la comunità e sulle attività produttive. Ed in particolare gli obiettivi per lo sviluppo delle attività produttive saranno quelli di sostenere:-

la vitalità economica del territorio, la nascita, lo sviluppo della piccola e mediaimpresa nei settori commerciali, artigianali, industriali e dei servizi;-

l’individuazione e la realizzazione di una zona P.I.P dove le imprese locali e non potranno investire per le loro attività produttive. Sarà un grande volano di sviluppo del territorio e consentirà la creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani;-“