1. MANZO Antonio, nato a Napoli il 15.12.1969, res. a Marano di Napoli (NA), pregiudicato per corruzione, falsità e soppressione di atti;
2. DI GIACOMO Rosaria, nata a Napoli il 08.05.1968, res. a Castel Volturno (CE), pregiudicata per associazione per delinquere, contraffazione dei sigilli dello stato, falso idelogico, truffa e ricettazione,
in relazione ai reati di favoreggiamento personale e, per il solo MANZO, anche per detenzione illegale di armi comuni e da guerra, aggravati dal fine di agevolare il clan dei CASALESI-ala BIDOGNETTI. La misura cautelare in argomento costituisce il prosieguo dell’operazione c.d. Hot Beach, coordinata dalla D.D.A. di Napoli che, il 19 novembre 2011, aveva portato all’esecuzione di 5 misure cautelari restrittive nei confronti di altrettanti affiliati al clan dei Casalesi-ala BIDOGNETTI, per estorsione continuata, aggravata dal metodo mafioso. Allora, le indagini della Squadra Mobile di Caserta avevano svelato le capillari attività estorsive perpetrate dagli arrestati, tra il 2009 ed il 2010, nell’area dei comuni di Castel Volturno (CE), Mondragone (CE) e l’intero litorale domitio, in danno dei gestori di numerosi stabilimenti balneari ubicati nel comprensorio, evidenziando anche l’alleanza stretta, per volontà dei capi dell’ala BIDOGNETTI, tra “i CASALESI” ed esponenti dei clan napoletani “MALLARDO” di Giugliano in Campania (NA) e “LICCIARDI” di Napoli-Secondigliano.
1. ABBAMUNDO Alessandro, nato il 07.5.1979 ad Aversa (CE), res. a Trentola Ducenta (CE), alias “o lione”;
2. STASI Enrico, nato il 28.02.1966 a Napoli, res. a Castel Volturno (CE);
3. STASI Salvatore, fratello di Enrico, nato a Napoli il 15.03.1974, res. a Castel Volturno (CE);
4. TOPO Luigi, nato il 09.01.1967 a Marano di Napoli (NA), res. Giugliano in Campania (NA);
5. MIGLIORE Cosimo, nato a Napoli il 07.07.1972, ivi res..
Ulteriori approfondimenti investigativi, suffragati dalle concordanti dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, intranei al gruppo, permettevano di accertare anche le attività di favoreggiamento poste in essere dal MANZO Antonio e dalla DI GIACOMO Rosaria i quali ponevano, rispettivamente, lo stabilimento balneare da lui gestito e la propria abitazione a disposizione degli affiliati per svolgervi summit, riunioni ed incontri, nel corso dei quali venivano pianificate le strategie criminali del c.d. “gruppo misto”, aiutandoli così ad eludere le investigazioni delle forze di polizia.
Infatti, secondo le indagini, in una circostanza, il titolare di un lido che, inizialmente, si era rifiutato di pagare il pizzo fu condotta con la forza presso l’abitazione della DI GIACOMO, che riceveva 4-500 euro ogni volta che ospitava i “camorristi”, dove, alla sua presenza, gli emissari dei casalesi lo minacciarono puntandogli una pistola in bocca, inducendolo così a cambiare atteggiamento e a pagare la tangente.
Invece, MANZO Antonio, titolare dello stabilimento balneare “Lido Felix”, ubicato in località Ischitella di Castel Volturno (CE), aveva permesso agli affiliati del clan BIDOGNETTI di occultarvi pistole e mitragliatori Kalashnikov nella loro disponibilità.