II 20 febbraio 2013, il Nucleo di polizia ambientale della Capitaneria di porto di Napoli, insieme eon il personale degli uffici locali marittimi di Castel Volturno e Mondragonc (per complessive venti unità), con il supporto tecnico/specialistico di dieci funzionari dell'Asl e dell'ARPAC territorialmente competenti, hanno effettuato una brillante operazione in relazione ad una delle più importanti ed estese aziende bufaline del casertano, operazione che si inserisce in una più ampia attività investigativa e di monitoraggio ambientale svolta dalla Capitaneria di porto con il coordinamento della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vctere su tutto il territorio della provincia di Caserta. Nell'azienda bufalina in questione - sita nel comune di Villa Literno e il cui titolare è tale BARONI: Vincenzo - si allevano quasi duecento capi bufalini. Il latte crudo che vi si produce viene rivenduto ai caschici per la successiva trasformazione. L'operazione è terminata con il sequestro dell'azienda e dell'intera area di circa 120.000 (centoventimila) metri quadrati, in quanto l'intervento della Guardia Costiera ha portato al rinvenimento non solo di numerose e gravi criticità di natura igienico/sanitaria, ma anche violazioni ambientali e urbanistico/edilizie (di carattere penale e/o amministrativo). In particolare, per quanto attiene al profilo sanitario, e stato accertato che l'a/ienda era sprovvista di qualunque tipo di atto autorizzativo e di verifiche relativamente alla salubrità e/o all'utilizzo delle acque impiegate per l'abbeveramente degli animali: ciò in assoluta difformità rispetto a quanto previsto dalla vigente normativa, che impone all'operatore del settore di utilizzare "acqua potabile o acqua pulita, ove necessario siti modo da prevenire la contaminazione". L'azienda, inoltre, è risultata carente anche delle dovute analisi microbiologiche del latte prodotto, tanto che. al fine di preservare la pubblica incolumità, l'ASL ha intimato ai titolari dell'azienda di non conferire il latte prodotto. Relativamente agli aspetti di natura ambientale, è slato rilevato che i liquami prodotti nell'azienda venivano smaltiti mediante conferimento in un'area definita "lagone aziendale". Tale area non e risultala conforme a quanto prescritto dalla normativa vigente: si sono rilevati diversi punii di straripamento verso il fosso canale adiaeente all'azienda e sui suoli attigui: inoltre, i reflui conlluivano in una l'ossa interrala e. tramite una condotta, venivano immessi nel fosso eanale che ha recapito tinaie nel Lago Patria, il quale, inlìne, sfocia a mare. Sulle sponde del eanale sopra menzionato sono stali, altresì, rinvenuti deposili di liquami e l'acqua si presentava particolarmente torbida e maleodorante. Su alcune aree a/iendali è stala rilevala anche la presen/a di rifiuti di edilizia provenienti da attività di demolizione o di cosini/ione, che parrebbero contenere amianto, nonché materiali provenienti da attività di lavorazione di tipo industriale. Detti r i l i u t i saranno successivamente caralleri//,ali da parlo dell'ARPAC. Per questo, sono siati configurati i reali di "attivila di gestione di rifiuti non autori/Aita, consistente nello smaltimento e nel deposilo ineonlrollalo di r i l i u t i b speciali non pericolosi", in viola/ione degli articoli 192 e 256 del D.vo I 52/2006. Le strulture e gli e d i f ì c i presenti nell'a/ienda saranno oggetto, nei prossimi giorni, di ulteriori accertamenti, sopraitutto per la possibile presen/a di amianto.A ciò si aggiunge che nell'area insistono cosini/ioni abusive, mancanti di qualunque au(ori//a/ione o permesso di costruire. Perciò il titolare è slalo altresì denuncialo per aver violato il lesto Unico dell'edili/ia DPR n. 380/2001. Tale ultimo aspetto risulta particolarmente rilevante in considera/ione del fatto che l'a/ienda sorge su di un'arca sottoposta a vincolo sismico ed ambientale in quanto interna al nuovo perimetro della riserva naturale Foce Volturno/eosta I.icola. ( i l i esiti delle analisi che saranno effettuate da parie dell'ARPAC sui campioni di acque, rifinii e terreno, potrebbero, teoricamente, far configurare profili di disastro ambientale e compromissione delle matrici ambientali (suolo, sottosuolo, aeque superficiali e marine). I.'opera/ione compiuta dalla Capitaneria di porto - Guardia Costiera ha visto anche il ricorso, per il buon esilo delle a t t i v i t à d'indagine, ai più moderni strumenti, dei quali i n f a t t i è in possesso il Corpo delle Capitanerie di Porto (strumenta/ione idonea al lek-rilevamento, effettuato da piattaforme aeree) che ha già portato, circa un mese fa. al sequestro di altre due a/iende /ooteeniehe per una superfìcie complessiva di circa 80.000 mq. l e a t t i v i t à di controllo e repressione. reali//ale dalla Guardia Costiera, in sinergia con TASI, e l'ARPAC competenti per territorio, proseguiranno con analoga intensità anche su altre aree della provincia di Caserta. a micia della salute e del^'/ambiente.
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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ROMA 22 APRILE 2013
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