Fra gli appartamenti che avevano intenzione di costruire nell’ex italtel , che non stavano a numero, e i 430 alloggi che attraverso lunghi grattacieli si dovevano ergere nell’area dell’ex tabacchificio scegliere non saprei. Già, perché rimane un enigma interpretare se la scelta adoperata dall’amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere sulla non edificabilità di alloggi nell’ex Italtel non era stata neanche avallata. Anzi, se devo essere sincero penso che sia stata una forzatura da parte di chi aveva perso proprio tutto e con questo provvedimento voleva cercare di salvare la faccia accreditandosi un qualcosa che desse credibilità al valore politico amministrativo che riveste. Il centro sinistra della città e i suoi burattinai stanno nascondendo il loro fallimento più totale, provando a zittire l’opinione pubblica con proclami che non hanno ne capo ne coda o addirittura mandando avanti il primo cittadino in modo tale da confondere le idee. Il detto, nel più comune dialetto napoletano si potrebbe tradurre in “c’fann’ o ce so’”, o più elegantemente ricordano qualche vecchio brano dei Platters intitolato “ Smoke get in your eyes” Fumo nei tuoi occhi. Già proprio così, perché con l’operazione dell’ex Italtel si è voluto mascherare il business di via Galatina, dove gli alloggi che hanno chiesto di costruire in grattacieli megagalattici hanno il sapore di una disfatta, perché consentirebbero di far acquistarli a chi viene dalle zone limitrofe della provincia di Caserta , in questo caso l’agro aversano e dalla provincia di Napoli, consentendo una confusione demografica dove l’indole della cultura e del professionismo sammaritano, che hanno segnato storie di vita quotidiana, si cancellerebbe del tutto. Perché non ragioniamo portando idee positive all’Asi dove Santa Maria Capua Vetere occupa un posto di tutto rispetto fra i comuni della provincia di Caserta , altrimenti cosa ci stiamo a fare ??
Una buona proposta sarebbe quella di bandire un appalto a livello europeo dove società di un certo calibro possano investire e dare lavoro e occupazione al territorio sammaritano.
Un’altra buona proposta sarebbe l’ideale, ma bisogna fare un po’ di economia . Già economia e si potrebbe iniziare da chi ha firmato contratti costosi per la città di Santa Maria Capua Vetere a persone che addirittura a scavalco sono stati nominati per sedersi sulla sedia e fare il dirigente . Con tutti quei soldi risparmiati 600 , 700 mila euro , questo il costo globale dei dirigenti che vengono chiamati da fuori del Comune, si potrebbe fare una offerta per comprarsi i terreni per iniziare quelle attività produttive nella città dando credibilità ad un progetto politico ed una fiorente produttività di reddito.
Ci vuole coraggio , ma se si fa, se ne hanno i meriti .